domenica 30 dicembre 2012

Felicità, un bene infinito

Non tutti sanno che la Costituzione degli Stati Uniti d'America prevede il diritto alla felicità.
La felicità è tutto e niente, è un sorriso, un grido, un gesto, uno sguardo, un pensiero, una poesia......
Un mio vecchi amico mi ha fatto avere questa storia, che riassume il concetto della felicità:

Un professore stava davanti alla sua classe di filosofia e aveva davanti a lui alcuni oggetti. Quando la lezione cominciò, senza dire una parola, prese un grosso barattolo di maionese vuoto e lo iniziò a riempire di palline da golf. Quindi egli chiese agli studenti se il barattolo fosse pieno. Essi hanno convenuto che lo era.
Allora il professore prese una scatola di sassolini, e li versò nel vaso, lo scosse leggermente. I ciottoli rotolarono negli spazi vuoti tra le palle da golf. Chiese di nuovo agli studenti se il barattolo fosse pieno. Essi dissero che lo era.
Il professore prese una scatola di sabbia e la versò dentro il vasetto. Naturalmente, la sabbia si sparse ovunque all'interno. Chiese ancora una volta se il barattolo fosse pieno. Gli studenti risposero con un unanime 'si'. '
Il professore estrasse quindi due birre da sotto il tavolo e versò l'intero contenuto nel barattolo, effettivamente si riempirono gli spazi vuoti. Gli studenti iniziarono a ridere ..
'Ora', disse il professore non appena svanirono le risate 'Voglio che vi rendiate conto che questo barattolo rappresenta la vita. Le palle da golf sono le cose importanti - la vostra famiglia, i vostri figli, la vostra salute, i vostri amici e le vostre passioni preferite - e se tutto il resto andasse perduto e solo queste rimanessero, la vostra vita sarebbe ancora piena. I sassolini sono le altre cose che contano, come il lavoro, la casa, la macchina.. La sabbia è tutto il resto - le piccole cose.
'Se mettete la sabbia nel barattolo per prima,' ha continuato, 'non c'è spazio per i sassolini e per le palline da golf. Lo stesso vale per la vita.
Se utilizziamo tutto il nostro tempo ed energia per le piccole cose, non avrete mai spazio per le cose che sono importanti per voi.
Fai attenzione alle cose che sono cruciali per la tua felicità.
Trascorrere del tempo con i vostri bambini. Trascorrere del tempo con i tuoi genitori. Visita i nonni. Prendete il vostro coniuge a portatelo a cena fuori. Gioca un altro 18 anni. Ci sarà sempre tempo per pulire la casa e falciare il prato.
Prenditi cura delle palle da golf prima - le cose che veramente contano. Stabilisci le tue priorità. Il resto è solo sabbia.
Uno degli studenti alzò la mano e chiese cosa rappresentasse la birra. Il professore sorrise e disse: 'Sono contento che hai chiesto.' Le birre dimostrano che non importa quanto piena possa sembrare la vostra vita, c'è sempre spazio per un paio di birre con un amico.

mercoledì 19 dicembre 2012

Io non ho bisogno di lui! E voi?

La demagogia è giunta al massimo, la frase proferita da Berlusconi ieri sera alla trasmissione Porta a Porta ne è la dimostrazione: “Voi avete bisogno di me ed io sono qui per aiutarvi” è quanto di peggio possa sentirsi dire una persona che di bisogno non ne ha assolutamente e non ne ha mai richiesto.
L’Italia ha bisogno di persone capaci, che operino per gli altri e non per i propri interessi, che risolvano i problemi e non facciano solo promesse, che siano leali ne sincere e non bugiarde.
Ieri sera Berlusconi ha anche affermato di essere stato lui ad invitare Monti alla riunione del Partito Popolare Europeo: immediata è stata la smentita da parte del Capo del PPE e di fronte a questa smentita, il Cavaliere, dimostrando la sua tracotanza, ha affermato: “dice così per non darmi importanza”.
E questo dovrebbe essere un leader?
E questa è la persona che ha deciso le sorti dell’Italia negli ultimi vent’anni?
Vuol dire che eravamo proprio finiti alla frutta, oggi probabilmente, se ancora facciamo affidamento su persone di questo genere significa che non siamo neppure alla frutta, ma siamo passati alla “Dolce Euchessina” perché, dopo un pranzo indigesto, non rimane altro che quello.

sabato 15 dicembre 2012

E’ fallito ma lo nominano amministratore

La Guardia di Finanza nei giorni scorsi ha arrestato Cesare Biesuz, amministratore delegato di Trenord con l’accusa di bancarotta commessa quando egli era amministratore della società Urban Screen poi dichiarata fallita.
Biesuz è un esperto in queste cose in quanto era già stato condannato, così recitano le notizie di stampa, alla pena di 2 anni e 5 mesi per reati vari tra cui una bancarotta.
Inoltre Biesuz risulta essere sotto processo a Milano per frode fiscale per fatture inesistenti ed evasione fiscale in quanto avrebbe omesso la dichiarazione dei redditi.
Biesuz è stato nominato amministratore della Trenord nel luglio 2008 da Formigoni.
Come si vede uno dei titoli per essere nominati amministratore delegato di una importante società come Trenord, è quello di avere precedenti penali per bancarotta: chi più di un bancarottiere può amministrare bene una società?
Il problema è che purtroppo in questi giorni i pendolari che utilizzano i treni di Trenord stanno vivendo situazioni kafkiane di ritardi continui, soppressioni di treni e chi più ne ha ne metta.
D’altra parte, essendo esperto in bancarotta, non si può essere anche esperti nella gestione dei traffici ferroviari.
Domanda: per quale motivo Formigoni, prima della nomina, non ha richiesto un certificato penale dal quale risultavano le condanne?
Seconda domanda: per quale motivo Formigoni, una volta saputo che la società precedentemente amministrata da Biesuz era stata dichiarata fallita, non ne aveva chiesto la revoca immediata da amministratore di Trenord?

venerdì 14 dicembre 2012

I potenti e nuovi mezzi antineve acquistati dal Sindaco


IL NOSTRO CARO SINDACO, PER LA NEVICATA IN ATTO HA DOTATO IL COMUNE PERSINO DI UN GATTO DELLE NEVI E UNO SPAZZANEVE EFFICIENTE
                                                       Il moderno spazzaneve

                                

mercoledì 12 dicembre 2012

Il vero imbroglio è Berlusconi

Ultima trovata di Berlusconi. “lo spread imbroglio tedesco”.
Incomincia bene la campagna elettorale populista del Cavaliere.
Appena tornato in campo infatti lo spread è salita: come mai?
Ormai anche la famosa casalinga di Voghera sa cosa è lo spread e sa benissimo che in questo modo il debito italiano aumenta perché aumentano gli interessi.
Ma a Berlusconi del bilancio dell’Italia interessa ben poco.
Tutte le azioni ieri sono scese di molto tranne una: quella di Mediaset! Sarà un caso?
Se Berlusconi vince ci chiediamo in che modo si presenterà ai suoi colleghi in Europa e nel Mondo dopo aver sputato su di loro come sta facendo adesso e come ha fatto anche in passato.
L’Italia fa parte di un mondo e non può mettersi contro questo mondo.
Monti era riuscito a ricucire tutti gli strappi che Berlusconi aveva fatto con i suoi colleghi Capi di Stato.
Quello che lascia allibiti è il fatto che vi sia una parte del PdL che, speriamo in buona fede, sostengono ancora che Berlusconi è il salvatore della Patria.
Ci sono parlamentari che hanno osannato Berlusconi affermando che finalmente “è ritornata la luce”: neppure quando è arrivato Gesù Cristo in Galilei era stato sostenuto tanto.
Gli Italiani sanno in che modo possono votare e scegliere. Poi non dovranno reclamare se poi ritorneranno ad essere col sedere per terra come erano un anno fa, quando Berlusconi finalmente aveva deciso di ritirarsi a vita privata.
Da ultimo ci facciamo una domanda: che senso ha cercare di essere nominati Presidente del Consiglio all’età che ha Berlusconi?
È vero però che un giorno Berlusconi, preso da onnipotenza, aveva affermato che lui vivrà fino a 120 anni e, dopo tale affermazione, vi era qualcuno che pensava al suicidio ………..!

sabato 8 dicembre 2012

Si è suicidata perché aveva sbagliato

Antefatto: nei giorni scorsi i conduttori di una radio australiana aveva telefonato all’ospedale dove era stata visitata la duchessa Kate, la moglie di William erede al trono dell’Inghilterra, e spacciandosi per la regina Elisabetta e il principe Carlo, avevano chiesto di parlare con i responsabili della clinica per avere notizie dello stato di salute di Kate; la centralinista non ha capito che era uno scherzo, ha passato la telefonata e chi ha risposto, confidando che la telefonata fosse stata controllata e fosse vera, aveva fornito tutte le informazioni sullo stato di gravidanza della futura regina.
Ieri questa centralinista si è suicidata per il peso dell’errore commesso.
È pur vero che vi è stato chi ha definito gli inglesi come dei giapponesi con i capelli biondi, ma questo senso del dovere dovrebbe insegnarci qualche cosa.
Se il tutto fosse successo in Italia, la centralista sarebbe diventata milionaria, sarebbe stata chiamata da Vespa a “porta a porta”, avrebbe rilasciato interviste a pagamento come ha fatto il famoso comandante Schettino e alla fine le avrebbero offerto una parte nel film: “l’erede della corona inglese”.
In Inghilterra tutto questo non è successo e il senso di colpa per l’errore commesso ha fatto fare alla centralista un gesto estremo che non è giustificato, ma dimostra come sia diversa la cultura e il senso dovere tra noi e gli Inglesi.

venerdì 7 dicembre 2012

Senza dignità!

Le dichiarazioni rese dal Cav. Berlusconi con le quali conferma la manfrina del “mi ricandido, non mi ricandido” sono vergognose. Le parole sono state le seguenti: “l’Italia è al fallimento, devo rientrare io per porvi rimedio”.
Quello che è ancora più grave è quello che hanno fatto gli “schiavi” del PDL che si sono astenuti alla Camera e al Senato ritirando in sostanza la fiducia al governo Monti.
Se gli Italiani hanno buona memoria si ricorderanno che certamente un anno fa questo signore finalmente aveva deciso di fare “un passo indietro” solo perché l’Italia era ridotta sul lastrico e gli Italiani erano col sedere per terra.
Lo spread era ad oltre 500 punti base, gli altri Stati consideravano l’Italia come il pagliaccio di turno, vi erano dubbi che lo Stato riuscisse a pagare le tredicesime ai propri dipendenti.
Fortunatamente è arrivato Monti che ha cercato di fare quello che il Cavaliere non aveva fatto in vent’anni e ci è riuscito: lo spread è a meno di 300, gli stipendi agli statali sono stati pagati, l’Italia ha riacquistato dignità all’estero, ha fatto riforme attese da anni (forse criticabili, ma sono state fatte).
Tutti ci ricordiamo il sorriso sarcastico ed ironico di Sarkozy alla Merkel, durante una conferenza stampa, quando è stato loro chiesto un parere su Berlusconi: in quel momento da italiano mi sono sentito gelare in quanto mi sono accorto che l’Italia era sbeffeggiata per colpa di chi la governava.
Quest’anno Berlusconi è stato molto occupato: ha dovuto fare i viaggi in Africa in resort a 27 stelle del suo amico Briatore, si è recato più volte dal suo parrucchiere per farsi dipingere di nero il cranio (vi ricordate Macchia Nera, il nemico di Topolino? Se ci pensate bene la pettinatura è la stessa…..!), sicuramente le visite al suo chirurgo plastico gli hanno occupato gran parte del tempo, e quindi all’Italia ha potuto pensare ben poco.
Nel frattempo il suo delfino Alfano si è trasformato in una acciuga che è stata messa sotto sale: rientra il Cavaliere, tutti in riga e sull’attenti ad obbedire ai suoi ordini!
Le primarie? Ma non si fanno, c’è il Cavaliere che ci pensa.
Il PdL è allo sfascio? Ma non è vero il Cavaliere farà il nuovo partito.
E così via, e chi ne se frega se fronte al solo annuncio del suo rientro la borsa è calata, se i mercati internazionali sono in fibrillazione, lo spread è salito!
Gli Italiani dovrebbero meditare su questo tipo di atteggiamento e comportarsi di conseguenza alle prossime elezioni.

martedì 4 dicembre 2012

Sempre più in basso

Sono stati pubblicati i dati relativi alla vivibilità nelle province italiane, dati che destano perplessità, stupore ed amarezza.
La perplessità è data dal fatto che Bologna sia passata dal primo al nono posto nella classifica nazionale.
Lo stupore dal fatto che Savona ha guadagnato ben 31, posizioni passando dalla 51^ alla 24^ posizione.
L’amarezza dal fatto che Varese sia passata dal 34° al 66° posto, perdendo ben 32 posizioni, diventando la provincia che ha visto peggiorare nel modo più ampio la qualità della vita dei suoi cittadini.
La prima in assoluto, per la qualità della vita nel 2012, è Bolzano.
In fondo alla classifica come sempre vi sono le città del sud, l’ultima è Taranto che è passata dal 100° al 107° posto perdendo 7.
Fortunatamente Varese si piazza bene nel settore della sanità dove è al 6° posto pari merito con Milano, ma precipita all’87° posto nella pagella ecologica, mentre per la sicurezza passa all’82° posto e purtroppo si attesta nel trend dei delitti nel quinquennio 2007/2011 al 54° posto.
Neppure nella ristorazione Varese riesce a spuntarla: si piazza all’84° posto!
E quello che è ancora peggio è il numero di librerie ogni 100.000 abitanti: in questa classifica Varese si piazza al 92° posto, mentre Carbonia Iglesias è al 4° posto!
Ma se i varesini non leggono, neppure si divertono in quanto nella classifica del numero di spettacoli per 100.000 abitanti, Varese è al 76° posto mentre nella creatività è a metà strada, al 50° posto, e scende all’81° posto per quanto riguarda il turismo.
Un dato positivo invece è l’indice di sportività: Varese balza al 21° posto.
Poca cultura, poco spettacolo, poca ristorazione, tanti delitti ma i varesini praticano attivamente l’attività sportiva in modo serio e concreto.

venerdì 30 novembre 2012

Molesta tu che molesto anch’io

Le molestie nel luogo di lavoro sono moltissime e stanno crescendo in modo esponenziale, questo è documentato dall’analisi fatta dal Dipartimento per le statistiche sociali ed ambientali dell’Istat, pubblicata nei giorni scorsi, dalla quale è emerso che le denunce fatte da donne molestate o che hanno subito ricatti sessuali sul posto di lavoro sono state ben 842.000 all’anno 2009.
Le molestie riguardano la gran parte delle donne, ma in particolare quelle che hanno un’età tra i 35 e i 54 anni, che vivono da sole in centri medio - piccoli.
Le donne più colpite dalle molestie sono quelle che lavorano nel settore dei trasporti, della pubblica amministrazione e nella comunicazione.
Molte di queste donne subiscono ricatti sulla carriera, minacce di mancate promozioni (o promesse di promozioni), minacce di trasferimento o di declassamento del loro ruolo lavorativo all’interno dell’azienda.
Ben il 57% delle donne molestate negli uffici ha deciso di cambiare il posto di lavoro onde evitare che queste molestie continuino.
È arrivato il momento in cui i “maschietti” devono darsi una regolata perché questa situazione non può continuare e bene fanno le donne che denunciano i loro persecutori.
È opportuno che il cosiddetto sesso forte (ma che in questi casi dimostra solo di essere un sesso idiota) sappia che il reato di molestie è un reato punito pesantemente dalla legge penale per cui rischiano di passare qualche tempo negli alberghi dello Stato denominati carceri, dove avranno l’attenzione di altri maschietti …. che faranno passare loro ogni desiderio di molestare altri.

giovedì 29 novembre 2012

Tutti uguali

La Camera ha dato il via libera alla norma che parifica i diritti dei figli naturali ed illegittimi a quelli legittimi, cioè quelli nati all’interno del matrimonio.
Fino a ieri vi era una discriminazione tra i figli nati al di fuori del matrimonio, che rappresentano il 20% del totale, rispetto a quelli nati da coppie sposate.
Finalmente sono state cancellate delle norme che erano, a dir poco, odiose e fondate su una discriminazione che era un retaggio del 1800.
In conseguenza di questa Legge si creeranno dei rapporti di parentela tra il figlio (che fino a ieri era denominato “naturale”) e la famiglia del genitore, anche se quest’ultimo è sposato con altra persona.
Il figlio “naturale” potrà essere riconosciuto, sia congiuntamente che separatamente, da chi lo ha procreato e sotto il profilo ereditario sarà equiparato agli altri eredi.
L’UDC, tramite i bacchettoni Binetti e Buttiglione, hanno cercato fino all’ultimo di ostacolare questa legge ma non ci sono riusciti.
Da ultimo avevano sollevato il problema dei figli incestuosi, quasi a sostenere che questi ultimi sono in grande numero, mentre è vero l’esatto contrario.
Un figlio è un figlio, indipendentemente che nasca all’interno o fuori del matrimonio, come un dice un vecchio detto, le colpe dei genitori non devono ricadere sui figli.
Finalmente giustizia è stata fatta!

martedì 20 novembre 2012

Varese sorpassa di nuovo Busto nel numero di abitanti.

Dai dati dell’ultimo censimento sembra che Varese abbia sorpassato per ben 50 abitanti circa quelli residenti a Busto e questo ha rappresentato per il capoluogo un elemento di grande orgoglio!
Riteniamo che di positivo non c’è nulla in quanto sia Varese che Busto hanno ridotto gli abitanti sotto la quota di 80.000 raggiunta in precedenza, il che significa che la natalità è bassa, che le due città sono meno appetibili, rispetto ad altre, per chi vuole cambiare casa e qui non ci riferiamo solo agli extracomunitari, ma anche a chi, per ragioni di lavoro o quant’altro, desidera spostare la residenza da una città all’altra
L’importanza di una città non si ha solo dal numero degli abitanti, anche se questo è importante.
Quello che qualifica una città e la fa primeggiare rispetto alle altre è ben altro e ci riferiamo alle infrastrutture e ai servizi messi a disposizione dei cittadini e degli operatori economici; una città deve essere vivibile per attrarre soggetti che desiderano trasferirvi la propria residenza o la propria attività.
Varese, la città giardino, ha sicuramente delle attrattive maggiori rispetto a Busto in quanto a Varese vi è molto verde, anche se negli ultimi decenni molte ville con parco sono state trasformate in condomini, ma la sua posizione geografica con il magnifico Sacro Monte, ne fanno sicuramente un gioiello.
Tutto questo non è presente a Busto che si trova in una situazione di inferiorità sotto il profilo di una prospettiva di vivibilità migliore rispetto a Varese, anche sotto il solo profilo del verde.
Quando Busto ha visto aumentare i propri abitanti?
L’incremento vi è stato negli anni ’50 – ’60 a un ritmo elevato, che ha portato la città a quasi triplicare nel giro di alcuni decenni il numero dei propri abitanti e ciò è successo quando Busto offriva un posto di lavoro sicuro, una casa, un’ospitalità aperta.
Gli immigrati hanno sempre trovato un’accoglienza diversa rispetto ad altre città, dove erano guardati con sospetto; a Busto per decenni sono stati considerati come persone che aiutavano la città a crescere economicamente; questo, purtroppo, negli ultimi anni non avviene più in quanto, la mentalità si è purtroppo chiusa e si ha una paura nei confronti del nuovo che avanza, nei confronti di chi arriva da “fuori”, che sembra venire a “portare via qualcosa” che spetta di diritto, come ad esempio il posto di lavoro.
Anche sotto questo profilo vi è differenza tra le due città, in quanto il numero degli immigrati a Busto è minore rispetto a Varese.
L’importanza della città è data anche dalla sua valenza politica.
Dal dopoguerra fino ai primi anni ’90, Busto era rappresentata in Parlamento da un paio di deputati e da un senatore; ultimamente vi è un solo rappresentante alla Camera.
Questo significa una sicura minor attenzione per il nostro territorio che comunque è abbandonato anche da chi lo rappresenta in quanto, non essendo più eletti direttamente dai cittadini con le preferenze, i parlamentari non hanno più bisogno di “coccolare” il proprio elettore, standogli vicino, facendosi portatore delle sue esigenze, girando il territorio.
Chi non ricorda i deputati degli anni ’80 che avevano un collegio che partiva da Busto e finiva a Sondrio, che il sabato e la domenica come delle trottole giravano in lungo e in largo per questo territorio per farsi vedere, partecipando alle riunioni, incontrando gli’elettori che chiedevano conto del loro operato a Roma.
Oggi l’elettore non ha più alcuna possibilità in quanto, con l’attuale legge elettorale, i parlamentari sono “indicati” dai maggiorenti del Partito e spesso l’indicazione è frutto solo dell’amicizia personale e non dalla capacità o dalla rappresentanza territoriale.
Se Busto vuole primeggiare ha un solo mezzo che è quello di riconquistare l’autorevolezza che ha perso nel corso degli ultimi due decenni.
Lo abbiamo scritto più volte da queste colonne, Busto fino alla fine degli anni ’80 era chiamata il Faro dell’Alto Milanese; oggi purtroppo di questo faro non è rimasto neppure un lumicino che faccia vedere che Busto è più autorevole rispetto ad altre realtà socio-economiche della zona.
È inutile gridare ai quattro venti “Büsti grandi” o affermare che “Busto è la capitale”: si tratta di frasi scritte sul ghiaccio il mese di agosto.
Busto deve riprendersi la sua vocazione industriale che ha perso nel corso degli anni in conseguenza anche del cambio generazionale che spesso ha visto salire al comando delle aziende i nipoti di grandi imprenditori, che però non avevano alcuna capacità e che hanno portato le aziende ereditate al fallimento. I casi si possono contare a decine!
L’imprenditoria di Busto, i suoi industriali, i suoi artigiani, i suoi commercianti, e perché no, i suoi professionisti, devono rimboccarsi le maniche per far rinascere economicamente Busto perché se la città cresce sotto questo profilo avrà maggiori risorse e con maggiori risorse potrà dotarsi di maggiori infrastrutture ed offrire maggiori servizi ai propri cittadini e a chi vuole venire a vivere nella nostra città.
Diversamente saremo considerati una Cenerentola, che non viene invitata neppure al tavolo di Malpensa, come è successo recentemente.
I nostri politici devono darsi una sveglia, devono ricordare il passato ma solo per gettare le basi per il futuro, perché è un errore pensare continuamente al passato in quanto in questo modo ci si appiattisce su cose che difficilmente si verificheranno ancora, ma sicuramente il passato è maestro di insegnamento per tutto quello che possiamo fare per il futuro.
Tutto ciò che i Bustocchi e Bustesi faranno, iniziando nuovamente a operare, riscoprendo la volontà di voler primeggiare, che è sempre stata insita in loro, si potrà pensare che Busto possa recuperare la sua autorevolezza ritornando ad essere il Faro dell’Alto Milanese.
Diversamente Busto sarà destinata ad un letargo eterno che la porterà a consumarsi di anno in anno e questo non è quello che vogliono i Bustocchi, che amano la loro città, la vogliono vedere florida ed accogliente, su questo punto la classe politica può fare, anzi deve fare molto.
(Da L'Informazione 2012)

sabato 17 novembre 2012

Un anno dopo

Un anno fa Monti riceveva l’incarico di formare un governo tecnico, con il compito di salvare l’Italia dal fallimento.
Tale incarico ha rappresentato le sconfitta della politica, o meglio è stato la dimostrazione che chi aveva governato l’Italia fino a quel momento aveva fallito completamente.
Era un momento tragico, non c’erano i soldi per pagare gli stipendi di dicembre ai dipendenti statali, l’Italia era irrisa da tutti gli altri capi di Stato, i nostri titoli di Stato stavano diventando spazzatura.
Monti, che fino al giorno prima aveva fatto ben altro che governare una Nazione, aveva accettato l’incarico ben sapendo che il suo predecessore gli aveva lasciato anche del “lavoro sporco” da fare, quale la riforma delle pensioni e del lavoro, si è rimboccato le maniche, ha fatto delle riforme (criticabili, ma almeno le ha fatte), ha ridato credibilità internazionale all’Italia, ha salvato i risparmi che gli Italiani avevano investito in BOT e BTP.
Lo avevano sopranominato “super Mario”, ma Monti è una persona normale e i miracoli purtroppo non li sa fare!
Ieri è tornato da un soggiorno africano presso l’amico Briatore, il Cavaliere che ha iniziato a spalare fango (per non dire altro) contro Monti: l’Italia è al disastro, siamo succubi della Germania, l’IMU va eliminata ect.
Il Cavaliere, anziché vivere a pane, anzi a caviale e cerone, continuare a farsi dipingere i capelli in testa e rifarsi il lifting (forse dovrebbe cambiare anche il suo chirurgo estetico visti i risultati), dovrebbe fare una cura per farsi ritornare la memoria e ricordarsi come aveva conciato l’Italia e in che stato l’aveva lasciata un anno fa!

giovedì 15 novembre 2012

Io mi dimetto, forse, anzi no!

La Polverini, governatore del Lazio, dopo i “problemi” creati da Fiorito and company, aveva detto indignata: “tutti a casa, compresa la sottoscritta in quanto bisogna fare pulizia”.
Ebbene “il tutti a casa” forse ha riguardato qualcun altro, ma la Polverini è tuttora comodamente seduta sulla sua poltrona.
È intervenuto il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio che, con un provvedimento recentissimo, le ha ordinato di indire immediatamente le elezioni, precisando che diversamente sarebbero state indette direttamente dal Ministero dell’Interno.
L’atteggiamento tenuto dalla Polverini è non solo immorale, ma anche antigiuridico e bisognerebbe verificare se non vi sia la commissione di qualche reato, quali l’abuso d’ufficio o l’omissione di un atto dovuto.
È assurdo lasciare una regione importante come il Lazio priva di governo solo per guadagnare qualche giorno in più, nella speranza che la gente si dimentichi di quanto è successo, delle ruberie e delle malversazioni che sono state commesse, e voti ancora il PdL.
Ora vedremo se il braccio di ferro tra la Polverini e il TAR del Lazio si concluderà con una resa della prima oppure se dovrà intervenire il Ministero.
Speriamo solo che la legge sia ripristinata.

lunedì 12 novembre 2012

Ho tradito mia moglie e mi dimetto dalla CIA

Con questa la dichiarazione David Howell Petraeus si è dimesso da capo della CIA, la maggiore agenzia di investigazione degli Stati Uniti e quindi del mondo.
In Italia non ci si dimette neppure se si ammazza la moglie!
Questa è una lezione che dovrebbero imparare i nostri politici che sono abituati a commettere le azioni più riprovevoli e, dopo aver alzato le spallucce, fanno finta che nulla è successo.
Probabilmente Petraeus, se avesse fatto quello che ha fatto quel signore che aveva chiamato la Questura affermando che aveva messo in guardina la nipote di Mubarak, avrebbe fatto karakiri.
Ebbene no: in Italia si viene santificati.
Non si tratta di essere cattolici o atei, si tratta solo di rispettare la dignità delle persone e quindi avere dignità anche per se stessi.
Ma forse la dignità viene misurata con un metro che cambia a seconda delle persone.

mercoledì 7 novembre 2012

Obama ha vinto: viva Obama!

La vittoria di Obama alle elezioni che si sono svoltesi ieri negli Stati Uniti è stata piena.
Il Presidente degli Stati Uniti ha dimostrato di avere una capacità di catalizzare il consenso degli elettori estremamente ampia.
I suoi elettori sono di tutte le classi sociali, e di tutti gli ambienti, non vi è distinzione tra il colore della pelle, la religione, il censo, la ricchezza: Obama è il Presidente di tutti gli Statunitensi, nessuno escluso.
Il suo modo affabile di rivolgersi ai cittadini, le sue decisione assunte anche in contrasto con il suo Partito, hanno dimostrato la sua vera capacità di essere statista che “pensa alle future generazioni e non al voto contingente”.
L’aver affrontato il tema spinoso dell’assistenza sanitaria per tutti, ha dimostrato che Obama non è un presidente qualsiasi, ma è tra quelli che passerà alla storia.
Nel suo discorso di ringraziamento ai suoi supporter, abbiamo apprezzato tutto, ma in particolare due elementi:
1° il fatto di aver nominato la propria moglie, Michelle, dichiarando che senza di lei egli non sarebbe mai arrivato ad essere Presidente degli Stati Uniti a conferma del famoso principio che dietro ad un grande uomo vi è una grande donna.
2° di aver dichiarato che nei prossimi giorni incontrerà il suo avversario Romney per verificare un percorso da fare assieme, dimostrando di saper oltre che parlare, anche di ascoltare e di capire che nell’avversario non vi sono solo cose negative ma anche elementi positivi.
Questo è essere il Presidente di tutti.
Gli Italiani, e in particolar modo i loro politici, hanno molto da imparare.

mercoledì 31 ottobre 2012

Cinquant’anni ma non li dimostra

Cinquant’anni or sono veniva pubblicato il primo numero di Diabolik, si è trattato di un evento che nel settore dei fumetti è stato definito epocale in quanto ha rappresentato un modo completamente diverso di concepire la grafica, la storia, i contenuti.
Diabolik rappresenta nello stesso tempo il criminale senza scrupoli, ma anche il criminale con un cuore: questo può sembrare una contraddizione, ma rappresenta la realtà.
In più di un episodio, Diabolik ripristina anche la giustizia che era stata violata, si trasforma da criminale in Giudice, istruisce il processo, lo metabolizza, pronuncia la sentenza ed inesorabilmente la esegue uccidendo la persona che ha violato sacrosanti valori.
Il primo numero di Diabolik pubblicato cinquant’anni or sono, se raffrontato agli episodi attuali, è totalmente diverso per grafia, scene ed impostazione in quanto Diabolik ha saputo adeguarsi all’evoluzione dei tempi.
Ma quello che più impressionava ed impressiona di Diabolik, non sono tanto i suoi crimini ma è porta a termine i suoi crimini, inventando marchingegni che cinquant’anni fa sembravano fantascienza e che oggi sono diventati realtà: la macchina che si trasforma in sottomarino o in un aereo, rocce che si spostano liberando tunnel, microfoni che permettono di sentire a centinaia di metri di distanza e così di seguito.
Come non ricordare le sue maschere, la sua capacità di adattarsi alla sua vittima o alla persona che doveva combattere, trasformando il proprio volto, il proprio corpo, la propria voce in un perfetto sosia.
Molti hanno tentato di imitare Diabolik ma nessuno è sopravvissuto e questo testimonia la bravura delle sorelle Giussani che lo hanno inventato.

martedì 30 ottobre 2012

Dalle cambiali alle rate

Negli anni ’60 si diceva che l’Italia era una Repubblica fondata sulle cambiali.
I tempi cambiano ma la sostanza non muta, oggi si può dire che l’Italia è una Repubblica fondata sulle rate.
La pubblicità del tipo “comperi oggi e paghi a giugno 2013”, l’abbiamo sentita tutti.
In questo modo si invogliano le persone che non hanno disponibilità finanziarie ad acquistare dei beni, permettendo loro di pagare a distanza di tempo, ma il problema è che le rate, come le cambiali, prima o poi scadono e devono essere onorate.
Ma quello che lascia più perplesso è il cambiamento della mentalità in quanto negli anni ’60 le cambiali si firmavano per comperare i mobili o il frigorifero, la lavatrice, insomma per acquistare beni essenziali per la famiglia.
Oggi si fanno debiti per tutto, dalle vacanze ai matrimoni, dai vestiti all’acquisto dei gioielli, dal funerale alla pelliccia e così di seguito.
Sembra che oltre 1000 donne ogni mese si rivolgano alle finanziarie per ottenere i soldi per trattamenti di bellezza o di interventi di chirurgia estetica.
Queste società non prestano soldi “a gratis”, come molte volte fanno credere, ma chiedono degli interessi esorbitanti per cui spesso, per pagare queste rate, non si pagano i debiti relativi a beni necessari per la casa o per la propria famiglia come ad esempio i libri scolastici.
Purtroppo la gente vuole sempre avere di tutto e di più e non si rende conto che a volte bisogna stringere la cinghia e che spesso certi desideri è opportuno realizzarli fra qualche anno e non oggi, vista la situazione di crisi in cui ci si trova.
Ma purtroppo è molto più semplice dire di “sì” che gridare un bel “no, non lo compero perché non ho i soldi”.

sabato 27 ottobre 2012

ARMSTRONG: DALLE STELLE ALLE STALLE

Gli americani quando ci si mettono, fanno sul serio.
Lance Armstrong, il mito del ciclismo moderno, era stato messo sotto osservazione dall’autorità sportiva statunitense in quanto era sorto il dubbio, risultato poi vero, che assumesse sostanze dopanti per migliorare le sue prestazioni atletiche.
Una volta provato questo gli statunitensi sono stati pesantissimi: tutte le vittorie di Armstrong sono state cancellate!
In Italia, invece, quando si sono verificati casi di questo genere (e purtroppo ce ne sono stati parecchi) gli atleti sono stati trattati come se fossero dei martiri e qualcuno è diventato anche un eroe.
Abbiamo scuole intitolate a persone che sono state condannate per doping e questo sicuramente non è un buon esempio per gli studenti che li frequentano.
Ora salta fuori che anche alle paraolimpiadi, gli atleti hanno usato sostanze stupefacenti.
Questa notizia ci ha letteralmente raggelati!
Significa che per vincere si è disposti a tutto.
Se questo è il futuro, è meglio essere dei perdenti.
Il risultato che si ha utilizzando sostanze stupefacenti per migliorare le proprie prestazioni atletiche sono devastanti col passare degli anni; vi sono stati calciatori con malattie spaventose che sono conseguenti all’assunzione di farmaci che sono risultati poi deleteri.
Ma quello che è ancora più brutto è che sembra che vi siano dei genitori che danno il cosiddetto “beverone” ai propri figli per farli vincere: se questo fosse vero, come purtroppo sembra, vuol dire che la morale non esiste più e che pur di essere numero 1 si è disposti a tutto.

giovedì 25 ottobre 2012

SALLUSTI: UN IMPUTATO PRIVILEGIATO.

Come tutti sanno Sallusti nella sua qualità di Direttore di “Libero” aveva diffamato un Magistrato pubblicando notizie totalmente false e che non ha mai rettificato.
Per questo la Cassazione ha confermato la sentenza di condanna e ora deve andare in carcere.
Non ci dovrebbe essere nessuna sorpresa: quando chiunque di noi commette un reato, il rischio o meglio lacertezza dovrebbe essere quella di essere condannati.
Ma questo riguarda le persone normali, ma non Sallusti!
Per Sallusti il Parlamento si è dato una mossa e in meno di una settimana sta approvando una legge che depenalizza il reato di diffamazione a mezzo stampa, stabilendo che riducendo la condanna sarà solo una pena pecuniaria.
In questo modo Sallusti non andrà in carcere.
Che differenza c’è tra il Sig. Pinco Palla che per aver ingiuriato un vigile che lo aveva fermato magari ingiustamente, è stato condannato e Sallusti che utilizzando la stampa ha diffamato un Magistrato pubblicando notizie false?
Non dovrebbe esserci nessuna differenza tutte e due sono cittadini che hanno commesso un reato.
Ebbene no: questo è Sallusti e il Sig. Pinco Palla non è nessuno e quindi il Sig. Pinco Palla merita di andare in galera, mentre il Sig. Sallusti merita di essere trasformato in un Santo.
Questo è il nostro Parlamento che divide i cittadini tra quelli di serie A e serie B, tra gli amici e i nemici e così di seguito.
Una nazione che si comporta in questo modo di futuro rischia di averne molto poco.

mercoledì 24 ottobre 2012

APICELLA HA VENDUTO LA SUA CASA.

La notizia del giorno è il fatto che Apicella, il famoso cantautore che diletta il nostro Cavaliere con le sue canzoni e con la sua chitarra, gli ha venduto la sua casa per € 313.000,00a Silvio Berlusconi; si tratta di un appartamento di 100 mq. ubicato in una palazzina costruita una trentina d’anni fa nella ridente e famosissima località denominata Cecchina, frazione dell’altrettanto famosa città di Albano Laziale (RO).
Un vicino di casa intervistato afferma che si è trattato di un vero affare per Apicella visto che lui da anni cerca di vendere il suo appartamento (che è identico) per molto meno.
E fin qui cosa ci sarebbe da ridire: uno non è libero di vendere la propria casa a chi vuole?
Certo, se non fosse che l’immobile guarda caso è stato acquistato da Berlusconi, guarda caso, poco tempo prima che Apicella testimoniasse nel processo Ruby.
E guarda caso Berlusconi, sempre tramite una sua immobiliare ha comperato anche la casa di un altro teste, il famosi pianista di Arcore, il maestro Danilo Mariani.
Concomitanza, causalità, amore per la musica, favore ad un amico, liberalità, generosità? Chissà!
Cosa diceva Andreotti una volta?
Pensar male si sbaglia ma a volte ci si azzecca.

giovedì 18 ottobre 2012

L’ultima porcata

Il 24 ottobre saranno passati due anni e mezzo dalla data delle ultime elezioni per cui se Consiglieri regionali si dimettono prima, non matureranno il diritto a percepire il vitalizio che alla prima legislatura, è di circa € 1.300,00 mensili dal sessantesimo anno di età.
Sembra che in Regione Lombardia vi sia solo un Consigliere (Sola dell’IDV) che ha depositato formalmente le proprie dimissioni che, per essere valide, devono essere ratificate dal consiglio regionale prima del 24 ottobre ed evitare che il diritto al vitalizio maturi.
Ora abbiamo capito per quale motivo Formigoni ha fissato il Consiglio regionale, guarda caso, per il 25 ottobre 2012 e per quale motivo i consiglieri regionali hanno consegnato le loro dimissioni e non le hanno formalizzate consegnandole all’ufficio regionale competente: 1.300 euro in più al mese, dal sessantesimo anno in poi, non sono pochi.
Tanto chi paga è sempre Pantalone cioè tutti noi cittadini.

mercoledì 17 ottobre 2012

BOIA CHI MOLLA!


Qualche giorno fa Formigoni aveva lanciato il suo messaggio che aveva lo stesso significato che avrebbe in Sicilia: se cado io cadono anche gli altri.
Ha fatto l’accordo con Maroni, che però si è sentito tirare per le orecchie dai suoi militanti che ne hanno le scatole piene di questo modo di agire, per cui si è rimangiato tutto quello che aveva dichiarato 24 ore prima.
Angelino Alfano ha immediatamente seguito Maroni affermando che non bisogna “fare accanimento terapeutico”, per cui il buon Formigoni se ne deve andare.
Ora deve essere decisa la data nella quale si devono svolgere le elezioni anticipate; e l’auspicio è che non si cerchi di spostarle avanti con il solo scopo di evitare il risultato che oggi sarebbe certo e cioè che il Centro Destra perderebbe le elezioni.
Dato che in politica ciò che è certo oggi non è più certo domani, più tempo passa e più cresce la speranza che la situazione cambi.
Non sarebbe altro che il copione di quanto sta succedendo nel Lazio: la Polverini ha detto “tutti a casa perché sono tutti ladri” ma, ad oggi, sono ancora tutti lì a prendere il loro bello stipendio con i sostanziosi ammennicoli, e non si parla ancora di elezioni.
E quindi vale il principio di buona memoria: boia chi molla!
Rimanere attaccati alla poltrona paga molto di più lasciarla libera, in quanto immediatamente la poltrona è occupata da tutti quelli che ci gironzolavano attorno.
Essere Consigliere Regionale vuol dire, come si è visto, disporre di una marea di denaro e quindi una volta indette le nuove elezioni si scatenerà la lotta per essere indicato nelle liste e poi si scatenerà la lotta delle preferenze.
E qui dobbiamo dare ragione a quel mafioso che “teneva in pugno Zambetti” quando affermava che se uno vuole essere eletto “deve pagare almeno 50 euro ogni voto di preferenza”, perché se si dovesse fare una campagna elettorale ben strutturata, pubblicizzata con lettere, incontri, cene, manifestazioni, volantini, manifesti, spot pubblicitari e quant’altro, non si spenderebbe meno di 50 euro al voto.
Si tratta di un semplice calcolo, che potrà essere fatto dagli elettori al termine delle elezioni al Consiglio Regionale, e sapranno quanto è costata una campagna elettorale.

martedì 16 ottobre 2012

16 ottobre 1978: una data storica

Il 16 ottobre 1978 veniva eletto Papa Carol Wojtyla, che assunse il nome di Papa Giovanni Paolo II in onore e ricordo dei suoi predecessori.
Il Papa polacco, così come venne chiamato, rappresentò una rivoluzione all’interno e fuori dalla Chiesa.
Grazie a lui, grazie alle sue parole, grazie ai suoi viaggi e al suo modo di proporsi, il mondo non è stato più lo stesso dopo la sua elezione.
È caduto il muro di Berlino, l’impero sovietico si è dissolto, il mondo che era diviso dalla guerra fredda iniziò a dialogare e il disarmo diventò la parola ricorrente durante i discorsi dei capi di Stato non solo una parola ma fatti concreti; molti regimi dittatoriali sono scomparsi, le religioni diverse hanno iniziato a parlarsi: uno sconvolgimento epocale del modo stesso di intendere la religione.
Chi non ricorda le sue parole, le carezze che dava ai bambini e alle persone sfortunate, al suo sorriso quando vedeva davanti a sé le persone che ballavano, il suo volto teso quando pregava, il tremore delle sue mani quando ha iniziato ad essere colpito dalla malattia.
Si tratta di ricordi che nessuno di noi potrà mai dimenticare.
Quel lunedì 16 ottobre 1978 il mondo ha subito una scossa e tale scossa ci colpisce ancora oggi.

sabato 13 ottobre 2012

Cetto La Qualunque: la bocca della verità


In molti abbiamo visto il film di Albanese “Qualunquemente”: la parodia di un imprenditore sgrammaticato, incapace, pieno di debiti, che decide di darsi alla politica per sistemare se stesso e la propria famiglia.
Vedendo questo film tutti sorridevano pensando che la realtà fosse diversa rispetto alla trama del film.
Come si potevano comperare i voti? Come si poteva approfittare dell’Amministrazione Pubblica in un modo così spudorato? Come si poteva arricchirsi in un modo così plateale facendo politica? Come si poteva essere senza alcun ritegno?
Lo spettatore sorrideva senza fare raffronti con i nostri politici.
Negli ultimi due mesi Cetto La Qualunque è diventato un mito! In molti lo hanno imitato ma, come spesso accade, gli allievi superano i maestri.
I vari Fiorito, Zambetti, Penati, Lusi ecc. hanno dimostrato di essere molto più bravi del Sig. La Qualunque.
Vent’anni fa tutti gridavano allo scandalo dando del ladro, giustamente, a chi aveva rubato i soldi in gran parte destinati a sovvenzionare i partiti e per questo partiti storici come il PSI e la Democrazia Cristiana sono stati spazzati via dalla scena politica.
Oggi non succede nulla e l’esempio l’abbiamo dalla “sana Lombardia”, piena di virtù e senza difetti: tredici tra indagati e condannati! Eppure non si dimettono!
Vent’anni fa vi sono state persone che si sono suicidate perchè scoperte con “le mani nella marmellata”: oggi si fanno intervistare dalle reti televisive e diventano dei miti da imitare e il latrocinio è diventato un fenomeno diffuso.
L’augurio che ci facciamo è che la collettività non sia cambiata in un modo così drastico perché questo è un cambiamento che porta alla fine della moralità che per millenni è stata alla base del progresso dell’umanità.

venerdì 12 ottobre 2012

Un buco da nove miliardi di euro

L’INPDAP, l’Ente previdenziale dei dipendenti pubblici, è stato incorporato nell’INPS, e fin qui nulla di nuovo, in passato vi erano stati incorporati altri Enti ad esempio l’INPDAI dei dirigenti senza causare alcun problema.
Ma quelli erano Enti privati e quindi era tutta un’altra storia ……!
Ora nell’INPS arriva il più grande Ente pubblico e, se le notizie sono corrette, sembra che questo Ente abbia nove miliardi di debiti costituiti in buona parte da contributi non incassati in quanto, guarda caso, molti Comuni, Amministrazioni provinciali e regionali non versano i contributi.
Quello che è strano è che nei confronti di questi Enti sembra che non sia stato fatto assolutamente nulla.
Quando un povero artigiano omette di versare i contributi di un mese del proprio dipendente, si vede arrivare la cartella esattoriale dell’Equitalia che gli pignora anche le mutande, e viene sottoposto a procedimento penale per non aver versato la quota trattenuta al dipendente.
Quanti sono i sindaci, presidenti di provincia e di regione che hanno subito questo trattamento?
La responsabilità è sicuramente del capo dell’Ente, ma non ci risulta che nessuno di questi sia finito in galera per non aver versato i contributi previdenziali.
Come al solito due pesi e due misure.
Ora questi 9 miliardi saranno posti a carico di chi invece ha versato regolarmente.
Domanda: che fine hanno fatto quei nove miliardi? Visti che non sono stati versati, da qualche parte devono essere e comunque nei bilanci degli Enti debitori devono risultare.
Seconda domanda: la Corte dei Conti cosa ci sta a fare? Si sveglia solo quando scoppia il bubbone? Non dovrebbe vigilare e colpire i furbetti?
Chissà se qualcuno risponderà a queste domande.
Noi una risposta ce la siamo data, ma ce la teniamo per noi per evitare di essere denunciati.

martedì 9 ottobre 2012

I due record italiani


L’Italia ha due record mondiali: il primo è quello della maggior evasione, calcolata in circa 46 miliardi di euro, il secondo della maggior corruzione calcolata in circa 60 miliardi di euro.
Se facciamo i conti abbiamo oltre 100 miliardi di euro all’anno che potrebbero essere destinati alle opere pubbliche, a chi ha perso il posto di lavoro, alla ricerca, agli anziani, alle classi meno abbienti, ecc. ecc.
Sono dati impressionanti che però sembrano non scalfire minimamente l’opinione pubblica, che fa finta di scandalizzarsi, ma alla fine si adegua immediatamente.
L’evasione fiscale coinvolge tutte le categorie, ciascuno crede di avere un vantaggio immediato nel fatto ad esempio di non pagare l’IVA, non pensando che questo significa meno entrate per lo Stato e quindi minor possibilità di fare investimenti
Ma quello che lasci più meravigliati è la connivenza con la corruzione.
Sembra quasi che gran parte delle persone sopportino la corruzione quasi che rappresenti uno status simbol.
Quello che è successo nel Lazio, e forse anche in altre regioni, è deleterio.
Negli ultimi anni, il numero dei corrotti, corruttori, gente che si appropria del denaro pubblico ecc., è aumentato in modo esponenziale.
Ve lo ricordate il famoso Ing. Chiesa che Craxi aveva definito come un “mariuolo”? Ebbene al confronto di Fiorito, oggi sarebbe considerato un poppante e gli darebbero un premio per la sua moralità.
Se l’evoluzione e il progresso ci porta a questo, fermiamo l’orologio, anzi facciamo un balzo nel passato, sperando di ritornare ad essere migliori di quello che siamo oggi.

sabato 6 ottobre 2012

I politici devono saper decidere

Quello che è successo nell’ultimo consiglio comunale svoltosi a Busto Arsizio sulla problematica della adesione o meno alla città metropolitana ha del patetico.
Sentire discorsi del tipo: “non siamo in grado di decidere in quanto non sappiamo che cosa potrà succedere” oppure “aspettiamo e vediamo gli altri cosa decidono per noi”, tutto questo è un modo per non fare politica.
Il politico viene eletto perché assuma le decisioni in nome dei cittadini.
Se le decisioni sono giuste verrà rieletto, diversamente verrà mandato a casa.
Il politico prima di decidere deve pensarci bene, deve valutare non il proprio tornaconto personale ma il bene dei cittadini dai quali ha ricevuto il voto e poi deve esprimere la sua preferenza.
In passato si diceva che chi non decide è un debole per non dire un inetto.
Forse è esagerato ma in ogni caso quando si decide di non decidere, vuol dire che non si ha il coraggio delle proprie azioni e che si andrà al traino di chi decide per noi.
Vi sarà un altro Consiglio Comunale l’otto di ottobre e ci auguriamo che chi non ha avuto il coraggio di decidere, lo faccia, affermando che vuole aderire o che non vuole aderire alla città metropolitana, spiegando ai cittadini per quale motivo ha fatto la sua scelta.
Noi la nostra decisione l’abbiamo presa e riteniamo di aver fatto una cosa giusta.
Se poi la decisione che deve essere assunta, è meramente un indirizzo e non è vincolante, sorge il dubbio che qualcuno abbia un secondo fine nel non affermare una propria volontà precisa, e questo fine è quello di non rientrare nel gruppo di coloro che hanno votato a favore che, ovviamente, non possono essere citati dalla stampa uno per uno, ma, essendo in pochi, la stampa dedicherà loro molto più spazio e molte righe nei loro articoli.

Beatles: sono passati 50 ma non li dimostrano

Giovani e meravigliosi.
La loro epopea è iniziata 50 anni orsono e ancora oggi sono nel cuore di tutti.

Love me do è il loro primo disco, innovativo sia per la musi che per il testo che riproponiamo tradotto in italiano:

Ti Amo Fino A…

Ogni giorno scorre così veloce
Giro attorno, è passato
Non hai tempo per farmi un segno (per salutarmi)

Amami finché puoi
O penserò un piano

La vita è così corta
Una nuova non si può comprare
Ma ciò che abbiamo avuto significa molto per me

Facciamo l’amore tutto il santo giorno
Facciamo l’amore cantando canzoni
Facciamo l’amore tutto il santo giorno
Facciamo l’amore cantando canzoni
C’è gente qui attorno
Che ti spreme (estorce) i sentimenti
Ti riempiranno di tutte le cose che vedi

Farò l’amore con te
Se mi vuoi



Ecco lo splendido ricordo

http://www.youtube.com/watch?v=lM1DDcZ_YqU

giovedì 4 ottobre 2012

Mandiamoli tutti a casa



Il caso del presidente dell’Aler di Lecco conferma che una parte della nostra classe deve essere mandata a casa!

Non voglio influenzare i lettori: collegatesi al seguente sito,e sentite le sue dichiarazione e giudicate!



                                         http://www.rainews24.rai.it/it/video.php?id=29948



martedì 2 ottobre 2012

4.500.000 di persone in sofferenza lavoro

La CGIL, a seguito di una approfondita indagine, ha rilevato che ben 4.500.000 persone sono in “sofferenza occupazione”: queste persone sono i disoccupati, gli scoraggiati e i cassaintegrati.
Si tratta di un numero enorme di persone alle quali bisogna prestare la maggiore attenzione possibile.
E’ bene che tutti, ma per primi i sindacati, incomincino ad avere particolare attenzione non solo per chi un posto di lavoro e uno stipendio (che sia una retribuzione o una pensione) ce l’ha, ma anche nei confronti di chi non ha nulla e questi sono i disoccupati, i giovani e le donne, cioè quelli che pur cercandolo non riescono a trovare un posto di lavoro.
Vi sono persone che, dopo un anno, due, tre, in cui hanno cercato il lavoro, sono talmente scoraggiati da smettere questa ricerca inutile.
Quanti sono gli uomini che si sono trasformati in “casalinghi” non per una propria scelta, ma solo perché non riescono a trovare un lavoro?
Sono molti e per fortuna hanno la moglie che lavora, i genitori con una pensione e quindi riescono ad andare avanti; ma se tutto questo non vi fosse, la prospettiva sarebbe nerissima.
Questa situazione coinvolge tutte le classi sociali, da chi non ha un’istruzione ai laureati, da chi stava bene economicamente fino all’altro ieri ed ora è non abbiente; e che deve essere affrontata politicamente, ma vi deve essere anche una sferzata di ottimismo da parte di tutti.
Devono essere inventate nuove forme di lavoro e le persone devono svolgere i lavori che ci sono, senza avere “la puzza sotto il naso” e non dire che, dato che si è svolto un lavoro di prestigio fino a ieri, non si può svolgere un lavoro sminuente.
Forse è arrivato il momento di ritornare al passato quando la gente si creava un posto di lavoro, diventando piccoli artigiani, facendo lavori che altri non facevano, costituendo piccole aziende, affrontando i momenti difficili del dopo-guerra e sono arrivati alla serenità economica.
Forse è un’utopia, ma se si dovesse dare sviluppo a questo settore, una parte, forse piccola, di disoccupati non vi sarebbe e molti scoraggiati incomincerebbero a sperare nel futuro.

sabato 29 settembre 2012

La casta: i giornalisti

Sallusti, oggi direttore del Giornale, è stato condannato in via definitiva ad un anno e quattro mesi di reclusione senza la condizionale per pubblica su Libero (del quale nel 2007 era direttore) aver diffamato un magistrato con un articolo nel quale presentava la vicenda della gravidanza interrotta di una tredicenne come un aborto coattivo deciso dal giudice, fatto risultato totalmente falso.
Si tratta di una responsabilità oggettiva che è posta a carico del direttore per quanto pubblicato sul suo giornale per l’obbligo di vigilanza che lo stesso deve avere sulle notizie che pubblica.
Una volta pronunciata la sentenza tutti i direttori di giornali, compresi anche i detrattori di Sallusti, si sono stretti attorno a lui difendendolo a spada tratta.
La bandiera è stata: “per un’opinione non si può finire in carcere”.
Ma in questo caso Sallusti non ha espresso una opinione, ha diffamato delle persone affermando il falso e per questo deve essere punito in quanto “uccide più la parola che la spada”.
Una notizia sulla stampa può distruggere la vita di una persona, la può portare anche al suicidio, come è già successo in passato e i giornalisti non devono andare esenti dalle loro colpe.
Prima di pubblicare notizie false, e nel caso di specie Sallusti non ha mai rettificato quanto scritto che poteva portare i giudici ad una pena più mite, ha dimostrato, si deve essere certi di quanto si pubblica! È troppo comodo distruggere una persona con delle falsità e poi “candidamente” chiedere scusa.
E ancora oggi Sallusti è imputato per diffamazione.
Non esiste la libertà di scrivere tutto ciò che si vuole.
Per quale motivo se io scrivo una notizia falsa sul mio blog posso essere denunciato e condannato, mentre se la scrive Sallusti deve andare esente?
Altra domanda: per quale motivo il mio cliente Sig. Mario che è stato condannato ad una pena definitiva per aver insultato una persona (e l’insulto può essere considerato un’opinione) pur essendo incensurato, in galera ci deve andare?
La risposta è semplice perché non si chiama Sallusti!
E come al solito “la pezza è peggio del buco”: dopo che la sentenza è diventata definitiva è saltato fuori l’onorevole Renato Farina del PDL (sarà un caso?) ex vice direttore di Libero, radiato dall’Albo dei Giornalisti (e quindi per premio Berlusconi lo ha fatto diventare Deputato!) che ha dichiarato che l’articolo diffamatorio lo aveva scritto lui: troppo facile dichiararsi ora colpevole quando manca pochissimo alla prescrizione del reato accusarsi di un reato, sapendo di farla comunque franca e sapendo anche di godere della immunità parlamentare!
E allora ciascuno deve avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità: se Sallusti ha sbagliato è giusto che finisca in galera se non l’Italia continuerà ad essere per sempre il paese dei furbi e dei furbetti.

venerdì 28 settembre 2012

I furbi prendono lo stipendio, i lavoratori no!

È noto che la Regione Sicilia sia piena di debiti e ovviamente i creditori cercano di recuperarli.
Ieri è stato chiesto da di un creditore il pignoramento di quanto la Regione ha nelle sue casse e si tratta dei soldi destinati a pagare gli stipendi dei suoi dipendenti che, conseguentemente, questo mese non percepiranno lo stipendio.
Quando si legge una notizia di questo genere immediatamente il pensiero va anche ai cosiddetti parlamentari regionali Siciliani i quali ovviamente, almeno così tutti pensano, sono rimasti senza stipendio. Niente di più errato!
Proprio un attimo prima che fosse notificato il pignoramento (…..!), vi è stato un provvedimento di attribuzione dello stipendio e quindi del suo accredito sui rispettivi conti correnti, e i parlamentari regionali hanno preso il loro stipendio, mentre quei poveri cristi dei dipendenti dovranno andare alla San Vincenzo per vivere il prossimo mese.
Questa è una ulteriore dimostrazione che in primo luogo le regioni speciali non devono più esistere in quanto sono anacronistiche, in secondo luogo che le normative che regolano le regioni devono essere totalmente riviste in quanto, tra ladrerie, ruberie, appropriazioni indebite, spese pazze, e fatti di questo genere, tutti capiscono che c’è non qualcosa che non va, anzi che tutto non va.
E qui la politica deve dimostrare di esistere e deve intervenire non con il bisturi, ma con la mannaia per rimediare a tanti errori.

mercoledì 26 settembre 2012

Quanto mi costi

Lo scandalo di Fiorito & Company, o meglio delle spese pazze delle regioni, ha alzato il coperchio del famoso vaso di Pandora: il costo dei Consiglieri regionali è qualcosa di pazzesco!
Il SOle 24 ore ha pubblicato i costi del 2011 di tutte le regioni e da tali dati abbiamo delle sorprese eclatanti in quanto emerge che la spesa del Consiglio regionale, per ogni 100 abitanti, ammonta ad oltre 12.000 euro per la Valle d’Aosta per arrivare a quello più basso che è della Regione Puglia che è pari ad € 372,7.
La Sardegna ha un costo di ben 4.401 euro, la Sicilia di 3.317, la Calabria di 2.491, mentre la nostra Lombardia spende “solo” € 729,9 per ogni 100 abitanti; eclatanti sono anche i costi di Trento (€ 2.767) e Bolzano (€ 1.649).
Le regioni più povere sono quelle che spendono di più! Le regioni più ricche sono quelle che spendono di meno! E allora c’è qualcosa che non funziona in quanto un Consiglio regionale non può avere un costo che passa da 372 euro per la Puglia, ad oltre 12.000 per la Valle d ‘Aosta.
E’ ora che la Corte dei Conti incominci ad indagare su questi costi.
Non è possibile che, come si è verificato nel Lazio, vi sia chi possa fare mandati di pagamento senza alcuna giustificazione per oltre € 100.000 al giorno.
Il costo dei consiglieri regionali deve essere uguale in tutta Italia, con una perequazione relativa al costo della vita che sicuramente è più alto in Lombardia e nel Lazio piuttosto che in Basilicata o in Calabria.
Ma forse il problema non è l’alto stipendio che percepisce un consigliere regionale (che supera in alcuni casi lo stipendio di un governatore degli Stati Uniti), ma sono i benefit che questi consiglieri regionali hanno che vanno dal telefono ai pasti quasi gratuiti, al non pagare i mezzi di trasporto, all’entrare gratis in strutture ecc. ecc., per non parlare poi dei portaborse che alla fine ricevono pochi euro e tante pacche sulla schiena e la maggior parte sono in nero.
Visto che forse è iniziata la moralizzazione anche di questo ambiente, ci auguriamo che la mano sia pesante e che chi ha sbagliato paghi, dal Trentino Alto Adige fino alla Sicilia.

venerdì 21 settembre 2012

HO PRESO I SOLDI NEL RISPETTO DELLA LEGGE

Questa è la dichiarazione fatta da Fiorillo, ex capogruppo del PDL alla Regione Lazio, che ha anche chiesto di non essere paragonato né a Belsito né a Lusi.
La linea difensiva di Fiorito è semplice: la Regione Lazio aveva approvato norme che mettevano a disposizione fiumi di denaro a favore dei Consiglieri Regionali ed io non facevo nient’altro che distribuirli e per quanto mi riguarda utilizzarli.
Conseguentemente l’ex capogruppo del PDL ha trasferito centinaia di migliaia di euro sui suoi conti correnti in Italia che all’estero, acquistando anche immobili etc. e lo stesso ritiene che il tutto sia perfettamente legittimo.
Quello che è scandaloso in questa vicenda è proprio questo: una Regione approva una norma che mette a disposizione dei suoi Consiglieri Regionali una quantità enorme di denaro che può essere utilizzata senza alcun controllo, senza fornire alcuna pezza giustificativa.
Questo porta i disonesti ad esserlo ancora di più in quanto sono protetti anche da norme che legittimano le loro ruberie!
D’altra parte come aveva affermato il Presidente del Consiglio Nitti oltre un secolo fa, il Parlamento è composto dal 10% della crema della società, dal 10% della feccia della società e dall’80% della società.
Dall’inizio del secolo scorso le cose non sono cambiate la feccia sarà salita al 12% e la crema sarà scesa al 8%, ma il Parlamento rappresenta esattamente la nostra società.
E intanto i poveri diavoli continuano a sgobbare per avere 1.000,00 euro al mese!

giovedì 20 settembre 2012

LA POLVERINI E I SOLDI DEGLI ALTRI

Lo scandalo che ha investito il Consiglio Regionale della regione Lazio è di una pesantezza enorme in quanto accade in un momento in cui l’anti politica sta conducendo un pesante affondo nei confronti della politica.
Scoprire che vi sono tanti Lusi (il segretario della Margherita che si è “cuccato” oltre € 20.000.000,00) crea sconcerto per tutti.
La Polverini si è scusata pubblicamente con tutti, dai cittadini del Lazio agli italiani, dalla istituzione regione Lazio alla istituzione Stato e ci ha fatto tenerezza quando l’abbiamo sentita, anche se ci sembra strano che i soldi pubblici possano essere utilizzati in un modo così disinvolto.
Il vero problema è che i consiglieri regionali sono strapagati e quindi perdono il senso del valore del denaro.
Chi prende 1.000,00 euro al mese sa quanto vale un euro, ma per chi ne prende 10.000,00 o più al mese, il valore del denaro è fortemente sminuito.
Se poi a questo importo si aggiungono tutti i vari benefit percepiti a titolo personale o dal Partito, che poi li devolve ai consiglieri regionali o li lascia utilizzare dal primo che passa per la strada, il cerchio si chiude!
I cittadini però non devono lasciarsi affascinare da chi vuole rottamare tutto.
Quello che ci vuole è una completa moralizzazione del mondo politico, perché la politica deve essere essenzialmente volontariato.
La retribuzione deve essere collegata alla produttività del politico nel senso della presenza nel consesso dove è stato eletto, dai progetti di legge presentati, dalle missioni effettuate, dai risultati ottenuti.
E sul problema delle missioni si deve incominciare a pagare solo il rimborso del treno in seconda classe o di un aereo low cost, l’alloggio deve essere in alberghi a tre stelle, i costi dei pranzi e delle cene devono essere inferiori ai 40 euro.
Questo non per una punizione, ma perché è così che fa il 99,9% delle persone quando vanno in giro per lavoro o per vacanza, quando per spendere meno si controllano i prezzi, perché si sa che ogni euro che esce dalle proprie tasche non può essere poi utilizzato per la propria famiglia.

martedì 18 settembre 2012

18 settembre 1938: una data da ricordare

Il 18 settembre 1938 il Duce Benito Mussolini fece il suo discorso sulla necessità che anche in Italia fossero approvate le leggi razziali.
Gli Italiani applaudirono a tale iniziativa non certo perché erano convinti della bontà della proposta del “loro “ Duce, ma perché non avevano altra scelta.
Purtroppo le leggi razziali furono approvate e l’Italia diventò la seconda Germania.
Quel giorno rappresenta sicuramente l’inizio del tramonto del fascismo e del suo fondatore ed ideologo, e l’inizio del percorso che avrebbe portato l’Italia verso la seconda guerra mondiale, con centinaia di migliaia di morti, con i campi di concentramento, con le deportazioni.
Quel 18 settembre però deve essere presente nella mente di tutti noi in quanto quel giorno tutti gli italiani sono diventati complici di pazzi fanatici che, a distanza di qualche anno, hanno assassinato milioni di ebrei e hanno portato lutti in tutte le famiglie.
Tutti devono ricordare che purtroppo anche l’Italia, dove oggi vi è la massima libertà senza distinzione di sesso, nazionalità, etnia, colore della pelle, ha avuto anni9 nei quali tutto questo non esisteva e che chi si opponeva finiva deportato in campi di concentramento dai quali difficilmente si usciva vivi.
Fortunatamente allora vi fu una persona che quando gli chiesero a quale razza appartenesse rispose orgoglioso: appartengo alla razza umana.
Ma di Albert Einstein ne è nato solo uno.

venerdì 14 settembre 2012

L’Italia ci guadagna ad uscire dall’euro

Questa è la frase attribuita a Speroni Francesco, già Senatore e Ministro della Repubblica, Consigliere Regionale e attualmente Consigliere Comunale e (da sempre) deputato europeo.
Se ben ricordiamo Speroni è stato eletto al Parlamento Europeo nel 1989 e quindi, con questa legislatura raggiungerà, 25 anni di permanenza a Bruxelles.
Orbene, una simile affermazione, se veritiera, fatta dal primo che passa per la strada già sarebbe da criticare pesantemente, ma se arriva da chi da 25 anni vive al Parlamento Europeo e prende la relativa retribuzione, ci sembra un assurdo.
Se uno non crede in una istituzione non fa una campagna elettorale per essere eletto proprio in quell’istituzione.
Non abbiamo ancora capito a quanto ammonti stipendio di un Parlamentare Europeo, ma sicuramente non deve essere pari al gettone di presenza da Consigliere Comunale, probabilmente sono molti euro, che l’Istituzione europea ha pagato in favore di una persona che non apprezza l’organismo nel quale è stato eletto.
Questa è una totale incoerenza in quanto riteniamo che chiunque dei nostri elettori fosse eletto in un consesso, e ritenesse che tale consesso sia perfettamente inutile, la prima cosa che dovrebbe fare è dirlo all’interno del consesso, poi dare le dimissioni ed in ogni caso non ripresentarsi più alle successive elezioni.
Fortunatamente sono in molti a ritenere che l’essere in Europa è stata una manna dal cielo per l’Italia, diversamente la nostra nazione sarebbe fallita non da adesso ma da parecchi anni: la benzina costerebbe il doppio di quello che attualmente la paghiamo, il potere d’acquisto di tutti i cittadini sarebbe sceso ad un livello bassissimo e i beni di cui siamo proprietari avrebbero un valore più che dimezzato.
Ma come al solito lo sport preferito dagli italiani è quello di sputare nel piatto in cui si mangia.

martedì 4 settembre 2012

Boicottiamo le banche!

Non è che improvvisamente siamo diventati estremisti, ma certe notizie portano ad assumere atteggiamenti radicali.
La notizia è la seguente: Barclays, una tra le prime banche mondiali con sede a Londra, ha speculato sul prezzo del grano guadagnando ben 630 milioni di euro; questo significa che ha speculato sul prezzo di un genere alimentare fondamentale per l’alimentazione di tutti, ivi comprese le popolazioni più indigenti e, probabilmente, per l’aumento del prezzo del grano, migliaia di persone sono morte di fame, mentre Barclays ha guadagnato centinaia di milioni di euro.
Le banche hanno ben altro compito che speculare sul mercato dei beni di prima necessità: il loro compito è quello di finanziare le imprese, prestare i denari per l’acquisto degli immobili ecc. ecc.
La verità invece è un’altra: le banche prestano i soldi all’amico dell’amico, finanziano l’acquisto di immobili a volte inesistenti, speculano sui beno di prima necessità, in buona sostanza opprimono le popolazioni più deboli, facendole morire anche di fame, il tutto alla luce del sole, fregandosene altamente dei principi etici che dovrebbero regolare tutti i rapporti anche di natura economica.
Dato che oggi le guerre vengono fatte dalle persone intelligenti sotto il profilo economico e solo gli stupidi usano ancora le armi, la Barclays può essere assimilata all’Hitler degli anni 2000, in quanto agendo in questo modo può arrivare alla distruzione di fasce intere di popolazione.
Se questo atteggiamento viene portato avanti anche da altre banche, è opportuno che si inizi veramente una guerra (il termine è puramente simbolico) nei confronti delle banche, tenendosi i soldi in casa, sotto il famoso materasso o mattone tanto, per quello che riconoscono di interessi, non cambierebbe assolutamente nulla, anzi si risparmierebbero i soldi delle esose spese che vengono esposte dalle banche.
Ma quello che è più importante è che vi deve essere un intervento legislativo da parte degli Stati e dalla Comunità Europea che punisca speculazioni di questo genere con sanzioni pesantissime nei confronti delle banche che violano questi principi, ivi compresa la radiazione dal sistema bancario.
Diversamente saremmo sempre succubi di questi soggetti che, pur di guadagnare del denaro, sono disposti anche a far morire migliaia di bambini di fame.

sabato 1 settembre 2012

Il Cardinale Martini non ci ha lasciato, sarà sempre con noi

Ricordare un uomo come il Cardinale Martini è un impegno che pochi possono affrontare e non siamo tra questi.
Lo abbiamo conosciuto anni or sono durante una visita che stesso aveva fatto alla parrocchia di Sacconago, se ben ricordiamo, e l’impatto che allora abbiamo avuto è stato enorme e allora come oggi siamo rimasti senza parole di fronte alla sua intelligenza ed umiltà, alla sua capacità di capire le persone anche solo con uno sguardo.
Vogliamo ricordarlo proponendo la lettura del suo ultimo discorso tenuto in qualità di arcivescovo della diocesi ambrosiana nel Duomo di Milano l’otto di settembre del 2002.

“... Di me posso dire che ho sempre avuto molto forte il senso dei miei limiti e sono consapevole delle mie lacune e delle mie unilateralità. Ho sempre avvertito come superiore alle mie forze il peso di così tante responsabilità. Per le mie mancanze, omissioni e inadeguatezze chiedo perdono a tutti: ai credenti perché possa contare sulla loro intercessione nel giorno del giudizio, e a tutti i non credenti perché è importante poter far leva sul perdono reciproco per guardare al futuro con rinnovata fiducia e servire insieme la giustizia e la pace...
Sono conscio di avere confidato soprattutto sulla parola di Dio, di essermi buttato fin dall'inizio in questa perigliosa impresa con la coscienza sì dei miei limiti e delle mie inadeguatezza ma pure con fiducia totale nella sua Parola. E questo perché sono cristiano e so di essere nato e sostenuto dalla Parola. E a tutti, credenti e non credenti, vorrei ripetere che la sorgente del mio pensare e del mio agire ha voluto essere sempre, almeno nell'intenzione, la parola di Dio, in particolare a partire dalle Scritture. Ho anche cercato sinceramente di ascoltare la storia, gli eventi, le persone, tutti voi che incrociavo nel mio cammino: ho desiderato incontrare almeno idealmente tutti, ma soprattutto gli ultimi, i poveri, i bisognosi, coloro che sono nella sofferenza, i feriti della vita, i carcerati, gli umiliati e gli offesi. Avrei voluto fare molto di più e chiedo perdono a coloro che si fossero sentiti trascurati...
mi pare di poter dire come Paolo, all'inizio della lettera ai Filippesi, che "vi porto nel cuore" e che "Dio mi è testimone del profondo affetto che ho per tutti voi nell'amore di Cristo Gesù" (Fil 1,7-8). Anzi il testo greco di questa lettera permette di tradurre non solo "vi porto nel cuore" ma anche reciprocamente "voi avete nel cuore me, voi che siete tutti partecipi della grazia che mi è stata concessa" (Fil 1,7)...
Ora avrò più tempo per pregare... Sono certo che anche voi pregherete così per me...
Ai miei fedeli raccomando in particolare l'amore della Scrittura e la pratica della lectio divina, mentre ai cristiani di tutte le confessioni affido la speranza dell'unità della Chiesa e di una ritrovata comunione nella molteplicità dei doni di Dio, che permetta un dialogo fruttuoso tra le religioni e una rinnovata amicizia col popolo delle promesse.
A tutti dico: amatevi gli uni gli altri, così vivrete nella giustizia, nel perdono e nella pace. Il nostro maggiore contributo alla pace in un mondo gravido di conflitti e di minacce di nuovi assurdi conflitti nascerà da un cuore che anzitutto vive in se stesso il perdono e la pace. Servitevi con amore a vicenda facendovi prossimi a tutti, perché chi rende il più piccolo servizio al minimo di tutti i fratelli lo rende non solo al mistero della dignità umana ma a ciò che la fonda, cioè al mistero di Gesù.
E ora mi rivolgo a Maria... Mi ottenga ora di continuare con lei questo servizio per tutti voi... nella Gerusalemme celeste, quando tutti saremo palesemente una cosa sola nel mistero del Padre."

venerdì 31 agosto 2012

Napolitano e le intercettazioni

La vicenda delle intercettazioni delle telefonate intervenute tra Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Senatore Mancino da giorni ha conquistato la prima pagina di tutti i giornali.
Stranamente però quelli che oltre che mettere la notizia in rilievo, fanno il titolo a tutta pagina sono solo quelli di proprietà del Cavaliere, e una ragione ci deve essere!
Potrà anche essere una coincidenza, ma come sosteneva il mitico Andreotti “pensare male si sbaglia, ma spesso ci si azzecca”.
D’altra parte quale migliore occasione per scagliarsi contro l’uso delle intercettazioni di questo, il quanto il “popolino” afferma: ma come, caro Presidente della Repubblica, quando le intercettazioni riguardavano Berlusconi erano legittime mentre oggi che ti riguardano personalmente, ti scandalizzi e chiedi l’intervento addirittura della Corte Costituzione.
Come dare torto a chi la pensa in questo modo!
Personalmente riteniamo che le intercettazioni siano utilissime per le indagini portate avanti dalla Magistratura, in quanto senza questo strumento il 90% dei reati rimarrebbe senza prove.
Chi non ha nulla da nascondere non certamente ha paura di essere intercettato!
Quello che è certo è che le intercettazioni, se non costituiscono la prova di reati, devono essere distrutte e non “passate” ai giornalisti che vivono di queste cose.
E chi può “passare” le intercettazioni ai giornalisti se non chi le ha in mano e quindi: i magistrati che stanno indagando, gli organi di Polizia che collaborano con i magistrati, i Cancellieri e gli avvocati che difendono gli imputati (ma questi solo dopo una certa fase delle indagini).
Solo in questo modo si verificano le fantomatiche “fughe di notizie”, i giornalisti dovrebbero introdursi negli uffici di notte per fotocopiare le intercettazioni.
L’occasione è ghiotta e i fidi berluscones ne stanno approfittando per cercare di far approvare una legge sulle intercettazioni che in sostanza preveda la impossibilità di intercettare il loro capo e la “la casta” e se per fare questo poi non potranno essere scoperti gli autori di efferati crimini, chi se ne frega?
Ben venga una precisa regolamentazione delle intercettazioni, dove si prevedono sanzioni pesantissime nei confronti di chi, chiunque esso sia, ne abusa; in questo modo non ci saranno più “fughe di notizie”, perché se si prevede che il responsabile di queste fughe di notizie in ogni caso è colui che le gestisce, magistrato o chicchessia, voglio vedere se uno rischia dieci anni di galera per fare un favore o un dispetto a qualcuno.

martedì 28 agosto 2012

Federalismo e IMU

I Comuni hanno approvato da tempo i propri bilanci che sono stati per tutti dei bilanci “lacrime e sangue” composto essenzialmente da: tagli, tagli, tagli!
Ma il problema non sono solo i tagli, ma sono anche gli aumenti delle tasse comunali, dei costo dei servizi e tariffe, e quant’altro si potesse aumentare.
Si passa dall’aumento per l’utilizzo delle sale comunali, all’aumento per i commercianti che tentano di incrementare gli incassi mettendo dei tavolini sul marciapiede, agli aumenti per i servizi funerari a quelli degli asili e scuole materne, a nuovi posteggi a pagamento e chi più ne ha ne metta.
Non solo, ma questo non rappresenta il punto centrale di discussione in quanto il vero punto è la famigerata o meglio, famelica, IMU che sostituisce la vecchia ICI, appesantendosi notevolmente.
Il problema dell’IMU /ex ICI sta nel fatto che i cittadini non erano più abituati a pagarla e conseguentemente per gli stessi rappresenta una nuova imposizione fiscale in quanto, come è noto, nel momento stesso in cui non si paga più una cosa, questo diventa un fatto acquisito e se dopo un paio d’anni si deve ripagarla, ovviamente la questione pesa molto di più.
L’abolizione dell’ICI ha rappresentato uno sfacelo economico imposto da Berlusconi quando, pur di vincere le elezioni del 2008, era disponibile a vendere anche l’anima al diavolo.
Il risultato quale è stato: l’ICI non è stata pagata per la prima casa dai cittadini che in precedenza pagavano molto poco ma quel poco serviva a far respirare le casse comunali, in compenso dopo poco tempo è arrivato il cosiddetto “patto di stabilità” che ha impedito di fatto ai Comuni virtuosi di poter disporre dei soldi che avevano a disposizione.
In buona sostanza il patto di stabilità punisce i Comuni che non avevano, e qui bisogna spezzare una lancia in favore del Sud in quanto non è vero che Comuni in stato fallimentare sono solo quelli della Sicilia in quanto anche Modena, governato dal Centro-Destra, ha debiti enormi e questo sta a dimostrare che ogni mondo è paese e che quando la gente si fa eleggere per governare ma non ha la capacità politica per farlo, riesce solo a fare disastri.
Il problema di fondo è dato dal fatto che lo Stato versa sempre meno soldi ai Comuni e questi riescono a racimolare soldi dalle solite entrate come ad esempio gli oneri di urbanizzazione che si sono ridotti in modo esponenziale negli ultimi anni in quanto nessuno costruisce niente.
D’altra parte negli anni scorsi si è costruito tutto e di più, con la conseguenza che vi sono migliaia di appartamenti sfitti, case costruite senza un preciso disegno urbanistico e i costruttori, che stanno fallendo uno dopo l’altro, non hanno più denari da investire e quindi non costruiscono più.
La conseguenza di questa spirale è che nelle casse del Comune non entrano più oneri di urbanizzazione e questo costituisce un grave problema economico per tutti i Comuni.
Si tratta di una situazione che purtroppo non riguarderà solo il 2012 ,ma sicuramente proseguirà anche per gli anni a venire.
I Comuni avranno sempre meno risorse dallo Stato e quanto prima dovranno essere in grado di sopravvivere da soli, in che modo non riusciamo neppure a immaginare in quanto un Comune non può creare reddito.
L’unico mezzo che ha un Comune è quello di veder finalmente applicato il federalismo fiscale, termine tanto amato dai Leghisti i quali, dopo vent’anni di governo romano, non sono riusciti a fare nulla in merito.
Ricordiamo che l’IMU è un’invenzione di Calderoli, perché ogni figlio ha un padre.
Ovviamente si risponderà che Calderoli ha inventato solo l’acronimo, ma che il contenuto deve essere attribuito a Monti, ma questo non è vero in quanto Monti non ha fatto altro che applicare l’IMU come era stata prevista dal governo Berlusconi/Lega.
Tutti i bilanci approvati prevedono anche alienazioni di beni di proprietà comunale con l’augurio che i Comuni riescano “a piazzare” i loro immobili in un momento in cui il mercato immobiliare è in crisi.
L’augurio che però ci facciamo è si verifichino delle svendite fatte solo per portare a casa un po’ di soldi.
I nostri genitori e i nostri nonni hanno acquistato nel corso degli anni, amministrando il nostro Comune, immobili per milioni di euro e oggi non dobbiamo svendere questo patrimonio che dovrebbe essere conservato per i nostri figli in quanto di solito si cerca di lasciare ai nostri figli almeno un centesimo in più di quello che abbiamo ricevuto dai nostri genitori.

sabato 25 agosto 2012

Palaghiaccio e “rotonda” in largo Giardino: spese necessarie, spese inutili o spreco di denaro pubblico?

Il periodo storico che stiamo vivendo è di grande travaglio.
La crisi economica attanaglia tutti i settori, di somme a disposizione ce ne sono sempre meno, le famiglie si impoveriscono ogni giorno di più, le amministrazioni pubbliche hanno sempre meno risorse da destinare ai servizi da mettere a disposizione dei cittadini, ai quali  si chiedono sempre nuovi sacrifici, le tasse nazionali e locali aumentano continuamente.
La forbice che distingue i ricchi dai poveri si allarga sempre di più, il numero di chi perde il posto di lavoro aumenta ogni giorno e il potere di acquisto delle pensioni e degli stipendi diminiusce.
Per far fronte a questa situazione il Pubblico deve attivarsi con tutte le sue capacità e risorse, utilizzando anche la fantasia, per dare aiuto ai cittadini.
Ma, come si suol dire, tra il dire e il fare ci sta il mare.
Tutti siamo capaci di fare proposte, ma pochi sono in grado di indicare i mezzi da utilizzare per finanziarle.
Uno degli elementi che deve essere affrontato seriamente è quello della spesa pubblica,  e sembra impossibile contrastarne l’incremento che, nella gran parte dei casi, è spesso del tutto ingiustificato.
Ma di cose se ne possono fare molte e di risparmi altrettanti.
Citiamo due esempi che ci riguardano da vicino, con riferimento ad un’opera che è in corso di costruzione e ad un’altra che fortunatamente è solo in fase progettuale.
La prima opera è il “pala ghiaccio”. Questa struttura sportiva è stata “donata” dall’Amministrazione provinciale al Comune di Busto Arsizio la cui costruzione è  ferma, anche se il vice presidente della Provincia, il bustocco Bottini, ha dichiarato recentemente che i lavori sarebbero rispresi il 10 di agosto, ma ad oggi i lavori sono ancora fermi, non vi è neppure un operaio che stia lavorando nel cantiere e la struttura  è lasciata nel totale abbandono.
A parte questa situazione, si deve rilevare che molti sono i cittadini che si sono chiesti se Busto e la zona circostante avesse la necessità di avere un palazzo del ghiaccio, oppure se se ne poteva fare a meno destinando le risorse relative ad altre opere più importanti per la collettività, come ad esempio per la costruzione di nuove case da destinare agli sfrattati.
La risposta che è stata data da chi governa Busto è stata semplice: “a caval donato non si guarda in bocca, se una cosa viene regalata la si accetta senza se e senza ma”, indipendentemente dal fatto che la stessa rappresenti o meno un’opera necessaria per la collettività e che poi il nostro Comune dovrà sostenere i costi del suo funzionamente, cosa che deve preoccupare moltissimo in quanto sembra che nessuno abbia predisposto un budget sul punto.
Una seconda opera che è ancora in fase progettuale è la rotonda che qualche genio vorrebbe realizzare in Largo Giardino, in prossimità del Tribunale.
Il cosiddetto viale delle Glorie, è un viale che ci invidiano tutti con gli alberi, che lo fiancheggiano per tutta la sua lunghezza, e rappresenta un’oasi di verde in una città che di verde ne ha sicuramente poco.
Piazzare nel bel mezzo del percorso di questo meraviglioso viale una rotonda è certamente un assurdo.
Se poi si pensa che questa rotonda avrà un costo preventivato di oltre € 700.000, arriviamo alla conclusione che si tratta di un mucchio di soldi buttati al vento.
fortunatamente il Sindaco ha accolto il nostro personale appello a non proseguire nell'iniziativa per cui sembra che la rotonda non si farà più: speriamo bene!
Come si vede, se si vogliono risparmiare dei denari e destinarli ad altre soluzioni si può fare, e tutto questo a favore della collettività i cui bisogni spesso rimangono inascoltati dalla nostra Amministrazione.
Ovviamente le nostre proposte saranno valide solo se la maggioranza dei cittadini ritiene che il pala ghiaccio e la rotonda di Largo Giardino siano due opere non essenziali per la nostra città, e siamo certi che la maggioranza sarà d’accordo con noi perché i soldi pubblici devono essere spesi con oculatezza e non affermare che “i soldi del Comune sono i soldi di nessuno”.



mercoledì 22 agosto 2012

Non dire che la lotta non e' utile


Non dire che la lotta non e' utile,
Che la fatica e le ferite sono vane,
Il nemico non vacilla, non perde le forze,
E, le cose, com'erano, restano.

Se le speranze sono sciocche, la paura non puo' mentire;
Forse i tuoi compagni più in là, nascosti dal fumo,
stanno gia' inseguendo i fuggiaschi,
e sarebbero padroni del campo, se non fosse per te.

Poiché mentre le onde stanche si abbattono invano,
Senza mai guadagnare, in apparenza un centimetro,
Dietro di loro c'e' la muta potenza dei fiumi,
Che scavano baie.

E non solo dalle finestre d'oriente,
Al''alba, entra la luce.
Di là, il sole lentamente sale, molto lentamente;
Ma a ovest, guarda, la terra splende di luce!

(Arthur Hugh Clough)

venerdì 20 luglio 2012

Minetti: l’unica colpevole!

Alfano, dopo aver pianto per una notte intera quando ha saputo che le speranze di essere il candidato Presidente del consiglio alle prossime elezioni politiche sono svanite, afferma che la Minetti deve dimettersi da consigliere regionale, sostenendo che i fatti noti come “bunga bunga” non si sono mai verificati. Una domanda sorge spontanea: “come mai la Minetti deve dimettersi se il “bunga bunga” non esiste?
Non sappiamo se la Minetti si dimetterà o meno, ma se lo dovesse fare non lo farà certo per amore della causa berlusconiana.
Dimettendosi perderà € 15.000,00 al mese di stipendio da consigliere regionale, per cui sicuramente chiederà di essere profumatamente risarcita per il suo grande sacrificio.
Cosa farà ora la Minetti?
Quello che più ci rattrista in questa vicenda è Alfano, il quale è l’unico ad aver creduto che Berlusconi volesse seriamente non ricandidarsi, perché il Cavaliere non ha mai avuto alcuna intenzione di farlo.
Ha mandato avanti Alfano in un momento tragico della politica italiana, e questo periodo gli è servito per cercare di ricostruirsi una verginità politica, ma i cittadini non sono stupidi, lo hanno capito e lo dimostreranno alle prossime elezioni.

giovedì 19 luglio 2012

Ritorno a Forza Italia: il passato si ripropone

Berlusconi ha rotto gli indugi, non solo si ricandida, come tutti già sapevano, ma ripropone il vecchio nome del suo partito: Forza Italia, riconoscendo che l’esperienza del PDL è fallita. Cosa penseranno gli ex AN che nel Partito della Libertà ci si trovavano già a fatica, vedersi inglobare addirittura in Forza Italia?
Cosa sarà dei loro ideali?
Chi è ritornato al passato non ha mai ottenuto un risultato positivo e per tutti ricordiamo la Democrazia Cristiana che aveva cambiato il proprio nome in Partito Popolare, ritornando alle origini di Sturzo, ma il risultato è stato negativo.
Ora inizierà una lunga campagna elettorale che rischia di bloccare il Parlamento e le riforme che il governo Monti sta portando avanti.
La speranza è che il senso dello Stato, almeno una volta, prevalga in chi vuole governarci in futuro.

mercoledì 18 luglio 2012

Due sentenze giuste


A distanza di pochi giorni sono state pronunciate le sentenze relative ai fatti accaduti in occasione del G8 di Genova del 2001, sentenze che devono essere applicate velocemente e duramente.
Chi ha sbagliato deve pagare, sia esso un no global o un membro della Polizia.
Una cosa è certa: gli organi di Polizia, e qui ci riferiamo a tutti, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e tutti gli altri che erano stati coinvolti nella gestione dell’ordine pubblico a Genova, hanno sbagliato due volte.
La prima quando hanno permesso ad un gruppo di delinquenti devastatori, di entrare a Genova e non li hanno circondati ed arrestati immediatamente. Tutti abbiamo visto le riprese televisive, tutti ci siamo resi conto che quei delinquenti potevano essere arrestati, ma questo non è stato fatto e in molti hanno pensato che ci fosse una volontà specifica in questo senso.
La seconda volta, ed è gravissimo, è l’intervento alla scuola Diaz in quanto sono fatti che non devono accadere.
La seconda sentenza è quella nei confronti dei no global, ma un paio di condannati “è scappato” e rimarrà latitante in attesa di tempi migliori.
Il G8 di Genova deve essere da esempio perché gli organi di Polizia devono intervenire nei confronti dei mascalzoni in modo esemplare, durissimo, arrestandoli e mettendoli nelle patrie galere.
I Giudici non devono avere pietà nei confronti di questi soggetti che sistematicamente devastano le città ogni volta che ne hanno occasione.
Chi ha perso al G8 di Genova è stata l’Italia, le sue istituzioni, i suoi cittadini e i genovesi che si sono sentiti privare delle loro cose, della loro libertà, che hanno vissuto ore3 di guerriglia che mai avrebbero pensato di poter subire.

venerdì 13 luglio 2012

Città Metropolitana: quale futuro per i nostri Comuni?

L’incontro che si è svolto lo scorso mese di giugno tra i Sindaci di Busto Arsizio, Gallarate e Milano, sul tema “Città Metropolitana: quale futuro per i nostri Comuni …” ha dimostrato che i cittadini desiderano discutere di cose concrete e non di politichese.
Quello dell’area metropolitana è sicuramente un argomento importante del quale spesso si parla a vanvera senza avere la minima conoscenza di quali sono le problematiche che, per legge, i Comuni dovranno affrontare nel momento stesso in cui sorgerà tale nuova entità amministrativa.
Il Sindaco Pisapia è andato oltre rispetto alla normativa che è sempre in evoluzione, indicando una via nuova da seguire per giungere al traguardo della realizzazione dell’area metropolitana: la costituzione di un’area metropolitana di fatto.
Vale a dire, lavorare tutti assieme per costituire una unione volontaria tra Comuni che hanno un identico scopo da raggiungere e che collaborano per raggiungerlo, mettendo a disposizione le loro capacità, risorse, infrastrutture e quanto altro necessario.
Come sempre si tratta di volontà di fare qualche cosa e non solo di parlare per fare bella figura nel corso di una serata.
Il Sindaco Pisapia ha dimostrato, unitamente ai Sindaci Guenzani e Farioli, che quando si vuol parlare alla gente lo si può fare anche con parole semplici che tutti capiscono.
Ma l’incontro ha avuto un ulteriore importante risvolto in quanto si è parlato dell’importanza delle infrastrutture che, purtroppo, in quanto quelle attualmente esistenti sono insufficienti a soddisfare le necessità di mobilità delle persone e delle merci nel territorio dell’Alto Milanese e non solo.
L’aeroporto non è un’entità a se stante, ma costituisce una parte di un puzzle molto più complesso, che permette di arrivare alla conclusione di un tragitto che però deve vedere la realizzazione di tutta una serie di ulteriori elementi: strade, collegamenti ferroviari, attività a sostegno sia dell’aeroporto che del territorio interessato, ma quello che è più importante è che vi deve essere la concreta volontà da parte di tutti i Comuni di operare congiuntamente per raggiungere un traguardo di unità di intenti.
L’area metropolitana non è solo aeroporto ma è ben altro, significa governo del territorio in modo uniforme e non disarticolato tra città e città, significa una attenzione concreta ai problemi della sicurezza non più visti al solo interno della propria comunità, ma come la realizzazione di una tutela più ampia che deve vedere la collaborazione di tutti i Comuni che faranno parte dell’area metropolitana.
L’argomento più interessante toccato durante la riunione, sotto il profilo dei rapporti tra Comuni vicini (e qui ci riferiamo a Busto e Gallarate) è stata la sollecitazione fatta dal Prof. Buonanno, neo eletto Presidente del museo di arte contemporanea Maga di Gallarate, che è uno dei quattro più importanti musei di arte moderna in Italia assieme a quelli di Milano, di Venezia e Roma.
Ebbene il Prof. Bonanno ha affermato che per avere una mostra d’arte che non provochi le perdite che purtroppo ha oggi ilo Maga, è necessaria la fattiva collaborazione di tutti i Comuni dell’Alto Milanese.
Le domande che ci si deve porre sono le seguenti: è opportuno avere una mostra d’arte per ogni città? È opportuno avere una sede universitaria per ogni città? È opportuno avere una capiente sala convegni per ogni città?
E potremmo proseguire a lungo.
Ormai i tempi dei feudi e dei castelli con le mura dove ci si rifugiava all’interno per difendersi dai confinanti, sono finiti da anni, non è più tempo di vivere isolati, è tempo di collaborare con il vicino unendo le forze per realizzare opere migliori, risparmiare risorse, unificare le sinergie, il tutto a beneficio della collettività.
Il Sindaco Farioli ha dichiarato la sua disponibilità a fare in modo che il Maga di Gallarate diventi la mostra d’arte contemporanea di tutto l’hinterland e il Sindaco Guenzani ha affermato che vista la bellezza della sala Tramogge, non avrebbe senso realizzare un’altra sala convegni a Gallarate.
Quando oltre vent’anni fa era stato progettato il palazzo dello sport Piantanida, la sua ubicazione era stata pensata in quella zona dove poi è stata realizzata perché era a confine tra Busto, Castellanza e Legnano.
Non fu una scelta a caso. Il pensiero di quella Amministrazione era di realizzare una struttura sportiva al servizio di tutto l’Alto Milanese, non solo di Busto Arsizio, perchè era conscia che un palazzo dello sport di tale grandezza, era eccessivo per una città come Busto che non può pensare, con i suoi 80.000 abitanti, di avere tanti spettatori da poter riempire gli spalti e coprire almeno le spese di gestione della struttura.
Purtroppo le Amministrazioni cambiano, il modo politico di pensare muta e certe intuizioni vengono lasciate cadere nel nulla, ma il problema è che le conseguenze poi rimangono negli anni a venire e segnano fortemente la collettività, anzi segnano il portafoglio delle Amministrazioni locali che ogni anno hanno meno sostanze a disposizione e devono fare in modo di far fruttare meglio quelle poche risorse che sono loro rimaste.
Auguriamoci che ora dalla parole si passi ai fatti, che effettivamente il Maga diventi una struttura non solo intercomunale ma interprovinciale (sempre che le province esistano ancora …..!), che si finisca di pensare solo al proprio campanile ma si pensi alla collettività nella sua interezza, con tutti i suoi interessi e con tutte le sue aspirazioni.
(Da l'Informazione Luglio 2012)




martedì 10 luglio 2012

Padani laureati

venerdì 6 luglio 2012

Se pedali ti scarcero

In Brasile hanno deciso di affrontare la crisi energetica in un modo alternativo.
In 130 carceri brasiliane è in corso un esperimento che prevede la possibilità per i detenuti che per otto ore e per tre giorni salgono su una bicicletta e, pedalando, producono energia elettrica, di ottenere un giorno di sconto di pena.
L’energia elettrica prodotta grazie a questo esperimento, permette di illuminare una delle principali vie della capitale della regione di Santa Rita do Sapucai.
Sembra che vi sia la fila di detenuti davanti alle porte della palestra che chiedono di potersi dedicare al ciclismo.
Chissà se una iniziativa di questo genere potrebbe avere un risultato positivo anche in Italia.
Però si potrebbe provare anche se siamo sicuri che, probabilmente, salterebbero fuori i soliti difensori dei diritti dei carcerati i quali diranno che in questo modo si ripristinano i famosi lavori forzati.
Ma cosa è meglio pedalare e andare a casa molto tempo prima oppure starsene per 24 ore seduto sulla branda a guardare il soffitto?
Cosa è più educativo e riabilitativo per un detenuto?



sabato 30 giugno 2012

Pablo Neruda

giovedì 28 giugno 2012

Schiavitù: un male attuale

In molti ritengono che gli schiavi siano un retaggio dell’impero romano e che oggi la schiavitù non esista più. Nulla di più errato, la schiavitù oggi esiste e forse esiste più di un tempo.
Basta ricordare le schiave del sesso: ragazze che vengono portate dall’Africa, dai Paesi dell’Est o dell’Oriente e ridotte in schiavitù per prostituirsi nella civile Europa.
Schiavi sono quelli che, avendo avuto la necessità di chiedere un prestito, sono costretti ad obbedire al loro creditore/aguzzino.
Non vi è distinzione tra l’usuraio e qualche istituto di credito in quanto entrambi obbligano il creditore a spogliarsi, volontariamente o coattivamente, dei suoi beni.
Nel mondo ci sono ancora Paesi dove la schiavitù è all’ordine del giorno, dall’Africa all’Asia i casi non si contano.
Vi sono Nazioni dove esistono intere comunità dove la schiavitù femminile è all’ordine del giorno, basti pensare ai Paesi arabi dove le donne non hanno alcun diritto, alle Nazioni dove i bambini sono costretti a lavorare nelle miniere o, appena adolescenti, ad imbracciare un fucile per partecipare a guerre che neppure capiscono.
Il caso più eclatante è quello del Pakistan dove, per legge, il debitore è obbligato a lavorare per il creditore; vi sono fornaci dove i pakistani debitori, donne e bambini compresi, lavorano fino alla morte, per estinguere i debiti di loro parenti.
Probabilmente vi sono dei creditori, che sono stati turlupinati da debitori disonesti, che hanno invidia per i loro colleghi creditori pakistani, in quanto se si avessero la possibilità di rientrare del proprio credito facendo lavorare il debitore, lo farebbero.
Questo perché i creditori italiani sono ridotti alla disperazione in quanto vi sono persone nullatenenti che contraggono debiti a destra e a manca, mettendo sul lastrico persone oneste che forniscono loro beni e servizi e questo non è giusto.
Ma tornando al problema della schiavitù, gli occidentali, che si gongolano del loro progresso, della loro cultura, delle loro radici storiche, devono intervenire per fare in modo che la schiavitù in primo luogo finisca nelle loro Nazioni, impedendo ad esempio che le schiave del sesso continuino ad essere picchiate e malmenate, e poi intervenendo in quelle Nazioni dove la schiavitù esiste per farla finire.
Non è necessario portare la democrazia ovunque, perché crediamo che non possa essere imposta per legge, ma si deve intervenire sotto il profilo economico con sanzioni nei confronti degli Stati che praticano la schiavitù, e questo è sicuramente possibile.