sabato 27 aprile 2013

Pupazzi nella mani di un ventriloquo

Vedere la ripresa in streaming del colloquio tra il Presidente del Consiglio incaricato Letta con i capigruppo del Movimento Cinque Stelle è stato quanto di peggio si potesse vedere.
Sono più naturali i partecipanti al Grande Fratello che, avendo telecamere dappertutto, in qualche momento sono naturali.
Questi colloqui, a mio parere, devono essere riservati in quanto rappresentano l’occasione per scambiarsi opinioni e giudizi che è opportuno che non vadano all’esterno per ovvi motivi; riprendere e trasmettere questi colloqui significa privarli della loro essenza.
I grillini erano “impallati”, sembrava di vedere dei pupazzi mossi da ventriloqui, e bene ha fatto Letta a chiedere loro di “scongelarsi”!.
Ma d’altra parte i capigruppo del Movimento Cinque Stelle sono dei pupazzi nelle mani del ventriloquo Grillo, il quale, senza mezzi termini, li smentisce nel caso in cui gli stessi si permettono di fare anche delle piccole aperture nei confronti un qualsiasi governo.
Grillo (come Vendola e Marani) sa bene che se il suo movimento dovesse entrare nella stanza dei bottoni e partecipasse ad un qualsiasi governo sarebbe finito in quanto non potrebbe più recriminare nulla!
Per questi motivi dovrebbe essere vietata qualsiasi tipo di ripresa di questi colloqui proprio per la loro riservatezza.
Ma d’altra parte tutti sono “disuguali” davanti alle regole, infatti quando Grillo ha convocato i suoi adepti bei giorni scorsi a Roma per dare loro una bella strigliata, lo ha fatto in un luogo segreto, nessuno sa che cosa si sono detti e con nessuna ripresa in streaming.
E’ proprio vero il principio evangelico "fate quello che dico io ma non quello che faccio io" è sempre d'attualità!

martedì 23 aprile 2013

Alla faccia dei rottamatori

Il Presidente Napolitano è stato rieletto “a furor di popolo” o meglio obtorto collo, dalla stragrande maggioranza dei parlamentari che non sapevano più come fare ad uscire dal sacco in cui si erano infilati.
Napolitano ha accettato di essere rinominato Presidente della Repubblica ad una condizione ben precisa e cioè che i partiti si impegnassero a formare un governo con il compito di approvare in tempi brevi alcune proposte essenziali per il futuro della Nazione, tra cui la riforma elettorale.
Nel discorso di insediamento Napolitano ha dimostrato di avere idee, capacità, prestanza fisica di gran lunga superiore a quella di molti ventenni e trentenni che ora la fanno da padrone in Parlamento.
Il suo principio è “schiena dritta e cervello fine”: quanti sono i giovani rottamatori che possono permettersi questo?
Napolitano ha dimostrato che a 88 anni si può essere ancora giovani e si può essere anche “salvatori della patria”.
E l’avviso, che sapeva molto di minaccia, delle sue dimissioni nel caso in cui qualcuno non rispetti il patto è stato preciso e siamo sicuri che Napolitano darà le dimissioni nel momento stesso in cui verificherà che i partiti non intendano mantenere gli impegni assunti.
E siamo altrettanto sicuri che una volta che l’Italia sarà traghettata, con una nuova legge elettorale, a nuove elezioni, il giorno dopo Napolitano si dimetterà da Presidente della Repubblica ma in ogni caso il suo nome, la Sua figura, rimarranno indelebili non solo sui libri di storia ma anche nel cuore degli italiani che amano veramente l’Italia.





sabato 20 aprile 2013

LA CARICA DEI 101 INFAMI

Dopo aver sentito le interviste e aver letto le dichiarazioni dei grandi elettori del PD che hanno votato ieri pomeriggio, con le quali tutti hanno giurato e spergiurato di aver seguito le direttive del Partito che indicavano il nome di Prodi per la presidenza della Repubblica, ho deciso di confessare: sono io che non ho votato Prodi, anzi ho votato anche per altri cento grandi elettori, distruggendo il nome di Prodi, anzi gettando nel ridicolo!
Se questi 101 individui erano contrari alla indicazione del Partito lo dovevano dire chiaramente durante l’assemblea dei grandi elettori del PD, e non approvare all’unanimità tale indicazione ma per farlo dovevano metterci la faccia!
E allora è stato più semplice, nel segreto dell’urna, comportandosi da perfetti infami e traditori votare in altro modo, senza rischiare di essere scoperti.
Questa mattina alla radio ho sentito un parlamentare, ovviamente in incognito, che ha dichiarato che lui non ha votato Prodi in quanto “i suoi elettori su Facebook e Twitter gli avevano scritto di non votarlo”!
Sono rimasto strabiliato da una simile affermazione, siamo arrivati veramente alla demenza totale.
In primis questo individuo è stato eletto solo perché è stato indicato in una certa posizione nella lista elettorale, per cui non ha degli elettori “suoi”, ma gli elettori sono quelli che hanno votato il Partito Democratico, che lui ci fosse o non ci fosse in lista, in secondo luogo perché sui social network si esprime solo una piccolissima parte dei cittadini e quella che conta è la cosiddetta “maggioranza silenziosa”.
Da ultimo quando uno viene eletto, ha il compito di decidere con la sua testa e non con la testa di altri e se non è in grado di farlo deve andare a casa!
Ora il PD per suicidarsi completamente deve solo decidere di votare il candidato di Grillo o di Monti per dimostrare di non avere cervello, sempre che ne abbia avuto uno funzionante negli ultimi due mesi!



venerdì 19 aprile 2013

MA IL PD STA PERDENDO LA TESTA?

Proporre Marini, ex sindacalista di spicco, uomo perfettamente sconosciuto nel campo internazione è stata una delle azioni più improvide che il PD potesse fare ed ora ne paga le conseguenze.
Le vie che il PD può seguire sono semplicemente due:
1) indicare un uomo di partito con notevoli esperienze di governo e conosciuto sotto il profilo internazionale e qui i nomi con queste qualità si riducono;
2) individuare un soggetto estraneo alla politica, con tutti i rischi che questa scelta può avere per la mancanza di esperienza che è necessaria per ricoprire la carica di Presidente della Repubblica.
Personalmente ritengo che Rodotà, voluto dai grillini (persona di altissimo profilo giuridico), non abbia la preparazione e l’esperienza per poter svolgere un compito come quello che ha svolto Napolitano negli due anni.
Ma poi viene spontaneo una riflessione: se Grillo è riuscito a trasformarsi da comico in capo di un partito, probabilmente tutti possono diventare Presidente della Repubblica!

Alcune considerazioni:
1) è stato madornale errore quello fatto di Bersani di stringere un patto segreto con Berlusconi (ma a che ora della notte si sono trovati?) e di scegliere Marini;
2) il PD deve liberarsi dalla stretta in cui in cui si trova tra una destra viva e vegeta e dal M5S che, compatto, lo incalza e lo provoca continuamente;
3) è opportuno che i rampanti PD pensino di più al partito e non al desiderio di diventare Premier prima di diventare quarantenni, perché l’unica possibilità che hanno di diventarlo è stando all’interno del PD.
4) Infine il PD non deve fare alcun accordo con Berlusconi.
Diversamente il PD rischia veramente di implodere.



martedì 16 aprile 2013

Mamma li cinesi!

Una volta si gridava “mamma li turchi”, oggi bisogna cambiare il tenore di questa frase, ma non perché si ha paura di guerre, ma perché la potenza economica cinese si ingigantisce sempre di più.
E’ notizia di questi giorni che le riserve in valuta giacenti presso la banca centrale cinese hanno raggiunto la quota rispettabile di ben 3.400 miliardi di euro, una cifra a dir poco astronomica.
Se pensiamo che il debito pubblico in Italia ammonta a 2.020 miliardi di euro ci rendiamo conto di che massa di denaro stiamo parlando.
Eppure vi sono ancora persone che hanno pregiudizi sulla capacità dei paesi emergenti, tra i quali la Cina.
Mi sono recato in Cina nel 1995, avevo visto una nazione che si stava svegliando, le strade erano occupate da migliaia di biciclette e da poche decine di auto; tutti erano vestiti con una divisa, gli operai lavoravano lungo le strade con badili e picconi, di macchine operatrici ve ne erano ben poche; il pranzo era costituito da una ciotola di riso che veniva mangiato dagli operai accovacciati al bordo del marciapiede, ma tutti avevano una voglia di progresso e di benessere.
In poco meno di vent’anni la situazione di questa nazione si è ribaltata, le biciclette sono state sostituite dalle auto, i badili sono dalle macchine operatrici, le case di fango dai grattacieli.
L’Occidente, invece di rimboccarsi le maniche e fare quanto stanno facendo i paesi emergenti (la Cina, l’India e il Brasile), continua a rimanere seduto sugli allori, a vivere sopra le proprie disponibilità e il risultato è la crisi economica profonda nella quale oggi si dibatte.
Se non ci si da una sveglia poi non dobbiamo lamentarci che i cinesi, i russi, gli indiani, compereranno le poche industrie italiane rimaste, le splendide ville sul lago di Como e gli attici romani, conquistando, senza una goccia di sangue, l’Occidente.
Solo con un sussulto d’orgoglio possiamo “salvarci ed evitare questa invasione”, ma se non avremo questo scatto di orgoglio poi non ci dovremo lamentare.

sabato 13 aprile 2013

ECCO CHE CI VUOL RUBARE I NOSTRI RISPARMI




La dichiarazione che ha reso Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, fa rabbrividire i correntisti e risparmiatori italiani: “I risparmi che non sono garantiti da alcuna tutela potrebbero essere usati in futuro per contribuire al salvataggio delle banche a rischio fallimento. Far partecipare i risparmi non assicurati al piano di salvataggio delle banche e’ accettabile, posto che sia una soluzione comune in Europa”. Il manager del principale istituto di credito Italiano, ha continuato affermando che “L’Unione Europea dovrà introdurre leggi identiche e condivise nei vari stati membri“. Secondo quanto riferito da Ghizzoni, “ci possiamo aspettare un prelievo forzoso delle banche nel caso in cui alcuni istituti bancari vadano in fallimento”
Simili affermazioni dimostrano quanto le banche tengano ai propri clienti: sono solo delle sanguisughe che uccidono le proprie prede (i clienti), succhiandone prima il sangue, poi mangiandone la carne ed in fine triturandone le ossa.
Pensare di potere utilizzare anche solo in minima parte i risparmi dei cittadini per impedire alle banche di fallire ha del delinquenziale e chi afferma queste frasi dovrebbe essere posto sotto processo per il reato di “procurato allarme”.
Dove era Unicredit quando ha riconosciuto al proprio ex Amministratore Delegato Profumo una buona uscita di decine di milioni di euro?
E questo dopo che aveva portato le azioni da un valore di circa € 7,00 l’una, ad un valore di poche decine di centesimi?
Dove erano le banche quando prestavano i soldi a cani e porci, agli amici e parenti dei cani e porci a spese dei propri correntisti?
Dove erano le banche quando vendevano i fondi dove avevano immesso i mutui fatti a favore di insolventi, vendendoli ai propri clienti affermando che si trattata di un ottimo affare, facendo loro perdere tutto?
Ora vogliono anche utilizzare i nostri risparmi per coprire i buchi creati da speculazioni sbagliate!
Fa bene chi mette i propri risparmi sotto il materasso come si faceva una volta, tanto per gli interessi che riconoscono le banche rende di più non avere un conto corrente, così non si hanno le spese, visto che il tasso di interesse mediamente è dello 0,01%, cioè praticamente nulla!




mercoledì 10 aprile 2013

SONO STATI ABBANDONATI IN 57.000

Nel 2012 ben 57.000 studenti hanno meritato una borsa di studio, hanno avuto alti voti a scuola e all’università, hanno superato gli esami entro i termini stabiliti e, avendone i requisiti, avevano richiesto l’attribuzione della borsa di studio.
Ebbene il nostro Stato, con la sua Spending Review, sembra che abbia colpito proprio queste persone: studenti meritevoli, gran parte dei quali possono a studiare solo grazie alle borse di studio in quanto purtroppo non hanno alle spalle delle famiglie facoltose.
Si tratta di un’azione vergognosa che diventa ancora più vergognosa se si collega il fatto che la previsione prevede che le 2015 l’importo devoluto per le borse di studio venga ridotto di oltre il 90% e, quindi, praticamente sarà eliminato il diritto a percepire la borsa di studio.
La nostra costituzione prevede il diritto sacrosanto di poter studiare indipendentemente dalla classe sociale alla quale si appartiene.
La borsa di studio era uno di modi che permette a molti di accedere alle scuole superiori e all’università.
Il nostro futuro è nelle mani dei giovani e ai giovani dobbiamo dare tutte le opportunità che abbiamo noi avuto, quelli della mia età e non solo.
Opportunità che purtroppo oggi questi giovani non hanno e se ci si mette anche la politica che non riesce a trovare qualche milione di euro da mettere a disposizione dei ragazzi che pensano a studiare anziché a buttare via il tempo, vuol dire proprio che l’Italia è conciata molto male e che non merita assolutamente di essere salvata.
Sappiamo che il nostro grido rimarrà isolato, ma ci auguriamo che qualcuno che è nelle stanze dei bottoni, ci pensi ed intervenga facendo in modo di non sconfessare le promesse fatte, anzi, gli impegni giuridici che lo Stato si è assunto nei confronti di questi ragazzi meritevoli.

lunedì 8 aprile 2013

Non capisco i giornalisti

Il Movimento 5 Stelle ha ottenuto un grande risultato elettorale grazie ai mass media che hanno parlato del movimento e del suo capo e padrone indiscusso Beppe Grillo.
Nonostante questo il M5S afferma che i giornalisti sono una casta (e su questo hanno perfettamente ragione), che sono tutti uguali, che sparlano del Movimento e, se fossimo volgari, potremmo elencare una serie di parolacce insulti e quant’altro che Grillo e i suoi adepti hanno proferito nei confronti dei giornalisti.
Recentemente ho letto uno scritto sul M5S che sostiene che Internet avrebbe contribuito ad aumentare i voti ricevuti di circa il 20% e quindi, posto il risultato elettorale è stato del 25%, questo significa che Internet ha fatto beneficiare il Movimento 5 Stelle di un 5% di voti in più rispetto al risultato finale.
Tutti gli altri voti sono arrivati grazie al fatto che, nonostante i grillini si rifiutino di parlare in pubblico, di rendere dichiarazioni e quant’altro (ma poi ne rendono più di altri) sono sempre in prima pagina, sono sempre tra le prime notizie dei telegiornali, sono oggetto dei talk-show e, grazie al rush finale fatto prima delle elezioni, hanno ottenuto il risultato del 25% facendolo diventare il movimento primo partito in Italia.
Nonostante questo continuano a gettare spalate di ……..diciamo fango, contro i giornalisti.
Mi chiedo se i giornalisti abbiano una dignità, perché se l’avessero dovrebbero rifiutarsi di nominare il nome di Grillo, dei grillini e del Movimento 5 Stelle.
I giornalisti dovrebbero iniziare con un bel silenzio stampa nei confronti di questo movimento e del suo capo/padrone in modo di verificare se M5S riuscirà a mantenere i propri consensi oppure se, per il silenzio stampa, i suoi consensi diminuiranno.
Se i giornalisti dovessero avere una dignità, dovrebbero comportarsi in questo modo.
Ritengo che con chi insulta senza motivazione (e un insulto non può mai avere una motivazione), non vi può essere dialogo.
Ma probabilmente i giornalisti la pensano in un modo diverso e, dato che per il momento il Movimento 5 Stelle fa notizia, cavalcano la tigre, ma verrà il momento in cui Grillo non farà più notizia ed allora lo stesso passerà dalla prima pagina all’ultima e in molti si dimenticheranno di questo movimento.

venerdì 5 aprile 2013

L’ANONIMATO

La vittoria del Movimento 5 Stelle alle elezioni politiche ha dimostrato che il modo di fare, di gestire, di immaginare e di concretizzare la politica è cambiato completamente, come sostengono in molti.
Naturalmente io sono il solito bastian contrario e prima di convincermi di una cosa la voglio approfondire.
Sostenere che tutto possa essere fatto tramite web è una gran bella cosa, costa poco o niente, è veloce, i risultati si vedono secondo dopo secondo, ognuno può dire tutto quello che pensa, a favore o contro tutti.
Ed è proprio questo il punto che più mi ha solleticato: quando mi esprimo in un dibattito pubblico, davanti a una o cento persone, ho a che fare con una o cento persone, che replicheranno alle mie affermazioni, me le contesteranno, formuleranno le loro e pretenderanno che, senza perdere un secondo, io debba rispondere.
Se invece il dibattito avviene tramite web, tutto questo non succede, scrivo quello che voglio, rispondo alle critiche se voglio, ma quello che più è bello è che vi è qualcuno che può anche non pubblicare quello che io scrivo, se è contrario alle mie idee.
Ancora più importante è il fatto che vi è il totale anonimato, cioè la perdita totale di responsabilità.
Se in un dibattito pubblico insulto una persona, mi assumo la responsabilità dell’insulto, mi assumo la responsabilità di essere denunciato, mi assumo la responsabilità di pagare i danni.
Se lo faccio tramite web, firmandomi “Peppino”, non devo rispondere a nessuno, nessuno verrà mai a sapere se quanto ho scritto è veramente quello che penso o se è fatto apposta per screditare qualcuno, nessuno mi può contestare quello che scrivo, e se me lo contesta gli posso rispondere in qualsiasi modo, tanto nessuno ha la possibilità di opporsi a quanto scrivo e quello che è ancora più importante è che la persona che gestisce il blog e la pubblicazione dei commenti, può eliminare quelli che non gli piacciono.
E allora le domande che sorgono spontanee sono semplici:
Il web è vera democrazia?
E’ vera intelligenza?
E’ vera dibattito?
Oppure è un’arena dove ciascuno fa quello che vuole perché sa che non è responsabile di nulla?
Una risposta me la sono data e mi piacerebbe conoscere il pensiero anche di altri, perché, come ho sempre sostenuto, il confronto è l’anima della vita non solo della politica, il confronto esiste in famiglia e nella società, esiste nel lavoro e nello sport, esiste in ogni luogo dove c’è un reale e serio scambio di opinioni.
Il confronto non esiste quando invece non si sa con chi si parla.

mercoledì 3 aprile 2013

Spending Review: una presa in giro?

Tutti sollecitano la riduzione dei costi della Pubblica Amministrazione e gli Enti Pubblici si adeguano facendo quello che possono.
In questi giorni è scoppiato il problema relativo ai Cud dei pensionati in quanto l’Inps, in ottemperanza della Spending Review imposta dal Governo Monti, ha deciso di risparmiare sui costi della sua spedizione e stampa non ha spedito ai pensionati il documento fiscale e, con la solita frase: “lo facciamo per favorirti” ha stabilito che il Cud deve essere scaricato da Internet.
I pensionati quando hanno saputo questa notizia sono impazziti dalla gioia in quanto sono stati equiparati a dei ragazzini che “smanettano” su internet giorno e notte.
Ma l’Inps si è chiesta quanti pensionati hanno un computer in casa?
Si è chiesta quanti sono i pensionati che conoscono internet?
Si è chiesta quanti sono i pensionati che hanno conoscenze informatiche?
Probabilmente queste domande non se le sono fatte i luminari dell’Inps.
Però il Cud che lo si può fare inviare a casa con un costo di € 3,00.
Ma la Spending Review non era risparmio?
Ho l’impressione che risparmio stia solo dalla parte dell’Inps: l’Ente Previdenziale risparmia, i pensionati spendono!
I Patronati e i Sindacati si stanno facendo pubblicità affermando che “ci pensano loro”, ma nel frattempo chiedono anche di elaborare la denuncia dei redditi, il che non verrà fatto sicuramente gratis.
Complimenti al Presidente dell’Inps che ha avuto questa bella pensata, che ha messo in agitazione e nelle spese milioni di persone.

lunedì 1 aprile 2013

Come vorremmo essere