sabato 21 giugno 2014

Risultati elettorali e PD

Anche il risultato dei ballottaggi ha confermato il felice stato di salute del Partito Democratico. I detrattori pongono l’accento sul fatto che il PD ha perso le vecchie roccaforti rosse quali Livorno, Perugia e Padova dimenticando che il PD nulla ha a che fare con il PD che invece inneggia al PD elenca le roccaforti del centro destra che sono passate al Partito Democratico. Ma l’analisi del voto deve essere ben altro. Anche al ballottaggio ha vinto il partito degli astensionisti ed è su queste persone, sui non votanti, chi si sente lontano dalla politica e non riesce neppure a dedicare cinque minuti della sua giornata per andare a votare, che si devono rivolgere le risorse di tutti i partiti in lizza e in primo luogo anche del Partito Democratico. Indubbiamente, rispetto alle ultime elezioni politiche il Partito Democratico ha vinto sotto tutti i fronti, sia sotto il profilo delle percentuali, in quanto è di gran lunga il primo partito in Italia, sia sotto il profilo dei voti fisici che, a nostro parere, sono quelli che più contano. Il primo turno delle elezioni amministrative ha dato il segnale di quanto sia importante la figura di Renzi per il PD che ha trascinato l’elettorato verso il PD. Il risultato del ballottaggio è sicuramente privo dell’effetto Renzi ma ha confermato che il PD è in crescita, ha saputo mantenere i voti acquisiti, si sta radicando in tutti i settori della Società. Quello che è certo è che nessuno può essere sicuro del proprio elettorato in quanto gli elettori ormai sono “mobili” nel senso che si spostano da un partito all’altro con una facilità estrema e che fatti contingenti possono spostare milioni di voti. Sicuramente la vicenda del Mose ha creato problemi al Partito Democratico e al suo Sindaco di Venezia beccato con le mani della marmellata. Altrettanto danno ha fatto l’altro furbetto del quartiere, Galan, che ne era degno compare e Galan ha creato un danno enorme al centro destra. La prima cosa che devono fare i partiti è quello di estromettere dalla politica chi si appropria del denaro pubblico. Abbiamo esempi di persone che non rubano ma creano molto più danno di chi ruba. Come diceva un Monsignore di Busto Arsizio, in politica fa più danno un politico deficiente che un politico ladro in quanto il politico ladro prima o poi lo beccano e lo arrestano e quindi lo eliminano dalla scena politica, mentre un politico deficiente per eliminarlo si deve attendere le prossime elezioni. Questa è la realtà della politica. I partiti devono iniziare a fare qualcosa in più rispetto al passato e la prima cosa è quella di non ricandidare le persone che hanno subito processi per reati che ormai il cittadino non può più sopportare come la corruzione, concussione, finanziamento illecito ai partiti: è ora di finirla con questi personaggi che, nonostante siano passati decenni (Frigerio ne è l’esempio vivente) ancora contano tanto da essere ricercati per avere degli appalti.