giovedì 30 giugno 2011

Ritengono che siamo tutti dei cretini!

La manovra finanziaria in via di approvazione è la classica dimostrazione di quanto furbi siano i nostri governanti e in quale considerazione ci tengono.
Si tratta di una manovra finanziaria molto pesante che prevede sacrifici per gli Italiani per oltre 47 miliardi di euro (90.000 miliardi delle vecchie lire) da distribuire tra il 2011 e il 2014.
Tutti sappiamo che la legislatura terminerà nel 2013 e, guarda caso, Tremonti e il Cavaliere hanno pensato bene che questa manovra finanziaria dovrà gravare esclusivamente su chi arriverà al governo dopo tale data.
Infatti per quest’anno è prevista una manovra "soft" per il 2011 e il 2012 (e quindi riguarderà questo governo), mentre per il 2013 e il 2014 vi sarà la bastonata con la vera manovra e la colpa ricadrà solo su chi vinverà le prossime elezioni politiche.
Si tratta di una manovra finanziaria molto più gravosa di quella che era stata fatta quando l’Italia era all’orlo della bancarotta e i nostri primi ministri (Amato e Ciampi) con la cenere sul capo andavano per chiedere aiuto finanziario agli altri Stati.
Questo è un modo scorretto di agire in quanto se l’Italia, come molti ritengono, si trova in grave difficoltà economica, i nostri governanti hanno il dovere di dirlo e di procedere con le manovre correttive necessarie, ma hanno anche l’obbligo di spiegarci perché si è arrivati a questo punto, dopo anni che ci sentiamo dire che l’Italia va benissimo, che non vi sono problemi economici, che l’Italia è uscita per prima dalla crisi, quando poi tutti i dati economici sono negativi a partire dalla crescita del PIL, che è solo dell’1% scarso rispetto al quasi 4% della Germania e al 3% della Francia.
I Tedeschi e i Francesi sono forse dei marziani o siamo noi governati da poveri diavoli incapaci di gestire il nostro bilancio.

mercoledì 29 giugno 2011

Il primo Consiglio comunale

A mezzanotte inoltrata è terminato il primo Consiglio comunale della città di Busto Arsizio che vede il Sindaco Farioli al suo secondo mandato.
Per i primi incarichi, la maggioranza si è presa tutto quello che c’era da prendere, nessuna concessione è stata fatta alla minoranza, e questo era nelle previsioni.
Quello che non era nelle previsioni è stato il fatto che, con un gesto che politicamente ha la sua rilevanza, 4 consiglieri della Lega (gli altri due erano assenti giustificati) non hanno ritirato la scheda per la votazione e quindi sono risultati assenti dalla votazione per la nomina del Presidente del Consiglio e questo non ha permesso all’Avv. Cornacchia di essere eletto alla prima votazione come presidente del Consiglio.
Passati pochi secondi dalla prima votazione, i consiglieri della Lega hanno cambiato il loro atteggiamento ed  hanno partecipato alla votazione che ha dato esito positivo per l’Avv. Cornacchia, al quale facciamo i nostri migliori auguri per il suo importante incarico.
Il teatrino della politica sembra aver terminato la prima fase che è durata cinquanta giorni durante i quali se ne sono viste e sentite di tutti i colori: chi minacciava di uscire dal PdL per formare un gruppo autonomo, chi minacciava di votare contro le scelte del proprio partito, chi minacciava di rompere le alleanze se non gli fossero state riconosciute le varie presidenze ecc. ecc.
In questi cinquanta giorni nessuno della maggioranza ha mai parlato delle necessità della nostra città, il problema era solo quello dell’accaparramento dei posti disponibili
Solitamente un sindaco annuncia il programma dei suoi primi 100 giorni di amministrazione dopo la sua elezione, Farioli ora ne ha a disposizione solo 50 perché gli altri li ha dedicati a sopire gli appetiti del suo partito e quelli della Lega, ma il problema è che nessuno ha mai saputo quale è il suo programma per questi primi 100 giorni.
Se il buon giorno viene dal mattino, non sarà certamente un buon giorno.

venerdì 24 giugno 2011

Finalmente la Giunta anche a Busto.

Buoni ultimi ma anche a Busto finalmente la Giunta è stata varata e il primo consiglio comunale si svolgerà il 28 di giugno. Vi è stato un rimescolamento delle deleghe, tant’è che i non addetti ai lavori (ma non solo) fanno fatica a capire quali sono le competenze dei singoli assessorati.
Ora bisogna dare tempo al tempo e verificare gli assessori all’opera.
È stato nominato assessore una signora di Turbigo, a dimostrazione che il PdL e la Lega a Busto non hanno donne capaci di fare gli assessori e che comunque a Busto non vi è una persona (uomo o donna che sia) che sia capace di fare l’assessore all’urbanistica. Eppure riteniamo che sia nel PdL che nella Lega di donne valide ve ne siano e ne citiamo una per tutte: la consigliera regionale Ruffinelli! Ma per questo assessore ha garantito direttamente il Sindaco per cui si tratta sicuramente di una persona preparata.
Il 28 giugno si riunirà per la prima volta il consiglio comunale e la città finalmente avrà un governo che potrà iniziare ad operare.
L’unico tassello che manca è quello della presidenza del consiglio comunale e sembra che nella maggioranza vi sia una doppia battaglia: prima fra Lega e PDL perché entrambi vogliono questa importante poltrona, e poi all’interno del PDL in quanto sembra che vi siano più pretendenti alla stessa poltrona.
Ma questo non è il teatrino tanto vituperato della prima Repubblica, i nuovi della politica non sono quelli ai quali le poltrone non interessano?
Tempo perso, in consiglio comunale vi è una sola persona che è adatta a fare il presidente del consiglio per le sue capacità, per aver fatto il sindaco di Busto plurime volte, per essere super partes in quanto alle scorse elezioni non si è schierato ne con la destra ne con il centro sinistra, e perché la città glielo deve.
Ma tutto questo conterà ben poco in quanto varrà esclusivamente il pugno più forte picchiato sul tavolo delle trattative o la minaccia più forte, il tutto alla faccia della trasparenza e del buon governo.

mercoledì 22 giugno 2011

L’Imperatore non andrà a Villa Reale.

Tra le molte cose che Bossi ha detto a Pontida vi è anche quella che avrebbe ottenuto il trasferimento del suo ministero, quello delle Riforme per il Federalismo, a Monza e che il sindaco di Monza gli avrebbe messo a disposizione gratuitamente la Villa Reale, quale sede per il ministero.
La notizia era eclatante sia per il trasferimento del ministero a Monza, sia per il fatto che Bossi, che da imperatore quale pensa di essere quando vede la folla osannante dei suoi Leghisti sul prato di Pontida ha subito accettato l’offerta della Villa Reale dal del suo vassallo, l’attuale sindaco di Monza.
Erano però sorte delle domande: ma perché il ministero deve essere trasferito a Monza e non a Milano o al comune di Tre Palle? che senso ha utilizzare una reggia, che necessiterà di un adattamento con spese enormi solo per la cablatura e le protezioni necessarie per un qualsiasi ministero, anche come per uno inutile come quello delle Riforme per il federalismo?
La risposta è semplice: perché quello delle Riforme per il federalismo è un ministero che non interessa a nessuno e che serve solo a qualcuno (Bossi) per avere a disposizione da “Roma ladrona” un mucchio di soldi per un ministero che non produce nulla; e perché da Roma i ministeri non si sposteranno mai tenuto conto che dopo due giorni, calmato il popolo leghista, l’elefante ha partorito il topolino e “forse” verranno trasferiti degli uffici di rappresentanza al nord, in quanto è stato approvato l’ordine del giorno che si può leggere in calce al presente post.


Camera dei Deputati: Seduta n. 489 - Martedì 21 giugno 2011 Allegato A ai resoconti.
                                                             La Camera,
premesso che:
- il decreto-legge 13 maggio 2011,n. 70, concernente Semestre Europeo –Prime disposizioni urgenti per l’economia, all’esame di questa Camera, reca, come si legge nei presupposti di necessità ed urgenza, « disposizioni finalizzate alla promozione dello sviluppo economico e della competitività del Paese, ...nell’attuale quadro di finanza pubblica, per il conseguimento dei connessi obiettivi di stabilità e crescita »;
- l’attuale quadro finanziario, caratterizzato da un elevato livello sia del disavanzo, sia del debito pubblico, richiede un’assoluta coerenza nelle politiche di spesa e di sviluppo, di tal che interventi,che i presentatori del presente ordine del giorno ritengono comunque insufficienti,non siano vanificati da politiche di segno opposto;
- la richiesta reiterata da parte dei Ministri Bossi e Calderoli di spostare la sede di alcuni Ministeri da Roma al Nord si pone in palese contrasto con gli obiettivi connessi di stabilità e di crescita per cui il decreto-legge in oggetto è stato emanato;
- nessuna esigenza di carattere funzionale giustificherebbe, infatti, l’inutile e ingente sforzo finanziario conseguenti al trasferimento di alcuni Ministeri sul territorio nazionale;
- la sola ipotesi di trasferire al Nord alcuni Ministeri ha inevitabilmente innescato analoghe e opposte richieste a favore di città del Mezzogiorno, in una rincorsa propagandistica che distoglie l’attenzione dai veri problemi strutturali del nostro Paese;
- anche la semplice introduzione di sedi decentrate delle amministrazioni centrali, ipotizzata da alcuni esponenti della maggioranza, si pone in contrasto con le finalità di semplificazione e di riduzione degli oneri amministrativi in favore dei cittadini e delle imprese cui numerose disposizioni del provvedimento in esame sono ispirate;
-tale decentramento, infatti, comporta il concreto rischio di una duplicazione di competenze e di sovrapposizione di attribuzioni e compiti, nonché di incertezza circa l’interlocutore pubblico cui il privato cittadino si deve rivolgere nel caso concreto;
considerato, peraltro, che:
- la legge n. 42 del 2009, all’articolo 24, stabilisce un primo ordinamento transitorio per Roma capitale, ai sensi dell’articolo 114, terzo comma, della Costituzione, specificando, al comma 2, che l’ordinamento concesso alla città di Roma capitale è diretto « a garantire il miglior assetto delle funzioni che Roma è chiamata a svolgere quale sede degli organi costituzionali nonché delle rappresentanze diplomatiche degli Stati esteri, ivi presenti presso la Repubblica italiana, presso lo Stato della Città del Vaticano e presso le istituzioni internazionali »,
impegna il Governo ad escludere ogni ipotesi di delocalizzazione dei Ministeri.
Francescani, Ventura, Marna, Villico Calipari, Amici, Boccia, Lezi, Giochetti, Quartini, Rosato, Ghizzoni.

martedì 21 giugno 2011

La Lega dopo Pontida.

Tante belle parole quelle di Bossi e altrettanto belle quelle di Maroni: ridurremo le tasse, vogliamo il decentramento, vogliamo il federalismo fiscale, vogliamo più sicurezza, vogliamo meno immigrati ecc.! Se andiamo a sentire il primo discorso fatto a Pontida le frasi erano le stesse, ma nel frattempo sono passati più di vent’anni. Viene da chiedersi se il popolo leghista abbia o meno memoria.
Quello che è certo è che i Leghisti sono dotati di molta pazienza e speranza in quanto in altri partiti la base avrebbe mandato a “ravanare” il leader che per vent’anni ha continuato a promettere senza ottenere nulla.
Il Cavaliere ha ricevuto il beneplacito per la prosecuzione della legislatura e tutti vivranno felici e contenti in attesa che nel 2018 il federalismo fiscale finalmente inizi ad operare.
Ma nel 2018 ci sarà ancora qualcuno che griderà come è stato fatto a Pontida “secessione, secessione”? Oppure finalmente si scenderà con i piedi per terra rendendosi conto che gridare gli slogan non vuol dire governare una nazione.
Le due più grandi sanatorie per l’immigrazione sono state fatte prima con la Legge Bossi-Fini e poi con la Legge Maroni che hanno permesso la regolarizzazione di quasi un milione di extra comunitari.
Questo ha fatto gridare a molti extra comunitari: “grazie Lega”.
Chi è il ministro degli interni? È Maroni ed lui che deve garantire la sicurezza e non altri!
Ve la ricordate quella bella canzone di Mina che faceva “parole, parole, parole”? Ebbene questo è quello che vogliono sentirsi dire i Leghisti.

sabato 18 giugno 2011

La metamorfosi dell’indifferenza.

La partecipazione ai referendum potrebbe rappresentare, come è stato sostenuto, l’inizio della metamorfosi dell’indifferenza che i cittadini hanno nei confronti della politica.
Chi ci governa hanno tenuto lo stesso comportamento tenuto da chi ci governava nell’ultima fare sella Prima Repubblica (ma questa prima Repubblica è mai finita?) quando, Craxi in testa, avevano suggerito di andare al mare anziché andare a votare per i referendum proposti da Segni: come allora anche oggi chi ha dato questo suggerimento è rimasto deluso.
I cittadini sono andati a votare e poi anche al mare, prendendo due piccioni con una fava.
Quello che lascia perplessi è l’atteggiamento di coloro che fino al giorno prima sparavano a zero contro i referendum ed il giorno dopo immediatamente hanno cambiato il proprio pensiero, e hanno applaudito i cittadini che sono andati a votare per i referendum.
Quello che è certo è che l’alto numero di votanti ha dimostrato che, se l’argomento interessa, il quorum viene raggiunto, indipendentemente dalla posizione del partito di riferimento.
Questo rappresenta una vera e propria metamorfosi dell’indifferenza e del disinteresse.
Ora la speranza è che i cittadini inizino veramente ad interessarsi della cosa pubblica, non solo partecipando ai referendum, ma chiedendo conto ai propri eletti di quello che hanno fatto, stanno facendo e faranno.
È finito il tempo delle deleghe in bianco, è necessario che tutti, dal primo parlamentare all’ultimo dei consiglieri comunali, renda conto ai propri elettori di come sta gestendo il suo mandato.
Solo in questo modo si avrà una democrazia veramente compiuta.

mercoledì 15 giugno 2011

Abbiamo, abbiamo..., ma non abbiamo nulla!

Il paradosso del nostro tempo è che:

abbiamo edifici più alti e temperamenti più ridotti
strade più larghe e ponti di vista più stretti,
spendiamo di più ma abbiamo di meno,
compriamo di più ma godiamo di meno.

Abbiamo:
case più grandi e famiglie più piccole,
maggiori comodità e meno tempo.
Abbiamo più titoli accademici ma meno senso comune,
maggiore conoscenza ma minore capacità di giudizio,
più esperti ma più problemi,
migliore medicina ma minore benessere,
beviamo molto, fumiamo molto
speriamo molto, ridiamo molto poco,
guidiamo velocemente, ci annoiamo molto,
soffriamo di insonnia, albeggiamo stanchi,
leggiamo molto poco, vediamo molta televisione e preghiamo poche rare volte.

Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà ma ridotto i nostri valori,
parliamo molto, amiamo molto poco e odiamo molto frequentemente
abbiamo imparato a guadagnarci la vita ma non a vivere,
aggiungiamo anni alle nostre vite non vita ai nostri anni,
siamo riusciti ad andare e tornare dalla luna, ma ci riesce difficile attraversare la strada per conoscere un nuovo vicino,
conquistiamo lo spazio esteriore, ma non l’interiore.

Abbiamo fatto grandi cose, ma non per questo migliori,
abbiamo pulito l’aria, ma contaminiamo la nostra anima,
conquistiamo l’atomo, ma non i nostri pregiudizi,
scriviamo di più, ma capiamo meno,
pianifichiamo di più, ma riusciamo meno.

Abbiamo imparato ad affrettarci, ma non ad aspettare
produciamo computers che possono processare maggiori informazioni e diffonderle, ma comunichiamo fra noi sempre di meno,
questi sono tempi di pasti veloci e digestione lenta,
di uomini di taglia grande e cortezza di carattere,
di enormi guadagni economici e relazioni umane superficiali,
oggi giorno ci sono due stipendi ma più divorzi,
case più lussuose ma focolai rovinati.

E sempre ricorda: la vita non si misura per il numero di volte che prendiamo respiro, ma per i momenti straordinari che ce lo tolgono.

Lettera di George Carlin, commediografo degli anni 70 – 80.

lunedì 13 giugno 2011

Voglio un assessorato: no tu no!

Le elezioni si sono concluse da quasi un mese, ma ad oggi non vi è notizia della nuova giunta di Busto Arsizio.
In molti Comuni, anche più grandi, il sindaco che ha vinto ha insediato la giunta in pochi giorni ma a Busto, come a Varese, questo non succede in quanto PDL e Lega non riescono a mettersi d’accordo su come dividere il potere, nonostante che non lo devono dividere con nessuno.
Ai tempi della prima Repubblica qualcosa alle minoranze spettava, ma adesso la maggioranza fa man bassa di tutto.
Oggi prevale il famoso principio che “l’appetito vien mangiando”!
Intanto Busto è senza governo, fatto salvo che non si venga a sostenere che il Sindaco Farioli ha la capacità di gestire tutti gli assessorati personalmente, perché se ciò fosse vero, anziché Sindaco dovremmo chiamarlo Podestà come in altri tempi e risparmiare un bel po’ di soldi per stipendi per gli assessori.
Il primo Consiglio Comunale è stato fissato per il 28 luglio, ad un mese e mezzo dalle elezioni; Farioli è stato previdente perché non sa neppure se ce la farà ad insediare la sua giunta entro tale data.
E dire che i nuovi della politica hanno sempre affermato che a loro il potere non interessa, che l’unico bene che vogliono è quello della città e che gli inciuci della prima Repubblica loro non li riguardano.
Il risultato però è il peggiore in quanto sotto il profilo della gestione del potere questi nuovi della politica sicuramente sono stati degli ottimi allievi, imparando subito come lo si gestisce da chi hanno combattuto e denigrato.

venerdì 10 giugno 2011

La realizziamo?

Vi sono delle strutture che operano nel completo silenzio, dando un grande servizio e soddisfano le esigenze di centinaia di persone ma, come spesso accade, non ci si accorge neppure della loro esistenza in quanto si ritiene che tutto questo sia parte del quotidiano. Una di queste strutture è sicuramente la nostra biblioteca che è ben organizzata, ha un fondo libri di notevole spessore, ha un personale estremamente disponibile con il pubblico e permette a centinaia di persone di richiedere dei libri, da leggere subito o da portare a casa.
Il pubblico che frequenta la biblioteca è il più variegato possibile, si va dal bambino che ha delle esigenze tutte sue, alla persona molto anziana che ha esigenze altrettanto personali, eppure tutte queste esigenze vengono contemperate, valutate ed esaudite.
Spesso vi sono persone che non sanno neppure che libro cercare, che non sanno usare il computer, ma che hanno un valido aiuto dagli incaricati della biblioteca, che fanno il possibile per trovare il libro richiesto e permettere al cittadino, indipendentemente dal ceto, dall’età, dal censo e dal colore della pelle di veder esaudito il proprio desiderio di cultura.
Purtroppo la Biblioteca ha un grosso problema che è quello strutturale. Gli spazi disponibili per la lettura sono esigui a fronte dell’aumentare costante dell’utenza, i computer a disposizione sono pochi, la sala lettura dei quotidiani spesso non ha neppure un posto disponibile tanti sono gli utenti che si recano in Biblioteca per leggere la carta stampata.
Ora la Biblioteca si sta allargando utilizzando la vecchia sala Zappellini e chi ha una certa età, si ricorda che fino a metà degli anni ’70 la Biblioteca era nella sala Zappellini che poi è stata ristrutturata e destinata a sala convegni.
Ci ricordiamo come se fosse ieri, quando da bambini entravamo in questo enorme “stanzone” con il pavimento leggermente inclinato, dove all’inizio vi erano gli schedari e subito dopo vi erano i primi libri che apparivano che per noi erano di una bellezza estrema: l’Enciclopedia Treccani al completo.
Quante ricerche abbiamo fatto utilizzando questa enciclopedia e i libri della Biblioteca durante i nostri anni di studio.
Ma allora l’utilizzo della Biblioteca era minimo, se non fosse stato per gli studenti, la Biblioteca era praticamente non utilizzata; poi la fame di cultura, il desiderio di leggere e di imparare si è ampliato sempre più e la Biblioteca si è ampliata in pari modo.
Noi abbiamo un sogno, che non è grande come quello che aveva Martin Luther King, ma è un sogno che ci portiamo avanti da una decina d’anni e cioè da quando qualcuno ha avuto l’improvvida idea di utilizzare il denaro pubblico per acquistare l’ex Calzaturificio Borri, senza avere la minima idea di cosa farne dopo.
Da quando è stato acquistato questo stabile, lo abbiamo immaginato come centro della cultura dell’Alto Milanese, con una biblioteca ben organizzata, con una sala convegni e di proiezione, con sale multimediali, con luoghi dove sentire la musica, insomma una grande biblioteca, una biblioteca al passo con i tempi, che avrebbe permesso a Busto di assurgere, almeno in questo campo, agli onori delle cronache nazionali e non solo.
Purtroppo l’ex calzaturificio Borri è una palla al piede della nostra amministrazione in quanto chi ci governa non ha un minimo di fantasia e quindi non sa cosa fare di questa struttura, che si degrada ogni giorno di più.
Abbiamo avuto occasione di visitarla quando il Calzaturificio era operante e ci ricordiamo quegli enormi stanzoni pieni di persone che lavoravano sulle macchine fabbricando scarpe; abbiamo avuto poi l’occasione di vederlo vuoto, abbandonato a se stesso, il che dava una grande tristezza e dimostrava con la sua decadenza anche la decadenza nella quale è caduta Busto col passare degli anni.
Ubicare la Biblioteca nell’ex Calzaturificio Borri, significherebbe dare una nuova dignità a questo stabile in quanto esso rappresenta un importante elemento di archeologia industriale, servirebbe a ricordare ai giovani che lì dentro vi hanno lavorato centinaia di persone, che hanno contribuito a rendere grande Busto quando era denominata “la città delle cento ciminiere”.
Con i suoi grandi spazi che questo stabile mettere a disposizione, la Biblioteca non avrebbe bisogno di ulteriori ampliamenti se non fra qualche decina d’anni anche perché, con la telematica e l’avvento dei libri digitali, di spazi in futuro da destinarsi al cartaceo, diminuiranno sempre più, ma vi sarà un notevole bisogno di postazioni di computer perché l’utente deve potersi sedere avendo davanti un monitor sul quale scorreranno le pagine del libro che ha scelto, oppure le pagine del quotidiano che vuole leggere.
Pensare ad una struttura di questo genere significherebbe proiettare Busto veramente nel futuro, dare alla nostra città una chance che non ha mai avuto in passato che è quella della cultura.
Anni fa era stato organizzato un convegno che aveva suscitato l’interesse a livello regionale in quanto aveva individuato che Busto poteva essere un centro culturale, con una sede distaccata del Conservatorio di Milano.
A quel convegno parteciparono assessori regionali, sindaci, esperti, i quali plaudevano questa iniziativa,. Ma come sopra, quando in troppi plaudono, poi nessuno si interessa a realizzare quanto è stato discusso e così è successo anche per quel convegno.
Ora è necessario che Busto si dia una scossa, che scelga quale potrà essere il suo futuro, anche se purtroppo lo scenario è ormai compiuto e difficilmente Busto potrà ritornare ad essere una città industriale come era in passato e quindi deve individuare la sua nuova vocazione.
Si è tentato la via del cinema, ma purtroppo sembra che questa via non sia destinata ad avere vita facile, la via della cultura potrebbe avere uno sviluppo anche perché è già tutto pronto e si tratta solo di mettere assieme alcuni tasselli e siamo sicuri che vi possono essere persone, enti, istituzioni, disponibili a metterci anche del denaro oltre che la propria faccia per veder realizzata un’idea di questo genere, che darebbe una nuova visibilità a Busto .
A breve Busto avrà una nuova amministrazione, l’augurio che ci facciamo è che chiunque vinca le elezioni, abbia a cuore il futuro della nostra città, che non utilizzi solo le parole come slogan, ma trasformi le parole in fatti e nel proprio programma metta anche l’elemento “cultura” tra i primi in quanto se una collettività sviluppa la propria cultura, ha un futuro sicuro; diversamente il declino sarà costante e progressivo.

(Da L'informazione)

mercoledì 8 giugno 2011

Lufthansa se ne va da Malpensa.

Con una decisione che tutti si auguravano che non fosse presa, ma che era da tempo nell’aria, la compagnia aerea tedesca Lufthansa ha deciso di abbandonare lo scalo di Malpensa.
Questo significa che 350 lavoratori potrebbero essere a rischio di licenziamento, anche se, con l’arrivo di nuovi voli da parte delle compagnie aeree Air Europa e Easy Jet, Sas e Vueling, parte dei voli saranno recuperati. Per cui potrebbero riassorbire eventuali lavoratori licenziati.
Con l’arrivo di Lufthansa i vertici di Sea, in particolare il leghista Bonomi, avevano brindato in quanto Malpensa, con l’arrivo della compagnia tedesca, avrebbe risolto in gran parte i problemi, dopo l’abbandono di Alitalia, di questo scalo in quanto avrebbe permesso di recuperare gran parte dei passeggeri persi.
Lufthansa aveva creato anche una società italiana per gestire il traffico passeggeri di Malpensa e poi tutto è finito a tarallucci e vino.

lunedì 6 giugno 2011

Aboliamo un assessorato

Una voce autorevole del PdL ha proposto di abrogare l’assessorato al bilancio affermando che i funzionari di questo assessorato sono molto bravi per cui sono in grado di gestire l’assessorato senza avere la guida politica.
Poiché rispettiamo tutte le proposte, desidereremmo sapere cosa ne pensa il Sindaco Farioli di questa proposta in quanto Busto sarebbe il primo Comune a non avere un assessorato al bilancio.
Il problema forse è diverso. Ricordato che gli ultimi assessori al bilancio erano tutti docenti universitari, sorge il dubbio che il PdL e la Lega non siano in grado di trovare una persona con la capacità tale di poter gestire l’assessorato al bilancio.