mercoledì 29 settembre 2010

Busto : Lungo il “quadrilatero” centrale, la situazione è nettamente peggiorata

I nostri nonni affermavano che settembre è il mese dei buoni propositi perché, finita l’estate e ritemprati dalle ferie, si è disponibili a fare cose nuove, a rimediare agli errori passati, ad adoperarsi per migliorare.
L’importante è che le persone amino ciò che fanno e facciano ciò che amano, si tratta di principi dettati dalla saggezza che è alla base del futuro perché permette, pensando al passato, di costruire un futuro migliore.
Ed è per questo che fine le ferie, dal 14 di agosto abbiamo girato per Busto portandoci dietro alcune fotografie che avevamo scattato per la campagna elettorale del 1993 e in questo “giro” abbiamo trovato cose positive ed altre negative, ma purtroppo tante situazioni immutate.
Il nostro peregrinare è iniziato dal quadrilatero via Zappellini, viale Duca d’Aosta, via Mazzini, piazza Manzoni e abbiamo constatato che la situazione non solo non è migliorata ma nettamente peggiorata.

martedì 28 settembre 2010

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari

Autore: Brecht, Bertold
Berlino, 1932. 

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Finalmente un non leghista ha dato ragione a Bossi.

Si tratta di Luca Cordero di Montezemolo che, tramite la sua associazione, ha affermato che “Ha ragione Bossi, è facile parlare e più difficile agire. Bisogna ascoltarlo quando discetta sul valore dei proclami perché si tratta di un vero esperto in materia”, precisa che “Abbiamo assistito a 16 anni di non scelte da parte di Bossi”, e conclude affermando di dubitare “Che i suoi elettori l’abbiano mandato in parlamento per difendere Cosentino o Brancher”.
Montezemolo ha riaffermato quanto andiamo dicendo da anni: tante promesse, ma nessuna realizzazione da parte della Lega!
Il vice ministro Castelli ha subito replicato che le dichiarazioni di Montezemolo sono “poco credibili” perché “Fa parte di quella categoria di imprenditori che con i governi di centro-sinistra ha fatto ottimi affari, affari che con questo governo non riesce più a fare”.
Castelli però dimentica che negli ultimi 10 anni Montezemolo di affari ne deve aver fatti pochi visto il centro sinistra è rimasto al governo per tre anni, mentre gli altri sette al governo c’è sempre stato il centro destra e la Lega!
Come sempre la Lega “predica bene ma razzola male”, ma intanto ha occupato tutti i posti disponibili, dandoli ad amici e parenti, premiando anche la Trota.
La ciliegina che ha confermato come agisce la Lega è stato il suo voto compatto a favore di Roma Capitale, obbedendo agli ordini del padrone, il Cavaliere.
Intanto Milano paga!

lunedì 27 settembre 2010

Gli Italiani e la casa di Montecarlo

Il 25 di settembre è stato un giorno essenziale per l’Italia in quanto le verità finalmente sono venute a galla: il Presidente della Confindustria Marcegaglia ha affermato che l’economica italiana è andata molto peggio rispetto a quella degli altri stati, facendo presente al Presidente del Consiglio che “la pazienza è finita” e che è ora che si inizi a lavorare sul serio. L’altra verità è quella data da Fini che ha spiegato l’arcano della casa di Montecarlo.
Da una parte vi è chi lavora seriamente per riportare l’Italia a galla, gli imprenditori, i lavoratori, i liberi professionisti, dall’altra parte vi sono i politici che discutono del nulla.
A chi interessa il problema della casa di Montecarlo?
Forse ai disoccupati che aumentano sempre più, ai giovani che sono senza lavoro o forse, ai lavoratori che sono in cassa integrazione a zero ore?
Forse agli studenti che hanno una bassa offerta formativa o alle future mamme che hanno paura di partorire perché non sanno cosa può loro succedere in sala parto?
Per tutti questi e per molti altri della casa di Montecarlo non può “fregare assolutamente nulla”.
Quello che interessa è che il paese si risollevi dal caos in cui è precipitato, che il parlamento inizi a legiferare sulle questioni che interessano i cittadini, che le aziende riprendano a produrre e che il lavoro ci sia per tutti: tutto il resto sono solo parole!
Nel frattempo la finanziaria sta dando i suoi frutti: i comuni con i prossimi bilanci aumenteranno le tariffe per far fronte ai mancati trasferimenti dello Stato, le tariffe autostradali sono aumentate, l’energia elettrica e il gas continuano a crescere e, questo lo diciamo con ragione di causa, i costi della giustizia sono aumentati di circa il 20%: i cittadini ringraziano Tramonti ma fanno presente che le tasche da tempo sono vuote!

martedì 21 settembre 2010

Alitalia: le bugie hanno le gambe corte!

Le ultime notizie danno per certo che entro il 31.12.2010 ben duemila dipendenti dell’Alitalia dovranno fare le valige e andarsene a casa, notizie ovviamente smentite dai vertici di Alitalia: a chi credere?
Basterà attendere 100 giorni, dopo di che scopriremo che è il “Pinocchi” di turno!
La stampa sostiene che i precari non verranno rinnovati e millequattrocento vecchi dipendenti verranno licenziati ed ovviamente si tratterà del solito licenziamento a spese della Collettività nel senso che i dipendenti “verranno accompagnati alla pensione” o posti in mobilità, ecc. ecc.
In ogni caso lo Stato dovrà accollarsi il costo di questi esuberi e Alitalia avrà risparmiato qualche milione di euro in stipendi.
Questo è il risultato della gestione da parte dei famosi “cavalieri bianchi” che hanno salvato Alitalia da quella arpia chiamata Air France.
L’unica differenza è che Air France avrebbe pagato qualche miliardo di euro allo Stato italiano mentre i “cavalieri bianchi” ne dovevano pagare 480 milioni di euro, che ancora non hanno pagato in quanto pende un arbitrato per la determinazione del prezzo di acquisto; Air France riduceva il personale mentre i “cavalieri bianchi” ne stanno facendo una strage e così di seguito.
Eppure ci era stato promesso, da parte di chi ci governa, che così facendo si salvava la compagnia di bandiera dagli artigli dello straniero.
Il problema è che bisogna sempre diffidare dai Cavalieri, indipendentemente che siano bianchi o azzurri!.
E intanto il contribuente italiano on può fare altro che affermare, così come faceva Totò: “e io pago!”.

Ambrosia, fortemente colpito l’Alto Milanese: Affrontare il problema drasticamente.

Le ricerche portate avanti dagli uffici sanitari locali sono arrivati alla conclusione che la zona dell’Alto Milanese è fortemente colpita dalla allergia provocata dalla ambrosia.
Oltre che significativi, i dati sono estremamente preoccupanti: dal 10 al 15% della popolazione sembra soffrire di questa allergia, a Castellanza la percentuale è del 15% dei residenti, mentre a Busto la percentuale diminuisce al 12%.
Non abbiamo dubbi sulla validità di queste indagini, anche se non conosciamo una persona che sia stata interpellata per verificare se la stessa soffre di ambrosia.
Probabilmente l’indagine è stata portata avanti tramite i medici di base, i quali comunicano alle competenti ASL i dati dei pazienti in loro possesso.
In ogni caso una percentuale del 15% della popolazione che soffre di una allergia dovrebbe preoccupare non solo gli uffici sanitari, ma anche coloro che si occupano della politica locale e non solo.

sabato 18 settembre 2010

Domanda: sapete fare una fotocopia o un fax?

Sapete predisporre una busta con l’indirizzo del destinatario ed apporvi il timbro del mittente?
Sapete predisporre il modulo della raccomandata postale e simulare la consegna manuale di un documento?
Sapete aprire e chiudere un fascicolo o un faldone?
Chiunque abbia risposto positivamente, potrà partecipare al bando di concorso per l’assunzione di oltre 5.000 persone indetto dalla Regione Sicilia in quanto le prove di cui sopra sono alcune delle 12 prove manuali ed intellettuali alle quali saranno sottoposti i partecipanti al concorso.
In ogni caso se non si è bravi nello spedire un fax, si ha qualche settimana per prepararsi in modo di poter partecipare al concorso nella pienezza delle proprie capacità manuali ed intellettuali.
Potremmo chiudere dicendo: non abbiamo più parole, il che vuol dire che di parole da dire ve ne sono molte.
Queste sono le cose contro la quale La Lega dovrebbe battersi, non fare le guerre perché le donne islamiche non debbano portare il burca.
A proposito quante donne con il burca avete visto in Italia? Personalmente non ne ho mai vista neppure una.

giovedì 16 settembre 2010

Famigliopoli, Carrocciopoli, etc. etc.!

Questi sono i termini che sono stati utilizzati da un noto quotidiano per descrivere il risultato di alcune selezioni per l’assunzione di personale nella regione Piemonte e a Brescia, entrambe amministrate dalla Lega.
Il quotidiano ha rilevato che gli assunti, in entrambe i casi, sono risultati essere“casualmente” tutti parenti di altrettanti personaggi di spicco della Lega locale.
Ovviamente non abbiamo nulla da ridire sui risultati perché chi viene scelto per ricoprire un posto di lavoro in un ente pubblico viene scelto tra i migliori e chi vince un concorso (al quale hanno partecipato in 800 persone, per 5 posti disponibili), deve passare la prova scritta e quella orale.
Da questo ne deriva che in Italia gli esponenti della Lega hanno la fortuna di avere solo parenti intelligenti, preparati e bravi.
Dove c’è la Lega è vero che vi è l’occupazione di tutti i posti, ma fortunatamente la Lega riesce ad individuare tra i parenti dei suoi esponenti, cittadini al di sopra di ogni sospetto, di un’intelligenza e di una preparazione nettamente superiore rispetto a tutti gli altri.
Se fosse ancora vivente Hitler dovrebbe ricredersi sulla razza ariana in quanto la razza per essere perfetta deve essere, oltre che ariana, anche leghista.

mercoledì 15 settembre 2010

Per Busto un programma serio: giovani, anziani, lavoro, ambiente, opere pubbliche!

Le ferie estive sono finite: chi è tornato dai monti, chi dal mare o dai laghi, ma molti non sono neppure partiti ed hanno passato le loro vacanze al caldo torrido della città e sono sicuramente la maggioranza dei nostri concittadini in quanto la crisi economica che ancora è in essere, checché ne dicano i nostri governanti, ha ridotto le disponibilità finanziarie e quindi in molti hanno deciso di non fare le ferie, o di ridurle a soli weekend “mordi e fuggi”.
Quello che però interessa di più non è tanto come sono andate le vacanze ma se, ritornando presso la ditta dove si lavora, sarà operativa e si avrà la possibilità di continuare a lavorare.
Le prospettive sono le stesse, se non peggiori, rispetto allo scorso, per cui la prima speranza è quella di continuare ad avere un rapporto di lavoro sicuro.
Tra quelli che un posto di lavoro sicuro ce l’hanno, dobbiamo annoverare i politici di mestiere i quali, in conseguenza del loro impegno profuso per la Nazione, per la Regione, per la Provincia, per la propria città, per la collettività, uno stipendio l’hanno assicurato.

Il Partito Democratico va al congresso.

Il tema dei prossimi congressi è di grande importanza per il futuro politico del Partito Democratico, sia per Busto che a livello provinciale.
Ad oggi si è sentito solo citare dei nomi, ma nessuno fino ad oggi ha parlato di programmi.
Il PD Varesino si trova in una situazione difficile, alle ultime elezioni regionali vi è stato un tale calo di consensi che dovrebbe aver preoccupato i quadri dirigenti, ma questo sembra non essersi verificato più di tanto.
Il PD, nella provincia dove è sorta la Lega, deve dimostrare di essere antitetico a questo movimento politico; portare avanti l’idea sarebbe distruttivo, perché le cose “tarocche” non piacciono a nessuno .
Il PD è geneticamente diverso dalla Lega e dal PDL, come è anche diverso dalla sinistra estrema, deve portare avanti un programma che faccia emergere tutte le diversità politiche.
Il prossimo segretario provinciale deve possedere delle doti essenziali: deve avere esperienza politica ed amministrativa, non deve essere fazioso, deve saper unire le diversità del partito, deve valorizzare tutte le intelligenze che ci sono nel Partito, deve riorganizzare il partito a partire dai Circoli, coinvolgendo sia gli iscritti che i simpatizzanti.
Non dovrà seguire la prassi politica del: “usa e getta!”, in quanto oggi il Partito ha bisogno di tutti: non esistono né gli ultimi né i primi della classe, tutti sono persone valide, sia che essi abbiano 16 o 80 anni, che si tratti di uomini o di donne, l’importante è che lavorino per il Partito.
È venuto il momento delle proposte, i temi sono quelli di sempre: lavoro, giovani, ambiente, scuola, sanità; ci si deve rimboccare le maniche e lavorare insieme per far risorgere il Partito che, diversamente, rischia di sprofondare in un baratro dal quale difficilmente riuscirà ad uscire.
Stesso discorso riguarda anche Busto, dove il Partito deve ricomparire tra la gente.

lunedì 13 settembre 2010

Sarfatti, un uomo che mancherà alla politica.

Poche ore or sono si sono svolti i funerali di Riccardo Sarfatti, la cui morte ha lasciato un grande vuoto.
Era un uomo della società civile prestato alla politica, ma che della politica era innamorato e forse di politica è morto in quanto la morte lo ha colpito mentre ritornava a casa dopo aver assistito ad un intervento di Veltroni.
Abbiamo conosciuto Sarfatti nel 2005 a Varese durante la campagna elettorale per le regionali; era stato lui a cercarci e ci aveva chiesto di organizzare a Busto un incontro con i cittadini.
L’incontro vi è stato, la sala Tramogge era stracolma di persone, il suo intervento è rimasto impresso nella mente dei presenti non solo per la qualità degli argomenti trattati, ma per la semplicità con la quale Riccardo aveva affrontato tematiche politiche importanti facendosi capire da tutti.
Quello che gli interessava era il rapporto diretto con gente e lo ha dimostrato, rispondendo fino a tarda ora alle domande che i cittadini gli hanno rivolto.
Il risultato elettorale che aveva ottenuto è stato notevole: 44% dei voti alla sua coalizione.
In molti dovrebbero imparare da Sarfatti, che ha saputo mettersi da parte quando era necessario, non apparire quando era superfluo, non intervenire quando altri meglio di lui lo potevano fare, la sua dote era l’umiltà che dimostrava in ogni momento.
Lo stile di Riccardo non si è visto dorante la scorsa campagna elettorale per le regionali e il risultato alla fine si è visto anche se, mentre Sarfatti aveva ottenuto un ottimo risultato e poi era stato messo in disparte, altri pur essendo stati protagonisti di una disfatta, sono stati promossi.

giovedì 9 settembre 2010

Prostitute in parlamento?

“Non escludo che senatrici e deputate sia state elette dopo essersi prostituite”, questa è la frase pronunciata dalla deputata Angela Napoli in un’intervista, frase che ha sollevato una violenta reazione da parte di alcune onorevoli.
L’on.Napoli non ha fatto nient’altro che raccogliere la famosa “vox populi” e non ha scoperto l’acqua calda!
Il termine “prostituirsi” può essere inteso non solo sotto l’aspetto sessuale, e se l’Onorevole ha fatto questa affermazione avrà le sue buone ragioni, anche perché, vista la moralità che vi è in Parlamento e non solo, il fatto che qualcuno si prostituisca per € 15.000 al mese ed altri benefit può essere anche all’ordine del giorno.
Quello che però lascia meravigliati non è tanto la frase dell’onorevole Napoli, ma è la reazione che vi è stata.
Stranamente solo alcune Onorevoli del PdL si sono offese, sarebbe come se allo stadio un arbitro gridasse ad un pubblico di 90.000 spettatori “cornuto” e uno solo su 90.000 si alza e, rivolgendosi all’arbitro, gli dice: “Perché ce l’ha con me?”, forse gli altri 89.999 spettatori potrebbero pensare che l’unico cornuto presente allo stadio fosse proprio quello che si è rivolto all’arbitro.
In problema è un altro: i parlamentari devono essere scelti dai cittadini e non dai padroni dei Partiti, fino a quando non sarà ripristinata la preferenza, situazioni simili potrebbero verificarsi anche con altri tipi di prostituzione, ben più gravi di quella sessuale.
La moralità di una Nazione si misura anche su queste cose.
Pur di essere indicati nella lista con la sicurezza di essere eletti vi sono soggetti che sono disposti a vendere anche la madre, non solo a prostituirsi.
Ai tempi della Prima Repubblica (ma la Seconda è mai è iniziata….?) per essere eletti in Parlamento bisognava conquistare una preferenza alla volta; oggi basta essere solo mettersi “a 90°” davanti al padrone di turno!

martedì 7 settembre 2010

Lega e federalismo

Nei giorni scorsi abbiamo avuto una piacevole discussione con un amico leghista, sul tema: “che cosa ha fatto la Lega da quanto è nata?”.
Qualcuno si chiederà come mai discutiamo con un leghista, la risposta è semplice: per noi prima di tutto vengono le persone e poi la politica, questo a differenza di altri che discriminano politicamente chi non la pensa come loro.
Subito l’amico ha citato: “il federalismo!”, allora gli ho chiesto che cosa fosse il federalismo per lui; dopo un lungo silenzio l’ho incalzato con un’altra domanda “che cosa ha fatto Bossi da quando è Ministro per le Riforme?”.  La risposta. è stata “il federalismo fiscale!”.
Gli ho precisato che il federalismo fiscale è opera di Calderoli e non di Bossi; ma contemporaneamente gli ho chiesto di farmi qualche esempio di federalismo fiscale: anche qui silenzio più assoluto.
E dire che questo nostro amico non è l’ultimo arrivato nella Lega, ma riveste incarichi di un certo livello, ma il suo comportamento non è difforme da quello di chi vota Lega, Bossi ha un grosso pregio: quello di incantare, oltre che i serpenti, anche le persone.
Per molti il federalismo esiste già, ma quando gli chiede cosa sia, nessuno sa dire una parola anche perché ad oggi non esiste nulla.
Se si dovesse eliminare dal vocabolario la parola “federalismo” probabilmente la Lega finirebbe di esistere dopo un secondo.

mercoledì 1 settembre 2010

Ambrosia: tutti all’erta.

Un problema che affligge una considerevole parte della cittadinanza in queste settimane è l'allergia dall'ambrosia, quella perfida pianta che regala dei bellissimi fiori assieme ad un malanno che dura oltre un mese e che in alcuni casi è di notevole gravità.
Precisiamo subito che fortunatamente non soffriamo di questa allergia e che il nostro impegno su questo argomento è del tutto disinteressato.
Da anni combattiamo una battaglia che inizialmente era quasi solitaria ma che, con il passare del tempo, ci ha visti in compagnia di sempre maggior numero di persone che hanno a cuore il problema.
Non siamo medici e non diamo cure, cerchiamo solo di sensibilizzare i nostri amministratori al problema, chiedendo interventi radicali che permettano di “estirpare” questa erba dalla nostra zona e far finire questa allergia che si sta trasformando in una malattia sociale.
Nella zona di Busto gli allergici si aggirano tra il 10 e 15%, e il loro numero aumenta sempre di più.
È necessario un intervento coordinato di tutte le amministrazioni (comunali, provinciali e regionali) che obblighi con sanzioni non solo amministrative allo sfalcio dell’erba al suo nascere.
Chiediamo che investano dei denari per ricercare un diserbante (sempre che già non esista) da utilizzare su grande scala dalla primavera in poi per impedire all’ambrosia di crescere. Tutti abbiamo visto come fanno negli USA in casi simili: aerei lanciano il diserbante sull’intero territorio e il risultato è sicuro certo.
Le risorse necessarie saranno reperite dal risparmio che si avrà per curare questa all’allergia, dalle giornate di malattia evitate. La salute e benessere fisico dei cittadini, in ogni caso, vengono prima di ogni altro interesse!