giovedì 31 ottobre 2013

Tanti problemi da risolvere

L’autunno è iniziato da tempo e l’agenda della Giunta Farioli è piena di problemi amministrativi e politici che devono essere affrontati, alcuni sono problemi non risolti in passato che si ripropongono, altri sono costituiti da scadenze che ogni anno devono essere affrontate ed altri sono rappresentati da fatti nuovi che, per la loro delicatezza, devono essere risolti con urgenza. Vediamo di esaminarne alcuni: Un problema che viene dibattuto da anni di questi tempi è quello dei senza tetto, tutte le volte si hanno incontri e promesse di intervento, ma nel frattempo passa l’inverno e tutto rimane come l’anno precedente; la politica del rinvio e del dare la colpa agli altri è all’ordine del giorno. Quest’anno la situazione è peggiorata in quanto nonostante tutte le promesse fatte dai dirigenti delle Ferrovie dello Stato, non solo nulla è stato fatto ma si è avuto il risultato che dopo le 23 la Stazione Centrale viene chiusa, e nessuno vi può più entrare. La scusa è stata quella degli atti di vandalismo, ma la domanda da porsi è: chi fa questi vandalismi? Non certamente i clochard che entrano in stazione solo per dormire; i vandali vanno ricercati in quei gruppi di deficienti che, anziché andare a casa a dormire, passano le notti a dipingere i vagoli ferroviari e i muri della stazione e non solo. I Lions avevano dato la loro disponibilità a ristrutturare il vecchio deposito delle biciclette della stazione, ma prima le FF SS hanno detto un “NI”, proponendo un contratto che definire capestro è dire poco, ma poi nulla è stato fatto. Anche il prossimo inverno i senza tetto forse riusciranno a sopravvivere grazie ai volontari e agli Alpini, ai quali la Città deve un grande grazie, che tutte le sere li vanno a trovare fornendo un pasto caldo e delle coperte. Novembre sarà un mese di fuoco in quanto dovrà essere approvato il bilancio preventivo del 2013. si avete letto bene il bilancio preventivo, fatto salvo altri rinvii, sarà approvato dopo undici mesi dall’inizio dell’anno: più che un bilancio preventivi saprà molto di bilancio consultivo. Come sempre i soldi a disposizione sono sempre meno e le spese sono sempre maggiori. Quello che è certo è che tutto si potrà toccare ma non i Servi Sociali e la cultura, che rappresentano la base di tutte le società democratiche; non solo bisognerà verificare la possibilità di incrementare i fondi per questi assessorati in quanto le necessità della gente aumentano sempre di più e con la crisi in cui tutti ci dibattiamo la forbice tra chi ha poco e chi ha molto si amplia sempre di più. Per fine anno la nostra Amministrazione ci riserverà un bel regalo di Natale: la TASI ! Vi chiederete che cosa si nasconda dietro questo acronimo; la TASI , la tassa sulla casa che dal prossimo anno sostituirà l'Imu: è ormai certo che benché l'aliquota della Tasi sia più bassa dell'Imu, la mancanza di detrazioni farà pesare di più la nuova tassa. Potremmo parlare anche della Tires o della Tari, ma le brutte notizie e meglio non darle tutte assieme. Tante belle parole, ma il risultato è che sarà una bastonata per tutti, in quanto molto più cara della vecchia Tarsu! Tra i nuovi problemi vi è quello degli sfrattati che aumentano ogni giorno sempre di più; si tratta di famiglie che non hanno i soldi per pagare l’affitto e le spese condominiali per cui, giustamente, i proprietari dopo aver atteso anche molti mesi, si rivolgono ad un avvocato per ottenere la liberazione della loro casa. E non ci sono Santi: lo sfratto nel giro di qualche mese sarà eseguito indipendentemente che nell’appartamento ci siano bambini piccoli o anziani, disabili o disoccupati! L’Aler, ora commissariata da quel genio di Maroni, può fare ben poco in quanto non avendo da anni finanziamenti, non è in grado di costruire nuovi alloggi e la “mazzata” dell’IMU pagata nel 2012 ha tolto le ultime risorse che aveva a disposizione. L’Aler di Busto, che è stata accorpata a quella di Varese, è sempre stata ben amministrata a differenza di quella di Milano che ha un “buco” di oltre ottanta milioni di Euro; e Maroni cosa fa: anziché mandare a casa i colpevoli, ha pensato di fare una unica Aler per tutta la Lombardia. Vedremo fra un anno quale sarà il risultato ottenuto grazie a questa pensata mirabile! In ogni caso l’Amministrazione Comunale deve attrezzarsi per affrontare la nuova emergenza abitativa che rischia di esplodere nel giro di pochi mesi. Da ultimo un cenno lo merita il pala ghiaccio, quello scheletro in cemento armato (si spera) edificato all’entrata di Busto e che ormai rappresenta l’emblema dell’efficienza della nostra città. Sono passati i mesi e tutto è rimasto fermo sulla base del principio che nulla fa non può sbagliare! Recentemente vi è stata la pensata di illuminati politici che hanno chiesto che la patata bollente passi dalla Provincia al Comune, tutto compreso, dal progetto ai soldi e il nostro Comune ha abboccato!. L’idea potrebbe essere buona, ma ci chiediamo se chi ha accettato questa proposta abbia fatto i conti ed in particolare se si è chiesta quando costa finire l’opera, visto che il progetto ormai è vecchio di otto anni e se ha elaborato un piano industriale serio che dica con esattezza quali saranno i costi di gestione e possibili incassi, in buona sostanza quanto costerà alla Città la sua gestione. Di impianti sportivi sotto utilizzati, per non dire inutilizzati ne abbiamo, e tanto per citarne uno ricordiamo la pista di atletica che è quasi sempre chiusa. Tanti problemi, tutti importanti e basilari per il futuro della nostra città.

sabato 26 ottobre 2013

LA PISTOLA NON E’ PIU’ LA COLT

Una volta si sosteneva che il pericolo veniva dalle armi. Ora il vero pericolo arriva dai social network e la vera pistola è il telefonino o l’i. pad che dir si voglia, in quanto si può rovinare una persona mandando un twit o postando su Facebook dei giudizi. Forse è venuto il momento in cui il legislatore intervenga drasticamente per regolamentare i social network che sono diventati una vera e propria giungla. I nuovi mezzi di comunicazione possono essere utilizzati utilmente, ma se messi in mano a degli incoscienti rischiano di rovinare non solo la vita degli altri, ma anche la loro. Forse non tutti sanno che quando una persona chiede di essere assunta, la prima cosa che oggi viene fatta è quella di andare a verificare il profilo Facebook o similari, per cui nel momento stesso in cui si posta, ad esempio, una fotografia che vede un candidato che festeggia ubriaco la sua laurea, probabilmente questo giovane si è giocato la possibilità di essere assunto in posti di rilievo o e spesso anche di essere assunto. I così detti cacciatori di testa fanno le prime verifiche sui candidati proprio sui social network e, a seconda di quello che trovano, depennano dai loro elenchi centinaia di candidati perché questi, nella totale demenza, sono riusciti a postare su Facebook o similari, cose inaudite pensando di essere nel loro salotto di casa e, quindi, di poter scrivere tutto ciò che volevano, senza rendersi conto che il loro salotto di casa ormai è il mondo intero al quale tutti possono accedere e che una volta postato qualcosa su un social network, questo post vi rimane per sempre. Il problema è che i social network utilizzati in gran parte dai giovani, molti dei quali non hanno il raziocino di verificare che cosa può succedere con l’utilizzo sbagliato di ciò che viene postato. Parlavamo di una pistola puntata: chi non ricorda i casi di ragazzi che si sono suicidati in conseguenza dell’attacco che era stato posto in essere nei loro confronti da parte di ragazzi che essi ritenevano essere loro amici e che invece li volevano distruggere psicologicamente?

mercoledì 23 ottobre 2013

DILEMMA: CONSEGNARE LA POSTA O FAR PARTIRE GLI AEREI?

Questo è il dilemma della settimana. Il salvataggio di Alitalia grazie ai 75 milioni di Euro messi a disposizione da Poste Italiane SpA ha sollevato numerosi dubbi in quanto ci si chiede se il compito istituzionale delle Poste sia quello di fornire un servizio postale oppure salvare le compagnie aeree dal fallimento. Il nostro pensiero su Alitalia è noto: Berlusconi ci ha tolto dalle tasche 5 miliardi di euro che abbiamo dovuto pagare per salvare la prima Alitalia, chi è arrivato dopo in poco tempo ha fatto debiti per oltre un miliardo di Euro, dimostrando di essere degli ottimi imprenditori! Se fossimo in aziende private sarebbero già tutti licenziati! Passi che Poste SpA, anziché continuare nel suo compito istituzionale di consegnare la posta, si è messa a fare da banca, a vendere frullatori, libri, dischi, pentole, etc. etc., ma che ora si metta anche a salvare le compagnie aeree ci sembra troppo! Nel frattempo Poste Italiane SpA ha chiuso molti recapiti in piccoli paesi, dove le persone si recavano per consegnare e ritirare la posta, erano luoghi anche di socializzazione in quanto la gente si trova in quel luogo e si scambiava le idee, i programmi, i dolori e le gioie. Poste Italiane SpA ha sostenuto che di soldi non ce ne erano più e che, quindi, bisognava chiudere questi distaccamenti. In compenso va a buttare via 75 milioni di euro dei cittadini (Poste Italiane è pubblica al 100%) per mettere una pezza su un buco creato dai privati ai quali era stata regalata una compagnia aerea. Si tratta dell’azione più improvvida che si potesse fare e ci meravigliamo che un uomo intelligente come Letta abbia avvallato un simile misfatto. Se Alitalia deve fallire: fallisca, se deve essere acquistata per un tozzo di pane raffermo e ammuffito da Air France lo si faccia, ma che si smetta di far perdere ai contribuenti italiani milioni di euro per niente.

sabato 19 ottobre 2013

SI E’ DIMESSO DA SE STESSO

Le dimissioni del Senatore Monti da capo, segretario, Presidente, responsabile, non abbiamo capito qual è esattamente la sua carica nel suo partito Scelta Civica è stato un evento inaspettato che però da l’esatta situazione in cui si trova la politica italiana. Da una parte abbiamo il PDL dove lo scontro tra i falchi e le colombe continua quotidianamente lasciando a terra morti e feriti, nel PD vi è Renzi che, pur essendo solo il Sindaco di Firenze, spara contro il Governo, abbiamo Scelta Civica si spacca in due tronconi. Sembra di essere ritornati alla Prima Repubblica quando, grazie al proporzionale, vi era una miriade di partiti perché tutti potevano contare, sia pur poco. Monti ha sbagliato tutto, quando ha deciso di candidarsi alle elezioni politiche del gennaio 2013, se se ne fosse stato quatto quatto, sicuramente sarebbe stato nominato Presidente della Repubblica o gli avrebbero ridato l’incarico di governare il paese. Ma purtroppo la politica è una brutta malattia che quando ti prende ti fa perdere il raziocinio, anche se sei un grande professore come sicuramente è Monti. D’altra parte fare politica non è come giocare a insegnare all’Università, fare politica significa, purtroppo, portare avanti l’arte del compromesso in quanto o si ha una forte maggioranza come quella che aveva Berlusconi, che decideva come voleva, oppure si devono fare per forza gli accordi con gli altri e quindi si deve accettare, e a volte, il loro volere. In Scelta Civica sono “atterrati” tutti i paracadutisti che si erano sganciati dai loro partiti, come ad esempio Mauro, euro Parlamentare, ciellino di ferro pidiellino della prima ora. Il problema è che di tutto questo ne soffre il Paese. La preoccupazione che deve avere l’elettore di centro sinistra è quella che nel momento stesso in cui il PD eleggerà, come succederà, con una maggioranza bulgara, Renzi segretario del partito, sicuramente succederà quello che è successo nel 2008 con Veltroni che, una volta nominato segretario del partito, stranamente ha visto cadere il Governo Prodi e quindi vi sono state le nuove elezioni dove Veltroni era candidato Premier. Sicuramente questa è una storia che si ripeterà nel giro di qualche mese e andare alle elezioni in questo modo sicuramente non farà bene ne all’Italia, ne alla Sua economia ne ai suoi cittadini in quanto lo scenario elettorale non sarà molto diverso da quello attuale, per cui si rischia di nuovo la ingovernabilità della nostra Nazione.

martedì 15 ottobre 2013

BOLLATE: UN PARADISO!

Il carcere di Bollate, aperto nell’anno 2000, rappresenta l’eccezione che conferma la regola: è un carcere modello sotto tutti i profili. A fronte di una capienza di 800 / 900 detenuti, ve ne sono ospitati 1.100/1.200, con un rapporto più che congruo. Oltre 130 detenuti ogni la mattina vanno a lavorare all’esterno del carcere, le celle sono tutte aperte, vi sono molti laboratori dove si insegna ai detenuti un lavoro che potranno poi svolgere quando finiranno la loro detenzione, si va dalla sartoria alla pasticceria, da scuole di falegnameria a quelle di elettricista e così di seguito. I detenuti sono sicuri che, espiata la pena alla quale sono stati condannati, avranno la possibilità di trovare un posto di lavoro perché essere stati detenuti al carcere di Bollate, rappresenta una referenza positiva. Come mai questo non succede anche per le altri carceri? Come mai nel carcere di Busto, che è definito di massima sicurezza, i detenuti sono più del doppio della capienza massima prevista? Come mai il carcere di Varese è in una situazione di quasi abbandono, sembra che di lavori di ristrutturazione o manutenzione ormai da anni non se ne vedano? E’ vero che il carcere di Varese è dal 2000 doveva essere chiuso, ma intanto, dopo 13 anni, è ancora aperto. E’ vero che il carcere di Busto deve essere ampliato con la costruzione di un ulteriore piano, ma intanto i detenuti sono in 4 per cella. Se si vuole veramente ottenere il recupero di detenuti, come previsto dalla Costituzione, il Parlamento deve intervenire velocemente prima che succeda qualche rivolta all’interno di queste strutture, perché i detenuti sono stanchi di essere trattati in modo inumano come oggi succede e come ha rilevato la Comunità Europea che ha anche sanzionato l’Italia, imponendole di porre termine a questa situazione che getta discredito su tutti gli Italiani.

venerdì 11 ottobre 2013

DI COSCIENZA CE N’E’ UNA SOLA

Dopo l’ecatombe di immigrati avvenuta nei giorni scorsi in prossimità di Lampedusa se ne sono sentite di tutti i colori. Vi è chi ha sostenuto (e purtroppo sono molti) che se una persona che ha 2.000 $ per pagare un viaggio della disperazione, vuol dire che ha tanti soldi a disposizione. Altri che hanno affermato che questi migranti sono tutti delinquenti in quanto non possono avere un passaporto e così di seguito. Siamo rimasti esterrefatti dal qualunquismo e dall’ignoranza di parte degli italiani. Queste persone non si ricordano che quando gli italiani partivano per andare in America agli inizi del 1900, i famigliari raccoglievano i soldi per poter dare loro la possibilità di avere un minimo per affrontare il viaggio e per vivere i primi mesi in un luogo sconosciuto. Gli emigrati di oggi sono persone che vivono con 50 dollari al mese, ma sono persone risparmiano anche questi 50 dollari, a differenza di molti italiani che hanno dissipato fortune intere e poi oggi vanno a chiedere la pensione sociale! Se queste persone dovessero pensare che gli eritrei e i somali per poter raggiungere il porto di imbarco finale devono attraversare il deserto, andare nello Yemen, attraversare sempre a piedi la penisola arabica, passare in Egitto per poi raggiungere porti della Tunisia e della Libia, si renderebbero conto che il loro qualunquismo ha superato ogni limite e dimostrano anche di essere ignoranti, di non aver viaggiato o che a scuola non hanno letto bene i libri di geografia. Come fa una persona di una tribù spersa nell’altopiano etiope ad avere il passaporto: non hanno pensato a questa eventualità? E’ vero tra di loro ci sono anche ragazzi laureati, i quali pur di avere una vita migliore affrontano questi viaggi della disperazione, sapendo a quale rischio vanno incontro, e forse sono quelli che riescono poi a sopravvivere. I ragazzini di 8 – 10 anni che partono da soli sono delinquenti ? Le mamme che devono ancora partorire, sono delle delinquenti ? Ultima affermazione che conferma la loro idiozia: ma perché non prendono un aereo e fanno un viaggio turistico e poi si fermano? Ma si rendono conto dell’assurdità di questa affermazione? Se fosse così semplice avremmo gli aeroporti pieni di migranti. Quello di cui nessuno parla è il fatto che Lampedusa è solo la punta dell’iceberg e che altri migliaia di migranti arrivano per altre rotte che sono anche più sicure, ma l’attenzione viene attirata solo da Lampedusa per la sua particolare situazione e per i morti, in questo modo questi delinquenti che portano gli emigranti molte volte a morire, riescono a far fare dei viaggi della speranza in modo più tranquillo ad altri soggetti che forse pagano di più.

mercoledì 9 ottobre 2013

ACQUA IN BOCCA E TUTTI A LAVORARE.

L’intervento del Presidente del Consiglio Letta a Sky di domenica ci ha lasciati stupiti in quanto non ci saremmo mai aspettati un simile attacco nei confronti di Berlusconi. Letta ha vinto ma adesso non deve stravincere in quanto chi lo fa di solito, poi, ne subisce le conseguenze. Forse era meglio che Letta non avesse detto che Berlusconi era finito, anche perché tutti lo avevano capito ed era inutile rimarcarlo. Letta è il Presidente del Consiglio e come tale deve comportarsi. Anziché parlare è meglio che si dia da fare, porti avanti la legge di stabilità e dia il via alle riforme. Tempo per parlare ne avrà molto in futuro molto. Quanto ha detto Alfano e cioè che non permette ad altri di ingerirsi nelle questioni interne del PDL, era il minimo che potesse dire a Letta. È stato un messaggio molto chiaro: io Alfano, con i miei, sono d’accordo con te, ma lasciami spazio all’interno del mio partito e non metterci il becco in quanto ci sono già io. E allora: acqua in bocca, rimbocchiamoci le maniche e andiamo a lavorare.

sabato 5 ottobre 2013

E ADESSO LE RIFORME!

Letta, dimostrando di essere un vero leader, con carisma e coraggio, ha affrontato la crisi promossa da Berlusconi con estrema durezza ed ha vinto alla grande. Berlusconi ha dovuto fare marcia indietro, ha dovuto rimangiarsi quanto aveva detto, per evitare che il suo partito esplodesse ha dovuto votare la fiducia che solo 10 minuti prima aveva giurato che mai avrebbe votato. Ora Letta è più forte e può, se si muove immediatamente, ottenere: 1) l’approvazione del patto di stabilità 2) la riforma elettorale con la riduzione dei parlamentari 3) approvare norme per la riduzione del cuneo fiscale e delle tasse per rilanciare l’economia. Sono tutti provvedimenti che oggi il Parlamento voterebbe senza possibilità di distinguo. Ma se Letta aspetta anche solo due mesi, è finito in quanto si sveglieranno gli appetiti da una parte, i desideri di tenerlo in ostaggio come è stato fatto nelle ultime settimane, per puri fini politici, il che rappresenta il massimo della immoralità politica e non solo che si può avere. E allora: forza Letta hai dimostrato di avere gli attributi, falli valere, porta avanti il tuo programma il più veloce possibile e ricorda che il caimano ha 200 vite!.

E ADESSO LE RIFORME!

Letta, dimostrando di essere un vero leader, con carisma e coraggio, ha affrontato la crisi promossa da Berlusconi con estrema durezza ed ha vinto alla grande. Berlusconi ha dovuto fare marcia indietro, ha dovuto rimangiarsi quanto aveva detto, per evitare che il suo partito esplodesse ha dovuto votare la fiducia che solo 10 minuti prima aveva giurato che mai avrebbe votato. Ora Letta è più forte e può, se si muove immediatamente, ottenere: 1) l’approvazione del patto di stabilità 2) la riforma elettorale con la riduzione dei parlamentari 3) approvare norme per la riduzione del cuneo fiscale e delle tasse per rilanciare l’economia. Sono tutti provvedimenti che oggi il Parlamento voterebbe senza possibilità di distinguo. Ma se Letta aspetta anche solo due mesi, è finito in quanto si sveglieranno gli appetiti da una parte, i desideri di tenerlo in ostaggio come è stato fatto nelle ultime settimane, per puri fini politici, il che rappresenta il massimo della immoralità politica e non solo che si può avere. E allora: forza Letta hai dimostrato di avere gli attributi, falli valere, porta avanti il tuo programma il più veloce possibile e ricorda che il caimano ha 200 vite!.

giovedì 3 ottobre 2013

È una mattanza

Quello avvenuto a Lampedusa non è stato l’ultimo dei tanti sbarchi di disperati sull’isola ma è stata una vera e propria mattanza: 300 morti, molti dispersi, pochi si sono salvati. Nei giorni addietro vi è stato un altro sbarco con molti morti e i superstiti hanno riferito che gli scafisti con la frusta hanno obbligato molti di loro a buttarsi in mare ed alcuni sono morti. Siamo di fronte ad un escalation che sembra quasi una guerra dichiarata contro questi “poveri disgraziati” che, pagando fior di soldi, si fanno trascinare in una avventura fatale da parte di soggetti senza scrupoli i quali, senza coscienza e moralità, comportandosi peggio degli animali perché gli animali sono molto più morali di loro, manda alla morte persone che fanno questi viaggi per trovare una vita migliore. Nei confronti di questi soggetti non bisogna avere alcuna pietà, e tutti coloro che sono contrari alla pena di morte come lo è il sottoscritto, quando assiste a casi di questo genere, hanno dei giusti ripensamenti. È necessario un intervento maggiore rispetto a quanto è stato fatto fino adesso per impedire che queste carrette del mare partano dai porti del nord Africa; è necessario che gli accordi già in essere vengano resi più efficaci, facendo autorizzare le nostre forze navali a pattugliare tali coste, per evitare la partenza di persone verso l’Italia o altri luoghi. Si deve in ogni caso ricordare che l’Italia è solo un punto di transito verso gli stati del Nord Europa, è necessario che vi sia un contributo specifico da parte della Comunità Europea che, aiutando l’Italia, aiuta tutta l’Europa a far fronte a questa emergenza. Bisogna infine ricordare che quando 400 milioni di persone (questa è la popolazione dell’Africa) con un’età media inferiore ai 40 anni, e quindi composta da gente giovanissima ed affamata, decide di rompere le frontiere, sarà un’utopia pensare di fermarli. Quindi occorrerà pensare anche ad aiuti nei confronti di questi paesi per trovare posti di lavoro e quindi creare la possibilità per coloro che invece oggi vedono la salvezza solamente nell’emigrazione di fermarsi nel loro paese nativo dopo, lo siamo sicuri, gli stessi vorrebbero continuare a vivere.

mercoledì 2 ottobre 2013

Mi faccio gli affari miei!

Negli USA il braccio di ferro tra Obama e i Repubblicani ha portato alla chiusura degli uffici Federali con un danno che stimato in oltre 300 milioni di dollari al giorno. Ciò in conseguenza del fatto che il limite di deficit statale è stato sforato e il Parlamento, per il voto contrario dei Repubblicani, non ha autorizzato l’innalzamento di tetto programmato, per cui, automaticamente non essendovi i soldi, lo Stato non può pagare i dipendenti e conseguentemente, come si usa da quelle parti, i dipendenti o vengono licenziati o sono posti in permesso non retribuito. In questo caso essendoci di mezzo lo Stato, i dipendenti, per ora sono in permesso non retribuito. Tutto questo per la guerra che i repubblicani hanno scatenato nei confronti di Obama, il quale, ha voluto, preteso ed ottenuto, che tutti i cittadini, compresi quelli meno abbienti, potessero avere un’assicurazione sanitaria. Di fronte a questo i Repubblicani (la destra del paese) si sono scatenati ed hanno deciso di mandare tutto allo sfascio. La destra, purtroppo, ogni tanto ha di questi colpi d’ingegno ed in Italia ne abbiamo l’esempio. Berlusconi, pur di pararsi il fondo schiena, è disponibile a mandare l’Italia a gambe all’aria, chiede ai suoi Parlamentari di dimettersi, ai suoi Ministri di lasciare il Governo, non gliene frega assolutamente nulla che gli Italiani paghino più di I.V.A. ed altro, l’importante è creare uno scompiglio tale da poter andare alle elezioni e di lì, nella speranza di vincere, mettere sul tavolo l’asso della vittoria, anche se poi ha cambiato idea e ha votato a favore del Governo Letta, una volta costatato che era perdente e che era riuscito a sfasciare anche il suo partito. A questo punto ci siamo fatti una domanda: ma questa è politica oppure presa in giro dei cittadini? Siamo per la seconda ipotesi. Si guarda all’interesse del proprio partito (Repubblicani negli Stati Uniti) e all’interesse proprio (Berlusconi in Italia) ma dello Stato e dei cittadini non gliene frega assolutamente nulla. Tutti pensano alle prossime elezioni, vogliono conquistare il voto dei cittadini, ma non pensano minimamente al futuro dei cittadini e sono disposti a mandarli a fare la fame più di ottenere - LORO - un vantaggio.