lunedì 30 aprile 2012

Si attende il crollo!

Busto con due “mostri” …mostra un biglietto da visita negativo

Nella Costituzione degli Stati Uniti D’America è sancito un principio fondamentale che è quello relativo al “diritto alla felicità”.
Si tratta di un principio che dovrebbe essere previsto in tutte le Costituzioni in quanto per qualsiasi persona raggiungere la felicità rappresenta il massimo delle proprie aspirazioni.
Ma assieme alla felicità vi deve essere un altro diritto che deve essere tenuto presente, che è il diritto “alla bellezza”, in quanto se una persona vive in un ambiente bello, questo contribuisce ad aumentare il suo stato di felicità.
Ebbene questi due principi, che sembrano essere semplici, sono invece difficili da realizzare, anzi sembra che la loro realizzazione sia quasi impossibile e di ciò si hanno numerose dimostrazioni.
Non vogliamo qui disquisire in merito al fatto che molte persone vivono una vita infelice a causa propria o dei propri simili, ma vogliamo qui esaminare il problema della bellezza, andando direttamente nel cuore del problema citando la nostra città: Busto Arsizio.
Come può pensare Busto di essere considerata “sinonimo di bellezza” quando nel proprio cuore vi sono emblemi di una bruttezza cruda ed assurda?
Ed arriviamo al cuore del problema che, purtroppo, di cui abbiamo già trattato più volte nei nostri articoli pubblicati da queste colonne nel corso degli anni e facciamo riferimento ai due mostri esistenti in prossimità dell’Ospedale: lo scheletro del palazzo che da oltre vent’anni è in bella mostra prima dei 5 Ponti dopo l’Ospedale e l’altro scheletro di immobile posto a fianco del pronto soccorso dell’Ospedale stesso.
In entrambi i casi vi è chi ha investito milioni di euro per delle costruzioni, per poi lasciarle “marcire” senza ultimarle.
Da anni chiediamo che l’Amministrazione comunale intervenga seriamente su queste situazioni, intimando ai proprietari di procedere alla ultimazione delle costruzioni o, se le stesse sono abusive o è impossibile intervenire, alla loro demolizione.
Non sappiamo per quale motivo i due mostri resistono da anni quasi a diventare dei monumenti lasciati a ricordo della inefficienza del pubblico a far rispettare le norme e della incapacità del privato che investe dei denari per poi perderli.
Quello che interessa è che da oggi in poi qualcuno si rimbocchi le maniche e provveda a risolvere questa brutta situazione.
Lo scheletro vicino ai 5 Ponti rappresenta un elemento, oltre che essere di disturbo “visivo”, anche di pericolosità intrinseca.
Siamo sicuri che tale immobile non venga utilizzato da poveri diseredati per passarvi la notte? Siamo sicuri che l’immobile non sia accessibile ai ragazzi che, volendo giocare all’interno, rischiano la vita camminando su solette che, per le continue infiltrazioni d’acqua piovana che vi sono state nel corso degli anni, hanno reso le strutture più deboli e rischiano di collassare in ogni momento? E se succede qualche evento nefasto chi risarcirà i danni?
Lo stesso discorso vale anche per la struttura a fianco del Pronto soccorso che presenta gli stessi inconvenienti del mostro dei 5 Ponti.
Quello che si chiede, non lo chiediamo solo noi che siamo gli ultimi arrivati, è che qualcuno finalmente prenda a cuore questi problemi e cerchi di arrivare ad una soluzione, qualunque essa sia.
L’importante è che finalmente vengano eliminate queste brutture.
Dobbiamo tenere presente che tali edifici si trovano in vicinanza dell’Ospedale e dei 5 Ponti che solo la porta di ingresso e il biglietto da visita della nostra città, e sono visti da centinaia di persone tutti i giorni, e quelle persone cosa potranno dire della nostra città?
Se anni fa ci si poteva chiedere se queste strutture erano ancora in via di costruzione, ora ci si chiede, visto che sono passati anni e nulla si è mosso, se siamo di fronte alla inefficienza più totale.
Probabilmente se giriamo per la nostra città vi sono altre situazioni di questo genere, ma di così eclatanti riteniamo proprio di no.
Ritornando al tema iniziale della felicità e della bellezza, riteniamo che i Bustocchi abbiano il diritto a vedere soddisfatti i due diritti di cui abbiamo sopra parlato e di non dover vivere in una città dove vi sono simili brutture.
Chi ci governa deve avere a cuore la propria città e la sua bellezza, deve avere a cuore il fatto che situazioni come quelle che abbiamo descritto, non hanno diritto di esistere a Busto, eppure così non è!
Nonostante tutti gli interventi che noi e il nostro Direttore abbiamo fatto su questo argomento, non vi è mai stato un assessore o un sindaco che sia intervenuto dicendo che abbiamo ragione e che avrebbe fatto qualcosa per porvi rimedio.
Tutto tace quasi a dimostrazione che la situazione così era, così è e così rimarrà ancora per molti anni.
E allora non rimane altro che sperare che per un fatto strutturale, questi immobili crollino da soli in modo poi di obbligare chi ne ha la responsabilità, ad eliminare le macerie e finalmente si potrà avere una città più bella e accogliibile di quanto lo è ora.
Sappiamo che la nostra è una pura utopia e che anche questa nostra richiesta di aiuto rimarrà inascoltata.
Purtroppo chi ci governa ha altro a cui pensare, le beghe all’interno dei loro partiti e della maggioranza, il desiderio di mantenere la poltrona sulla quale ha incollato il proprio sedere, il pensiero di mantenere lo stipendio, anzi in molti casi l’unico stipendio che percepisce grazie alla politica.
Se così non fosse uno dei primi elementi che potrebbe, anzi che deve essere affrontato, è proprio l’eliminazione di situazioni come quelle che abbiamo oggi ricordato, rendendo la nostra Busto più vivibile di quanto lo sia oggi.



giovedì 26 aprile 2012

Gli inattivi


In questi giorni abbiamo scoperto che vi sono due categorie di soggetti che non hanno un lavoro: i disoccupati e gli inattivi, distinzione che non conoscevamo.
Leggendo qua e là abbiamo scoperto che la differenza che c’è tra i disoccupati e gli inattivi è semplice: gli inattivi sono tutti coloro che hanno perso il lavoro e anche la voglia di cercarne un altro, a dimostrazione della difficoltà in cui la nostra nazione si trova.
I disoccupati sono tutti quelle che non hanno un lavoro ma continuano a cercarne un altro.
Lo sconforto spesso coglie chi si trova senza lavoro specie dopo aver bussato a decine di porte e essersi sempre sentiti rispondere che di posti di lavoro non ce ne sono.
Avere, tra inattivi e disoccupati, oltre 5 milioni di persone che non hanno un lavoro, rappresenta un dato che deve preoccupare qualsiasi governo.
Sul problema degli inattivi abbiamo personalmente, sotto il profilo professionale, esperienze negative in quanto abbiamo recentemente seguito due cause per conto di imprenditori che avevano licenziato dei dipendenti, in entrambi i casi è stato offerto al lavoratore il vecchio posto di lavoro, in un caso si trattava di un magazziniere nell’altro di una cassiera in un grande supermercato della zona.
Ebbene in entrambi i casi la risposta è stata negativa in quanto il magazziniere ha scoperto di avere la sciatica e la cassiera è stata colpita da un improvviso male al ginocchio. Risultato: i lavoratori hanno chiesto solo soldi.
In casi di questo genere la riforma del diritto del lavoro dovrebbe prevedere che al lavoratore non debba spettare neppure un centesimo in quanto, nei momenti di crisi come questi, rifiutare un posto di lavoro è già un sacrilegio ma rifiutare un posto di magazziniere e di cassiera lo è ancora di più.
Probabilmente siamo contro corrente e qualcuno dei nostri pochi lettori ci rimprovererà pesantemente.

lunedì 23 aprile 2012

L’ultima di Bossi

Intervistato recentemente da Sky Bossi, l’ex padrone della Lega, alla domanda: “se sapeva che la Lega pagava l’affitto dell’appartamento di Calderoli a Roma?” ha risposto: “Non c’è niente di male, i soldi sono della Lega che li può buttare anche dalla finestra!”
Quando ho sentito questa frase mi sono sentito trasalire, e mi sono chiesto se uno statista (Bossi è stato ministro per anni) può fare simili affermazioni.
Quelli del finanziamento ai partiti sono soldi dei cittadini e servono a rimborsare le spese elettorali che i partiti sostengono, non per pagarsi gli appartamenti, le carte di credito, i pranzi ai ristoranti, i pieni di benzina, le cure dentistiche, gli interventi chirurgici, le scuole per i ripetenti e l’elenco potrebbe continuare per due pagine.
Sorge il dubbio che solo la Lega oggi ha mostrato il suo vero viso: pur essendo nata da ultima, ha imparato tutto dai suoi maestri ed è diventata professore.
Quello a cui assistiamo in questi giorni ha del paradossale; mai ci saremmo aspettati dalla Lega comportamenti simili a quelli che sono emersi, ma quello che è più grave è che questi comportamenti li portava avanti da anni, e poi in piazza gridava “Roma ladrona, la Lega non perdona” ma probabilmente in questo slogan i soggetti dovrebbero essere invertiti.
Maroni, sapendo che i leghisti capiscono gli slogan, ha coniato il principio “usiamo la ramazza e scopiamo via il marciume” e si è presentato a Bergamo con tante scope con il marchio della Lega.
È troppo comodo, dopo aver razzolato peggio di quelli che erano accusati di razzolare male, pensare di ritornare vergini affermando che sono gli altri ad aver sbagliato.
Un vero capo, un vero leader è quello che assume su di sé le responsabilità dei collaboratori che erroneamente ha scelto.
E speriamo che Bossi e Maroni non facciano come Formigoni che ha affermato: “anche Gesù Cristo ha sbagliato a scegliere uno dei suoi collaboratori”.
Ritengo che più in basso di così non si possa cadere.

sabato 21 aprile 2012

Lingotti a go go !

Belsito, il prestigioso e fantasioso tesoriere, ha restituito alla Lega cinque chili d’oro e 11 diamanti, il tutto per un valore di circa € 400.000,00.
Sembra però che qualcuno abbia dimenticato nelle proprie tasche qualche altro diamante grosso come una nocciola.
Ma cosa sono pochi lingotti e qualche diamante, rispetto a tutto il resto che Belsito ha distribuito alla famiglia Bossi & Company?
Cosa potranno dire i cittadini che in questi giorni hanno perso il lavoro o che vengono sfrattati perché non possono pagare l’affitto quando scoprono che vi sono persone a cui il Partito paga l’affitto ed altri che spendono decine di migliaia di euro in carte di credito, macchine di lusso, soggiorni all’estero, etc.. etc.. ?
Ma quello che più lascia allibiti è la fiducia che i capi leghisti hanno riposto in Belsito.
Da sempre amiamo Lombroso, e in questo caso Lombroso ha perfettamente ragione.
Chi di noi affiderebbe cento euro a Belsito da amministrare? Nessuno!
Allora sorge il dubbio che Belsito sia stato scelto perché solo uno come lui poteva fare quello che poi ha fatto.
Non possiamo credere che quanto successo non fosse a conoscenza dei leghisti che contano, fatto salvo che non facessero tutti il gioco delle tre scimmiette (ve le ricordate: io non vedo, io non sento, io non parlo), anche perché tutto si svolgeva liberamente in Via Bellerio a Milano dove gli autisti prendevano i soldi dalla cassa come se fossero bruscolini, altri usavano le carte di credito, etc.. etc..
Per colpa di gente come Belsito e i suoi compari, di Lusi e di chi gli assomiglia, la fiducia dei cittadini nei confronti della politica scema sempre di più e al suo posto cresce la popolarità di Grillo che, pur non dicendo nulla, se si andasse oggi alle elezioni, prenderebbe più voti della Lega.
Quello che è certo è che con l’anti-politica non si può pensare di governare e di far prosperare uno Stato.

mercoledì 18 aprile 2012

Il Ministro Fornero ha ragione

IL Ministro Fornero ha fatto due affermazioni che ci trovano perfettamente d’accordo:
1°) il Governo non è al servizio dei Sindacati
2°) gli esodati vengono creati anche dagli imprenditori.
E ci spieghiamo.
Il Sindacato ha cercato di forzare pesantemente le decisioni del Governo che, lo si deve riconoscere, in alcuni casi lo ha seguito, sbagliando completamente.
Chi governa deve ascoltare le parti interessate e poi, dato che accontentare tutti è impossibile, deve decidere senza piegarsi a nessuno.
Sul fatto che i disoccupati, i pre-pensionamenti e gli esodati sono creati anche dalle aziende è scoprire l’acqua calda; quante sono le aziende che hanno chiuso per incapacità degli imprenditori, per loro scelte ed investimenti totalmente sbagliati? Quanti dipendenti hanno pianto perchè il loro datore di lavoro si era giocato tutto.
L’Alto Milanese può raccontare centinaia di storie di questo genere.
Un esempio eclatante è dato dal sistema bancario che fa pagare ai propri dipendenti e ai cittadini le scelte che a livello quasi banditesco i loro consigli di amministrazione hanno fatto, sperperando decina di miliardi di euro, facendo pagare tutti i loro errori agli azionisti. Non solo, gli amministratori, nonostante lo sfascio creato, sono stati pure premiati con decine di milioni di euro di buona uscita.
Per questo sosteniamo che chi ci governa deve sì ascoltare, ma poi deve decidere tenendo presente solo l’interesse nazionale.
Se poi le decisioni risulteranno essere sbagliate il Governo, qualunque esso sia, politico, tecnico o che dir si voglia, dovrà andare a casa.

lunedì 16 aprile 2012

Lacrime di coccodrillo

Quello che sta accadendo nella Lega ha del paradossale, come paradossale è stato l’atteggiamento tenuto dalla Lega nei confronti della famiglia Bossi.
È la prima volta che il tesoriere di un partito rischia di andare in galera perché dà soldi alla famiglia del capo del partito, in quanto di solito se li mette in tasca.
L’autista di Renzo Bossi ha affermato che era c un “bancomat”, e si potrebbe affermare che la Lega ha considerato l’Italia come una “vacca da mungere”.
I milioni di euro di contributi per il finanziamento alla Lega sono andati nelle tasche di questi personaggi che hanno costruito la loro fortuna politica sulla lotta contro il nepotismo, contro gli sprechi, contro la corruzione, contro il malgoverno.
Ebbene in tutti questi anni di governo ecco cosa hanno poi fatto:
il figlio di Bossi eletto in Regione;
hanno utilizzato i soldi dei cittadini per ristrutturarsi la casa e per rifarsi il naso;
hanno piazzato i loro uomini, più o meno capaci, al posto dei vecchi boiardi di Stato;
Bossi, che è stato ministro e che per anni non ha fatto nulla nonostante fosse pagato;
hanno ridotto, insieme al PdL, l’Italia a fanalino di coda dell’economia europea portandola quasi al disastro economico.
Ed ora vogliono rifarsi la verginità obbligando un ragazzo di poco più di vent’anni a dimettersi da consigliere regionale e obbligando Crudelia De Mon, alias Rosy Mauro, a dimettersi dal Senato.
Il problema è che di fronte a Bossi che, in lacrime, afferma “io ero malato e non sapevo nulla”, il popolo leghista lo osanna ancora.
Ma la domanda che ci facciamo è: ma poteva Bossi non sapere?
Poteva pensare di rifarsi la casa senza pagare nulla?
Poteva non sapere che la moglie aveva aperto la scuola Bosina senza avere un centesimo?
Poteva non sapere che i figli avevano la Porsche senza avere i soldi per comperarla?
Queste sono le domande che il popolo leghista si deve porre e deve meditare perché riteniamo che la gran parte dei leghisti siano in buona fede, anche se non abbiamo mai condiviso il loro progetto politico.

venerdì 13 aprile 2012

Rimborsi elettorali

In questi giorni, dopo le vicende di Belsito per la Lega e di Lusi per la Margherita, tutti chiedono la riforma della legge sul finanziamento ai Partiti, e tutti sono d’accordo di intervenire velocemente.
Quando c’è troppo accordo, da sempre affermiamo che c’è sotto l’inghippo.
Una prima cosa che i Partiti potrebbero fare immediatamente, dato atto che ormai provato che il finanziamento ai Partiti è di gran lunga superiore alle spese sostenute per le campagne elettorali, è quella di rinunciare all’ultima tranche di rimborsi che avverrà a luglio per circa € 100 milioni, somma che potrebbe essere destinata alle famiglie in difficoltà, ma tra il dire e il fare ci passa il mare.
Noi di campagne elettorali ne abbiamo fatte molte, e non abbiamo mai avuto, sottolineiamo il mai, un centesimo di rimborso da nessuno, tutti i soldi spesi li abbiamo tirati fuori dal nostro portafoglio, dal primo all’ultimo centesimo.
Durante queste campagne elettorali abbiamo assistito a simpatiche vicende in quanto, forse non tutti lo sanno, la legge prevede è previsto un tetto massimo di spesa, e il bilancio depositato attesta sempre che tale limite non viene superato.
Penna e calcolatrice alla mano abbiamo dimostrato più di una volta che molti candidati, eletti o non eletti, hanno speso di fatto molto di più del budget massimo.
È semplice fare questi calcoli: quante lettere hai spedito (costo della busta, imbustatura, costo della lettera, costo dell’affrancatura), quanti manifesti hai affisso, quanta pubblicità hai fatto, e così di seguito.
Spedire ad esempio 23.000 lettere prima dell’inizio del periodo elettorale, e quindi senza le agevolazioni postali, si spendono € 18.400,00 (€ 0,60 di francobollo e circa € 0,20 tra busta e lettera).
Già da questo si capisce che un budget di poco più di 40.000 euro per le elezioni regionali viene sorpassato facilmente.
Ma fin qui nulla di male.
Il problema è dato dal fatto che bisognerebbe anche verificare se uno ha la capacità reddituale per sostenere queste spese, in quanto se ha una denuncia dei redditi di € 10.000 all’anno, ben difficilmente può dimostrare di essere in grado di spenderne € 40.000 per una campagna elettorale, fatto salvo che non abbia qualche Babbo Natale che gli regali questa somma.
Babbi Natale che noi purtroppo non ne abbiamo mai avuti.
Ritornando al finanziamento pubblico è necessario che i Partiti riducano le loro spese, e qui ci riferiamo non al livello comunale, che si basa sul volontariato e sull’autofinanziamento, ma ai livelli più alti.
Lo Stato potrebbe mettere a disposizione gratuitamente delle infrastrutture, spazi pubblicitari e così di seguito; il rimborso dovrebbe avvenire solo a presentazione delle relative fatture con il pagamento fatto direttamente dallo Stato.
In questo modo probabilmente certi scandali non si ripeterebbero più.
Ci rendiamo però conto che purtroppo in questo modo Tanzania di soldi non ne arriveranno più.

martedì 10 aprile 2012

E IO PAGO.

L’ultima che abbiamo saputo sull’IMU è la seguente: sembra che gli immobili delle Fondazioni bancarie ne siano esenti dal pagamento.
Se la notizia è vera saremmo di fronte ad una vera e propria ingiustizia e viene da chiedersi come mai nei confronti della Chiesa è stata portata avanti una (giusta) battaglia per sottoporre a tassazione gli immobili di sua proprietà che non sono adibiti a culto, mentre le Fondazioni bancarie, stiamo parlando delle banche, non debbano pagare per gli immobili di cui sono proprietari.
E tutti sappiamo che la proprietà immobiliare delle Fondazioni bancarie è enorme.
Ci auguriamo che si tratti di una svista del governo perché se così non fosse a qualcuno verrebbe il fondato dubbio che le banche hanno un Santo protettore.
Già l’hanno passata liscia sotto il profilo delle commissioni e il governo ha fatto marcia indietro dimostrando una grande debolezza nei confronti del potere bancario, ma sull’IMU non vi deve essere nessun cedimento: tutti devono pagare dal cittadino proprietario di un box alla Fondazione bancaria proprietaria di palazzi.
Diversamente avrebbe ragione ancora una volta Totò: “e io pago, e io pago!”

venerdì 6 aprile 2012

Inchieste organizzate da Roma padrona




Chi ha buona memoria si ricorda i parlamentari leghisti con il cappio in mano che inneggiavano contro Craxi e i corrotti della prima Repubblica.
Cosa pensano quei leghisti oggi che hanno scoperto che anche loro hanno gli stessi comportamenti?
Non voglio essere un moralista, ma non posso dimenticare come sono stati trattati i politici durante tangentopoli dai leghisti: loro erano i puri, i nuovi della politica, erano i vergini che non si sarebbero mai sporcate le mani; hanno fatto la loro fortuna politica sulle disgrazie altri.
Per loro tutti gli altri erano marci e dovevo essere schiacciati, loro erano diversi.
Diversi un corno!
Gli scandali si sono susseguiti per la lega, dal primo tesoriere che aveva preso la tangente di duecentomilioni di lire dall’amministratore di Enimont nel 1994 in poi.
Ma la gente ha la memoria corta e cerca di giustificare quello che si è scoperto in questi giorni.
Mi chiedo: si possono utilizzare i soldi del finanziamento pubblico per investirli in Tanzania?
È lecito pagare con i soldi dei contribuenti la scuola dei figli del segretario della lega o del segretario del Sindacato della lega?
Da questa indagine abbiamo scoperto che una persona che veniva sistematicamente bocciata all’esame di maturità improvvisamente è diventata un genio e conoscendo alla perfezione l’inglese si laurea a Londra: ma chi si vuole prendere in giro?
Ma quello più bello è lo stupore dimostrato nello scoprire che altri hanno pagato la ristrutturazione della propria casa?
Ma ci credono proprio tutti dei cog….ni?
Ma la cosa più bella è la dichiarazione di Bossi: 'Noi siamo nemici di Roma ladrona, di Roma padrona dell'Italia, del centralismo e di uno Stato che non riuscirà mai ad essere democratico e per questo è stato tutto organizzato''.
La spudoratezza non ha fine!


giovedì 5 aprile 2012

Bische o stadi ?

Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari ha affermato che “non tutto il calcio è marcio”!
Ce lo auguriamo tutti, in quanto gli ultimi eventi, e sembra che siamo solo alla punta dell’iceberg, fanno pensare ben altro.
Quello che lascia esterrefatti è come possano dei giocatori, che comunque guadagnano molto bene, trasformarsi in traditori delle squadre per le quali giocano, vendendole, segnando degli autogol, concordando rigori e quant’altro.
E’ pur vero che questo succedeva già all’epoca dei romani quando i gladiatori si vendevano per pochi soldi, ma speravamo che il genere umano si fosse evoluto da allora.
Niente di più errato: la corruzione è nata con l’uomo e morirà con l’uomo.
Quello che è certo è che tutti questi fatti portano la gente ad allontanarsi sempre di più dallo sport.
Nel ciclismo quasi tutti coloro che vincono risultano essere doppati; nel calcio i giocatori si vengono le partite.
La domanda che sorge è la seguente: ma il male è solo in questi due sport oppure se si dovesse scavare, è possibile che anche in altri sport emergano fatti simili?
Ci auguriamo di no, perché se così fosse, saremmo caduti veramente in basso.

martedì 3 aprile 2012

Cara benzina, anzi benzina cara

Quando acquistiamo 10 euro di benzina, fatti salvi gli aumenti che intervenuti negli ultimi minuti, € 2,81 vanno alla raffineria, € 0,29 al gestore dell’impianto ed € 6,90 allo Stato per IVA e ACCISE.
Per ACCISA si intende una imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo. Il termine deriva dall'olandese accijns, che a sua volta deriva dal latino accensare, che significa "tassare".
È un tributo indiretto che colpisce singole produzioni e singoli consumi. In Italia le accise più importanti sono quelle relative ai prodotti energetici (precedentemente limitati solo agli oli minerali derivati dal petrolio), all'energia elettrica, agli alcolici e ai tabacchi e spesso vengono utilizzate per finanziare un progetto specifico.
Ebbene gli automobilisti oggi finanziamo ancora la guerra in Abissinia, l’alluvione di Firenze, la missione in Libano ecc.
Poiché è necessario conoscere per poter criticare, elenco qui di seguito le iniziative che, ogni qualvolta che facciamo il pieno, finanziamo:
⋄ Guerra in Abissinia del 1935
⋄ Crisi Canale di Suez del 1956
⋄ Disastro del Vajont del 1963
⋄ Alluvione di Firenze del 1966
⋄ Terremoto del Belice del 1968
⋄ Terremoto de Friuli del 1976
⋄ Terremoto dell’Irpinia del 1980
⋄ Missione in Libano del 1983
⋄ Missione in Bosnia del 1996
⋄ Contratto auto-ferro-tranvieri del 2004
⋄ Acquisto autobus ecologici del 2005
⋄ Finanziamento cultura del 2011
⋄ Fondo unico per lo Spettacolo del 2011
⋄ Emergenza immigrati Libia del 2011
⋄ Alluvioni Liguria e Toscana del 2011
⋄ Decreto salva Italia di Monti del 2012.
Ma non è finita in quanto dal 1999 le Regioni hanno la facoltà di imporre accise regionali sui carburanti.

È così che va l’Italia….!