martedì 3 aprile 2012

Cara benzina, anzi benzina cara

Quando acquistiamo 10 euro di benzina, fatti salvi gli aumenti che intervenuti negli ultimi minuti, € 2,81 vanno alla raffineria, € 0,29 al gestore dell’impianto ed € 6,90 allo Stato per IVA e ACCISE.
Per ACCISA si intende una imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo. Il termine deriva dall'olandese accijns, che a sua volta deriva dal latino accensare, che significa "tassare".
È un tributo indiretto che colpisce singole produzioni e singoli consumi. In Italia le accise più importanti sono quelle relative ai prodotti energetici (precedentemente limitati solo agli oli minerali derivati dal petrolio), all'energia elettrica, agli alcolici e ai tabacchi e spesso vengono utilizzate per finanziare un progetto specifico.
Ebbene gli automobilisti oggi finanziamo ancora la guerra in Abissinia, l’alluvione di Firenze, la missione in Libano ecc.
Poiché è necessario conoscere per poter criticare, elenco qui di seguito le iniziative che, ogni qualvolta che facciamo il pieno, finanziamo:
⋄ Guerra in Abissinia del 1935
⋄ Crisi Canale di Suez del 1956
⋄ Disastro del Vajont del 1963
⋄ Alluvione di Firenze del 1966
⋄ Terremoto del Belice del 1968
⋄ Terremoto de Friuli del 1976
⋄ Terremoto dell’Irpinia del 1980
⋄ Missione in Libano del 1983
⋄ Missione in Bosnia del 1996
⋄ Contratto auto-ferro-tranvieri del 2004
⋄ Acquisto autobus ecologici del 2005
⋄ Finanziamento cultura del 2011
⋄ Fondo unico per lo Spettacolo del 2011
⋄ Emergenza immigrati Libia del 2011
⋄ Alluvioni Liguria e Toscana del 2011
⋄ Decreto salva Italia di Monti del 2012.
Ma non è finita in quanto dal 1999 le Regioni hanno la facoltà di imporre accise regionali sui carburanti.

È così che va l’Italia….!

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