martedì 26 febbraio 2013

Domande post elezioni

venerdì 22 febbraio 2013

Quasi quasi lo voto!

Un mio conoscente mi ha detto: ma perché non dovrei votare Berlusconi?
Mi restituisce l’Imu e non me la farà pagare in futuro.
Posso comperarmi la casa, non pagare e nessuno me la pignorerà.
Abolirà l’Equitalia che mi sta tartassando con le cartelle esattoriali perché non ho pagato le tasse.
Aveva modificato la legge fallimentare che mi ha permesso di non fallire nonostante avessi una caterva di debiti.
Ha promesso di detassare l’assunzione di nuovi dipendenti; a parte il fatto che le tasse sui dipendenti non le pagavo, ora non avrò più problemi.
Abolirà il bollo auto.
Stava continuando con altri esempi e l’ho bloccato dicendogli: caro amico, se quello che dici fosse realizzato, faresti bene a votare Berlusconi, ma ti chiedo:
lo sai che l’Imu è un’invenzione del leghista Caldiroli che l’aveva inserita nel famoso federalismo fiscale?
Ma pensi che in futuro qualcuno ti darà credito, visto che se poi non paghi la casa non te la possono vendere?
Ma lo sai che Equitalia è un’invenzione Tremonti e del Governo Berlusconi?
Ma per quale motivo la detassazione dei dipendenti non è stata fatta da Berlusconi quando governava con una maggioranza bulgara?
Ti rendi conto che con la modifica della legge fallimentare quelli che non ti pagano sono aumentati perché sanno di essere impuniti?
Lo sai che il ricavato del bollo dell’auto serve poi per tutte le infrastrutture e le necessità degli automobilisti.
Ci sarà qualcuno che farà un bell’assegno e coprirà tutti i debiti dell’Italia?
A quel punto quel mio conoscente, ha abbassato gli occhi e mi ha detto: va beh, hai sempre ragione tu, ma comunque ci penserò!
La domanda che gli elettori si devono porre è semplice: perché promettono di fare domani quello che potevano fare cinque anni fa?
Se avrà una risposta convincente potrà votare chi sta facendo queste promesse, se invece non avrà alcuna risposta allora forse sarebbe opportuno provare a cambiare e verificare se altri sono più capaci, anche se non hanno fatto promesse irrealizzabili.

giovedì 21 febbraio 2013

Sbianchettano anche i precedenti penali

Ve lo ricordate Cesare Biesuz, amministratore di Trenord, Società sorta da una join venture tra le Ferrovie Nord e le Ferrovie dello Stato per la gestione del trasporto ferroviario in Lombardia, di cui abbiamo trattato già in un nostro vecchio post del 15 dicembre 2012 che era stato arrestato?
Ora è tornato all’onore della cronaca in quanto si è scoperto che non solo aveva posto in essere le malefatte per le quali era stato arrestato, ma aveva anche “taroccato” il proprio curriculum.
Per essere nominato manager in una Società come TreNord non si devono avere precedenti penali.
Ebbene Biesuz, almeno così sembra, ha fatto in fretta, ha preso il certificato penale lo ha sbanchettato, come fanno gli studenti quando prendono dei brutti voti a scuola, ed è tornato immacolato.
Per poter fare il manager occorre avere la laurea: cosa più semplice è farsene una in casa.
Biesuz non ha neppure perso tempo ad andare a Tirana come hanno fatto altri, si è stampato il diploma di laurea in casa e ha presentato un bel curriculum da super manager.
La presidenza della regione, nella persona di Formigoni, ha ritenuto valido il curriculum, forse non lo aveva controllato attentamente e lo ha nominato presidente di un importante società come Trenord.
Le conseguenze poi si sono viste: Trenord ha il bilancio che si può leggere su internet sul quale non facciamo commenti, i treni sono sempre in ritardo, le stazioni sono conciate come tutti possono vedere, etc etc.
Se dobbiamo iscriverci alla bocciofila, ci chiedono anche il nostro DNA e lo controllano.
Se invece vuoi fare il super manager di controlli non ce ne sono perché si viene creduti sulla parola, in particolar modo quando si è amico dell’amico.
In questo caso Biesuz era amico non solo di Formigoni ma anche della Lega.

mercoledì 13 febbraio 2013

RIFLESSIONI SULLE BANCHE

Nei giorni scorsi ero in una banca di Busto Arsizio e avevo davanti a me in attesa 15 persone, vi era una sola cassa aperta ed ho dovuto attendere quasi un’ora per fare la mia operazione e in quel lungo periodo ho riflettuto sulle banche e sono tornato indietro a quando avevo 20 anni.
Mentre io mi ero iscritto all’università, alcuni miei compagni di quinta (la gloriosa 5° C) avevano ottenuto un posto in banca, uno stipendio per tanti mesi, una pensione sicura, un alto TFR: era l’America a cui tutti puntavano.
In quel periodo ogni filiale aveva almeno 5 laureati ed alcuni diplomati; nonostante non ci fossero i sistemi informatici, i clienti non dovevano fare lunghe file, in quanto grazie al numero dei dipendenti, le operazioni venivano svolte velocemente.
Sotto il profilo borsistico le azioni delle banche riconoscevano alti dividenti e un tesoretto, chi ha la mia età si ricorda che vi era un detto: chi un’azione della Banca Popolare di Novara ha un piccolo lingotto d’oro!
Al correntista venivano riconosciuti alti interessi, le spese bancarie erano basse, gli venivano spedite anche le ricevute delle operazioni eseguite.
Non vi erano i geni della finanza, i bocconiani erano pochi e i risultati erano questi.
Questo è durato per almeno altri 20 anni.
Poi a metà degli anni 90 sono arrivati i geni della finanza, laureati 110 e lode nelle più prestigiose università italiane, con master ad Harvard o Oxford e hanno preso in mano il sistema bancario.

Il risultato è stato il seguente:
dipendenti: sono stati posti in prepensionamento, di assunzioni non se parla, la riduzione del personale prosegue in modo indiscriminato, le tutele dei lavoratori della banche diminuiscono di giorno in giorno.
Clienti: devono fare lunghe file per fare un’operazione, sono obbligati ad avere l’home banking, spesso a pagamento, non ricevono più le ricevute e se le devono stampare loro, gli interessi sul conto corrente sono pari a zero, mentre le commissioni aumentano di giorno in giorno.
Gli azionisti: il valore delle azioni è sceso del 95%; facciamo riferimento a due azioni primarie quelle Unicredit e quelle Banca Popolare che hanno perso più del 90% del loro valore rispetto a qualche anno fa.
Di dividendi non se ne parla.
Però ogni tanto si scopre che qualche manager fa operazioni come la MPS con perdite di un miliardo di euro come se niente fosse.
In compenso però in banca si può comperare di tutto dalle polizze assicurative per le auto alle polizze sulla vita, al Banco Posta vendono anche le lavatrici e fra poco serviranno anche le pizze e sarà possibile acquistare il viagra e preservativi.
E’ proprio vero che si stava molto meglio quando si stava peggio!
Speriamo che ritornino i ragionieri di una volta che gestivano le banche col cuore e che questi manager strapagati finiscano presto in pensione quelli onesti e in galera i disonesti, questo è l’unico mezzo che si ha per salvare le banche.

venerdì 8 febbraio 2013

Ecco chi ha votato a favore dell'IMU

Ecco chi ha votato a favore del progetto di

Legge n.4829 del 6 Dicembre 2011, grazie al

quale fu approvata l’introduzione dell’IMU
.

mercoledì 6 febbraio 2013

Pur di vincere è disposto anche a vendersi!

Da qualche giorno non ho pubblicato alcun post in quanto ero completamente stralunato!
Ogni giorno i candidati a governare l’Italia fanno promesse che sono solo sogni nel cassetto e comunque irrealizzabili.
Avevo deciso di attendere qualche notizia seria da commentare ma purtroppo in questo periodo di cose serie ce ne sono ben poche!
Quello che mi ha spinto a scrivere questo post è l’ultima uscita di Berlusconi: prometto che farò il condono!
E da oggi alé, tutti ad evadere di nuovo perché pagando come qualche anno fa € 500,00 all’anno, si sono sanate tutte le ruberie che erano state fatte nei confronti dello Stato sotto il profilo fiscale.
L’altra promessa che mi ha allibito è quella dell’abolizione dell’Imu, lo aveva già fatto con l’ICI con le note conseguenze, ma è quella di restituire, entro 30 giorni dal primo Consiglio dei Ministri, l’importo che gli italiani hanno pagato per l’Imu nel 2012 è una “chicca”.
Come tutti sanno, per poter fare una spesa (la restituzione è una spesa) vi deve essere la contropartita di bilancio, cioè una entrata.
Ebbene, a fronte di un’uscita certa, i soldi per coprirla verranno presi in futuro a seguito di un accordo che l’Italia dovrebbe fare con la Svizzera per tassare i soldi che gli evasori italiani hanno portato in quel paese.
Ma perché questo accordo Berlusconi negli ultimi 10 anni non l’ha fatto?
E se per caso la Svizzera non dovesse accettare questo accordo e i soldi saranno già stati restituiti, del bilancio italiano cosa succederà?
Ma intanto, grazie a queste promesse, alle quali una parte di Italiani allocchi continuano a credere, Berlusconi ha guadagnato un 2% nelle proiezioni delle prossime elezioni.
Forza Cavaliere: ancora una decina di promesse e stravincerai ancora una volta!
Intanto se poi l’Italia va a più di put..ne chi se ne frega, l’importante è avere i soldi per pagare gli assegni alimentari alla propria ex moglie, per saldare le parcelle del chirurgo estetico e dei propri avvocati!