mercoledì 13 febbraio 2013

RIFLESSIONI SULLE BANCHE

Nei giorni scorsi ero in una banca di Busto Arsizio e avevo davanti a me in attesa 15 persone, vi era una sola cassa aperta ed ho dovuto attendere quasi un’ora per fare la mia operazione e in quel lungo periodo ho riflettuto sulle banche e sono tornato indietro a quando avevo 20 anni.
Mentre io mi ero iscritto all’università, alcuni miei compagni di quinta (la gloriosa 5° C) avevano ottenuto un posto in banca, uno stipendio per tanti mesi, una pensione sicura, un alto TFR: era l’America a cui tutti puntavano.
In quel periodo ogni filiale aveva almeno 5 laureati ed alcuni diplomati; nonostante non ci fossero i sistemi informatici, i clienti non dovevano fare lunghe file, in quanto grazie al numero dei dipendenti, le operazioni venivano svolte velocemente.
Sotto il profilo borsistico le azioni delle banche riconoscevano alti dividenti e un tesoretto, chi ha la mia età si ricorda che vi era un detto: chi un’azione della Banca Popolare di Novara ha un piccolo lingotto d’oro!
Al correntista venivano riconosciuti alti interessi, le spese bancarie erano basse, gli venivano spedite anche le ricevute delle operazioni eseguite.
Non vi erano i geni della finanza, i bocconiani erano pochi e i risultati erano questi.
Questo è durato per almeno altri 20 anni.
Poi a metà degli anni 90 sono arrivati i geni della finanza, laureati 110 e lode nelle più prestigiose università italiane, con master ad Harvard o Oxford e hanno preso in mano il sistema bancario.

Il risultato è stato il seguente:
dipendenti: sono stati posti in prepensionamento, di assunzioni non se parla, la riduzione del personale prosegue in modo indiscriminato, le tutele dei lavoratori della banche diminuiscono di giorno in giorno.
Clienti: devono fare lunghe file per fare un’operazione, sono obbligati ad avere l’home banking, spesso a pagamento, non ricevono più le ricevute e se le devono stampare loro, gli interessi sul conto corrente sono pari a zero, mentre le commissioni aumentano di giorno in giorno.
Gli azionisti: il valore delle azioni è sceso del 95%; facciamo riferimento a due azioni primarie quelle Unicredit e quelle Banca Popolare che hanno perso più del 90% del loro valore rispetto a qualche anno fa.
Di dividendi non se ne parla.
Però ogni tanto si scopre che qualche manager fa operazioni come la MPS con perdite di un miliardo di euro come se niente fosse.
In compenso però in banca si può comperare di tutto dalle polizze assicurative per le auto alle polizze sulla vita, al Banco Posta vendono anche le lavatrici e fra poco serviranno anche le pizze e sarà possibile acquistare il viagra e preservativi.
E’ proprio vero che si stava molto meglio quando si stava peggio!
Speriamo che ritornino i ragionieri di una volta che gestivano le banche col cuore e che questi manager strapagati finiscano presto in pensione quelli onesti e in galera i disonesti, questo è l’unico mezzo che si ha per salvare le banche.

2 commenti:

  1. Ottimo Avvocato, hai dimenticato di dire che i migliori strozzini nono Le BANCHE.....

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  2. Devono cambiare anche nome, l'ho già detto più volta al funzionario!!! Chiedo un prestito ma prima devo farglielo io!!! Ma questo è veramente assurdo!!! Solo ora si accorgono con quanto disinvoltura hanno gestito...ne paghino le conseguenze ma se vogliono restare banca agiscano come tale, altrimenti chiudano pure!!!
    Gp

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