venerdì 27 dicembre 2013

Aumenti e aumenti!

Abbiamo una grande stima per Letta in quanto crediamo che possa fare delle cose egregie per la nostra Nazione; gli abbiamo creduto quando ha assicurato che non avrebbe aumentato le tasse. I provvedimenti assunti fino ad oggi sono stati improntati sulla novità in alcuni casi, e sulla prudenza in altri; Letta ha sempre sostenuto che i posti di lavoro non si creano per decreto, ma solo facendo ripartire l’economia e questa è una verità che conosciamo tutti, anche chi non è esperto di economia e di politica! Vi sono però alcuni elementi che ci lasciano perplessi, ne citiamo uno per tutti: le tariffe postali. L’autorità per la Garanzia nelle Telecomunicazioni ha dato il via libera agli aumenti delle tariffe postali per cui Poste Italiane SpA potrà aumentare ad esempio le tariffe per le lettere fino a 20 g. da € 0,70 fino ad € 0,95 e le raccomandate dello stesso peso da € 3,60 ad € 5,40 con aumenti prossimi al 50% e questo ci ha lasciati allibiti! Le tasse possono essere aumentate non aumentando l’IVA (ma l’hanno aumentata..), ma incrementando ad esempio le tariffe postali, i pedaggi autostradali e così di seguito. Alla fine i soldi che rimangono dopo aver pagato tutto saranno sempre meno e le famiglie si indebiteranno sempre più per far fronte a tutto, diventando sempre più povere. L’Italia si salva non aumentando le tasse e le tariffe, ma smettendola con gli sprechi che aumentano sempre di più, senza fare i qualunquisti citando il costo della politica, ci riferiamo alle centinaia di migliaia di dipendenti pubblici inutili che ci sono, a partire dai forestali ai maestri di sci assunti dalla regione Sicilia, ai dipendenti delle (ex) municipalizzate ai dipendenti di alcuni comuni, a chi perce3pisce la pensione minima perché si sono resi nulla tenenti intestando tutto ai loro figli, alle pensioni di invalidità fasulle ai privilegi assurdi come quelli che esentano molte categorie dal pagamento del biglietto ferroviario e potremmo continuare a lungo. Ma un politico che dovesse eliminare tutto questo verrebbe linciato un minuto dopo averlo fatto!

martedì 24 dicembre 2013

Ma a Natale si diventa sul serio più buoni?

Molti affermano che “a Natale tutti sono più buoni”. Si tratta di una leggenda metropolitana che nella pratica viene sconfessata proprio il giorno di Natale. Professionalmente abbiamo vissuto dei Natali di grande amarezza, Natali durante i quali delle persone hanno pianto tutto il giorno. La cattiveria umana, purtroppo, non ha i limiti, come non ha limiti la bontà, che è nel DNA delle persone, la si deve avere dalla nascita, e non la si può comprare al supermercato. La bontà deve esserci di tutti i giorni, non solo per un giorno all’anno, se così fosse vorrebbe dire che negli altri 363 giorni si è perfidi. Per dimostrare la propria bontà basta essere disponibili nei confronti degli altri, sia di chi conosciamo che di chi non conosciamo. Se a Natale tutti dovessimo risparmiare 10,00 euro, non mangiando un pezzo di cappone, e li destinassimo ad una delle tante associazioni che assistono i disabili o gli anziani, permetteremmo a queste persone di vivere tutto l’anno decentemente e non di sopravvivere, chiedendo praticamente l’elemosina tutti i giorni. Se tutti dovessimo dedicare mezz’ora del giorno di Natale per visitare gli ospiti delle case di riposo, delle case di accoglienza, delle comunità, dimostreremmo di essere sul serio più buoni. Ma questo è pura utopia. Il giorno di Natale servirà per chi ne avrà la possibilità di abbuffarsi, anche se alla sera dovrà prendere cucchiaiate di magnesia San Pellegrino per digerire e penserà di aver vissuto un bel Natale. Il problema è che a fronte di tante persone che hanno mangiato a più non posso, ve ne sono tante altre che questa possibilità non l’hanno avuta e che trascorreranno il Natale da soli, al freddo perché non hanno neppure i soldi per accendere il riscaldamento, senza che nessuno gli abbia fatto gli auguri, con un piatto di minestra, sperando di poterselo permettere anche il giorno dopo. Queste sono le ingiustizie che quanto meno il giorno di Natale non dovrebbero esistere.

venerdì 20 dicembre 2013

Finalmente sono tutti uguali

Tra i meriti di questo governo vi è anche quello di avere finalmente approvato la Legge che prevede l’equiparazione dei figli nati fuori dal matrimonio con quelli nati dal matrimonio. Non ci sarà più il termine “figliastro”, ne il termine “figlio di nessuno”, tutti i figli saranno uguali, avranno gli stessi diritti e gli stessi doveri. Si tratta di una svolta epocale per il nostro paese che, sulla base di retaggi medioevali, portava una differenziazione che era assurda. I figli sono figli comunque, i fratelli sono fratelli comunque, indipendentemente dal fatto che siano stati generati da una coppia sposata o non sposata o tra uno sposato con uno non sposato. Il problema deve essere affrontato a monte in quanto generare un figlio significa fare una scelta non tanto per se stessi, ma per chi nascerà e per chi gli starà vicino. I nostri nonni usavano una frase che aveva molta saggezza: quelli lì fanno i figli come se fossero dei conigli! Questa frase che forse può sembrare irriguardosa nei confronti dei genitori che vengono equiparati a dei conigli, ma chiarisce il problema. Quando due persone decidono di avere un rapporto sessuale, sanno bene come devono fare per non avere un figlio, per cui se un figlio nasce è perché è stata fatta una scelta ponderata. Ma far nascere un figlio, allevarlo, portarlo alla maggiore età, dagli un futuro, non è cosa che tutti sanno fare e spesso vi sono genitori, dopo la separazione con l’altro coniuge, fanno anni a non vedere i propri figli fregandosene della loro educazione, del loro futuro, non pagando gli assegni alimentari, riducendo sul lastrico l’ex moglie alla quale sono stati assegnati i figli, fenomeno questo che , sia pur raramente, vede anche le madri a comportarsi così negativamente. Bene ha fatto il legislatore a promulgare, sia pur con un ritardo di decenni, una norma che rende giustizia a chi non ha scelto di nascere, ma che altri hanno deciso di far nascere.

sabato 14 dicembre 2013

Meglio la Jaguar che la bicicletta

Danilo Calvani è passato all’onore della cronaca, non tanto per essere il leader del movimento 9dicembre e del movimento dei forconi, ma perché ha dimostrato la sua vera essenza portando avanti il famoso principio della così detta spocchia del potere: è arrivato alla manifestazione dove poi ha arringato la folla presente a bordo di una bella Jaguar sulla quale poi è risalito andandosene via al termine del suo forbito intervento. Gli astanti sono rimasti stupiti in quanto, come tutti sanno, il movimento dei forconi è composto da persone che reclamano perché non ce la fanno a raggiungere la fine del mese, perché sono tartassati dalle tasse, perché hanno perso il posto di lavoro, perché hanno chiuso l’azienda. Calvani si è difeso affermando che l’auto non era la sua e che ha qualcuno che lo porta in giro per l’Italia. Di fronte a questa affermazione vengono spontanee alcune domande in quanto per affrontare le trasferte dalla sua Toscana deve alloggiare in alberghi o essere ospitato da amici, dovendosi spostare per centinaia di chilometri deve usare l’auto, anche se in prestito, ma la benzina la deve mettere, se buca una gomma la deve riparare e pagare il relativo costo, i microfoni o megafoni hanno un costo e così di seguito. E allora sorge un dubbio: non è che dietro questi movimenti ci sia qualcuno che li finanzia e che hanno come scopo il sovvertimento dello stato e utilizzano persone che, nella gran parte, sono in buona fede per raggiungere i loro scopi? Indubbiamente è un movimento che ha una notevole fortuna in quanto le manifestazioni vengono fatte sotto uno splendido sole, ci chiediamo se invece vi fosse stata pioggia o neve queste manifestazioni avrebbero la stessa intensità e la stessa partecipazione.

mercoledì 11 dicembre 2013

La strana alleanza

Non vogliamo entrare nel merito dell’iniziativa dei così detti “forconi” che stanno occupando piazze, stazioni ferroviarie, bloccando autostrade, impedendo alle merci di viaggiare, creando a tutti un disagio notevolissimo. Quello che ci interessa invece è esaminare l’improvvisa alleanza fra Grillo e Berlusconi. Pur di giungere al potere sono disposti a gettare l’Italia nel caos. Grillo addirittura incita i poliziotti a non rispettare le leggi e a non fare il loro dovere. Berlusconi incita i manifestanti ad occupare le piazze e li riceve nel suo castello dorato. Tutto questo per conquistare il potere. Ma queste persone sanno che quando avranno eventualmente conquistato il potere, simili manifestazioni verranno fatte da altri nei loro confronti, ma intanto chi ci perde è solo il povero cittadino? Passi per Grillo che, da comico, si sta divertendo un mondo a lanciare slogan senza senso, compreso quello contro l’IMU, ma intanto vive in un bel “villino” di 24 vani e paga di IMU un importo inferiore a quello di un appartamento di 100 mq. e altrettanto paga per la sua “piccolissima” tenuta che è in Toscana. Beato lui! Ma forse gli italiani e i grillini queste cose non le sanno, d’altra parte il principio “fate quello che dico io ma non quello che faccio io” è un principio evangelico che dura ormai da quando l’uomo è stato creato. Quello che ci meraviglia è l’atteggiamento di Berlusconi che vuol essere uno statista ma con queste iniziative dimostra che non lo è mai stato e non lo sarà mai. Lo statista è quello che combatte l’avversario sulle idee non fomentando la piazza, che è quella che oggi ti sorregge e domani ti decapita e questo i nostri pseudo candidati statisti lo dovrebbero sapere.

venerdì 6 dicembre 2013

Ci ha lasciati

E’ morto a 95 anni Nelson Mandela, l’eroe che ha combattuto contro l’apartheid nel Sud Africa, che ha passato 22 anni in carcere, che era riuscito, senza usare la violenza, a trasformare un regime di durissima segregazione razziale in un regime dove tutti sono uguali. Nei 22 anni trascorsi in cella di 2 metri per 2 dormendo sul nudo pavimento con una sola coperta, anche se in inverno la temperatura è quella che abbiamo qui in Italia, e di giorno andava a spaccare le pietre. In quel carcere venivano fatte cose orrende: i carcerieri mandavano lettere con la firma falsa delle mogli che chiedevano il divorzio ai propri congiunti che erano in quel carcere e, quando queste lettere venivano lette, la disperazione andava al massimo in quanto i prigionieri che già non sapevano per quale motivo erano in quel carcere durissimo, pensavano di essere lasciati dalle loro mogli. Non solo, la tortura psicologica continuava in quanto i carcerieri mandavano delle lettere con firme false alle moglie con le quali i loro mariti reclusi chiedevano il divorzio e in questo modo centinaia di famiglie si sono spezzate. La violenza si può fare togliendo la vita, ma togliendo anche ogni capacità psicologica e il regime di apartheid in Sud Africa era abilissimo. Mandela è passato alla storia, non solo per i 22 anni trascorsi in carcere, ma perché quando ne è uscito ha detto chiaramente che perdonava i suoi carcerieri e che il passato era passato e bisognava pensare solo al domani, dimostrando di essere un vero statista. Raggiunti gli 80 anni abbandonò la politica attiva affermando che a quell’età era inutile continuare a fare politica e bisognava pensare ai propri nipoti: anche questo è un gesto di grande moralità che molti dei nostri politici neppure sanno che cosa sia. Con Nelson Mandela è morto uno degli ultimi grandi. Di uomini di questo genere ne nascono pochi in un secolo e Mandela è stato uno di quelli.

mercoledì 4 dicembre 2013

SE LE PREMESSE SONO QUESTE…..!

Noi siamo tra i fautori di Expo 2015 perché riteniamo che questa manifestazione possa dare lo slancio di cui necessita l’Italia per uscire una volta per tutte dalla crisi che da oltre 6 anni la attanaglia. Nei giorni scorsi ci siamo recati a Milano utilizzando le Ferrovie Nord e siamo rimasti perplessi in quanto questa ferrovia, che dovrà essere il punto di forza della mobilità di Expo 2015, sta presentando tutti i suoi lati più disdicevoli. Ne elenchiamo alcuni: - quando un passeggero arriva a Busto Arsizio e decide di salire le scale per uscire dalla stazione viene assalito dalla vampata di puzza di pipì che non si sa se sia di gatto o razza umana che lo lascia stordito; - quando si sale sul treno solitamente si guarda il display posizionato nella carrozza e si attende la voce di quella signorina che come compito ha quello di indicare la prima stazione di arrivo, scopre che il display non funziona e la voce della signorina non esiste per cui, se si viaggia la sera, diventa un vero terno al lotto scoprire dove si è; - il controllo sui treni è inesistente: salgono bande di svitati che col pennarello sporcano dappertutto, durante un viaggio da Milano a Busto Arsizio non passa neppure un controllore; - è impossibile utilizzare la toilette perché o la trova chiusa oppure è impraticabile per la sporcizia che è all’interno. Abbiamo citato solo alcune criticità che ci auguriamo che vengano eliminate nel corso dei 17 mesi che mancano all’apertura di Expo 2015 in quanto, se così non fosse, la figuraccia che farà l’Italia sarà enorme. Ricordiamo che a Shangai, dove si è svolta l’ultima Expo, in poco più di un anno hanno costruito un collegamento super veloce che collegava l’aeroporto e la sede di Expo in pochi minuti. Il treno non solo era veloce, era puntualissimo, pulitissimo, aveva la toilette perfettamente funzionanti anche se si doveva viaggiare per soli 5-6 ,minuti, ma il personale di bordo era gentilissimo, presente e vigile. Come è possibile che non sappiamo neppure copiare gli altri?