giovedì 27 marzo 2014

MEGLIO UNA O CENTO PATRIMONIALI?

Ultimamente il dibattito politico e non solo, si è concentrato in merito alla possibilità del Governo di applicare una patrimoniale sulle rendite finanziarie. Naturalmente appena si tocca questo argomento tutti alzano le antenne, i politici fanno marcia indietro, chi ha ingenti patrimoni alza la voce e alla fine sembra che tutto finisca nel nulla. Ma così non è! Renzi, appena insediato, era stato accusato di voler applicare una patrimoniale, ma immediatamente vi è stata la risposta negativa, con un “però”. Questo “però” è dato dall’aumento della tassazione sugli interessi al 27% che matureranno a favore dei cittadini attualmente applicato, il tutto, così è stato detto, per avvicinare l’Italia all’Europa. Quando si cerca di avvicinare l’Italia all’Europa è solo per le cose che ci costano e non per tutti i diritti che l’Europa pretende che l’Italia garantisca ai suoi cittadini. Però è stato dato il contentino affermando che questo aumento non toccherà i Bot. Non sappiamo se è stato Monti, Letta o Renzi ad inventare un’altra tassa che è sicuramente una piccola patrimoniale: il pagamento di € 2,85 al mese per il così detto estratto conto, che viene applicato ora, non solo sui conti correnti dove effettivamente vi è un estratto conto, ma anche sui libretti a risparmio per cui indipendentemente dal fatto che oggi le banche non danno più un centesimo di interessi tutti i libretti pagheranno € 34,20 all’anno, il che può sembrare una piccola somma ma, dato che questi libretti solitamente sono aperti dai pensionati e dai bambini ai quali i nonni fanno dei piccoli versamenti per il loro futuro, si troveranno ogni anno a perdere € 34,20. Non solo, ma l’applicazione di questa nuova tassa è retroattiva, per cui chi andrà in banca ad aggiornare il proprio libretto si troverà decurtato il saldo mentre avrà pochi centesimi di interessi. Se questa non è una patrimoniale, ce lo spieghino. Se facciamo il conto di tutte le somme che gli italiani pagano dal 2 per mille sui depositi titoli, al bollo sui conti correnti ed ora sui libretti a risparmio, al 27% pagato ora sugli interessi corrisposti su obbligazioni, depositi e titoli, si arriva alla conclusione che forse sarebbe meglio che l’italiano sapesse che sul proprio patrimonio lo Stato preleverà una certa percentuale, così almeno tutti sapranno quanto effettivamente paga e lo Stato non ci prenderà più in giro, perché questa del bollo sui libretti a risparmio è una presa per i fondelli, per non dire altro. Quello che lascia allibiti però, non è tanto che lo Stato, furbescamente, abbia applicato questo pseudo bollo sui libretti a risparmio, ma il fatto che il tutto sia passato in silenzio, non vi è stato un giornale che abbia dato la notizia, non vi sono i cittadini che reclamano e tutto passa sotto silenzio. Se andiamo avanti così probabilmente ci toglieranno anche le mutande e nessuno se ne accorgerà!

venerdì 21 marzo 2014

MA ADESSO VANNO TUTTI D’ACCORDO?

Vi ricordate le manifestazioni oceaniche che si svolgevano al Cairo con decine di morti? Vi ricordate le manifestazioni imponenti che si svolgevano ad Istabull, quando la popolazione si opponeva alla distruzione di un parco per edificarvi un supermercato? Vi ricordate le centinaia di persone che morivano in Libia per gli scontri tra tribù contrapposte? Vi ricordate i bombardamenti, le decine di bambini uccisi quotidianamente in Siria? Ebbene, da qualche settimana tutti sembrano essersi riappacificati, i cuori si sono tranquillizzati, tutti vanno d’amore e d’accordo e non succede più nulla. Questo è quello che i mass media ci stanno facendo credere e questa è la dimostrazione di quanto vulnerabile la libertà di stampa e manipolabile sia la nostra conoscenza. Non pensiamo che nei paesi che abbiamo citato, ed in molti altri, le guerre siano finite, le manifestazioni siano cessate, tutti siano andati a casa a mangiarsi la torta; sicuramente le battaglie ci sono ancora, le persone continuano a morire, ma ai giornali ormai non interessa più nulla, ora va di moda l’Ucraina, va di moda Putin, candidato al premio Nobel per la pace, in quanto, ha sedato la guerra civile in Siria ed evitato l’intervento armato degli americani per cacciare il Presidente Assad. In quel momento Putin era il Sig. Hyde, ma poi è uscito il Dott. Jekyll che ha mandato le truppe in Crimea, sta assediando l’Ucraina, minacciando un intervento armato, si sta comportando come un elefante che ha alzato la zampa sopra un pulcino (che è l’Ucraina) e sta per schiacciarlo. Meno male che c’è internet che permette di conoscere le notizie da varie fonti e di ragionare, ma quanti sono quelli che seguono questa via? Se la stampa e i giornalisti sono quelli che proclamano libertà di stampa, ritenendo per libertà che si intende scrivere quello che vogliono loro o che viene ordinato dai loro padroni, forse sarebbe meglio se vi fosse una bella stampa di regime, così tutti sanno che quando leggono una notizie è stata costruita ad arte dal dittatore di turno e non sono abbindolati da giornalisti che fanno finta di essere democratici, ma alla fine ubbidiscono sempre al padrone che paga loro lo stipendio.

sabato 15 marzo 2014

Perché la Giustizia non è uguale per tutti?

Questa mattina sono stati arrestati i manager che hanno causato il crack della Parmalat in quanto la sentenza è divenuta definitiva. Tra gli arrestati vi sono Callisto Tanzi di anni 77 e Domenico Barilli di anni 81. Questo arresto sfata il famoso detto popolare “in carcere non ci finisce mai nessuno”! Quello che lascia perplessi è la differenza di trattamento tra i cittadini. La sentenza della Corte di Cassazione che ha condannato in via definitiva Tanzi e Brilli è di pochi giorni fa ed è già stata eseguita. Parecchi mesi fa è stata pronunciata un’altra sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato in via definitiva la condanna ad oltre quattro anni di carcere per un ex Presidente del Consiglio. La domanda che il comune Cittadino di pone è la seguente: come mai Tanzi e Barilli sono già finiti in galere e l’altro no? Si potrebbe rispondere: l’ex Presidente del Consiglio è anziano. Risposta sbagliata, ha gli stessi anni di Tanzi che è anche malato, e quattro in meno di Barilli. la risposta giusta è sempre la solita: c’è chi può e chi non può, ed io lo puoti”, come diceva un noto comico. Altra risposta potrebbe essere: chi è già finito in carcere non aveva intenzione di candidarsi per le elezioni Europee, l’altro invece si! È così che va la vita!

giovedì 13 marzo 2014

MAI COSI’ IN BASSO.

La Confcommercio ha diffuso i dati relativi all’apertura di nuove attività e la chiusura di vecchie attività di natura commerciale. Ebbene dall’inizio dell’anno le nuove attività sono state circa 11.000 mentre quelle che hanno cessato la propria attività per le ragioni più svariate sono state oltre 28.000 con un saldo negativo di ben 17.000 unità in meno. Questo significa che 8.000 negozi al mese stanno chiudendo chiuso e questo è il dato più alto degli ultimi 40 anni. Si tratta di una situazione che deve preoccupare chi ci governa perché se, è pur vero che le analisi prevedono finalmente che dopo oltre due anni un prodotto interno lordo in aumento dello 0,6% nel primo trimestre, è altrettanto vero che le previsioni per il secondo trimestre 2014 sono fortemente negative. Se i negozi chiudono vuole dire che la gente non compra e se la gente non compra significa ha meno soldi a disposizione. Dato che non abbiamo la famosa sfera di cristallo, non sappiamo se l’iniziativa di Renzi di diminuire la tassazione per i cittadini per permettere loro di aver più soldi sia più positiva rispetto a quella di ridurre il cuneo fiscale per le aziende, ma quello che è certo è che da una parte o dall’altra bisogna incidere sulla tassazione che ormai è a livelli insopportabili. Non vi è giorno in cui non vi sia qualcosa da pagare, senza tener conto dei prelievi forzosi che ci vengono fatti ogni minuto tramite l’Iva, le Accise e quant’altro. La famosa Madre Patria ormai da tempo si è trasformata in una sanguisuga che sta uccidendo i propri figli e questo deve finire.

venerdì 7 marzo 2014

8 MARZO GIORGIO DA NON DIMENTICARE

Il giorno 8 marzo 1917 a San Pietroburgo si è svolta una grande manifestazione dove le donne hanno reclamato il riconoscimento dei loro diritti. Già prima, il 28 febbraio 2009, negli Stati Uniti vi era già stata un’altra manifestazione dove le famose sufragette, con tanto di banda musicale, avevano sollecitato il riconoscimento dei diritti alle donne. Tutte queste donne, che hanno manifestato in quegli anni bui, sono da considerare delle eroine per il coraggio che hanno dimostrato di rivoltarsi contro una situazione che era contro la storia, il diritto e contro l’umanità. Ancora oggi, in molti paesi del mondo, vi sono donne che non vengono rispettate, i cui diritti sono calpestati, viene loro impedito un minimo di istruzione, insomma sono considerate quasi fossero delle cose, forse meno. In questi giorni si sente parlare di parità di generi per la riforma elettorale. Chi mi conosce sa che io sono un femminista convinto, ma sono anche contrario a norme che riconoscono alle donne il diritto di essere elette. Conosco personalmente molte donne che sono contrarie al fatto che vi sia una norma che garantisca la loro presenza negli organi politici, nei Consigli di Amministrazione etc. in quanto ritengono che grazie alle loro capacità possono tranquillamente raggiungere tali posizioni e non dover dire grazie a nessuno. Le donne devono combattere per dimostrare di essere uguali, se non più brave degli uomini, un riconoscimento per legge della loro bravura diminuirebbe la loro onorabilità. Il problema è che anche in Italia vi sono molti maschilisti che sono duri a morire e contro il loro modo di agire vi deve essere una apposizione netta in primo luogo da parte degli uomini che, se hanno un briciolo di cervello, sanno che senza una presenza femminile, la loro vita è insulsa mentre una donna da sola può vivere benissimo.

ORA DI MAGGIORANZE NE ABBIAMO DUE.

L’effervescente Renzi sta modificando radicalmente il modo di fare politica e di concepire le maggioranze; se queste nuove modalità fossero state proposte in passato, il proponente sarebbe stato linciato. Ora vi è una maggioranza parlamentare tra Renzi ed Alfano, fuoriuscito dal PDL per sostenere il governo Letta, poi vi è un’altra maggioranza extra parlamentare tra Renzi e Berlusconi, per approvare le riforme elettorali. Si tratta di una situazione nuova che, per il momento sembra dare dei risultati concreti. In tema di riforma elettorale quest’ultima maggioranza permetterà l’approvazione della nuova legge elettorale per la sola Camera dei Deputati, mentre nulla sarà fatto per il Senato, per cui alle prossime elezioni si potrebbe votare con due sistemi completamente diversi tra Camera e Senato. Si tratta di una situazione che è unica al mondo ed è giustificata dal fatto che il Senato così come è concepito ora, dovrà essere “abrogato” sostituito dal Senato delle regioni o come si chiamerà. Ora bisogna vedere se i senatori saranno d’accordo di vedersi scippare il loro carissimo scanno, carissimo sotto tutti i profili…! In ogni caso se si riuscisse in tempi brevi ad approvare la riforma quanto meno per la Camera, si avrà la prova che “volere è potere” e che i politici che si sono susseguiti negli ultimi 20 anni hanno dimostrato tutta la loro incapacità e la loro non propensione alle riforme, in quanto in tutti questi anni si è sempre parlato della riforma elettorale, ma di vera riforma non è mai stata fatta, a parte il famoso porcellum di Calderoni che ha creato più danni di tutti.

domenica 2 marzo 2014

Trilussa è sempre attuale

Un caro amico mi ha inviato una splendida poesia di Trilussa che ben si adatta l’attuale situazione che si è venuta a creare in Ucraina: “fa la ninna, chè domani rivedremo li sovrani che se scambieno la stima boni amichi come prima. So cuggini e fra parenti nun se fanno comprimenti: torneranno più cordiali li rapporti personali. E riuniti fra de loro senza l’ombra d’un rimorso, ce faranno un ber discorso su la Pace e sul Lavoro pe quer popolo cojone risparmiato dar cannone!