lunedì 30 maggio 2011

Ci siamo riappropriati dei nostri simboli.

Ho sempre amato l’Italia, la bandiera italiana, l’inno di Mameli e il colore azzurro. Improvvisamente una quindicina di anni fa mi sono sentito spogliato di tutti questi riferimenti in quanto un certo personaggio se ne è appropriato e li ha fatti propri: l’azzurro è diventato il simbolo del suo partito, assieme alla bandiera italiana e tutte le volte canta l’inno di Mameli.
Ed io che ho gli occhi azzurri, che amo indossare la camicia azzurra, che sulla mia scrivania ha una piccola bandiera tricolore e che amo gridare “forza azzurri” tifando per le squadre italiane, improvvisamente me ne sono trovato privato.

sabato 28 maggio 2011

Angioletto ci sarà sempre vicino

Angelo Castiglioni, anzi Angioletto, ci ha lasciato.
Il mondo, il mio mondo, non sarà più quello di prima.
Per me era un’abitudine passare tutti i sabati nel suo “studio” di Via Lissoni ed ascoltare estasiato le sue parole.
Non ho mai sentito Angioletto proferire una parola contro qualcuno, l’ho sempre sentito parlare a favore di qualcosa e di qualcuno.
Mai ho sentito Angioletto maledire chi lo aveva torturato durante la guerra, non vi è mai stata una riunione, che lo vedeva come relatore, nel quale non abbia fatto la pura narrazione di quello che aveva vissuto personalmente e dava ai presenti un insegnamento morale ed etico insuperabile.
Ha incontrato migliaia di giovani ai quali ricordava la sua esperienza, dando loro sempre la speranza per un futuro migliore rispetto a ciò che lui aveva vissuto ed è per questo motivo che questa mattina tantissimi giovani erano presenti al suo funerale.

giovedì 26 maggio 2011

Ma quando trova il tempo per governare?

Da oltre un mese il Presidente del Consiglio partecipa attivamente alla campagna elettorale per le amministrative, partecipa a molte manifestazioni organizzate dal Partito di cui è proprietario a sostegni dei canditati Sindaci, è presente ai radio e tele giornali, alle trasmissioni televisive più disparate.
Dato atto che di notte il Cavaliere ha altro da fare, viene da chiedersi quando trova il tempo per governare l’Italia.

martedì 24 maggio 2011

Asfaltare non è governare.

In questi giorni alcune strade di Busto Arsizio sono state coperte da un velo di asfalto che ha chiuso le bucheche da tempo le avevano trasformate in un campo di battaglia con grave pericolo per auto, motociclisti e ciclisti.
In molti hanno ringraziato la nostra Amministrazione perchè ha asfaltato delle strade dopo le elezioni e non prima come fanno molti al fine di conquistare dei voti.
E’ opportuno chiarire subito l’arcano.
Non è che i nostri amministratori hanno cambiato il loro modo di pensare eseguendo delle opere dopo le elezioni e non prima.
L’asfaltatura è stata fatta solo perché nei prossimi giorni passerà a Busto il Giro d’Italia e condizione perché il Giro passi è che le strade che devono percorrere i ciclisti siano decenti.
Chiarito il mistero, l’augurio che ci si deve fare è che il Giro d’Italia passi tutti gli anni dalle nostre parti, percorrendo possibilmente vie sempre diverse, perché così finalmente le strade saranno asfaltate di frequente.

Impotenza conclamata!

La scelta del terzo polo di non schierarsi ai ballottaggi dimostra l’impotenza totale di questa coalizione politica molto eterogenea che tenta di mettere insieme una serie di “personaggi cercano di sopravvivere politicamente e che sono tutti fuoriusciti da altri partiti, nei quali forse non avevano avuto la visibilità e il potere che gli stessi speravano di ottenere; l’ex PD Rutelli, l’ex fido collaboratore di Berlusconi Casini e l’ex fascista Fini.
Una alleanza di questo genere si tiene assieme unicamente grazie al collante della paura: andare da soli significa sparire.
E questo è stato dimostrato nelle recenti elezioni amministrative dove il cosiddetto terzo polo unito ha ottenuto percentuali spesso al di sotto del quorum che avrebbe permesso una rappresentanza politica, mentre quando i singoli partiti che lo compongono si sono presentati separati hanno ottenuto percentuali bassissime.
Tutto questo testimonia la totale impotenza politica di questi soggetti, che predicano bene ma poi razzolano male in quanto quando si deve decidere con chi stare politicamente non decidono o tendenzialmente si alleano con la destra: Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

domenica 22 maggio 2011

Convocare il Consiglio al più presto

Si spera che il Consiglio Comunale di Busto venga convocato quanto prima perché Busto deve essere governata e non vi possono essere vuoti istituzionali come quello degli ultimi mesi, durante i quali il Sindaco e gli Assessori erano impegnati solo a cercare di essere riconfermati.
Ora che non devono più partecipare a cene galattiche, a convegni quotidiani in sala Tramogge, finalmente possono dedicarsi al governo della città.
Il Consiglio Comunale deve riunirsi velocemente e alla prima seduta dovrà nominare il Presidente del Consiglio.
L’augurio che mi faccio è che venga scelta la persona che ha più esperienza e merito, che ha più capacità ed intelligenza politica: in Consiglio Comunale di persone con queste doti ce n’è una sola.
A Stelluti, candidato sindaco per il centrosinistra e futuro capo gruppo del PD vanno i ringraziamenti di tutti coloro che hanno condiviso con lui questa esperienza elettorale: più di quello che ha fatto Stelluti non si poteva fare!
Dovranno essere nominate anche le commissioni e, come succede in tutti i paesi democratici, quelle di controllo devono essere assegnate alla minoranza, così come intelligentemente ha fatto il Sindaco Farioli nella scorsa legislatura.
Si tratta di gran lavoro burocratico che deve terminare velocemente per iniziare subito a discutere del piano del territorio che è la vera priorità della nostra città.

venerdì 20 maggio 2011

Le elezioni sono finite e si vede!

Fino alla settimana scorsa vi era un fervore di attività che aveva suscitato l’ammirazione di molti e il risultato elettorale ha premiato il Sindaco uscente.
Uno degli elementi più eclatanti è stata un’iniziativa promossa dalla Provincia: “il palazzo del ghiaccio”, intervento che non si riesce a capire chi l’abbia voluto in quanto non rappresenta certo il top delle necessità di Busto.
Il cantiere è stato aperto più di un anno fa recintando un grande appezzamento di terreno che, a mio parere, doveva essere destinato a parco per il quartiere di Beata Giuliana.
Si è iniziato con lo sbancamento del terreno che è diventato la sede dell’ambrosia con grande felicità per chi soffre di questa allergia.
Dopo di che tutto si è fermato, il silenzio è stato totale e i lavori sono ripresi all’inizio della scorsa primavera e in quattro e quattr’otto sono stati innalzati alcuni pilastri di cemento armato, dopo di che tutto si è nuovamente fermato.
Domanda: ma tutto questo è stato fatto perché si votava e si voleva far vedere che la città avrebbe avuto questa nuova struttura sportiva?
Speriamo di no. Di solito i progetti pubblici indicano l’inizio lavori e il loro termine, i contratti d’appalto prevedono penali per chi consegna in ritardo l’opera!
Ci piacerebbe sapere in quale anno verrà terminato “il palazzo del ghiaccio”, quanto verrà a costare e chi ha avuto la brillante idea di volerne la costruzione quando i denari necessari per l’iniziativa potevano essere destinati ad esempio alla costruzione di case da destinare agli sfrattati.
Ma come al solito l’apparire è molto meglio che l’essere.

mercoledì 18 maggio 2011

Non sono un politico

Una cosa che non mi è mai piaciuta dei politici è il loro commento ai risultati elettorali: anche quando perdono trovano sempre una giustificazione per sostenere che comunque hanno vinto.
Forse è per questo che io non mi ritengo un politico.
Il risultato elettorale di Busto è stato un risultato negativo per il Centro sinistra, e quindi per il Partito Democratico.
Un complimento va fatto a Manifattura Cittadina e SEL che sono riusciti a catalizzare il consenso di giovani che rappresentano il nostro futuro.
Purtroppo il Partito Democratico è al palo e non riesce a schiodarsi dal “15%” che da anni lo perseguita.
La città chiede qualcosa di diverso e il PD deve individuare che cosa è questo “modo diverso” modo di proporsi alla città.
La Lega e il PdL non hanno proposto nulla e realizzato poco in questi anni, ma mantengono il consenso, il che significa che vi è uno zoccolo duro dell’elettorato che deve essere sensibilizzato con idee diverse e nuove, con proposte concrete che non siano solo polemica nei confronti di chi governa.
Ci si deve rimboccare le maniche, dal più giovane al più anziano, tutti devono mettere a disposizione la loro capacità ed esperienza, la propria intelligenza e propositività, per modificare questo trend negativo che ha portato Busto Arsizio a ridursi nella situazione in cui si trova, che non rappresenta più nulla nell’Alto Milanese, che viene sbeffeggiata dai rappresentanti degli altri Comuni che non la tengono più tenuta in considerazione.
Occorre lavorare tutti insieme per modificare questa situazione e riportare Busto allo splendore di una volta.

sabato 14 maggio 2011

Mancanza di rispetto

Nel 1964 per ultimare la diga di Aswan in Egitto, il sito archeologico di Abu Simbel fu spostato dalla base della collina, dove era stato costruito 3000 anni fa, di 65 metri più in alto per evitare che le acque del lago che si sarebbe formato a seguito della costruzione della diga, lo avessero coperto per sempre.
Nonostante la grandezza di questo sito archeologico, che è profondo circa 55 Mt. con statue alte oltre 20 Mt., l’impresa è stata affrontata e risolta in quattro anni, dal 1964 al 1968, trasportando milioni di metri cubi di materiale e ricostruendo fedelmente uno dei siti archeologici più belli del mondo.
A Busto si è avuta la dimostrazione di altrettanta efficienza quando è stato deciso (e qui non entriamo nel merito della polemica che ha coinvolto molti cittadini) il monumento ai caduti di Piazza Vittorio Emanuele in Piazza Trento e Trieste, che è stato smontato lo scorso autunno: ebbene ad oggi la ricostruzione è ancora in corso!
Sorge spontanea l’ironica domanda: ma se anziché spostare 3 piccole statue, un modesto basamento e due lastre alte circa 10 metri, a Busto si fosse deciso di spostare un sito come quello egiziano, quanti secoli avremmo impiegato? Nonostante i passi da giganti che la tecnologia ha fatto nel frattempo e le difficoltà tra i due interventi intuibili anche da non esperti, il risultato è quello che è sotto agli occhi di tutti.
Sorge spontanea anche una domanda: quanto sarà venuto a costare questo spostamento?
La speranza è che il costo sia a carico dell’impresa e quindi saranno problemi suoi se la stessa sta dimostrando tutta questa inefficienza.
Quello che è certo però è che l’amministrazione comunale non ha dimostrato un’attenzione verso i caduti di tutte le armi e di tutte le guerre in quanto doveva imporre tempi molto brevi per l’ultimazione del trasferimento di questo monumento e questo è anche una mancanza di rispetto nei confronti di che ha dato la vita per la Patri!

martedì 10 maggio 2011

Le feste: un successo

Le feste patronali riscuotono sempre grande successo. Anche se si sono svolte contemporaneamente le feste della Madonna in Campagna e di San Giuseppe hanno avuto un’affluenza di pubblico enorme, con centinaia di persone hanno affollato gli stand tutti i giorni.
Le file di persone ferme in attesa davanti alle casse per acquistare il buono per la cena o per un panino erano lunghissime tant’è che in qualche caso si è dovuto sospendere momentaneamente il servizio in quanto la cucina non riusciva ad evadere tutti gli ordinativi.
I posti a sedere sono diventati introvabili ma la gente aspettava tranquilla e paziente il proprio turno.

domenica 8 maggio 2011

Una rotonda sul mare? No in Viale Duca d’Aosta!

Nei giorni scorso, in viale Duca d’Aosta vi erano delle persone che prendevano le misure e che, interpellate da un cittadino curioso, hanno riferito che le misure venivano prese in quanto l’Amministrazione comunale avrebbe deciso di costruire una rotonda.
Il cittadino è rimasto strabiliato da questa notizia e ha fatto presente che era assurdo costruire una rotatoria in questo viale e essersi sentito dire che loro eseguivano solo degli ordini, mi ha telefonato esponendomi il problema.

giovedì 5 maggio 2011

Basta con le promesse. Occorrono fatti ….. solo fatti

I “bisogni” di Busto
L’inverno ormai è terminato e ha lasciato sulle strade della nostra città i segni del suo gelido passaggio.
Come avevamo previsto lo scorso mese di settembre, in molte delle vie che erano state asfaltate in una foga pre-elettorale troppo anticipata, in conseguenza della neve, delle piogge e del ghiaccio si sono formate delle buche che, in qualche caso, somigliano a dei piccoli crateri. E dire che fortunatamente questo inverno di neve ne è scesa poca e il freddo non è stato rigido ma, nonostante ciò, il manto d’asfalto si è sollevato in più parti.
Ora è necessario procedere ad una serie di aggiustamenti delle strade che costeranno parecchio e che, comunque, lasceranno un manto rappezzato, che creerà problemi a tutti.
Forse sarebbe stato meglio, anziché procedere alla asfaltatura delle strade in autunno, visto che non abbiamo la preparazione tecnica di fare questo lavoro quando fa freddo, aspettare il mite clima primaverile ed ottenere un doppio risultato: da una parte avere delle strade ben asfaltate e dall’altra parte far fare bella figura al nostro Sindaco alla vigilia delle elezioni che si prospettano molto difficili.

martedì 3 maggio 2011

Piste ciclabili: utopia o realtà?

Il sindaco di New York Bloomberg ha realizzato in cinque anni 400 chilometri di piste ciclabili con una spesa di circa 8 milioni di dollari. A Siviglia si è passati da zero a ben 120 chilometri di piste ciclabili in quattro anni, mentre a Milano dal 2006 ne sono state realizzate solo 15 Km.
A Busto sono ben poche le piste ciclabili realizzate e queste poche sono in parte anche impraticabili in quanto ubicate su marciapiedi, e molte hanno eliminato dei parcheggi creando notevoli problemi ai residenti e tutte non sono collegate l’una all’altra.
La scusa è che la nostra città è totalmente edificata, le strade ci sono da sempre, per cui non è possibile prevedere piste ciclabili se non nelle vie di nuova costruzione, ma neppure in questi casi ne vengono edificate. Nascondersi dietro ad una “baggianata” simile, è bambinesco in quanto, abbiamo citato Siviglia che sicuramente non è stata costruita l’altro ieri.
È una questione di volontà politica: se le piste ciclabili si vogliono si realizzano, se le piste ciclabili sono un problema, si costituiscono delle commissioni per studiare il problema e non si realizza nulla.
La prossima amministrazione deve impegnarsi ad allargare l’isola pedonale nel centro e prevedere la costruzione di nuove piste ciclabili collegate l’una all’altra..