venerdì 30 aprile 2010

“Collasso” degli uffici comunali … provate con un certificato!

Prima o poi tutti abbiamo bisogno di recarci in Comune per richiedere un certificato e in quel momento ci si rende conto della situazione di collasso in cui si trovano gli uffici comunali destinati al pubblico.
Non vogliamo trattare la problematica dell’accesso del pubblico ad uffici particolari come l’urbanistica perché ci porterebbe a un lungo discorso.
Quello di cui oggi vogliamo trattare è la problematica dell’ufficio anagrafe.
Al mattino, in attesa dell’apertura, ci sono sempre almeno 20 persone che, sul marciapiede, “prendono il posto” per evitare di fare la fila.

martedì 27 aprile 2010

Correnti o spifferi d’aria nel PdL?

Nel PdL si afferma a gran voce che le correnti sono il cancro della politica e la morte della democrazia.
L’Onorevole Fini, nel suo incontro/scontro con Berlusconi, ha chiesto di esprimere un “eventuale” dissenso rispetto alla linea del Presidente del Consiglio: la risposta è stata la richiesta delle sue dimissioni!
Se questa è democrazia, dobbiamo rileggerci i testi di politica.
Quello che è in gioco non è lo scontro tra Fini e Berlusconi o la costituzione di una corrente, è in gioco la visione della politica.
Berlusconi vuole eliminare il partito (e il Parlamento) perché rappresenta (no) un fardello e vuole intrattenere il rapporto direttamente con i cittadini.
Fini, forse perché ha tratto insegnamento dalle sue radici politiche, ritiene che il rapporto diretto tra il capo del governo e i cittadini rappresenti l’inizio di una dittatura, che può essere evitata solo dai partiti che tengano il collegamento con la base, mediando le esigenze che vi sono tra i cittadini e chi governa.
Tutti affermano che la fine della Democrazia Cristina sia da attribuire alle correnti, che l’avrebbero dilaniata. Questo rappresenta un falso storico in quanto le correnti hanno permesso alla D.C. di avere al proprio interno le più variegate idee politiche; le correnti, dopo un dibattito spesso incandescente, trovavano sempre un punto d’incontro e hanno portato l’Italia dal completo sfacelo in cui l’aveva lasciato il fascismo ad essere la sesta potenza industriale del mondo!
Le correnti della D.C. rappresentavano delle precise linee politiche, facevano riferimento inizialmente ad un leader ma poi continuavano la loro vita anche quando questo leader non c’era più.
La domanda che ci si deve porre è semplice: vogliamo avere un capo del governo che parli direttamente con noi e, se lo stesso è un grande imbonitore, obbediremo a tutto quello che ci chiederà; oppure preferiamo un capo del governo che esercita il potere con l’ausilio di un governo, con la verifica di un parlamento e con la mediazione di un partito?
Se la risposta sarà a favore della prima ipotesi quello che si prospetta sarà il governo del tanto amato Principe di Machiavelli e l’unica speranza che si può aver è che questo principe sia illuminato.

sabato 24 aprile 2010

Varesotto sempre più dimenticato

Formigoni ha varato la sua giunta, la lega come previsto è stata privilegiata, il Varesotto, come altrettanto previsto, è stato penalizzato, mentre il basso Varesotto è stato completamente dimenticato.
Gli esponenti Varesini titolari di un assessorato sono passati da tre a ad uno solo, Cattaneo (superstar di preferenze e cilellino doc), in quanto Buscemi, dopo che i suoi amici varesini e gallaratesi lo avevano rifiutato in lista, è da considerarsi Milanese a tutti gli effetti.
Indubbiamente si è trattato di un pessimo risultato ottenuto dal Varesotto che ha dimostrato di contare ben poco nell'economia politica del PDL. La stessa lega non è riuscita a piazzare neppure un assossore, il che la dice lunga sull'attenzione che PDL e lega riservano alla nostra provincia, nonostante che abbia portato un gran numero di voti alla destra. Ancora più scoraggiante è il risultato ottenuto dal basso Varesotto che è stato completamente escluso dalla stanza dei bottoni. Vi è da chiedersi se si tratta di una punizione o il risultato di una valutazione della capacità in campo. Personalmente propendiamo per la seconda ipotesi, quando il prodotto è scarso nessuno lo vuole, in parole povere Formigoni ritiene che tra gli eletti del Varesotto, a parte del fido Cattaneo, non vi siano intelligenze e capacità che possano essere utilizzate per governare la Lombardia.

venerdì 23 aprile 2010

Destra in auge e PD in declino … e arrivano le elezioni comunali

La campagna elettorale per le prossime comunali che si svolgeranno tra meno di un anno anche nella nostra città, è già iniziata.  O almeno dovrebbe essere iniziata per quei soggetti politicamente intelligenti che, sapendo che un candidato a sindaco non lo si improvvisa all’ultimo momento, si muovono per tempo.
L’impressione che abbiamo è che questa dote sembra non essere presente nella mente di chi regge le sorti delle singole forze politiche operanti a Busto. Un analisi politica seria deve portare anche un non esperto in politica a ritenere che, sulla base dei risultati delle elezioni regionali che si sono svolte da pochi giorni, la destra la farà da padrona anche durante la prossima tornata per le elezioni comunali.
La Lega ha più che raddoppiato i propri voti fisici dal 2006 al 2010 passando da 4938 a 10.537 voti fisici, mentre il PdL è passato da 13.360 (Forza Italia e AN assieme) nel 2006 a 12.543 nel 2010.
Complessivamente la destra ha il 64,64% dei consensi che la porterebbe a vincere le comunali al primo turno.  Di contro il PD è passato dal 22% del 2006 al 16,88% del 2010, con riguardo ai voti fisici ne ha persi 856, da 6.851 a 5.995 voti.

sabato 17 aprile 2010

Busto, Città triste

In via Padova a Milano, dove si sono verificati gli scontri tra extracomunitari che hanno portato alla morte di un immigrato, il Comune di Milano ha istituito il “coprifuoco”, il che sta a significare che dopo la mezzanotte tutti i locali pubblici devono chiudere i battenti in modo che quella via sia totalmente vuota e non vi sia possibilità di incontro, o meglio di scontro tra bande rivali, evitando altri fatti sanguinosi come quello già accaduto. Questa iniziativa è sicuramente opinabile perché le bande di scalmanati e di pazzi, se vogliono scontrarsi per prendersi a botte, lo fanno indipendentemente dal fatto che i bar siano più o meno aperti.

venerdì 16 aprile 2010

Busto, Castellanza, Gallarate e .....MA.GA.: Musei a confronto

Nei giorni scorsi su un quotidiano locale vi era un articolo intitolato “Busto Arsizio non è invidiosa del Maga di Gallarate”, e faceva riferimento alla recente inaugurazione del MAGA, Museo Arte Gallarate, che ha iniziato la sua nuova attività in un nuovo edificio, con una mostra ad altissimo livello con quadri di Modigliani provenienti dalle collezioni di tutto il mondo, mostra intitolata “Il Mistico Profano”.
Si è trattato di un notevole evento mediatico che ha portato Gallarate all’onore delle cronache a livello italiano e non solo. É l’ultimo passaggio di una evoluzione che da anni Gallarate sta avendo e che le ha permesso di conquistare spazi sempre più ampi, ora anche nel campo dell’arte e quindi della cultura.
Gallarate era già famosa per il suo museo d’arte moderna ubicato nell’edificio dove vi è anche la sede del Tribunale di Gallarate, che è stato voluto fortemente dai gallaratesi che, con questa iniziativa, hanno dimostrato da decenni di essere vicini alla cultura e all’arte. Il vecchio museo di arte moderna di Gallarate era ubicato in un edificio all’avanguardia, se si pensa agli anni nei quali è stato edificato.

giovedì 15 aprile 2010

La lega passa all'incasso

La lega, quale unica e vera vincitrice delle elezioni regionali, come avevamo purtroppo previsto, è passata all'incasso! A dire il vero un anticipo lo aveva preteso ed ottenuto quando aveva chiesto la candidatura per Zaia e Cota delle presidenze del Veneto e del Piemonte.
Il ragionamento di Bossi è semplice: la lega ha permesso alla destra di vincere al Nord, per cui tutto quello che la politica può dare al Nord spetta solo alla lega, banche comprese! Non solo, se Berlusconi vuole essere nominato presidente della Repubblica nel 2013, il futuro presidente del consiglio dovrà essere leghista.
In vent'anni la lega ha avuto una evoluzione a 360 gradi, tutti si ricordano la battaglia che aveva fatto contro i quelli che venivano definiti come i "boiardi di Stato", quando affermava che le nomine negli enti pubblici, nelle banche e nei consigli di amministrazione non doveva essere fatta dai politici e che in ogni caso dovevano essere nominati solo persone al di fuori della politica, senza padrini.
Oggi tutto è cambiato, neppure Craxi avrebbe avuto l'ardire di fare richieste di questo genere in quanto sapeva che le regole in politica devono essere rispettate. Per la lega le regole non esistono e questo è dimostrato dal fatto che ha occupato il cosidetto "sottobosco economico della politica", che quasi totalmente  nelle sue mani: prima la presidenza dell'Inps,  e il consiglio di amministrazione dell'Enel, poi la presidenza dell'Inal tanto per citare i più rilevanti.Oggi Bossi vuole le banche e la domanda che sorge spontanea è la seguente: per far fare loro la fine che ha fatto la famosa banca della lega chiamata pomposamente Credit Euronord? Questa banca è stata salvata dal fallimento da Fiorani, il tanto discusso ex presidente della Banca Popolare di Lodi, che ha salvato anche le quote dei leghisti puri e duri che avevano investito i loro risparmi in questa banca. Domanda: Fiorani era il tipo di fare tutto questo per filantropia? Sicuramente no!
Se i presupposti sono questi, forse conviene vendere immediatamente le azione delle banche che sono nei pensieri di Bossi!

venerdì 9 aprile 2010

Sindaci in piazza per il patto di stabilità

Centinaia di Sindaci sono scesi in piazza per manifestare contro il Governo che ha ridotto i finanziamenti a favore dei Comuni e per chiedere l'abolizione o quanto meno la modifica del patto di stabilità.
La notizia di per se è positiva in quanto giustamente i Sindaci di Città virtuose, che non hanno debiti e spendono solo i soldi che hanno in cassa, chiedono al Governo un intervento per permettere loro di utilizzare i denari che gli stessi hanno già a disposzione ma che per il patto di stabilità non possono utilizzare.
L'anomalia è data dal fatto che a manifestare in piazza sono stati in gran parte i sindaci leghisti i quali governano a Roma, anzi un loro esponente è tra coloro che hanno proposto il patti di stabilità, e poi in periferia fanno finta di essere al'opposizione e chiedo a se stessi di modificare una legge voluta da loro, o comunque voluta dai loro capi bastone.
I Sindaci di Milano, Gallarate e Busto Arsizio hanno avuto il buon gusto di non partecipare a questa messa in scena mediatica, che ancora una volta ha rappresentato una presa in giro dei cittadini che, non conoscendo come effettivamente sono le cose, hanno plaudito a questa manifestazione.
E' ora di smetterla di prendere in giro i cittadini: la Lega non può essere a Roma e governare approvando leggi che vanno contro gli interessi dei cittadini e poi, quando i loro parlamentari tornano al paesello grididano "Roma ladrona, la lega non perdona", dimenticando di aver preso da Roma un congruo stipendio e di aver approvato le leggi che poi in periferia contestano.
Se il patto di stabilità rappresenta un'ingiustizia, i leghisti non devono fare altro che andare in Parlamento dove sono in maggioranza e far approvare una legge con la quale si abroga il Patto di stabilità!

giovedì 8 aprile 2010

Non facciamoci del male da soli

Il post pubblicato da Giuseppe Adamoli sul suo blog ha suscitato un notevole interesse e il numero dei commenti ne sono la dimostrazione. Poiché sono stato tirato in ballo da alcuni commentatori ritengo doveroso un mio intervento. L’impressione che ho avuto leggendo i vari post è che i commentatori, andando oltre a quella che era l’intenzione di Adamoli, che stimo da trent’anni e cioè da quando ho iniziato a distribuire il suo materiale elettorale ritenendolo una persona valida, hanno approfittato del suo pensiero per raggiungere scopi che politicamente non corretti e precisamente:
a) quello di lanciare la candidatura di Giuseppe a Sindaco di Varese
b) quello di porre in essere un attacco frontale nei confronti dell’area democratica che fa riferimento al Sen. Rossi
c) quello di mettere le mani sul futuro segretario provinciale.

venerdì 2 aprile 2010

I pendolari di Castellanza sono diversi da quelli di Busto

Sembra un sogno: Busto e Castellanza hanno iniziato a dialogare sulle problematiche che le vedono coinvolte! Che sia la volta buona? Forse i Sindaci di Busto e Castellanza hanno finalmente capito che essere da soli in un castello posto in cima alla montagna e lontano da tutti non serve a nessuno?
Da anni andiamo ripetendo che solo grazie alla concreta collaborazione che i comuni possono realizzare progetti concreti a favore della loro collettività.