giovedì 8 aprile 2010

Non facciamoci del male da soli

Il post pubblicato da Giuseppe Adamoli sul suo blog ha suscitato un notevole interesse e il numero dei commenti ne sono la dimostrazione. Poiché sono stato tirato in ballo da alcuni commentatori ritengo doveroso un mio intervento. L’impressione che ho avuto leggendo i vari post è che i commentatori, andando oltre a quella che era l’intenzione di Adamoli, che stimo da trent’anni e cioè da quando ho iniziato a distribuire il suo materiale elettorale ritenendolo una persona valida, hanno approfittato del suo pensiero per raggiungere scopi che politicamente non corretti e precisamente:
a) quello di lanciare la candidatura di Giuseppe a Sindaco di Varese
b) quello di porre in essere un attacco frontale nei confronti dell’area democratica che fa riferimento al Sen. Rossi
c) quello di mettere le mani sul futuro segretario provinciale.

Giuseppe non ha certamente bisogno di essere candidato a Sindaco di Varese in quanto, se avesse deciso di farlo, lo avrebbe annunciato personalmente.
Non ha bisogno di persone che, sotto mentite spoglie, portino aventi il suo nome: la sua storia, intelligenza e capacità portano all’esatto contrario.
L’attacco frontale a Rossi ha come scopo quello di avere la possibilità, alle prossime elezioni politiche, di avere un posto da attribuire ad uno dei tanti boiardi della politica che mirano al seggio in Senato.
L’aver fatto ilo nome dell’amica Prati significa buttare un nome su un tavolo, senza pensare a quelle che possono essere le conseguenze: in politica chi viene candidato per primo di solito esce dalla corsa per primo.
Ringrazio chi ha avuto parole di stima nei miei confronti, ma voglio rassicurarli in merito al fatto che l’accettazione della candidatura è stata una mia libera scelta, ben sapendo quale era il risultato al quale andavo incontro, i voti ottenuti sono quelli che mi aspettavo in quanto nella mia breve o lunga carriera politica i voti di preferenza che ho preso sono sempre stati miei personali.
Una campagna elettorale che è durata solo un mese, senza alcun appoggio dal Partito né a livello locale né a livello provinciale se non qualche amico di Varese (e qui colgo l’occasione per ringraziare Rossi, Molinari, Oprandi e tutti gli altri che si sono interessati e prodigati per me), la mia è stata una battaglia solitaria ogni voto è stato da me conquistato solo grazie alla mia credibilità.
Concludo con due inviti:
1°) non utilizziamo il blog di Adamoli per ritornare indietro nel tempo e farci del male facendo la guerra tra di noi nel Partito e non contro gli altri partiti; continuare su questa via significa proseguire nella via della sconfitta. Durante la campagna elettorale il mio slogan era “votate il Partito perché se vince il Partito vincono anche i candidati”.
2°) un altro invito lo rivolgo a chi si firma “un amico di Walter” o “un bustocco” o in questo modo: firmatevi col vostro nome e cognome in quanto si potrebbe pensare che i commenti ai post siano organizzati da “bande” all’interno del Partito, che mirano solo a distrugge e non a costruire,cosa che sicuramente non deve essere.

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