venerdì 23 aprile 2010

Destra in auge e PD in declino … e arrivano le elezioni comunali

La campagna elettorale per le prossime comunali che si svolgeranno tra meno di un anno anche nella nostra città, è già iniziata.  O almeno dovrebbe essere iniziata per quei soggetti politicamente intelligenti che, sapendo che un candidato a sindaco non lo si improvvisa all’ultimo momento, si muovono per tempo.
L’impressione che abbiamo è che questa dote sembra non essere presente nella mente di chi regge le sorti delle singole forze politiche operanti a Busto. Un analisi politica seria deve portare anche un non esperto in politica a ritenere che, sulla base dei risultati delle elezioni regionali che si sono svolte da pochi giorni, la destra la farà da padrona anche durante la prossima tornata per le elezioni comunali.
La Lega ha più che raddoppiato i propri voti fisici dal 2006 al 2010 passando da 4938 a 10.537 voti fisici, mentre il PdL è passato da 13.360 (Forza Italia e AN assieme) nel 2006 a 12.543 nel 2010.
Complessivamente la destra ha il 64,64% dei consensi che la porterebbe a vincere le comunali al primo turno.  Di contro il PD è passato dal 22% del 2006 al 16,88% del 2010, con riguardo ai voti fisici ne ha persi 856, da 6.851 a 5.995 voti.

Da questa analisi, che può essere fatta anche dai bambini dell’asilo, ci si rende conto che politicamente al di fuori della destra “non c’è trippa per gatti”. Ed è proprio per questo che il centro sinistra deve avere il coraggio di indicare immediatamente il programma, individuare il proprio candidato sindaco, i suoi assessori e lanciarli sull’agone politico, organizzare incontri nei quartieri, nelle vie, nei palazzi, per farli conoscere.
Se vuol tentare di poter almeno competere con la destra, che governa da 17 anni Busto, il centro sinistra deve predisporre il proprio programma elettorale e indicare la propria squadra non oltre la fine di maggio e in quasi mesi di cose se ne possono fare tante anche perché per quanto riguarda il programma, si potrebbe rispolverarne uno qualsiasi di quelli predisposti negli ultimi vent’anni e, con qualche piccolo aggiustamento, renderlo attuale ed idoneo anche per la prossima campagna elettorale in quanto a Busto nulla o poco è stato fatto in questi anni! Il centro destra si trova in una situazione completamente diversa in quanto, pur non avendo fatto nulla in questi anni, può anche presentarsi agli elettori senza un programma e senza fare neppure la campagna elettorale perché i voti li ha già in tasca.
Quello che è certo è che a Busto di personaggi che si stagliano al di sopra degli altri per doti e capacità politica non ve ne sono molti.
Nel centro destra vi è una persona che in questi anni è sempre stata nell’ombra, operando molto bene nel settore in cui era impegnata, ci riferiamo al Dott. Angelo Carenzi, persona che stimiamo da sempre per le sue capacità e propositività, per la sua preparazione e umiltà, dote quest’ultima che sembra essere oggi rarissima in politica. Il centro sinistra deve individuare il proprio leader e la figura deve avere le caratteristiche che sono tipiche di qualsiasi candidato sindaco sia esso di destra o di sinistra: deve avere una provata esperienza, deve essere preparato politicamente ed amministrativamente. Ma quello che più importa è che deve avere due doti: amare Busto ed avere molta fantasia in quanto chiunque sia il sindaco che sarà eletto l’anno prossimo, avrà il compito immane di risvegliare la nostra città, darle un traguardo da raggiungere, uno scopo da perseguire, deve ripristinare la dignità che le spetta, far rinascere l’orgoglio che ha sempre avuto, ma che oggi ha perso totalmente. Si tratta di un compito gravoso che potrebbe essere affrontato da una coalizione molto allargata perché quando un malato è grave, e Busto è un ammalato molto grave, si deve pensare solo a trovare la cura per farlo guarire e i medici di qualsiasi colore e razza devono mettersi assieme per curarlo e farlo guarire.
Nel fare la scelta del futuro sindaco un elemento deve essere alla base di tutti i partiti che è quello di lasciar perdere il settarismo interno e le correnti. L’esempio di Saronno dovrebbe insegnare qualche cosa.
Porro ha vinto le elezioni sotto l’egida del simbolo del Partito Democratico, coinvolgendo tutti i soggetti politici presenti in città, partiti, associazioni, movimenti e quant’altro, attorno ad un programma che era stato discusso tra tutti: chi ci è stato ora fa parte della maggioranza; vi è chi come l’UDC si è ritirata all’ultimo momento pensando solo al potere ed ora è in minoranza.
Porro ha in sé le doti che abbiamo sopra indicato, è conosciuto in città dove tutti lo stimano per le sue capacità e per l’amore che ha per Saronno.
Per cercare di affrontare la competizione elettorale seriamente, si deve proporre un programma credibile, fatto di poche ma essenziali proposte, deve discuterlo con le forze politiche presenti in città, deve saper colloquiare con tutte le associazioni e movimenti, parlare con i sindacati, gli imprenditori, i commercianti, artigiani e i liberi professionisti, con le donne, i giovani e gli anziani per capire che tipo di città desiderano avere nel 2020. Si deve proporre il proprio candidato sindaco e, dopo aver discusso, magari litigato con tutti, ma con il solo fine di arrivare ad un progetto unitario che possa raccogliere il maggior consenso possibile, individuare una squadra di giunta composta da persone con provate capacità, che vogliono contribuire al progresso di Busto.
Dopo aver fatto tutto questo bisognerà individuare la lista dei candidati consiglieri comunali, che devono essere in grado di raccogliere il maggior consenso possibile in ogni angolo della città.
Si tratta di un lavoro immane che necessita di molto tempo.
Porro ha avuto una campagna elettorale che è durata praticamente diciotto mesi; a Busto il centro sinistra, se vuole combattere ad armi pari con la destra, ha a disposizione solo undici mesi.

                                                                                                           (L’Informazione 23 aprile 2010)

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