martedì 27 aprile 2010

Correnti o spifferi d’aria nel PdL?

Nel PdL si afferma a gran voce che le correnti sono il cancro della politica e la morte della democrazia.
L’Onorevole Fini, nel suo incontro/scontro con Berlusconi, ha chiesto di esprimere un “eventuale” dissenso rispetto alla linea del Presidente del Consiglio: la risposta è stata la richiesta delle sue dimissioni!
Se questa è democrazia, dobbiamo rileggerci i testi di politica.
Quello che è in gioco non è lo scontro tra Fini e Berlusconi o la costituzione di una corrente, è in gioco la visione della politica.
Berlusconi vuole eliminare il partito (e il Parlamento) perché rappresenta (no) un fardello e vuole intrattenere il rapporto direttamente con i cittadini.
Fini, forse perché ha tratto insegnamento dalle sue radici politiche, ritiene che il rapporto diretto tra il capo del governo e i cittadini rappresenti l’inizio di una dittatura, che può essere evitata solo dai partiti che tengano il collegamento con la base, mediando le esigenze che vi sono tra i cittadini e chi governa.
Tutti affermano che la fine della Democrazia Cristina sia da attribuire alle correnti, che l’avrebbero dilaniata. Questo rappresenta un falso storico in quanto le correnti hanno permesso alla D.C. di avere al proprio interno le più variegate idee politiche; le correnti, dopo un dibattito spesso incandescente, trovavano sempre un punto d’incontro e hanno portato l’Italia dal completo sfacelo in cui l’aveva lasciato il fascismo ad essere la sesta potenza industriale del mondo!
Le correnti della D.C. rappresentavano delle precise linee politiche, facevano riferimento inizialmente ad un leader ma poi continuavano la loro vita anche quando questo leader non c’era più.
La domanda che ci si deve porre è semplice: vogliamo avere un capo del governo che parli direttamente con noi e, se lo stesso è un grande imbonitore, obbediremo a tutto quello che ci chiederà; oppure preferiamo un capo del governo che esercita il potere con l’ausilio di un governo, con la verifica di un parlamento e con la mediazione di un partito?
Se la risposta sarà a favore della prima ipotesi quello che si prospetta sarà il governo del tanto amato Principe di Machiavelli e l’unica speranza che si può aver è che questo principe sia illuminato.

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