mercoledì 20 agosto 2014

Ebola, i profughi e la macchina della paura

Sono arrivati a Busto 40 profughi e forse ne arriveranno altri 60 che dovrebbero essere ospitati nell’edificio ex Enel di Via dei Mille, per il momento sono uomini di età fra i 23 e 27 anni, con un livello culturale alto. L'impressione che si ha è quello della improvvisazione, sembra che nessuno sappia nulla e che si viva alla giornata, in attesa che "altri" decidano che cosa Busto debba fare. ma questo è un problema politico che deve risolvere la Giunta Farioli, ma dobbiamo dire che ci sembra strano che non vi siano stati accordi preventivi su un problema grave come quello dell'ospitalità da dare ai profughi da parte delle amministrazioni pubbliche; viene da chiedersi: perchè Busto deve ospitarne 100, e le altre città quanti ne ospiteranno? in presenza di un problema così grave vi deve essere certamente "una cabina di regia" che decide "chi deve fare cosa", diversamente vi sarebbe il caos. ma non vogliamo affrontare il probblrma sotto il profilo politico, ma esaminarlo per quelloche è agli occhi delle persone che non gestiscono i massimi sistemi. non appena si è saputo che a Busto erano arrivati (e dovevano arrivare) dei profughi dall'Africa, immediatamente i fautori della paura si sono scatenati, quasi che la città fosse stata invasa da una moltitudine di barbari assatanati che violenteranno, ruberanno, distruggeranno ogni cosa, ma il fatto più grave è stato quello di aver cercato di terrazzare i Bustocchi paventando un imminente e sicuro pericolo molto più grave: il pericolo del diffondersi di una epidemia di Ebola, o di altre malattie più o meno contagiose. Agli occhi di questi fomentatori della paura ogni differenza, come il colore della pelle o la diversità della lingua ogni dignità umana si confonde nell’immagine di una massa di persone minacciosa quasi fosse costituita da una moltitudine brulicante di insetti velenosi. Anche a Busto oggi lavora la “macchina della paura” che rappresenta l’ultimo prodotto tra i più antichi utilizzati da coloro che risolvono tutti i problemi semplificandoli ai minimi termini. La Lega ha fatto la sua fortuna politica ed elettorale proprio sulla semplificazione e sulla paura del nuovo e del diverso, incrementato alla fine degli anni “80 ed inizi anni “90 il cosiddetto ”mercato dell’odio”, che era diretto nei confronti degli immigrati, prima interni (i meridionali che venivano al Nord per trovare lavoro) e poi nei confronti degli immigrati esterni (gli extracomunitari che provengono da mo9lto lontano, ricordando le orde dei barbari che hanno distrutto l’Impero Romano), in ogni caso entrambi rappresentati come nemici ed invasori da combattere. Con questa semplificazione del Mondo si è tentato di inculcare nella mente delle persone che si deve scindere l’interno dall’esterno. All’interno e all’amico si possono riferire tutto il bene e tutto l’amore, sull’esterno e sul nemico si riversano tutto il male e tutto l’odio; in questo modo non rischiamo più di scoprire che possiamo essere responsabili del nostro odio. Questo odio ora è solo il “loro” odio che noi, senza ovviamente nessuna colpa, restituiamo a loro capovolto I mass media hanno portato alla ribalta il problema con titoloni pieni di effetto, “l’invasione dei profughi” , “Rischio Ebola”, “Profughi africani. Arrivano in tanti”, “Rivolte anti-profughi in tutta la Lombardia”, “Fermate l’invasione”, “Rischio contagio”, “Venti profughi sbarcano in Via dei Mille. Residenti in allarme per il virus Ebola”, questi sono alcuni dei titoli dei giornali locali ed anche Nazionali che non hanno certamente contribuito a tranquillizzare la popolazione che in questa zona non è certamente favorevole all’arrivo di altri extra comunitari. A dire il vero la Lega è stata abbastanza tranquilla, a parte quale urlo senza senso del tipo: “Il Comune doveva opporsi”, “Profughi in arrivo ma la Lega dice no:Voteremo contro”, “Per loro il Comune non deve spendere un Euro” Sono altri hanno utilizzato in modo eclatante lo strumento della paura di ben nota memoria: “Sono preoccupato per il rischio Ebola”: così titola la lettera inviata ad un giornale a firma di un esponente di partito in cerca di notorietà e di spazio politico, il quale ovviamente da la colpa del tutto alla sinistra, esattamente come ha fatto un famoso capo di stato tedesco che attribuiva la responsabilità della crisi economica della Germania ai comunisti e ai finanzieri Ebrei. Ma forse l’autore della lettera probabilmente non ha una precisa cognizione di che cosa sia il morbo Ebola, sarebbe stato sufficiente leggere le interviste rilasciate da due eminenti esperti, il professore Grossi e il dott. Renna, che in una recente intervista hanno spiegato, sotto il profilo, che “i timori sono ingiustificati. Ebola non ci minaccia”. Anziché lanciare inutili profezie sarebbe stato opportuno che si fosse letto quanto aveva scritto Kafka nel libro “Il Castello”, nel quale l’autore esplicita il significato della parola “straniero”, in modo di rendersi conto di che cosa significhi essere straniero in terra straniera . Ma forse la lettura si è fermata ad un concetto di società e di Stato che viene concepito come l’organizzazione di una Comunità di esseri “fisicamente e spiritualmente solidali, per rendere possibile la conservazione della specie, e il raggiungimento dei suoi scopi di esistenza, predestinati dalla Provvidenza”, concetti tanto cari al capo di stato sopra citato, tanto che li aveva posti alla base della filosofia esposta nel libro che aveva scritto quando aveva raggiunto il potere.

lunedì 11 agosto 2014

l Nuovo Senato dei 100 senza l’elezione diretta e senza alcuna indennità

IIl giorno 8 ago 2014 sarà a lungo ricordato in quanto in questo giorno è stata approvata la riforma Boschi relativamente alla seconda parte della Nostra Costituzione e con questa riforma si è dato vita al nuovo Senato. A nostro parere i dati salienti del nuovo Senato sono i seguenti: non sara' più eletto direttamente dai cittadini, rappresenterà le istituzioni territoriali e sara' composto da sindaci e consiglieri regionali quali non spetterà più alcuna indennità conseguente alla carica di Senatori. In questo modo si è superato il principio, ormai obsoleti, del cosiddetto il bicameralismo perfetto ed è stato modificato anche, sia pur in parte, il federalismo introdotto con la riforma costituzionale del Titolo V della Costituzione che erta stata attuata nel 2001, eliminando le materie concorrenti tra Stato e Regioni, che avevano provocato un costante e costoso contenzioso tra Regioni e Stato in tema di competenze. STOP AL BICAMERALISMO PERFETTO:. È stato modificato in modo sostanziale l’articolo 55 della Costituzione e prevede che sia la sola Camera dei Deputati ad essere titolare del rapporto di fiducia con il Governo esercitando in via esclusiva la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e quella di controllo dell'operato del Governo. Al Senato spetterà il compito di rappresentare le istituzioni territoriali, concorrere nei casi secondo le modalita' stabilite dalla Costituzione, alla funzione legislativa e partecipare alle decisioni sulle politiche della Unione Europea, inoltre avrà anche la funzione di raccordo tra Ue, Stato e altri organi dello Stato. Il Senato valuterà l'attività delle Pubbliche Amministrazioni, avrà il compito di verificare l'attuazione delle leggi dello Stato, dovrà controlla e valutare le politiche pubbliche, concorrerà ad esprimere pareri sulle nomine di competenza del Governo nei casi previsti dalla legge e concorrerà, sia pur parziariamente, nelle materie che concernono i diritti della famiglia e la tutela della salute. Con la riforma è stato ribadito che le leggi che stabiliscono le modalita' di elezione delle Camere devono promuovere la parità nella rappresentanza dei generi. CON LA RIFORNA NASCE IL SENATO DEI 100, NON PIU' ELEZIONE DIRETTA.: i membri del nuovo Senato verranno scelti dai Consigli regionali. Saranno 100, di cui 95 rappresentativi delle istituzioni territoriali e cinque senatori nominati dal presidente della Repubblica tra i cittadini 'che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario' per non più di sette anni e una sola volta. Con questa modifica si sancisce il superamento dell'elezione diretta del Senato, che verrà eletto 'dai Consigli regionali e dalle Province autonome di Trento e Bolzano, fra i propri componenti e fra i sindaci dei rispettivi territori nella misura di uno per ciascuno'. Questa parte della riforma è stata profondamente criticata, ma coloro che hanno fatto questa critica dovrebbero ricordare quando mai i Senatori sono mai stati eletti con la indicazione della preferenza. Per quanto ci ricordiamo vi sono sempre state delle liste bloccate, predisposte dai massimi esponenti dei partiti, e venivano eletti coloro che rientravano nei primi posto dell’elenco in funzione del risultato elettorale ottenuto dal partito. Tanto per fare un esempio, se al Partito, che aveva il 25% dei voti spettavano 6 senatori indicati nella lista, passavano i primi 6 anche se questi erano delle schiappa, ma erano però amici del segretario del Partito, conseguentemente vi era la guerra per essere indicati nei primi posti della lista sperando che il partito prendesse una percentuale di voti tali da essere certi di passare. La ripartizione dei seggi tra le regioni sara' proporzionale alla popolazione. Infine si delega a una legge ordinaria la modalita' di elezione dei membri del nuovo Senato e si sancisce che 'i seggi sono attribuiti in ragione dei voti espressi e della composizione di ciascun consigliò. RIMANE L’IMMUNITA' PER NUOVI SENATORI.: La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali nei quali sono stati eletti, che però riguarda solo i reati commessi nella funzione di Senatore. Ai senatori quindi spetterà l'immunità' parlamentare, come previsto per i Deputati. Si tratta dell'autorizzazione della Camera di appartenenza in caso di richiesta di arresto da parte del Giudice o in caso di uso delle intercettazioni. È prevista una legge, che dovrà essere approvata da entrambe le Camere, che dovrà disciplinare 'le modalita' di attribuzione dei seggi e di elezione dei membri del Senato della Repubblica tra i consiglieri regionali e i sindaci, nonche' quelle per la loro sostituzione, in caso di cessazione dalla carica elettiva regionale o locale'. NON è PREVISTA ALCUNA INDENNITA PER LA CARICA: I nuovi senatori non riceveranno indennità se non quella che gli spetta in quanto sindaci o membri del consiglio regionale. Resta l'indennità' per i senatori a vita. Garantito anche ai senatori l'esercizio della funzione senza vincolo di mandato. RIFORMA DEL PROCEDIMENTO LEGISLATIVO. L'articolo 10 prevede che la funzione legislativa e' esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali in materia di referendum popolare, per la legislazione elettorale degli enti locali e per le ineleggibilità e le incompatibilità di Presidenti di Regione, membri della Giunta e consiglieri regionali. Ogni disegno di legge approvato dalla Camera e' trasmesso al Senato che entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei componenti, puo' esaminarlo e, nei trenta giorni successivi, puo' deliberare proposte di modifica sulle quali la Camera. Nelle materie riguardanti le autonomie regionali, e' prevista una procedura rinforzata: la Camera puo' respingere le modifiche proposte dal Senato a maggioranza assoluta dei componenti nella votazione finale. Qualora il Senato non disponga di procedere all'esame o sia inutilmente decorso il termine per deliberare, ovvero quando la Camera dei deputati si sia pronunciata in via definitiva, la legge puo' essere promulgata. Attribuito al Senato competenza sulla tutela delle minoranze linguistiche. Per i disegni di legge che dispongono nelle materie che riguardano i territori la Camera dei Deputati puo' non conformarsi alle modificazioni proposte dal Senato solo pronunciandosi nella votazione finale a maggioranza assoluta dei suoi componenti. I disegni di legge di bilancio dello Stato approvati dalla Camera dei Deputati sono esaminati dal Senato che puo' deliberare proposte di modificazione entro quindici giorni dalla data della trasmissione. Per tali disegni di legge le modifiche sono ammesse solo qualora il Senato abbia deliberato a maggioranza assoluta dei suoi componenti. Questa procedura legislativa rafforzata vale anche per la legiferazione Europea. In tema di legge di bilancio la Camera politica avrà l'ultima parola a maggioranza semplice sulle leggi di bilancio a fronte di eventuali rilievi del futuro Senato delle autonomie che avrà però un potere rafforzato nelle modifiche alla legge di contabilità, che regola il contenuto della legge di bilancio, le norme volte ad assicurare l'equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito. Il Senato puo', secondo quanto previsto dal proprio regolamento, svolgere attività conoscitive, nonche' formulare osservazioni su atti o documenti all'esame della Camera dei deputati. Sono state modificate le regole per le leggi di iniziativa popolare, per le quali saranno necessarie 150mila firme, mentre ora sono 50mila. Una legge costituzionale stabilisce condizioni ed effetti di referendum popolari propositivi e d'indirizzo. Saranno possibili i referendum propositivi e di indirizzo, la cui regolamentazione è stata rinviata ad apposita legge costituzionale. È STATA PREVISTA UNA CORSIA PREFERENZIALE E QUANDI VELOCE PER DDL GOVERNO. Con la modifica all'articolo 72 della Costituzione, si è introdotto il principio della corsia preferenziale per i disegni di legge proposti dal Governo, che puo' chiedere che la Camera si pronunci entro 60 giorni. 'Il Governo puo' chiedere alla Camera dei deputati di deliberare che un disegno di legge, indicato come essenziale per l'attuazione del programma di governo, sia iscritto con priorità all'ordine del giorno e sottoposto alla votazione finale entro sessanta giorni dalla richiesta. Decorso il termine, il testo proposto o accolto dal Governo, su sua richiesta, e' posto in votazione, senza modifiche, articolo per articolo e con votazione finale. In tali casi, i termini di cui all'articolo 70, terzo comma, sono ridotti della metà'. Esclusi da questo iter le leggi bicamerali, le leggi elettorali, la ratifica dei trattati internazionali, le leggi che richiedono maggioranze qualificate'. IL QUIRINALE. Inoltre la legge ribadisce che 'la procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera e' sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali, di approvazione di bilanci e consuntivi'. Modifiche anche all'articolo che riguarda il rinvio delle leggi da parte del Quirinale: il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, puo' con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione, anche limitata a specifiche disposizioni. Qualora la richiesta riguardi la legge di conversione di un decreto adottato a norma dell'articolo 77, il termine per la conversione in legge e' differito di trenta giorni. 'Se la legge o le specifiche disposizioni della legge sono nuovamente approvate, questa deve essere promulgata'. STOP A DL OMNIBUS:. Quanto ai decreti legge la riforma introduce un sostanziale divieto ai cosiddetti decreti omnibus, cioè quelli che contengono norme su materie non omogenee. IL SENATO NON AVRA’ SU AMNISTIA-INDULTO:. Il Senato non avrà alcuna competenza in tema di dichiarazione dello stato di guerra, su amnistia e indulto, mentre in merito all'autorizzazione alla ratifica di trattati internazionali si pronuncerà solo se questi riguardano i rapporti con l'Ue. SU LEGGE ELETTORALE PRIMA PAROLA A CONSULTA:. È stato introdotto nella Costituzione il giudizio preventivo della Corte costituzionale in materia di leggi elettorali, con ricorso motivato di un terzo dei componenti della Camera. La Corte si dovrà pronunciare entro un mese. REFERENDUM: Cambiano le regole sui referendum abrogativi: modifica all'articolo 75 della Costituzione. La riforma introduce un doppio quorum: sono richieste 500mila firme e maggioranza degli aventi diritto oppure 800mila firme e maggioranza dei votanti alle ultime elezioni della Camera. ELEZIONE CAPO STATO:. La riforma modifica anche i quorum per l'elezione del Presidente della Repubblica. 'Dopo il quarto scrutinio e' sufficiente la maggioranza dei tre quinti dell'assemblea. Dopo l'ottavo scrutinio e' sufficiente la maggioranza assoluta'. Inoltre si stabilisce che il Presidente della Camera supplisce al Presidente della Repubblica 'quando il Presidente della Camera esercita le funzioni del Presidente della Repubblica nel caso in cui questi non possa adempierle, il Presidente del Senato convoca e presiede il Parlamento in seduta comune', anche 'in caso di impedimento permanente o di morte o di dimissioni del Presidente della Repubblica il Presidente del Senato indice l'elezione del prossimo presidente. La riforma Costituzione abolisce il CNEL, ente da tempo ritenuto perfettamente inutile, e (finalmente e si spera in via definitiva) le province, modifica anche il federalismo così come era stato introdotto dalla riforma del titolo V nel 2001. Scompaiono le materie concorrenti. REGIONI:. Il nuovo articolo 116 della Costituzione prevede che le Regioni possono chiedere ulteriori forme di autonomia nelle materie di giustizia di pace, istruzione e tutela e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, governo del territorio a condizione che la Regione sia in equilibrio di bilancio e con legge approvata da entrambe le Camere, tutto questo è previsto dall'articolo 29 della riforma costituzionale , mentre il nuovo testo dell’articolo 117 della Costituzione riguarda la potestà legislativa delle Regioni. La modifica introdotta sopprime completamente la legislazione concorrente tra Stato e Regioni e lascia agli enti locali il potere di legiferare su 'pianificazione del territorio regionale, mobilità al suo interno, dotazione infrastrutturale, programmazione e organizzazione dei servizi sanitari e sociali, promozione dello sviluppo economico locale e organizzazione in ambito dei servizi alle imprese e in materia di servizi scolastici, istruzione e formazione professionale, promozione del diritto allo studio, anche universitario, di disciplina, per quanto di interesse regionale, delle attività culturali, della valorizzazione dei beni ambientali e paesaggistici, di valorizzazione e organizzazione regionale del turismo, di regolazione, sulla base di apposite intese concluse in ambito regionale, delle relazioni finanziarie tra gli enti territoriali della regione per il rispetto degli obiettivi programmatici regionali locali di finanza pubblica, nonche' in ogni materia non espressamente riservata alla competenza dello Stato'. Restano di competenza esclusiva dello Stato la politica estera, i rapporti con le confessioni religiose, la difesa e le Forze armate, la sicurezza, la moneta, la tutela del risparmio e i mercati, il sistema tributario e contabile dello Stato, leggi elettorali, ordine pubblico, cittadinanza, produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia, infrastrutture strategiche e grandi reti di trasporto e navigazione. Stabiliti i costi standard per le spese delle regioni. 'Le risorse' degli enti locali 'assicurano il finanziamento integrale delle funzioni pubbliche dei Comuni, delle Città metropolitane e delle Regioni, sulla base di indicatori di riferimento di costo e di fabbisogno che promuovono condizioni di efficienza'. Introdotto in Costituzione all'articolo 118 il concetto di trasparenza nell'amministrazione locale: 'Le funzioni amministrative sono esercitate in modo da assicurare la semplificazione e la trasparenza dell'azione amministrativa, secondo criteri di efficienza e di responsabilità degli amministratori'. L'articolo 33 della riforma costituzionale introduce la possibilità di commissariare Regioni, Comuni e Città metropolitane in caso di default. E ci sara' anche un limite agli stipendi degli amministratori regionali (giunta, presidente e consiglieri) legandoli a quelli dei sindaci dei Comuni capoluogo di regione. Viene infine soppressa la Commissione parlamentare per le questioni regionali. Aboliti rimborsi e i trasferimenti ai gruppi politici dei Consigli regionali. Con una norma contenuta nelle disposizioni finali il governo intende impedire nuovi casi di sperpero di denaro pubblico per le spese private dei politici. 'Non possono essere corrisposti rimborsi o analoghi trasferimenti monetari recanti oneri a carico della finanza pubblica - si legge nel testo approvato - in favore dei gruppi politici presenti nei Consigli regionali'. La riforma entrerà in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale ma sara' applicata dopo lo scioglimento delle attuali Camere. Il testo predispone anche un sistema elettorale provvisorio per il nuovo Senato valido per la prima elezione: un sistema proporzionale con lista bloccata. Ogni consigliere puo' votare per una sola lista di candidati, formata da consiglieri e da sindaci (dei Comuni compresi nel relativo territorio). I seggi vengono ripartiti tra le liste secondo il metodo proporzionale, all'interno di ciascuna lista, essi sono attribuiti secondo l'ordine di presentazione dei candidati; per la lista che abbia ottenuto il maggior numero di voti, puo' essere esercitata l'opzione per l'elezione del sindaco o, in alternativa, di un consigliere.

venerdì 8 agosto 2014

Renzi, il PIL, le riforme e il fuoco amico

La domanda che molti si pongono, visti i dati economici pubblicati dall’Istat in questi giorni sul PIL, con riferimento all’attività del Governo guidato da Renzi è sicuramente la seguente: «Ma Renzi riesce a combinare qualche cosa oppure no?” Dopo lo splendido, e per molti inaspettato, risultato elettorale ottenuto alle Europee con il 40,8% di voti a favore del PD, un risultato politico che molti hanno definito epocale in quanto dopo vent’anni è stata bloccata la destra che sembrava invincibile e ha dato forza alla speranza che un vero riformismo nascesse e prosperasse anche in Italia, è arrivato il meno 0,2% del PIL che segue il risultato negativo del meno 0,1% del trimestre precedente e rischia di far ritornare il pericolo, mai sopito della recessione, in quanto gli esperti hanno previsto che su base annua si avrà una discesa del Prodotto interno del -0,3%. Renzi e il suo ministro dell'Economia, Padoan, devono agire per evitare di andare incontro a quella che altri hanno definito “un sentimento comune (pericolosissimo) di attesa negativa”.in quanto tutti abbiamo l'interesse esattamente contrario perché siamo consci di quanto sia importante per non dire vitale, che il Paese riparta sotto tutti i profili, tutti lo vogliono e noi sappiamo che ci sono le competenze necessarie per arrivare ad un vero cambiamento. Servono investimenti (interni ed europei, pubblici e privati) tutti quelli che sono possibili, non possiamo riporre il nostro futuro nella speranza che tutto venga risolto da Expo; deve essere elaborato un progetto di sviluppo che deve essere condiviso da tutti. Renzi deve dimostrare di avere questo progetto e di essere capace di realizzarlo. Ha chiesto “Mille giorni”, ma per fare che cosa? Tutti coloro che osservano l’Italia fuori dai suoi confini devono essere in grado di comprendere se l'Italia è veramente in grado di gestire situazioni difficili come quelle che ci sono sul tappeto; queste situazioni si affrontano e si risolvono solo se si è in grado di elaborare un disegno organico di azioni che riguardano l'economia e non solo, azioni che devono essere comunicate ed attuate in tempi certi. Non siamo d’accordo con coloro che sostengono che con le risorse destinate al bonus di 80 euro si poteva dare una scossa seria agli investimenti, scegliendo la strada prioritaria di abbassare in modo significativo l'Irap È vero che gli investimenti "producono" lavoro e consumi, ma è altrettanto vero che le famiglie sono allo stremo e i tanto bistratti 80 Euro sono serviti, checche ne dicano i detrattori di questa manovra, ad alleviare i problemi di molte famiglie. La linea dei provvedimenti del fare approvati dal governo Letta (bonus per l'edilizia e altro) deve essere proseguita, anzi rafforzata. Non si deve pensare che siano piccole cose, il PIL si è sempre nutrito anche di piccoli bonus che poi si sono ripagati da soli. Si deve agire come più volte è stato promesso dai vari governi che si sono succeduti negli ultimi anni, sul mercato e sulle leggi che regolano il mercato del lavoro, sulla riforma fiscale, sull’impianto dello Stato, si deve procedere ad una seria riforma della Giustizia, che deve essere a favore di tutti e non solo di pochi, come si è fatto in passato, intervenendo con riforme strutturali per risolvere le due emergenze assolute che sono il processo civile e quello amministrativo. Sulla spending review si deve operare non con la logica del forbicione di vecchia memoria, ma per ottenere un concreto recupero di efficienza che riduca in modo stabile i costi dello Stato. Queste sono alcune delle priorità, e in queste, a nostro parere, non rientrano le riforme istituzionali, che sono sicuramente importanti, ma vengono dopo l’economia e il benessere dei cittadini e vanno portate avanti in Parlamento, in modo di uscire dall’equivoco del bicameralismo perfetto stabilendo anche ed una volta per tutte il ruolo e peso delle Regioni.. La vera urgenza è l'economia. I mercati si rivolterebbero se dovessero convincersi che chi ci governa la pensa in modo diverso. Il tema del debito pubblico e delle privatizzazioni deve essere affrontato con pragmatismo, senza lasciare nulla di intentato, ricordandosi, però, sempre che la via maestra è quella di recuperare la strada della crescita che è la sola che ci permetterà di diminuire il debito pubblico. Deve però essere chiaro che la colpa di tutti i problemi non è tutta nostra. I problemi internazionali (Russia - Ucraina, Israele - Palestina, Siria, Iraq, Libia, Argentina, tanto per citarne alcuni) non aiutano di certo la nostra economia ne contribuisco positivamente alla nostra crescita ne a quella mondiale e danneggiano gravemente le nostre esportazioni. Anche per questi motivi l'Europa sarà chiamata a promuovere con forza un vero New Deal, dovrà dotarsi di un esercito e di una politica estera comune, insomma dovrà trasformarsi da entità puramente monetaria in realtà politica. Per tutti e, quindi, anche per l’Europa in costruzione, sarà vitale che il governo Renzi raddoppi gli sforzi e alimenti un circolo virtuoso che veda coinvolti gli investimenti, le aspettative e la fiducia, che si deve trasmettere alle imprese e alle famiglie, facendo in modo che ritorni la voglia di spendere ed investire. Si deve fare in modo che i cittadini, gli investitori, le imprese percepiscano che vi è un concreto disegno politico ed economico con la reale volontà di attuarlo, uscendo dalla vecchia logica del colpevole (l'Europa, la banca Centrale , la burocrazia e così di seguito), che sicuramente contribuisce ad aumentare i voti nell'urna, ma non risolleva di certo l'economia. Lo sconforto che i dati sulla crescita del PIL ha portato dopo la loro pubblicazione, deve aumentare la capacità di Renzi e del suo ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, di reagire, anzi di agire, con fatti concreti perché solo in questo modo le Cassandre, i pseudo amici di partito, che sorridono ma poi pugnalano alle spalle, e coloro che gioiscono del fatto che tutto vada a rotoli, si rendano conto che il cambiamento è veramente in atto per permettere al Paese di ripartire perché questo è quello che vogliono per primi tutti gli italiani. Ma per fare questo è necessario che il Partito democratico sia unito e disciplinato, per cui una volta presa una decisione tutti, dico tutti, devono essere compatti e devono comportarsi come se fossero in un esercito, dove non sono ammessi dissensi o ripensamenti, o si è tutti uniti oppure si va altrove; solo con un partito unito Renzi può riformare il Paese, diversamente saranno sforzi gettati al vento. Oggi Renzi deve solo proteggersi dal cosidetto "fuoco amico" e cioè dalle imboscate dei suoi colleghi di partito e dei fautori del "tanto perggio, tanto meglio", sapendo però che la gran parte degli Italiani è con lui e che non deve disilluderli, deve realizzare le riforme e dimostrare di dare concretezza alle promesse. solo in qusto modi Renzi sarà in grado di vincere non tanto la singola battaglia, come la riforma del Senato, ma la guerra che è rappresentata dalla riforma del sistema Paese. Ne ha i numeri e la capacità per riuscirvi.

sabato 2 agosto 2014

EMERGENZA SFRATTI

Presso il nostro Tribunale ogni mercoledì vi sono decine di persone citate perché non pagano l’affitto della loro casa e spesso anche le spese condominiali. Lungo i corridoi del Tribunale vi sono intere famiglie, padre, madre e figli, anche bambi di pochi mesi portati nelle carrozzine che, trepidanti, aspettano di essere chiamati dal Giudice al quale spiegano le motivazioni che li hanno portati a non poter pagare l’affitto. Le storie che vengono raccontate sono sì una diversa dall’altra ma, alla fine, tutte uguali. Le difficoltà economiche che attanagliano tutti, colpiscono tutte le categorie sociali e davanti ai Giudici non vi sono solo le persone meno abbienti ma vi sono anche quelle che una volta appartenevano al così detto ceto medio, che rappresentava la base della nostra Società. Il ceto medio era quello che percepiva un reddito che permetteva di avere una vita dignitosa, che permetteva di acquistare una casa, di andare in vacanza, di avere la proprietà di un’auto e così di seguito. Piano piano questa categoria, si è andata assottigliando sempre di più, ed ora è quasi completamente sparita. Quando in una famiglia con figli, dove fino a qualche tempo fa lavoravano entrambi i genitori ed ora uno ha perso il lavoro e l’altro è part-time, con anche il mutuo da pagare, la situazione non è difficile, ma tragica. I Giudici, quando parlano con queste persone, non sanno che cosa dire, ascoltano le loro storie, fanno presente che hanno l’obbligo di convalidare lo sfratto se non viene pagato l’affitto e a tutti concedono il termine massimo per pagare quanto dovuto. Il vero dramma scoppia all’udienza successiva, quando si verifica che i canoni e le spese condominiali non sono state pagate e gli sfratti sono convalidati. Le persone escono dall’ufficio del Giudice con gli occhi rossi e, prendendo l’ascensore, si mettono a piangere perché non sanno dove andare a sbattere la testa, pensano non tanto al loro futuro, ma a quello dei loro bimbi. Questo è quello che succede nel Tribunale di Busto Arsizio ogni settimana e gli sfratti convalidati sono a decine, i casi si sono più che triplicati rispetto allo scorso anno! Quella che noi denunciamo da tempo, è una vera emergenza nel settore abitativo. E’ necessario che l’Amministrazione Comunale intervenga, unitamente all’ALER, per affrontare questa situazione, per mettere a disposizione di chi è in difficoltà economica degli alloggi a prezzi accessibili; non solo, si deve cercare di ottenere tramite la Regione degli ulteriori fondi da distribuire a chi non è in grado di pagare l’affitto. E’ necessario verificare se sia vera la leggenda metropolitana sostiene che vi siano in città ben 4 mila alloggi sfitti, di proprietà di soggetti che pagano le spese condominiali, tasse e quant’altro senza incassare neppure un centesimo, in quanto preferiscono lasciare l'appartamento vuoto piuttosto che affittarlo ad canone modico. L’Amministrazione comunale potrebbe farsi promotrice di un accordo con alcuni proprietari per ottenere degli appartamenti in affitto, garantendo il pagamento del canone e spese condominiali, per un certo periodo. Ma il problema non è solo l’affitto in quanto in molti casi le persone non riescono neppure a pagare le bollette della luce e del gas e rischiano di vedersi staccare le utenze. Vi sono intere famiglie che durante l’inverno vivono al freddo perché non possono permettersi il riscaldamento e risparmiano nel gas, rischiando di ammalarsi. Un nostro cliente, che opera in una famosa catena di supermercati, ci ha riferito che nel settore alimentare vi è stata una diminuzione delle vendite di oltre il 20%, il che significa che le persone, non solo non acquistano i beni voluttuari dei quali si può fare anche a meno, ma non acquistano neppure il necessario per vivere. I supermercati che vanno per la maggiore sono Discount che offrono prodotti con forti sconti; non solo, in molti supermercati, alla fine della settimana vi sono le offerte vantaggiose per smaltire i prodotti deperibili e vi è la fila delle persone in attesa di tale momento per poter riempire il carrello di generi alimentari che stanno scadendo, ma che costano molto poco. Tutti affermano che la crisi sta finendo e noi speriamo che questo sia vero, perché siamo ottimisti ma, vedendo queste situazioni, l’ottimismo passa in secondo piano e si diventa realisti. Si deve intervenire con un’operazione a livello nazionale che permetta la ripresa dei consumi, perché solo se riprendono i consumi il denaro inizia nuovamente a girare, le imprese smetteranno di licenziare ed inizieranno nuovamente ad assumere. Quello che ci lascia allibiti è il fatto che con un bilancio statale di oltre 800 miliardi di euro non si riescono a trovare 20/30 miliardi, che rappresentano meno del 5% del globale, da destinare alla diminuzione delle tasse permettendo alle famiglie di avere qualche centinaio di euro in più da poter spendere. Gli sprechi che vi sono nella Pubblica Amministrazione sono agli occhi di tutti, basta guardare anche nella nostra piccola grande città dove vediamo strade da poco asfaltate che vengono rotte per rifare lavori già fatti, e attorno al buco appena scavato vi sono cinque o sei persone e non si capisce chi è che dirige e chi è che lavora, ma tutti vengono pagati! E’ vero che tutti devono lavorare, ma è altrettanto vero che forse il lavoro dovrebbe essere distribuito meglio, permettendo un’occupazione più ampia da parte di tutti coloro che hanno necessità di avere un posto di lavoro. L’augurio che ci facciamo è che finalmente sia stato raggiunto il punto più basso della crisi e che quanto meno la stessa non continui ad aumentare. Quello che ci tranquillizza e ci rende un “poco” più sereni è che, come diceva un vecchio detto, dopo la tempesta viene sempre il sereno e, quindi, dopo la crisi economica vi è la ripresa. Gli Stati Uniti stanno dimostrando che la ripresa è possibile, in dieci mesi il governo Obama ha creato ben 1.900.000 posti di lavoro nuovi e aumentato il Pil del 2%; perché in Europa e in Italia questo non succede? Forse perché continuiamo a portare avanti la teoria dell’austerità? Tornando alla nostra Busto, è necessario che le opere pubbliche riprendano il loro cammino perché in questo modo il nostro Comune potrà creare nuove occasioni di lavoro perché chi di lavoro non ne ha. Se tutte le Amministrazioni Pubbliche spendessero cento mila euro in più in un anno per le opere pubbliche, avremmo milioni di euro di nuovi investimenti che sicuramente aiuteranno la ripresa economica.