lunedì 30 aprile 2012

Si attende il crollo!

Busto con due “mostri” …mostra un biglietto da visita negativo

Nella Costituzione degli Stati Uniti D’America è sancito un principio fondamentale che è quello relativo al “diritto alla felicità”.
Si tratta di un principio che dovrebbe essere previsto in tutte le Costituzioni in quanto per qualsiasi persona raggiungere la felicità rappresenta il massimo delle proprie aspirazioni.
Ma assieme alla felicità vi deve essere un altro diritto che deve essere tenuto presente, che è il diritto “alla bellezza”, in quanto se una persona vive in un ambiente bello, questo contribuisce ad aumentare il suo stato di felicità.
Ebbene questi due principi, che sembrano essere semplici, sono invece difficili da realizzare, anzi sembra che la loro realizzazione sia quasi impossibile e di ciò si hanno numerose dimostrazioni.
Non vogliamo qui disquisire in merito al fatto che molte persone vivono una vita infelice a causa propria o dei propri simili, ma vogliamo qui esaminare il problema della bellezza, andando direttamente nel cuore del problema citando la nostra città: Busto Arsizio.
Come può pensare Busto di essere considerata “sinonimo di bellezza” quando nel proprio cuore vi sono emblemi di una bruttezza cruda ed assurda?
Ed arriviamo al cuore del problema che, purtroppo, di cui abbiamo già trattato più volte nei nostri articoli pubblicati da queste colonne nel corso degli anni e facciamo riferimento ai due mostri esistenti in prossimità dell’Ospedale: lo scheletro del palazzo che da oltre vent’anni è in bella mostra prima dei 5 Ponti dopo l’Ospedale e l’altro scheletro di immobile posto a fianco del pronto soccorso dell’Ospedale stesso.
In entrambi i casi vi è chi ha investito milioni di euro per delle costruzioni, per poi lasciarle “marcire” senza ultimarle.
Da anni chiediamo che l’Amministrazione comunale intervenga seriamente su queste situazioni, intimando ai proprietari di procedere alla ultimazione delle costruzioni o, se le stesse sono abusive o è impossibile intervenire, alla loro demolizione.
Non sappiamo per quale motivo i due mostri resistono da anni quasi a diventare dei monumenti lasciati a ricordo della inefficienza del pubblico a far rispettare le norme e della incapacità del privato che investe dei denari per poi perderli.
Quello che interessa è che da oggi in poi qualcuno si rimbocchi le maniche e provveda a risolvere questa brutta situazione.
Lo scheletro vicino ai 5 Ponti rappresenta un elemento, oltre che essere di disturbo “visivo”, anche di pericolosità intrinseca.
Siamo sicuri che tale immobile non venga utilizzato da poveri diseredati per passarvi la notte? Siamo sicuri che l’immobile non sia accessibile ai ragazzi che, volendo giocare all’interno, rischiano la vita camminando su solette che, per le continue infiltrazioni d’acqua piovana che vi sono state nel corso degli anni, hanno reso le strutture più deboli e rischiano di collassare in ogni momento? E se succede qualche evento nefasto chi risarcirà i danni?
Lo stesso discorso vale anche per la struttura a fianco del Pronto soccorso che presenta gli stessi inconvenienti del mostro dei 5 Ponti.
Quello che si chiede, non lo chiediamo solo noi che siamo gli ultimi arrivati, è che qualcuno finalmente prenda a cuore questi problemi e cerchi di arrivare ad una soluzione, qualunque essa sia.
L’importante è che finalmente vengano eliminate queste brutture.
Dobbiamo tenere presente che tali edifici si trovano in vicinanza dell’Ospedale e dei 5 Ponti che solo la porta di ingresso e il biglietto da visita della nostra città, e sono visti da centinaia di persone tutti i giorni, e quelle persone cosa potranno dire della nostra città?
Se anni fa ci si poteva chiedere se queste strutture erano ancora in via di costruzione, ora ci si chiede, visto che sono passati anni e nulla si è mosso, se siamo di fronte alla inefficienza più totale.
Probabilmente se giriamo per la nostra città vi sono altre situazioni di questo genere, ma di così eclatanti riteniamo proprio di no.
Ritornando al tema iniziale della felicità e della bellezza, riteniamo che i Bustocchi abbiano il diritto a vedere soddisfatti i due diritti di cui abbiamo sopra parlato e di non dover vivere in una città dove vi sono simili brutture.
Chi ci governa deve avere a cuore la propria città e la sua bellezza, deve avere a cuore il fatto che situazioni come quelle che abbiamo descritto, non hanno diritto di esistere a Busto, eppure così non è!
Nonostante tutti gli interventi che noi e il nostro Direttore abbiamo fatto su questo argomento, non vi è mai stato un assessore o un sindaco che sia intervenuto dicendo che abbiamo ragione e che avrebbe fatto qualcosa per porvi rimedio.
Tutto tace quasi a dimostrazione che la situazione così era, così è e così rimarrà ancora per molti anni.
E allora non rimane altro che sperare che per un fatto strutturale, questi immobili crollino da soli in modo poi di obbligare chi ne ha la responsabilità, ad eliminare le macerie e finalmente si potrà avere una città più bella e accogliibile di quanto lo è ora.
Sappiamo che la nostra è una pura utopia e che anche questa nostra richiesta di aiuto rimarrà inascoltata.
Purtroppo chi ci governa ha altro a cui pensare, le beghe all’interno dei loro partiti e della maggioranza, il desiderio di mantenere la poltrona sulla quale ha incollato il proprio sedere, il pensiero di mantenere lo stipendio, anzi in molti casi l’unico stipendio che percepisce grazie alla politica.
Se così non fosse uno dei primi elementi che potrebbe, anzi che deve essere affrontato, è proprio l’eliminazione di situazioni come quelle che abbiamo oggi ricordato, rendendo la nostra Busto più vivibile di quanto lo sia oggi.



2 commenti:

  1. Parliamoci chiaro, cari amici. E' finita un'epoca. Non ci saranno piu' le code interminabili sulle autostrade di gente che va in vacanza o si fa il fine settimana al mare o ai monti (il prezzo della benzina, a causa del diritto dei cinesi, indiani, brasiliani ecc. di vivere come noi nella civilta' dei consumi, non scendera' piu' anzi continuera' a salire sino alla compromissione dei rapporti sociali). Non ci saranno piu' le ferie come le abbiamo vissute noi, in albergo, all'estero, con tutta la famiglia unita. I "tecinici" che ci guidano come provvedimento in una societa' altamente tecnologica, hanno trovato il rimedio di farci lavorare di piu' e con piu' carichi di lavoro (bene l'aumento dei ritmi produrra' nuova disoccupazione), anzi negozi ed attivita' aperte anche la domenica. Incredibile in un mondo che soffre di sovraproduzione (35% di sovraproduzione auto in europa) questi geni hanno la pensata di farci lavorare di piu'. Non ci sara' piu' gente che spendera' soldi nel tempo libero, ma si dovra' risparmiare per i fondi pensione per integrare la pensione che non arrivera' ai limiti della sopravvivenza, e per uno stato sociale (sanita'. scuola per i figli, asili ecc) destinato a sparire. I soloni dell'economia, che fino ad oggi ci hanno detto che era giusto vivere cosi' consumendo e non pensando al futuro, oggi con la stessa sfrontatezza ci dicono che e' tutto sbagliato. Come soluzione ci propongono un nuovo medio evo, dove a sopravvivere saranno i piu' forti.. Be valeva la pena di vivere in questi anni, non ho mai riso tanto come ascoltando questi coglioni.
    Il problema e' che o troviamo la forza di ribellarci e di ricreare nuove ideologie che ci prospettino un futuro, o ci adattiamo al ritono della poverta' e indigenza, ma almeno pretendendo citta' vivibili e a misura d'uomo.Cosa che certo non e' Busto Arsizio. Una citta' priva di architettura urbana degna di questo nome, priva di centri di ritrovo sociali e culturali, di spessore tale da alzare il livello della qualita' della vita.Una citta' priva di bellezze naturali, per volere divino e priva di bellezze cultural/civili per volere umano.
    Bustocchi, lucidate le vostre spade, sappiate combattere, se non per il vostro, almeno per il futuro dei vostri nipoti, E che Dio ci assista.

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    1. Purtroppo, credo sia molto complicato pretendere "... citta' vivibili e a misura d'uomo ..." in assenza di risorse.

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