sabato 26 ottobre 2013

LA PISTOLA NON E’ PIU’ LA COLT

Una volta si sosteneva che il pericolo veniva dalle armi. Ora il vero pericolo arriva dai social network e la vera pistola è il telefonino o l’i. pad che dir si voglia, in quanto si può rovinare una persona mandando un twit o postando su Facebook dei giudizi. Forse è venuto il momento in cui il legislatore intervenga drasticamente per regolamentare i social network che sono diventati una vera e propria giungla. I nuovi mezzi di comunicazione possono essere utilizzati utilmente, ma se messi in mano a degli incoscienti rischiano di rovinare non solo la vita degli altri, ma anche la loro. Forse non tutti sanno che quando una persona chiede di essere assunta, la prima cosa che oggi viene fatta è quella di andare a verificare il profilo Facebook o similari, per cui nel momento stesso in cui si posta, ad esempio, una fotografia che vede un candidato che festeggia ubriaco la sua laurea, probabilmente questo giovane si è giocato la possibilità di essere assunto in posti di rilievo o e spesso anche di essere assunto. I così detti cacciatori di testa fanno le prime verifiche sui candidati proprio sui social network e, a seconda di quello che trovano, depennano dai loro elenchi centinaia di candidati perché questi, nella totale demenza, sono riusciti a postare su Facebook o similari, cose inaudite pensando di essere nel loro salotto di casa e, quindi, di poter scrivere tutto ciò che volevano, senza rendersi conto che il loro salotto di casa ormai è il mondo intero al quale tutti possono accedere e che una volta postato qualcosa su un social network, questo post vi rimane per sempre. Il problema è che i social network utilizzati in gran parte dai giovani, molti dei quali non hanno il raziocino di verificare che cosa può succedere con l’utilizzo sbagliato di ciò che viene postato. Parlavamo di una pistola puntata: chi non ricorda i casi di ragazzi che si sono suicidati in conseguenza dell’attacco che era stato posto in essere nei loro confronti da parte di ragazzi che essi ritenevano essere loro amici e che invece li volevano distruggere psicologicamente?

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