mercoledì 23 ottobre 2013

DILEMMA: CONSEGNARE LA POSTA O FAR PARTIRE GLI AEREI?

Questo è il dilemma della settimana. Il salvataggio di Alitalia grazie ai 75 milioni di Euro messi a disposizione da Poste Italiane SpA ha sollevato numerosi dubbi in quanto ci si chiede se il compito istituzionale delle Poste sia quello di fornire un servizio postale oppure salvare le compagnie aeree dal fallimento. Il nostro pensiero su Alitalia è noto: Berlusconi ci ha tolto dalle tasche 5 miliardi di euro che abbiamo dovuto pagare per salvare la prima Alitalia, chi è arrivato dopo in poco tempo ha fatto debiti per oltre un miliardo di Euro, dimostrando di essere degli ottimi imprenditori! Se fossimo in aziende private sarebbero già tutti licenziati! Passi che Poste SpA, anziché continuare nel suo compito istituzionale di consegnare la posta, si è messa a fare da banca, a vendere frullatori, libri, dischi, pentole, etc. etc., ma che ora si metta anche a salvare le compagnie aeree ci sembra troppo! Nel frattempo Poste Italiane SpA ha chiuso molti recapiti in piccoli paesi, dove le persone si recavano per consegnare e ritirare la posta, erano luoghi anche di socializzazione in quanto la gente si trova in quel luogo e si scambiava le idee, i programmi, i dolori e le gioie. Poste Italiane SpA ha sostenuto che di soldi non ce ne erano più e che, quindi, bisognava chiudere questi distaccamenti. In compenso va a buttare via 75 milioni di euro dei cittadini (Poste Italiane è pubblica al 100%) per mettere una pezza su un buco creato dai privati ai quali era stata regalata una compagnia aerea. Si tratta dell’azione più improvvida che si potesse fare e ci meravigliamo che un uomo intelligente come Letta abbia avvallato un simile misfatto. Se Alitalia deve fallire: fallisca, se deve essere acquistata per un tozzo di pane raffermo e ammuffito da Air France lo si faccia, ma che si smetta di far perdere ai contribuenti italiani milioni di euro per niente.

4 commenti:

  1. Concordo perfettamente. Posso dire che quando sento dire che bisogna privatizzare i servizi pubblici mi viene l'orticaria? Gianni Mazza

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  2. Ma le class action dove sono finite? Diciamo/pensiamo in tanti la stessa cosa ma.....domani è un altro giorno.
    Gp

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  3. solo un ente statale dal servizio VERGOGNOSO poteva pensare di soccorrere un'azienda dal servizio VERGOGNOSO come Alitalia.
    vecchio detto di mio nonno : chi si somiglia si piglia ......

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  4. Per completezza si deve dire che il 75% del fatturato di Poste Italiane oggi è composto da prodotti non postali (per chi non lo sapesse è una banca, una compagnia telefonica e come diceva correttamente l'avvocato vende pentole e cianfrusaglie...) ed ha un utile che si aggira intorno al miliardo e mezzo. Qui qualcuno potrebbe chiedersi ( e non capisco perchè i giornali non se lo chiedano) come mai lo stato ogni hanno versa comunque mezzo miliardo nelle casse di poste italiane. Ovviamente deve essere una specie di spartizione perchè ogni anno lo stato versa anche più di un miliardo alle ferrovie (che fanno utile solo grazie a questo trasferimento) ed una cifra più o meno simile alla RAI (che molto più coerentemente è nonostante tutto in perdita).
    La verità è che è facile fare i grandi manager quando ti ripianano i bilanci e nessuno valuta veramente il risultato per quello che è; è facile anche fare gli imprenditori come i capitani coraggiosi di Alitalia che hanno avuto in regalo la compagnia priva di debiti e sono riusciti in pochi anni a portarla al collasso, salvo poi richiedere l'intervento risanatore dello stato e magari poi uscire dalla società dicendo di esserne stati i salvatori.
    In ogni caso credo che l'acquisto di Alitalia da parte di Poste Italiane sia strategico per migliorare ancora i bilanci perchè così potranno lanciare il nuovo prodotto sostitutivo di posta prioritaria ma ovviamente più costoso, la posta aerea. Sicuramente l'operazione risolverà l'ormai annoso problema della consegna della posta a Busto Arsizio e soprattutto le raccomandate non avranno più i problemi degli ultimi anni ma verranno consegnate in tempi e modi ultra rapidi.
    A.B.

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