giovedì 9 settembre 2010

Prostitute in parlamento?

“Non escludo che senatrici e deputate sia state elette dopo essersi prostituite”, questa è la frase pronunciata dalla deputata Angela Napoli in un’intervista, frase che ha sollevato una violenta reazione da parte di alcune onorevoli.
L’on.Napoli non ha fatto nient’altro che raccogliere la famosa “vox populi” e non ha scoperto l’acqua calda!
Il termine “prostituirsi” può essere inteso non solo sotto l’aspetto sessuale, e se l’Onorevole ha fatto questa affermazione avrà le sue buone ragioni, anche perché, vista la moralità che vi è in Parlamento e non solo, il fatto che qualcuno si prostituisca per € 15.000 al mese ed altri benefit può essere anche all’ordine del giorno.
Quello che però lascia meravigliati non è tanto la frase dell’onorevole Napoli, ma è la reazione che vi è stata.
Stranamente solo alcune Onorevoli del PdL si sono offese, sarebbe come se allo stadio un arbitro gridasse ad un pubblico di 90.000 spettatori “cornuto” e uno solo su 90.000 si alza e, rivolgendosi all’arbitro, gli dice: “Perché ce l’ha con me?”, forse gli altri 89.999 spettatori potrebbero pensare che l’unico cornuto presente allo stadio fosse proprio quello che si è rivolto all’arbitro.
In problema è un altro: i parlamentari devono essere scelti dai cittadini e non dai padroni dei Partiti, fino a quando non sarà ripristinata la preferenza, situazioni simili potrebbero verificarsi anche con altri tipi di prostituzione, ben più gravi di quella sessuale.
La moralità di una Nazione si misura anche su queste cose.
Pur di essere indicati nella lista con la sicurezza di essere eletti vi sono soggetti che sono disposti a vendere anche la madre, non solo a prostituirsi.
Ai tempi della Prima Repubblica (ma la Seconda è mai è iniziata….?) per essere eletti in Parlamento bisognava conquistare una preferenza alla volta; oggi basta essere solo mettersi “a 90°” davanti al padrone di turno!

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