Poche ore or sono si sono svolti i funerali di Riccardo Sarfatti, la cui morte ha lasciato un grande vuoto.
Era un uomo della società civile prestato alla politica, ma che della politica era innamorato e forse di politica è morto in quanto la morte lo ha colpito mentre ritornava a casa dopo aver assistito ad un intervento di Veltroni.
Abbiamo conosciuto Sarfatti nel 2005 a Varese durante la campagna elettorale per le regionali; era stato lui a cercarci e ci aveva chiesto di organizzare a Busto un incontro con i cittadini.
L’incontro vi è stato, la sala Tramogge era stracolma di persone, il suo intervento è rimasto impresso nella mente dei presenti non solo per la qualità degli argomenti trattati, ma per la semplicità con la quale Riccardo aveva affrontato tematiche politiche importanti facendosi capire da tutti.
Quello che gli interessava era il rapporto diretto con gente e lo ha dimostrato, rispondendo fino a tarda ora alle domande che i cittadini gli hanno rivolto.
Il risultato elettorale che aveva ottenuto è stato notevole: 44% dei voti alla sua coalizione.
In molti dovrebbero imparare da Sarfatti, che ha saputo mettersi da parte quando era necessario, non apparire quando era superfluo, non intervenire quando altri meglio di lui lo potevano fare, la sua dote era l’umiltà che dimostrava in ogni momento.
Lo stile di Riccardo non si è visto dorante la scorsa campagna elettorale per le regionali e il risultato alla fine si è visto anche se, mentre Sarfatti aveva ottenuto un ottimo risultato e poi era stato messo in disparte, altri pur essendo stati protagonisti di una disfatta, sono stati promossi.
lunedì 13 settembre 2010
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