Le ferie estive sono finite: chi è tornato dai monti, chi dal mare o dai laghi, ma molti non sono neppure partiti ed hanno passato le loro vacanze al caldo torrido della città e sono sicuramente la maggioranza dei nostri concittadini in quanto la crisi economica che ancora è in essere, checché ne dicano i nostri governanti, ha ridotto le disponibilità finanziarie e quindi in molti hanno deciso di non fare le ferie, o di ridurle a soli weekend “mordi e fuggi”.
Quello che però interessa di più non è tanto come sono andate le vacanze ma se, ritornando presso la ditta dove si lavora, sarà operativa e si avrà la possibilità di continuare a lavorare.
Le prospettive sono le stesse, se non peggiori, rispetto allo scorso, per cui la prima speranza è quella di continuare ad avere un rapporto di lavoro sicuro.
Tra quelli che un posto di lavoro sicuro ce l’hanno, dobbiamo annoverare i politici di mestiere i quali, in conseguenza del loro impegno profuso per la Nazione, per la Regione, per la Provincia, per la propria città, per la collettività, uno stipendio l’hanno assicurato.
Queste persone al ritorno dalle loro ferie, avendo sempre i cittadini nel loro cuore, avranno certamente delle proposte su che cosa fare per migliorarne la vita.
Per quanto riguarda Busto i nostri politici, e ci riferiamo al Sindaco e alla Giunta, di idee in merito alle cose da fare, ne avranno molti, anche perché fra meno di sette mesi ci saranno le elezioni per cui i programmi elettorali avranno un grande spazio.
Cinque anni fa, in occasione della scorsa campagna elettorale per le amministrative, il futuro Sindaco aveva promesso di asfaltare le strade e questa promessa in questi giorni è stata in parte mantenuta, ma le cose da fare sono ben altre, non si tratta di mettere un po’ di asfalto su una strada in quanto, come sosteneva un politico messicano, “governare non è asfaltare”.
Busto ha molte necessità che sono ben conosciute, basterebbe leggere i nostri articoli per avere un riassunto di quelli che sono i suoi principali bisogni.
I futuri candidati sindaci non dovranno diventare matti per predisporre i loro programmi in quanto sarà sufficiente che ne prendano uno serio proposto ad una delle ultime elezioni e farlo proprio, in quanto negli ultimi 15 anni ben poco è stato fatto e le necessità sono sempre le stesse.
Riteniamo che un qualsiasi programma elettorale deve avere almeno cinque punti: i giovani, gli anziani, il lavoro, l’ambiente e le opere pubbliche.
Per quanto riguarda i giovani deve essere realizzato velocemente un centro di aggregazione per giovani; da tre anni a Busto è stata costituita la Fondazione Blini ma per una totale incapacità della nostra amministrazione, non ha ancora iniziato a funzionare ne è all’orizzonte una sua possibilità di funzionamento serio. La conseguenza è che i giovani non sanno dove andare a trascorrere il proprio tempo e portare avanti iniziative culturali e sportive.
Almeno sotto questo profilo, visto che vi è lo stabile e i soldi, ci auguriamo che il nuovo sindaco riesca a far funzionare questo ente che per noi è basilare per il futuro dei giovani di Busto e non solo, diversamente chiudiamo il tutto e passiamo ad altre iniziative.
Per gli anziani, si deve pensare a nuove strutture che diano ospitalità agli stessi durante il giorno, a nuove forme di assistenza, insomma ripensare completamente la cultura dell’assistenza all’anziano in quanto deve essere considerato non come “quello della terza età”, ma un “diversamente giovane” che ha in sé una grande voglia di vivere, senza dimenticare coloro che sono stati colpiti da malattie per cui hanno bisogno di cure ed assistenza continue. Per questi le strutture devo essere ripensate ed adeguate alle nuove necessità.
Per il lavoro, problema che coinvolge tutta la collettività, non si deve pensare a dare un qualsiasi lavoro o un lavoro a qualsiasi costo, ma si deve dare “il lavoro” che deve essere dignitoso, ben retribuito, sicuro.
Per quanto concerne la politica ambientale è necessario riscoprirla, ridisegnarla e riprogrammarla completamente; alcuni orientamenti sono ormai diventati obsoleti e bisogna pensare ad una cultura dell’ambiente che inizi da quando si nasce e continui fino all’ultimo giorno di vita.
L’ambiente è un bene che si consuma e l’uomo deve cercare di preservarlo.
Per le opere pubbliche: il sottopasso che collega il Sempione con Sant’Anna, l’utilizzo della nuova caserma dei Carabinieri, la sistemazione del Commissariato, l’utilizzo dell’ex calzaturificio Borri sono opere non più rinviabili.
L’elenco è più lungo ma riteniamo che se un sindaco riesce a realizzare i punti che abbiamo appena elencato, già avrebbe il merito di aver fatto ciò che negli ultimi 17 anni i suoi predecessori non sono riusciti a fare.
Le ultime realizzazioni che si possono definire serie sono state portate avanti dalle giunte Tosi, che si sono trovate tutto predisposto dalla giunta Rossi caduta nel 1993, progetti, opere quasi finite, finanziamenti in essere, eccetera.
Dopo queste realizzazioni la cui progettazione risaliva in gran parte alla fine degli anni ’80 inizio anni ’90, a Busto si è visto ben poco, a dire il vero siamo poco scrupolosi in quanto abbiamo dimenticato la pista di atletica costruita in zona industriale, che come si sa è una’area particolarmente salubre in quanto tutte le aziende che vi sono in loco non creano inquinamento e quindi gli atleti possono respirare aria pulita anche se dove si allenano vi sono fabbriche che nell’aria scaricano di tutto, ma sicuramente non inquinante…!
A parte le battute, quello che necessita a Busto è riappropriarsi delle sue vere vocazioni che sono quella industriale e quella di essere la città guida all’Alto Milanese.
Sarà un lavoro molto difficile riprendersi il famoso soprannome di “Manchester d’Italia” o “città dalle cento ciminiere”, ormai le aziende più grandi che ci sono a Busto sono il Comune e l’Ospedale, il che la dice lunga sulla capacità industriale della nostra città.
Invece Busto può fare molto per quanto riguarda la vocazione di essere guida per l’Alto Milanese.
Il compito è politico, bisogna avere un’ampia progettualità, e un sindaco capace ed intelligente che deve essere in grado di far risorgere Busto dalle ceneri in cui è caduta anche sotto questo profilo.
Non è con il numero di abitanti che si diventa una città importante, a nulla interessa il fatto che Busto superi come numero di abitanti Varese, in quanto il capoluogo della provincia comunque sarà sempre Varese e Busto continuerà ad essere la cenerentola..
(Da L’Informazione 10 settembre 2010)
mercoledì 15 settembre 2010
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