mercoledì 8 giugno 2011

Lufthansa se ne va da Malpensa.

Con una decisione che tutti si auguravano che non fosse presa, ma che era da tempo nell’aria, la compagnia aerea tedesca Lufthansa ha deciso di abbandonare lo scalo di Malpensa.
Questo significa che 350 lavoratori potrebbero essere a rischio di licenziamento, anche se, con l’arrivo di nuovi voli da parte delle compagnie aeree Air Europa e Easy Jet, Sas e Vueling, parte dei voli saranno recuperati. Per cui potrebbero riassorbire eventuali lavoratori licenziati.
Con l’arrivo di Lufthansa i vertici di Sea, in particolare il leghista Bonomi, avevano brindato in quanto Malpensa, con l’arrivo della compagnia tedesca, avrebbe risolto in gran parte i problemi, dopo l’abbandono di Alitalia, di questo scalo in quanto avrebbe permesso di recuperare gran parte dei passeggeri persi.
Lufthansa aveva creato anche una società italiana per gestire il traffico passeggeri di Malpensa e poi tutto è finito a tarallucci e vino.
Viene da chiedersi se non vi sia lo zampino di qualche politico benpensante che per proteggere gli slot di Alitalia, penalizza nuovamente l’aeroporto di Malpensa e con esso i cittadini che gravitano nel suo hinterland.
È necessario che gli slot non siano più proprietà privata ma diventino un bene pubblico che viene attribuito dallo Stato solo a chi poi li utilizzerà continuamente.
Non è possibile che Alitalia abbia una serie di slot, che non utilizza, creando un disservizio per i cittadini.
È necessario che a livello nazionale si intervenga con mano pesante sulla regolamentazione aerea, per stabilire regole più civili e trasparenti, basate sulla concorrenza e non sugli imperi che ormai stanno cadendo uno dopo l’altro.

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