martedì 23 aprile 2013

Alla faccia dei rottamatori

Il Presidente Napolitano è stato rieletto “a furor di popolo” o meglio obtorto collo, dalla stragrande maggioranza dei parlamentari che non sapevano più come fare ad uscire dal sacco in cui si erano infilati.
Napolitano ha accettato di essere rinominato Presidente della Repubblica ad una condizione ben precisa e cioè che i partiti si impegnassero a formare un governo con il compito di approvare in tempi brevi alcune proposte essenziali per il futuro della Nazione, tra cui la riforma elettorale.
Nel discorso di insediamento Napolitano ha dimostrato di avere idee, capacità, prestanza fisica di gran lunga superiore a quella di molti ventenni e trentenni che ora la fanno da padrone in Parlamento.
Il suo principio è “schiena dritta e cervello fine”: quanti sono i giovani rottamatori che possono permettersi questo?
Napolitano ha dimostrato che a 88 anni si può essere ancora giovani e si può essere anche “salvatori della patria”.
E l’avviso, che sapeva molto di minaccia, delle sue dimissioni nel caso in cui qualcuno non rispetti il patto è stato preciso e siamo sicuri che Napolitano darà le dimissioni nel momento stesso in cui verificherà che i partiti non intendano mantenere gli impegni assunti.
E siamo altrettanto sicuri che una volta che l’Italia sarà traghettata, con una nuova legge elettorale, a nuove elezioni, il giorno dopo Napolitano si dimetterà da Presidente della Repubblica ma in ogni caso il suo nome, la Sua figura, rimarranno indelebili non solo sui libri di storia ma anche nel cuore degli italiani che amano veramente l’Italia.





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