martedì 2 ottobre 2012

4.500.000 di persone in sofferenza lavoro

La CGIL, a seguito di una approfondita indagine, ha rilevato che ben 4.500.000 persone sono in “sofferenza occupazione”: queste persone sono i disoccupati, gli scoraggiati e i cassaintegrati.
Si tratta di un numero enorme di persone alle quali bisogna prestare la maggiore attenzione possibile.
E’ bene che tutti, ma per primi i sindacati, incomincino ad avere particolare attenzione non solo per chi un posto di lavoro e uno stipendio (che sia una retribuzione o una pensione) ce l’ha, ma anche nei confronti di chi non ha nulla e questi sono i disoccupati, i giovani e le donne, cioè quelli che pur cercandolo non riescono a trovare un posto di lavoro.
Vi sono persone che, dopo un anno, due, tre, in cui hanno cercato il lavoro, sono talmente scoraggiati da smettere questa ricerca inutile.
Quanti sono gli uomini che si sono trasformati in “casalinghi” non per una propria scelta, ma solo perché non riescono a trovare un lavoro?
Sono molti e per fortuna hanno la moglie che lavora, i genitori con una pensione e quindi riescono ad andare avanti; ma se tutto questo non vi fosse, la prospettiva sarebbe nerissima.
Questa situazione coinvolge tutte le classi sociali, da chi non ha un’istruzione ai laureati, da chi stava bene economicamente fino all’altro ieri ed ora è non abbiente; e che deve essere affrontata politicamente, ma vi deve essere anche una sferzata di ottimismo da parte di tutti.
Devono essere inventate nuove forme di lavoro e le persone devono svolgere i lavori che ci sono, senza avere “la puzza sotto il naso” e non dire che, dato che si è svolto un lavoro di prestigio fino a ieri, non si può svolgere un lavoro sminuente.
Forse è arrivato il momento di ritornare al passato quando la gente si creava un posto di lavoro, diventando piccoli artigiani, facendo lavori che altri non facevano, costituendo piccole aziende, affrontando i momenti difficili del dopo-guerra e sono arrivati alla serenità economica.
Forse è un’utopia, ma se si dovesse dare sviluppo a questo settore, una parte, forse piccola, di disoccupati non vi sarebbe e molti scoraggiati incomincerebbero a sperare nel futuro.

1 commento:

  1. giuseppe de bernardi di valserra2 ottobre 2012 alle ore 16:20

    Comunque, se cerchi un idraulico o un elettricista paghi cifre da paura e non ne trovi.Non parliamo poi se cerchi qualcuno che faccia lavori domestici o di piccola manutenzione. Se non li assumi, con costi enormi, dopo un anno ti fanno la vertenza. A cosa sono poi serviti in questi anni i sindacati ? A difendere lavoratori immeritevoli, licenziati magari per furto o assenze ingiustificate (doppio lavoro) a rivendicare posizioni incompatibli con un rapporto di lavoro. Ovviamente ,alla fine, l'esito è scontato.

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