sabato 29 settembre 2012

La casta: i giornalisti

Sallusti, oggi direttore del Giornale, è stato condannato in via definitiva ad un anno e quattro mesi di reclusione senza la condizionale per pubblica su Libero (del quale nel 2007 era direttore) aver diffamato un magistrato con un articolo nel quale presentava la vicenda della gravidanza interrotta di una tredicenne come un aborto coattivo deciso dal giudice, fatto risultato totalmente falso.
Si tratta di una responsabilità oggettiva che è posta a carico del direttore per quanto pubblicato sul suo giornale per l’obbligo di vigilanza che lo stesso deve avere sulle notizie che pubblica.
Una volta pronunciata la sentenza tutti i direttori di giornali, compresi anche i detrattori di Sallusti, si sono stretti attorno a lui difendendolo a spada tratta.
La bandiera è stata: “per un’opinione non si può finire in carcere”.
Ma in questo caso Sallusti non ha espresso una opinione, ha diffamato delle persone affermando il falso e per questo deve essere punito in quanto “uccide più la parola che la spada”.
Una notizia sulla stampa può distruggere la vita di una persona, la può portare anche al suicidio, come è già successo in passato e i giornalisti non devono andare esenti dalle loro colpe.
Prima di pubblicare notizie false, e nel caso di specie Sallusti non ha mai rettificato quanto scritto che poteva portare i giudici ad una pena più mite, ha dimostrato, si deve essere certi di quanto si pubblica! È troppo comodo distruggere una persona con delle falsità e poi “candidamente” chiedere scusa.
E ancora oggi Sallusti è imputato per diffamazione.
Non esiste la libertà di scrivere tutto ciò che si vuole.
Per quale motivo se io scrivo una notizia falsa sul mio blog posso essere denunciato e condannato, mentre se la scrive Sallusti deve andare esente?
Altra domanda: per quale motivo il mio cliente Sig. Mario che è stato condannato ad una pena definitiva per aver insultato una persona (e l’insulto può essere considerato un’opinione) pur essendo incensurato, in galera ci deve andare?
La risposta è semplice perché non si chiama Sallusti!
E come al solito “la pezza è peggio del buco”: dopo che la sentenza è diventata definitiva è saltato fuori l’onorevole Renato Farina del PDL (sarà un caso?) ex vice direttore di Libero, radiato dall’Albo dei Giornalisti (e quindi per premio Berlusconi lo ha fatto diventare Deputato!) che ha dichiarato che l’articolo diffamatorio lo aveva scritto lui: troppo facile dichiararsi ora colpevole quando manca pochissimo alla prescrizione del reato accusarsi di un reato, sapendo di farla comunque franca e sapendo anche di godere della immunità parlamentare!
E allora ciascuno deve avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità: se Sallusti ha sbagliato è giusto che finisca in galera se non l’Italia continuerà ad essere per sempre il paese dei furbi e dei furbetti.

2 commenti:

  1. giuseppe de bernardi di valserra1 ottobre 2012 alle ore 12:27

    Ieri su Report condotto magistralmente dalla Gabanelli abbiamo avuto la più ampia prova di cosa significa essere deputato o senatore oggi. Se uno è mafioso, condannato nei primi gradi o definitivo, indagato o corrotto la prima cosa che fa è farsi eleggere deputato o senatore. Non può essere casuale l'enorme numero di "delinquenti" che alla Camera od al Senato ci rappresentano anche nelle fasi legislative. Io sono convinto che prima o poi il cittadino lo capirà e preferirà un onesto al potere piuttosto che un disonesto. Oggi non possiamo che assistere alla devastazione prodotta dal sistema Berlusconi.Se io venissi eletto lo farei gratuitamente, con la massima trasparenza ed onestà, pienamente conscio del mio ruolo e dei miei doveri. Come svolgono il proprio compito i vari Fiorito, Dell'Utri e compagnia?.
    Perchè i giornalisti (vedi La Vitola, Feltri o Sallusti) restano "vergini" anche dopo aver gravemente peccato scrivendo su comando ed il falso ??

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  2. SALLUSTI IN GALERA? NON MI MANCHERA'.... E A VOI?

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