mercoledì 31 ottobre 2012

Cinquant’anni ma non li dimostra

Cinquant’anni or sono veniva pubblicato il primo numero di Diabolik, si è trattato di un evento che nel settore dei fumetti è stato definito epocale in quanto ha rappresentato un modo completamente diverso di concepire la grafica, la storia, i contenuti.
Diabolik rappresenta nello stesso tempo il criminale senza scrupoli, ma anche il criminale con un cuore: questo può sembrare una contraddizione, ma rappresenta la realtà.
In più di un episodio, Diabolik ripristina anche la giustizia che era stata violata, si trasforma da criminale in Giudice, istruisce il processo, lo metabolizza, pronuncia la sentenza ed inesorabilmente la esegue uccidendo la persona che ha violato sacrosanti valori.
Il primo numero di Diabolik pubblicato cinquant’anni or sono, se raffrontato agli episodi attuali, è totalmente diverso per grafia, scene ed impostazione in quanto Diabolik ha saputo adeguarsi all’evoluzione dei tempi.
Ma quello che più impressionava ed impressiona di Diabolik, non sono tanto i suoi crimini ma è porta a termine i suoi crimini, inventando marchingegni che cinquant’anni fa sembravano fantascienza e che oggi sono diventati realtà: la macchina che si trasforma in sottomarino o in un aereo, rocce che si spostano liberando tunnel, microfoni che permettono di sentire a centinaia di metri di distanza e così di seguito.
Come non ricordare le sue maschere, la sua capacità di adattarsi alla sua vittima o alla persona che doveva combattere, trasformando il proprio volto, il proprio corpo, la propria voce in un perfetto sosia.
Molti hanno tentato di imitare Diabolik ma nessuno è sopravvissuto e questo testimonia la bravura delle sorelle Giussani che lo hanno inventato.

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