martedì 16 ottobre 2012

16 ottobre 1978: una data storica

Il 16 ottobre 1978 veniva eletto Papa Carol Wojtyla, che assunse il nome di Papa Giovanni Paolo II in onore e ricordo dei suoi predecessori.
Il Papa polacco, così come venne chiamato, rappresentò una rivoluzione all’interno e fuori dalla Chiesa.
Grazie a lui, grazie alle sue parole, grazie ai suoi viaggi e al suo modo di proporsi, il mondo non è stato più lo stesso dopo la sua elezione.
È caduto il muro di Berlino, l’impero sovietico si è dissolto, il mondo che era diviso dalla guerra fredda iniziò a dialogare e il disarmo diventò la parola ricorrente durante i discorsi dei capi di Stato non solo una parola ma fatti concreti; molti regimi dittatoriali sono scomparsi, le religioni diverse hanno iniziato a parlarsi: uno sconvolgimento epocale del modo stesso di intendere la religione.
Chi non ricorda le sue parole, le carezze che dava ai bambini e alle persone sfortunate, al suo sorriso quando vedeva davanti a sé le persone che ballavano, il suo volto teso quando pregava, il tremore delle sue mani quando ha iniziato ad essere colpito dalla malattia.
Si tratta di ricordi che nessuno di noi potrà mai dimenticare.
Quel lunedì 16 ottobre 1978 il mondo ha subito una scossa e tale scossa ci colpisce ancora oggi.

7 commenti:

  1. E' stato il Papa che ha fatto solo politica e finanziato con soldi della chiesa Cattolica la sua Polonia. Ora non resta che farlo Santo.....

    Il mio commento: povera religione Cattolica.

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  2. Ma non era un'altra data storica da ricordare quella dei deportati EBREI portati via da ROMA e che ben pochi TORNARONO...

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  3. Perche' invece non parliamo di un vero Papa rivoluzionario: ALBINO LUCIANI. Gia' nel seminario di Belluno, lesse nonostante all'indice, Antonio Rosmini, in particolare la sua: Le cinque piaghe della Chiesa. Dove 4 queste piaghe erano le seguenti: 1) Lontanaza sociale del clero dal popolo 2) basso livello di istruzione dei preti 3) disunione e acrimonia tra i vescovi 4) dipendenza e asservimento delle autorita' ecclesiastiche alla proprieta' materiale ed alla ricchezza. A 23 anni fu ordinato sacerdote. Intelligente, umile, semplice, disponibile, sempre sorridente, riusciva a far emergere la parte piu' bella e positiva del carattere della gente. Nel '58 fu vescovo di Vittorio Veneto. E ai 400 preti che lo accolsero offrendogli cibo, denaro e altri doni, rispose: Sono venuto con pochi soldi e me ne andro' con pochi soldi. Rifiuto' qualsiasi privilegio apri' la diocesi alla democrazia, discutendo con i suoi preti, ed ammettendo anche pubblicamente i suoi errori. Le sue idee sulla chiesa, derivate dal Rosmini, erano chiare: doveva essere povera, dei poveri e per i poveri. Nel '70 divenne patriarca di Venezia. Rivoluziono' le antiche usanze rifiutando la fastosa sfilata di gondole, rifiuto' la barca personale messa a disposizione dalla citta', e rifiuto' i numerosi ricevimenti in suo onore. Visito' invece il seminario locale e le prigioni. Sulla terraferma si spostava in biciletta e se doveva attraversare i canali prendeva il vaporetto. Uso' il suo denaro, nella diocesi, per aiutre persone in difficolta' e sacerdoti ammalati; esorto e autorizzo' i suoi parroci a vendere ori, collane e oggetti preziosi, dando il ricavato ai bisognosi. Lui stesso vendette la sua preziosa croce pettorale e l'anello che gli aveva donato Papa Giovanni. Quando nel '78 fu eletto Papa esclamo': Per favore no! ma alla fine accetto' dicendo ai cardinali: Possa Dio perdonarvi per cio' che mi avete fatto. Evidenzio' l'intezione di continuare nell'opera pacificatrice del Concilio dichiarando: Se Cristo tornasse sulla terra bisogna farGli trovare una Chiesa che Egli avrebbe riconosciuto. Nella cerimonia di incoronazione, rifiuto' la sedia gestatoria, la tiara tempestata di pietre preziose, e la cerimonia di 6 ore fu sostituita da una semplice messa. Normalmente rispondeva personalmente al telefono, e ordino' che gli avanzi delle cene speciali per gli ospiti, costituissero il suo pranzo per i giorni seguenti (mangiava con molta parsimonia). Le diatribe con la curia culminarono con l'omelia in San Pietro dove disse: Dio e' nostro padre, o meglio nostra madre. Sembro' quasi una bestemmia nella maschilissima Chiesa cattolica. Ma Albino li zitti dicendo di aver citato solo il profeta Isaia.. Rispondendo ad una domanda del settimanale economico Il Mondo sulla banca vaticana IOR e le collusioni con Sindona, Gelli, Calvi, di questo tenore: Santita' e' giusto che il Vaticano operi sul mercato come un agente specultivo? E' giusto che lo IOR intervenga nei trasferimenti illegali di capitali all'estero degli italiani?, rispondendo a quella domanda, dicevo, egli dispose il trasferimento del discusso Marcinkus e l'immediata interruzione dei rapporti con BANCO AMBROSIANO. Il mattino successivo fu trovato morto. Mario

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  4. Questi erano tutti gli scandali che si susseguirono sotto il santo papato del papa Polacco. E mi dispiace che la santa romana chiesa vuole farlo santo..............

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  5. Woitila dovrà essere ricordato per la sua immensa capacità di portare in ogni posto del mondo con i suoi viaggi e discorsi l'immagine di una Chiesa aperta al dialogo e alle nuove realtà della società moderna. Peccato che questa disponibilità il resto del clero non l'ha in effetti mai data. Purtroppo sia Luciani che Woitila non sono riusciti a far cambiare la Chiesa, che resta comunque lontata da ciò che dovrebbe essere e fare. La disaffezione del mondo cattolico è dovuta principalmente a questo. Questi i temi attuali che non si possono più dribblare: contraccezione, coppie sposate solo civilmente, separati, divorziati, ricchezza del clero, assistenza ai bisognosi (soprattutto a quelli della porta accanto).
    Quando la Chiesa dornerà ad essere un esempio e non una solita predica, la disponibilità e la fede di tutti torneranno.

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  6. concordo in pieno con Mario

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  7. Questa dovrebbe essere la strada maestra da percorrere, ed io sono daccordo in pieno. Ma quando la massima autorità della Chiesa Cattolica, Woitila, nella sua lunga vita da Papa si è dimenticato di vigilare sugli scandali pesantissimi e pericolosi, si è dimenticato di vigilare sul clero che in quasi mezzo mondo abusava con pedofilia e scndaletti vari, quando si è dimenticato che un Papa non deve fare politica e non deve finanziare movimenti politici, sindacali e terroristici, allora questa non è più religione, aloora facciamolo Santo per tutto quello che ha fatto che è costato alle casse del Vaticano e dello stato Italiano.

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