martedì 28 agosto 2012

Federalismo e IMU

I Comuni hanno approvato da tempo i propri bilanci che sono stati per tutti dei bilanci “lacrime e sangue” composto essenzialmente da: tagli, tagli, tagli!
Ma il problema non sono solo i tagli, ma sono anche gli aumenti delle tasse comunali, dei costo dei servizi e tariffe, e quant’altro si potesse aumentare.
Si passa dall’aumento per l’utilizzo delle sale comunali, all’aumento per i commercianti che tentano di incrementare gli incassi mettendo dei tavolini sul marciapiede, agli aumenti per i servizi funerari a quelli degli asili e scuole materne, a nuovi posteggi a pagamento e chi più ne ha ne metta.
Non solo, ma questo non rappresenta il punto centrale di discussione in quanto il vero punto è la famigerata o meglio, famelica, IMU che sostituisce la vecchia ICI, appesantendosi notevolmente.
Il problema dell’IMU /ex ICI sta nel fatto che i cittadini non erano più abituati a pagarla e conseguentemente per gli stessi rappresenta una nuova imposizione fiscale in quanto, come è noto, nel momento stesso in cui non si paga più una cosa, questo diventa un fatto acquisito e se dopo un paio d’anni si deve ripagarla, ovviamente la questione pesa molto di più.
L’abolizione dell’ICI ha rappresentato uno sfacelo economico imposto da Berlusconi quando, pur di vincere le elezioni del 2008, era disponibile a vendere anche l’anima al diavolo.
Il risultato quale è stato: l’ICI non è stata pagata per la prima casa dai cittadini che in precedenza pagavano molto poco ma quel poco serviva a far respirare le casse comunali, in compenso dopo poco tempo è arrivato il cosiddetto “patto di stabilità” che ha impedito di fatto ai Comuni virtuosi di poter disporre dei soldi che avevano a disposizione.
In buona sostanza il patto di stabilità punisce i Comuni che non avevano, e qui bisogna spezzare una lancia in favore del Sud in quanto non è vero che Comuni in stato fallimentare sono solo quelli della Sicilia in quanto anche Modena, governato dal Centro-Destra, ha debiti enormi e questo sta a dimostrare che ogni mondo è paese e che quando la gente si fa eleggere per governare ma non ha la capacità politica per farlo, riesce solo a fare disastri.
Il problema di fondo è dato dal fatto che lo Stato versa sempre meno soldi ai Comuni e questi riescono a racimolare soldi dalle solite entrate come ad esempio gli oneri di urbanizzazione che si sono ridotti in modo esponenziale negli ultimi anni in quanto nessuno costruisce niente.
D’altra parte negli anni scorsi si è costruito tutto e di più, con la conseguenza che vi sono migliaia di appartamenti sfitti, case costruite senza un preciso disegno urbanistico e i costruttori, che stanno fallendo uno dopo l’altro, non hanno più denari da investire e quindi non costruiscono più.
La conseguenza di questa spirale è che nelle casse del Comune non entrano più oneri di urbanizzazione e questo costituisce un grave problema economico per tutti i Comuni.
Si tratta di una situazione che purtroppo non riguarderà solo il 2012 ,ma sicuramente proseguirà anche per gli anni a venire.
I Comuni avranno sempre meno risorse dallo Stato e quanto prima dovranno essere in grado di sopravvivere da soli, in che modo non riusciamo neppure a immaginare in quanto un Comune non può creare reddito.
L’unico mezzo che ha un Comune è quello di veder finalmente applicato il federalismo fiscale, termine tanto amato dai Leghisti i quali, dopo vent’anni di governo romano, non sono riusciti a fare nulla in merito.
Ricordiamo che l’IMU è un’invenzione di Calderoli, perché ogni figlio ha un padre.
Ovviamente si risponderà che Calderoli ha inventato solo l’acronimo, ma che il contenuto deve essere attribuito a Monti, ma questo non è vero in quanto Monti non ha fatto altro che applicare l’IMU come era stata prevista dal governo Berlusconi/Lega.
Tutti i bilanci approvati prevedono anche alienazioni di beni di proprietà comunale con l’augurio che i Comuni riescano “a piazzare” i loro immobili in un momento in cui il mercato immobiliare è in crisi.
L’augurio che però ci facciamo è si verifichino delle svendite fatte solo per portare a casa un po’ di soldi.
I nostri genitori e i nostri nonni hanno acquistato nel corso degli anni, amministrando il nostro Comune, immobili per milioni di euro e oggi non dobbiamo svendere questo patrimonio che dovrebbe essere conservato per i nostri figli in quanto di solito si cerca di lasciare ai nostri figli almeno un centesimo in più di quello che abbiamo ricevuto dai nostri genitori.

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