lunedì 22 marzo 2010

Una campagna elettorale con tanta propaganda e zero programmi

Gli editoriali di Giovannelli e Coronetti recentemente pubblicati trattano un problema che aleggia in questi giorni e di cui nessuno parla.
Ci riferiamo al teatrino del quale pochi riescono a non farne parte e ci spieghiamo
In tutte le campagne elettorali le parti in competizione propongono programmi onniscienti, cercando di ottenere il consenso di qualche elettore in più, ma in questa campagna elettorale di programmi non si è quasi mai parlato.

Quello che più colpisce di questa campagna elettorale è il dispendio di energie che alcuni candidati stanno ponendo in essere per sperare di essere eletti.
La legge stabilisce il limite dei costi in una campagna elettorale regionale in € 38.400,00. Sarà interessante leggere i resoconti contabili al termine della competizione elettorale per verificare come hanno fatto alcuni candidati a rispettare questo limite.
I conti possono essere fatti in un modo molto semplice: è sufficiente calcolare quante lettere sono state spedite per posta ordinaria prima delle agevolazioni elettorali (il costo del solo francobollo era di € 0,60 per ogni lettera spedita); quanti manifesti sono stati affissi prima che vi fosse la possibilità di utilizzare gli spazi messi a disposizione dei Comuni (con il costo dell’affissione oltre a quello del manifesto); quante sale cinematografiche, sale, saloni, ect. sono stati affittati per incontrare gli elettori (oltre al costo della sala vi è anche quello del rinfresco); quanto è stato speso per la pubblicità sui mass media e quanto per i mezzi che hanno girato la Provincia con le immagini del candidato per trenta giorni e più. Quanto è stato pagato per coprire pullman e camion con immagini immense dei candidati. Quanto sono venuti a costare i gazebo megagalattici che abbiamo visto nella varie piazze. Quale è stato il costo di volantini, pieghevoli, lettere, famosi santini, utilizzati nel corso di questi giorni.
Una volta verificato tutto questo si scoprirà che o qualcuno riesce a farsi fare tutto gratis (ma noi nella nostra vita non abbiamo mai avuto nessuno che ci abbia regalato nulla, come probabilmente anche per la maggior parte di chi ci sta leggendo), oppure si è riusciti a svicolare dal limite imposto dalla legge.
In questo momento, con i cassaintegrati aumentano di giorno in giorno, che la maggior parte dei cittadini si trova in grande difficoltà economica perché hanno perso il posto di lavoro o sta per perderlo, porre in essere una campagna elettorale dispendiosa rappresenta un insulto.
È necessario che vi sia una moralizzazione e l’invito che facciamo è quello di contenere i costi della campagna elettorale a livelli giustificabili in quanto qualche cittadino incomincia a chiedersi dove alcuni candidati vanno a prendere i soldi che spendono per essere eletti.
Perché invece di spendere denaro in pubblicità, non si organizzano incontri pubblici dove i candidati di entrambi gli schieramenti dibattono sulle loro proposte cercando di trovare un’intesa sul programma che dovrà essere realizzato da chi (chiunque esso sia) governerà in futuro la Regione Lombardia?
Fin quando si penserà solo alla elezione del singolo candidato senza pensare al risultato che si vuole ottenere per la Lombardia, avremo una campagna elettorale basata solo sugli slogan, sulle frasi fatte, ma senza alcun contenuto a favore dei cittadini.

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