mercoledì 9 febbraio 2011

Angeli

Dopo la morte dei quattro bambini Rom a Roma tutti si sono indignati, il Sindaco Alemanno ha gridato allo scandalo, il Presidente della Repubblica Napolitano è andato a porgere le condoglianze ai genitori, oggi vi è stata la giornata di lutto cittadino a Roma: Tutte belle cose, ma tutte tardive.
I bambini Rom non erano degli sconosciuti, erano stati censiti più volte, erano conosciuti dai Servizi Sociali di Roma, erano noti alla Pubblica Autorità ma nessuno ha riconosciuto loro il diritto di abitare in modo stabile, nessuno ha riconosciuto loro il diritto e il dovere di andare a scuola, nessuno è intervenuto per evitare che gli stessi vivessero in modo disumano, in una baracca dove in questi giorni il freddo uccideva le persone, così come loro sono stati uccisi da quel caldo al quale si erano affidati nella notte buia che ha visto propagarsi le fiamme che hanno tolto loro la vita.
Tutti. ma “dopo”. siamo capaci di piangere, ma l’importante è intervenire “prima”, evitare che vi siano le lacrime anche perché nella gran parte dei casi, queste sono lacrime di coccodrillo che nascondono, in alcune fasce della popolazione, anche un sorriso di compiacimento: siamo sicuri che non vi sia stato nessuno che, saputo della morte dei piccoli Rom, abbia pensato: “quattro in meno!”
Noi ci auguriamo che nessuno abbia pensato una simile frase, ma spesso la realtà è purtroppo diversa.
Che differenza c’è fra i nazisti che facevano morire nelle camere a gas gli ebrei, i nomadi, i diversi e noi che permettiamo che quattro bambini muoiano bruciati in una baracca?

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