mercoledì 15 maggio 2013

I costi della politica

Ogni tanto nel Consiglio Comunale di Busto Arsizio si alza una voce che grida allo scandalo per gli alti costi della politica e si cita sempre il gettone di presenza percepito dai Consiglieri Comunali, affermando che è esoso e che bisogna ridurlo!
Ritenere che € 76,05 siano una somma da ritenere esosa già di per se ha del ridicolo.
Premesso che un Consiglio Comunale dura almeno 4 ore e mezzo, si ha come un rimborso ben € 17,00 scarsi all’ora: ci sono migliaia di imprenditori che vorrebbero pagare i propri dipendenti € 17,00 all’ora, contributi compresi.
Inoltre questa somma “fa monte reddito”, e sulla stessa personalmente pago una tassa del 43% per cui, rispetto ai famosi € 76,05, incasso netti ben € 43,35.
Dato che tutti i documenti sono trasmessi online, ne deriva che un Consigliere si deve comprare un computer, stamparsi gli ordini del giorno e i provvedimenti da approvare (a volte si tratta di centinaia di pagine), del famoso gettone di presenza non rimane in tasca neppure un centesimo.
Ma il problema non è questo.
Quando mi arriva l’ordine del giorno, personalmente me lo stampo con la fotocopiatrice che ho pagato io, uso la carta che ho comperato io, le mail le stampo a spese mie e così di seguito.
Poi c’è anche la polizza di assicurazione che ogni Consigliere paga di tasca sua, perché quando si vota, a differenza di che a volte fa finta di avere problemi alla prostata e si allontana al momento della votazione, personalmente sono presente al 100% delle votazioni e mi assumo le mie responsabilità perché, come il Presidente del Consiglio ha recentemente ricordato, chi vota assume una responsabilità contabile per la quale si risponde davanti alla Corte di Conti con il proprio patrimonio personale.
Sicuramente chi è dipendente non si fa arrivare le mail in ufficio perché per leggere le mail si sottrae tempo al lavoro che viene retribuito, la stampa dei documenti e delle mail viene fatta a casa con la propria stampante, utilizzando la carta acquistata alla Metro, perché se così non fosse tutti i costi verrebbero traslati sul datore di lavoro che, ignaro di tutto questo, paga come il famoso “Pantalone”.
Quando telefono in Comune per avere notizie in merito a qualche delibera che andrà in Consiglio Comunale e in commissione, utilizzo il mio telefono e chi è dipendente sicuramente userà il suo telefono e non certamente quello della Ditta.
Ma se così non fosse allora i costi della politica non sono quelli del gettone di presenza, ma sono i costi indiretti che vanno a gravare su terzi soggetti che sono ignari di questi costi e pagano somme che alla fine dell’anno sono rilevanti, e superiori al gettone di presenza riconosciuto dal Comune.
I veri costi della politica sono anche le somme che il Comune deve pagare perché un Consigliere Comunale è dipendente, per cui deve essere rimborsato il costo al suo datore di lavoro per i giorni di assenza per la partecipazione al Consiglio Comunale.
Si potrebbe fare una proposta provocatoria: dividiamo i Consiglieri Comunali tra chi è dipendente e quindi viene pagato dalla Ditta che poi avrà il rimborso da parte del Comune e chi invece è imprenditore di se stesso (artigiano, professionista, imprenditore, commerciante, etc ..), ai primi non viene versato alcun gettone di presenza, mentre ai secondi viene pagato questo esoso gettone che permetterà a queste persone di vivere nel lusso più sfrenato.
I veri costi della politica sono dati dal fatto che alle commissioni sono presenti dipendenti comunali (non parliamo di funzionari che hanno un contratto a se stante) che poi percepiscono lo straordinario e hanno ragione di chiederlo.
I veri costi della politica non sono i gettoni di presenza, sono gli stipendi che prendono i Parlamentari, i Consiglieri Regionali, i Presidenti e gli Amministratori Delegati delle Società Pubbliche (in quest’ultimo caso si parla a volte anche di milioni di euro).
Si potrebbe continuare con altri esempi, ma quello che si vuole fare emergere è che non si può continuamente farsi pubblicità chiedendo la riduzione dei gettoni di presenza, perché in questo modo si percorre una strada che non porta a nulla se non ad un breve momento di notorietà.
Per quanto mi riguarda il gettone di presenza può essere anche azzerato completamente perché, lo assicuro ai miei pochi lettori, riesco tranquillamente a vivere anche senza questo gettone di presenza.
Ma a questo punto, se si azzera il gettone di presenza, bisogna fare altrettanto con gli Assessori, il Sindaco, il Presidente del Consiglio che prendono qualche centesimo in più rispetto al gettone di presenza.
È troppo comodo fare del populismo facile e gridare: “riduciamo i costi della politica”, quando poi si generano costi che il cittadino non conosce.
Se vogliamo ridurre i costi della politica lo si può fare, ma in altri settori, non certamente nei Comuni; ricordo che lo stipendio di un Parlamentare in un mese potrebbe coprire buona parte dei gettoni di presenza corrisposti in un anno per la presenza in Consiglio Comunale.
Il problema è dato dal fatto che agli occhi della gente è più gratificante per chi afferma che vuole ridurre il gettone di presenza, rispetto a chi da una giustificazione sul perché vi deve essere questo rimborso.
La corsa contro i costi della politica porterà ad un semplice risultato: la politica potrà essere fatta solo da persone ricche o da chi vuole arricchirsi con la politica.
Ve la immaginate una persona che va a fare il Parlamentare a Roma ricevendo uno stipendio di € 2.500,00 senza ulteriori benefici, come qualcuno ha proposto, e si deve pagare il viaggio aereo, la camera in albergo, il taxi per andare dall’aeroporto fino al Parlamento, etc etc ?
Sicuramente non ci sarà più nessuno che vorrà fare il Parlamentare o il Consigliere Regionale.
E allora è necessario fare un ripensamento sia a livello locale che a livello regionale e nazionale: eliminiamo gli abusi come quelli di Fiorito, eliminiamo gli abusi dei moncherì comperati con i nostri soldi, eliminiamo gli abusi delle cartucce per il fucile da caccia, eliminiamo il pagamento del pranzo di nozze della figlia e l’acquisto della nutella, ma chi lavora deve essere pagato ed è giusto che venga pagato anche in proporzione al lavoro e alle responsabilità stesso si assume quando riveste una carica pubblica.
(Da L'informazione)

4 commenti:

  1. Basterebbe far provare a chi si lamenta!!
    Ma conoscendo i soggetti non lo farebbero mai!!!
    Gp

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  2. Ma che stiamo dicendo??????? I veri costi della politica sono LA CORRUZZIONE. Ma insomma, siamo dietro gli stati africani e qui stiamo a parlare del "gettone di presenza". Come al solito si fanno discorsi logorroici su piccoli problemi, per non cambiare nulla dei problemi veri. Corruzzione vuol dire che in politica ci vanno i furbi non i preparati; corruzzione vuol dire che tra gli imprenditori non vince il merito ma il delinquente; corruzzione vuol dire che la morale nella gente comune diventa un difetto anzichè un pregio. Ma che gettoni di presenza d'Egitto!!!!!!!!! Mario

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  3. Concordo perfettamente col fatto che c'è in atto il tentativo (pervicacemente perseguito) di tenere lontane le persone oneste dalla politica. Ci vuole proprio stomaco, fegato e tantissima determinazione per occuparsi di politica da "dentro". E Grillo che dice di essere la novità resta, in fondo, un comico irresponsabile che si è messo in testa di "controllare" un 20% di italiani. Se non si instaurerà una vera cultura dell'onestà, basata sulla priorità del senso della vita, non ne usciremo...purtroppo!

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  4. Scusa, al post precedente manca la firma, sono Mariella Palana

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