sabato 16 marzo 2013

Probabilmente ci linciano

Quanto sto per scrivere non troverà tutti d’accordo, ma voglio affermare che la decisione assunta dal nostro Governo in merito ai due Marò, che hanno ucciso due poveri pescatori indiani, non ci trova d’accordo.
Quello che l’Italia ha fatto è una violazione di un patto tra gentiluomini: sulla parola i Marò hanno ricevuto il permesso di 4 settimane per tornare in Patria per votare; L’Italia non ha rispettato la parola data e ha comunicato all’India che i due Marò non sarebbero tornati in quel paese.
Quello che è certo è che i due Marò dovranno essere comunque processati in Italia per omicidio.
Quando si spara, e chi spara è una persona che è abituata a farlo, deve avere una grande sensibilità perché una volta premuto il grilletto, dall’altra parte vi è un morto, non vi sono santi che tengano!
Non vi è nessuna differenza tra il Marò che ha sparato al pescatore indiano, rispetto alla persona che spara colpendo un passante.
Si tratterà di omicidio colposo piuttosto che di omicidio volontario o preterintenzionale, ma sempre di omicidio si tratta.
Non vi sono scusanti per chi toglie la vita ad un’altra persona, i Marò dovranno essere processati, sarà poi il Giudice a determinare il grado di colpevolezza e pronunciare la sentenza.
Affermare che i due Marò sono degli angioletti scesi dal cielo, significa negare l’evidenza più totale; il loro compito era quello di difendere una nave, intervenendo anche con le armi in caso di attacco.
Scambiare una barca di pescatori per uno scafo dei pirati ci sembra un errore grave inconcepibile.
Chissà perché quando si ha davanti dei pirati chissà non si spara mai, ma si spara quando dall’altra parte c’è una barca con dei pescatori.
Questo è un quesito al quale noi non riusciamo a dare una risposta.

4 commenti:

  1. Ma vogliamo proprio dimenticare che per molto tempo HANNO MENTITO dicendo NOI NON ABBIAMO SPARATO. Solo le prove con la scoperta del fucile e la perizia hanno costretto QUESTI IMBECILLI a confessare. La buona fede avrebbe indotto chiunque a dire la verità sin dall'inizio. La domanda è: PUO L'IMPERIZIA DI PERSONE CHE NON DIMENTICHIAMOLO SONO PROFESSIONISTI NELL'ELITE DEL NOSTRO ESERCITO, GIUSTIFICARE UN'UCCISIONE? Forse...., come dicevi tu con un condanna per omicidio colposo, ma certo chi ha valutato, addestrato, comandato due figure di questo genere è altrettanto responsabile. Dov'è l'onore di chi mente spudoratamente per salvarsi? Povero esercito italiano, non sei mai stato famoso per coraggio e coerenza, il tuo re e il tuo duce sono scappati come i peggiori vigliacchi, i tuoi generali da Caporetto alle battaglie africane non sono mai stati esempi d'intelligenza, ma almeno i militi dalle pianure gelate della Russia ai deserti infuocati della Libia seppur non mostrando uno spirto guerriero, non avevano certo difettato per dignità.
    Mario





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  2. mi trovo in totale sintonia con le parole che hai espresso nel tuo ultimo post. Va bene la difesa a spada tratta dei Marò, che ovviamente non sono immacolati, ma che il governo a tutti i costi e con "ogni mezzo", li porti a casa e poi non li riconsegni....questo no, ci consente come sempre di perdere la faccia agli occhi del mondo intero, e mina seriamente quel poco di credibilità internazionale che l'Italia si era riconquistata nell'ultimo anno.

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  3. abbiamo fatto l'ennesima figura dei cioccolatai di fronte al mondo

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