giovedì 7 giugno 2012

Una strage al giorno


In Siria le stragi sono all’ordine del giorno.
Ma quello che è ancora peggio è che queste stragi coinvolgono sempre più donne e bambini, quindi i soggetti più deboli che non hanno possibilità di difendersi.
Ormai i morti causati da Assad e dal suo regime si contano a migliaia.
Ma il peggio sembra che debba ancora venire in quanto questo regime che governa in un modo crudele la Siria, ha cambiato strategia: colpisce i familiari dei suoi oppositori per renderli più deboli.
E la Comunità internazionale che fa? Nulla!
Nonostante questi fiumi di sangue, la Comunità internazionale fa solo finta di inorridire di fronte a questi crimini, ma poi per interessi che non riusciamo a comprendere, permettono a questo regime di consolidarsi.
Già in un altro blog abbiamo richiamato l’attenzione sulla diversità di trattamento che la Comunità internazionale ha riservato a Gheddafi per quanto aveva fatto in Libia quando è scoppiata la rivoluzione e all’atteggiamento che la stessa Comunità sta tenendo con Assad.
Della Libia non si sa più nulla, sicuramente tutti andranno d’amore e d’accordo, ma forse qualche notizia sarebbe opportuno averla.
A questo punto l’unica reazione possibile è che la coscienza popolare dei cittadini liberi si ribellino di fronte all’atteggiamento passivo dei loro governanti che tollerano che un capo di governo abbia l’ardire di uccidere i propri cittadini.
Ma come sempre l’economia governa la politica, mentre dovrebbe essere il contrario.







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