sabato 8 gennaio 2011

Tra i due litiganti vincerà Bossi.

Berlusconi e Fini litigano ed intanto Tremonti trama per diventare Premier: fantapolitica o realtà?
In ogni caso l’'idea che Tremonti possa diventare il nuovo simbolo dell'opposizione fa sorridere.
È (o sembra essere) assente dalle polemiche politiche più roventi e la sua presa di posizione di ieri da Parigi su una crisi non ancora finita, è stata dai più interpretata come un «controcanto» all'ottimismo di Berlusconi., il che rappresenterebbe la prova che il ministro persegue un proprio percorso autonomo.
L'unico elemento certo è la vicinanza sempre più marcata fra Tremonti e la Lega.
Più che un campione dell'opposizione, Tremonti è il vero collante dell'alleanza fra Pdl e Bossi, che lo vede bene al posto di Berlusconi.
Ma quello che dovrebbe più preoccupare il PDL è il protagonismo vincente della Lega.
Questo non significa che la Lega pensi a rinunciare ad una propria politica con il centrodestra, nella speranza (forse certezza) di un suo rafforzamento dopo un passaggio elettorale.
Intanto, di fronte ad un Berlusconi che grida contro i «postcomunisti in cachemire» Bossi replica: «Io con loro devo trattare», perché altrimenti la riforma federalista non passa.
Tremonti ha la consapevolezza di essere un fattore di contrasto nel centrodestra, ma è anche consapevole di essere ora solo è un ministro, anche se difficilmente sostituibile, ma comunque sempre sostituibile e a quel punto Bossi dovrà scegliere tra Berlusconi e Tremonti, e la Sfinge dovrà esprimersi a favore dell'uno o dell'altro.
Una cosa è certa, indipendentemente da come andrà a finire a vincere politicamente nel centrodestra sarà sempre la Lega che, una volta ottenuta l’approvazione del “Federalismo”, non avrà più nulla da offrire ai propri elettori se non dimostrare di essere l’asse portante dell’alleanza di centro destra.

1 commento:

  1. Ottima analisi che però come al solito mi lascia con l'amaro in bocca. Perchè guardiamo e valutiamo quello che succede in casa degli altri e non incominciamo ad analizzare con la stessa determinazione ed asetticità anche quello che succede in casa nostra? Perchè non ci chiediamo cosa faremo quando non ci sarà più Berlusconi su cui scaricare tutte le nostre reprimende? Ci rendiamo conto che ormai sono anni che ripetiamo le stesse cose e non concludiamo nulla? E' di due giorni fa l'ennesima uscita del nostro segretario che ripete la solita solfa: "La maggioranza è disorganizzata... a destra chi alza la testa viene bombardato... dobbiamo pensare ad una nuova proposta di sinistra... pensiamo al dialogo con i moderati".
    Domande conseguenti da fare al segretario e sulle quali dovremmo discutere:
    1- La maggioranza è disorganizzata mentre noi siamo l'emblema dell'efficienza e dell'organizzazione? Ripeto quanto detto sopra, guardiamo in casa nostra (chi se ne frega degli altri)
    2- A destra chi alza la testa viene bombardato (nda: da Berlusconi), da noi no? (nda: cambia il mandante o esecutore materiale, il nostro ha i baffi ed è un killer professionista con un sacco di seguaci e di manovali)
    3- Dobbiamo pensare ad una nuova proposta, ma quando iniziamo? Sono anni che dobbiamo pensare ma continuiamo a parlare di Berlusconi e basta! Ma la vogliamo smettere? Le nostre proposte sono sempre contro Berlusconi o del tutto stupide, lo vogliamo capire che l'elettorato lo perdiamo soprattutto perchè non abbiamo una vera proposta?
    4- Pensiamo al dialogo con i moderati, e poi ci alleiamo con Di Pietro e non prendiamo posizioni su Vendola. Chi sono i moderati? Casini, Fini e Rutelli? Ma ci rendiamo conto che è come se nella prima repubblica i comunisti avessero cercato convergenze con gli chi non fosse in accordo con Almirante? I moderati sono gli elettori di Berlusconi e per conquistarli non bisogna allearsi con nessuno ma bisogna proporre cose serie per attirare i loro voti e smettere di fare il gioco del cavaliere; lui vuole essere attaccato e noi lo dobbiamo ignorare, lui attacca la magistratura e noi dobbiamo valutare con oggettività le sue parole (e non dichiarare una cosa e poi pensarne un'altra, vedi D'Alema con ambasciatore Americano), la nostra vita non deve girare intorno al cavaliere, lui lo vorrebbe e fino ad oggi ha ottenuto quello che voleva, smettiamola di assecondarlo.

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