venerdì 10 dicembre 2010

E alla fine arrivò una lettera!

Purtroppo è terminata la trasmissione di “Vieni via con me” di Fazio e Saviano che ha avuto uno strepitoso successo di spettatori, che in numero mai visto in precedenza, vedevano la trasmissione su Rai.
Non entriamo nel merito delle contestazioni che sono state fatte sulla trasmissione, ma desideriamo solo richiamare l’attenzione sul fatto che la Rai si è lamentata con gli autori perché nell’ultima puntata hanno “sforato” il termine della trasmissione di ben due minuti.
In conseguenza di questa grave colpa, Fazio e Saviano hanno ricevuto una lettera di richiamo dalla Rai, che li ha bacchettati in quanto questi sono fatti che non devono accadere.
D’altra parte qualcosa da dire bisognava pur trovare contro degli autori che hanno ottenuto un enorme successo mai visto in passato, che in una trasmissione del lunedì, giorno che televisivamente è considerato “morto”, ha permesso che gli sponsor avessero nuovamente fiducia nella Rai.
Sicuramente ha ragione il Direttore Generale a reclamare per questo sforamento. Nei due minuti impiegati in più da Saviano e da Fazio potevano mandare in onda, come avviene nel Tg1, interessanti servizi come quello sulla zampone più grande del mondo o sulla scuola per Babbo Natale, argomenti che sicuramente avrebbero arricchito culturalmente i telespettatori molto di più di quanto hanno fatto Fazio e Saviano.

2 commenti:

  1. .......senza considera poi che le trasmissioni estremamente culturali le mandano in onda dopo le 23:30 quando una persona, che non ha fatto nulla tutto il giorno, si siede in poltrona e trova il tempo di ascoltare!!!
    Ciao.
    Gp

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  2. Come direbbe Di Pietro questo commento che vado a fare non "c'azzecca" nulla con l'articolo ma ho una curiosità da tempo che devo assolutamente soddisfare e chi meglio di un uomo di diritto può essermi d'aiuto?
    La RAI vive grazie alla pubblicità (contingentata) ed alle sovvenzioni statali sotto forma di canone. La RAI usa i suoi spazi pubblicitari per "chiedere" agli italiani di "abbonarsi" al servizio pubblico. Ma qualcuno alla RAI lo sa che il canone non è un abbonamento ma una tassa sul possesso del mezzo televisivo? Qualcuno sa che abbonarsi è un'azione che presuppone la libertà o meno di farlo e non un obbligo? Quelle pubblicità non sono ingannevoli? Se è una tassa ed un obbligo non mi sembra necessario sprecare spazi pubblicitari per raccontare balle agli italiani.
    Voi cosa ne pensate?

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