venerdì 7 maggio 2010

Trasloco del Monumento ai Caduti e piano parcheggi

Nelle prossime settimane verranno aperti alcuni cantieri che provocheranno gravi disagi a tutti.
Forse sarebbe meglio dire che “teoricamente” dovranno iniziare dei lavori, perché è da anni che si parla dello spostamento del monumento di piazza Vittorio Emanuele e dell’inizio dei lavori per il parcheggio sotterraneo, progetto che ha diviso Busto tanto da arrivare ad un referendum.
Non si sa come si svilupperanno i lavori e riteniamo che sia doveroso che l’Amministrazione comunale indica delle assemblee pubbliche per spiegare le modalità di intervento, quali saranno le strade che verranno chiuse, i percorsi alternativi, il tempo necessario per la ultimazione dei lavori.

Da sempre queste opere creano un grave disagio per i cittadini; tutti abbiamo un triste ricordo dei lavori di rifacimento dell’arredo urbano del centro cittadino con la posa delle famose mattonelle di Cuasso al Monte che hanno bloccato la città all’inizio degli anni ’90. È necessario che oggi i tempi siano rispettati all’ora, se fosse possibile, perché ogni ritardo provocherebbe un aumento del disagio per i cittadini e per gli esercizi commerciali operanti in questa zona. L’Impresa che eseguirà l’intervento quattro anni fa aveva organizzato, a sue spese, una riunione ai Molini Marzoli per spiegare l’ intervento con diapositive e resoconti da parte di tecnici. Il compito di informare la cittadinanza ora deve essere assunto dall’Amministrazione comunale che “non deve tirarsi fuori“ dalle sue responsabilità. È l’Amministrazione comunale che ha dato l’autorizzazione, ed è lei che ha l’obbligo di vigilare sulla corretta esecuzione dell’opera, e dare le opportune notizie ai cittadini; non può delegare cose così delicate all’Impresa, che avrà ben altro da fare.
Altro cantiere che sta già creando un notevole disagio è quello per il rifacimento del parcheggio di via Alberto da Giussano, anche se parlare di rifacimento di questo parcheggio è un eufemismo perché quello non era un parcheggio, ma un campo di guerra con buche talmente profonde che quando pioveva, se non si stava attenti, si rischiava di annegare.  Questo parcheggio, che era gratuito, diventerà a pagamento e questa è una cosa che non si capisce in quanto non è possibile che a Busto non vi sia la possibilità di parcheggiare senza dover pagare un “obolo”.
Con la chiusura di questa area, che permetteva il parcheggio di un alto numero di auto, la situazione nel centro è diventata incandescente; a fronte di una costante diminuzione de parcheggi, vi è una recrudescenza della crudeltà dei Vigili e degli Ausiliari del traffico nel mettere le multe sui parabrezza dei poveri automobilisti, mentre bisognerebbe avere un minimo di raziocinio ed è necessario che l’Assessore alla partita dia delle direttive precise per evitare che i cittadini abbiano ingiuste conseguenze economiche che, in un periodo di crisi come è quello attuale, sono più sentite.
Facciamo un esempio: davanti al Comune le auto vengono parcheggiate perché non si riesce a trovare posto nel parcheggio a pagamento; diversamente bisognerebbe lasciare l’auto in periferia e recarsi agli uffici comunali a piedi, cosa che non è sempre possibile.
Sarebbe sufficiente che, prima di mettere una multa, si avesse un po’ di tolleranza in quanto in questi uffici la gente dovrebbe rimanere per poco; ma quanto stiamo dicendo non è vero e abbiamo già avuto modo di discuterne.   All’ufficio postale si fanno lunghe code per ritirare le raccomandate che i postini non consegnano lasciando la famosa cartolina gialla e all’anagrafe si fa la fila per decine di minuti perché gli sportelli per il pubblico sono pochi.
Siamo di fronte ad una inefficienza dell’Amministrazione pubblica che obbliga i cittadini a perdere molto del proprio tempo in file inutili, lasciando la propria auto nei parcheggi a pagamento per più tempo di quello necessario, spendendo soldi per nulla, oppure rischiando di prendere la multa.
Ma la cosa più assurda è data dal fatto che di parcheggi non ce ne sono.
A Busto ogni anno si discute di un piano parcheggio ma, l’unico parcheggio nuovo che è stato creato è quello, (sempre a pagamento!) posto avanti La Provvidenza, parcheggio pagato in gran parte dalla Provvidenza stessa. Altri parcheggi non ne sono stati creati, né si pensa di crearne.
Il piano parcheggi non deve servire solo per riempire la bocca da parte di qualcuno.
Ne abbiamo sentito parlare da Tosi che non è più sindaco da quasi dieci anni, li ha annunciati Marco Reguzzoni quando era presidente dell’Agesp e da allora è diventato presidente della Provincia per due volte ed ora è parlamentare, ne abbiamo sentito parlare dall’Ing. Rosa che sindaco non è più da quattro anni, e ne ha parlato anche l’attuale sindaco Farioli. 
È necessario che dalle parole si passi ai fatti, ma fatti concreti e non prese in giro. Parlare di un nuovo parcheggio come quello di via da Giussano che viene sistemato e portato a pagamento è una presa per i fondelli. Il prossimo passaggio probabilmente sarà quello di rendere a pagamento il parcheggio di via Lualdi dove sarebbe urgente un intervento di asfaltatura, dove vi sono solo pozzanghere, fango e rifiuti.
Ma non vorremmo che una volta eseguita l’asfaltatura, si decida di allargare il parcheggio dell’Agesp a pagamento posto di fianco, per permettere al Comune di mettere ancora una volta le mani nelle tasche dei cittadini.  Il problema è che poi questi soldi sono spesi male, utilizzati per la costruzione degli “otto volanti” dei 5 Ponti poi lasciati non agibili per anni, o per l’acquisto dell’ex Calzaturificio Borri per poi lasciarlo andare in malora.
(Da L’Informazione 7 maggio 2010)

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