lunedì 17 maggio 2010

Busto e l’Expo 2015: La nostra città è il giusto ideale per le infrastrutture

Nei giorni scorsi è stata inaugurata l’Expo’ internazionale di Shanghai.
Tutti hanno potuto vedere cosa è riuscita a mettere in piedi la Cina per questa manifestazione. In molti erano già rimasti meravigliati quando, poco meno di due anni fa, hanno assistito alle Olimpiadi di Pechino dove dal primo momento quando vi è stata la manifestazione di apertura fino all’ultimo istante, quando vi è stata quella di chiusura, tutto ha funzionato alla perfezione, non vi è stato un elemento di discrasia, non vi è stato un ingranaggio che non abbia funzionato come era stato previsto dagli organizzatori e non vi è stato nessuno che abbia potuto fare la benché minima recriminazione.

Identico copione è quello che si è rivisto per l’inaugurazione dell’Expo’ di Shanghai, dove tutto ha funzionando secondo programma e alla perfezione, lasciando tutti a bocca aperta.
Forse ci si è dimenticati che quando quindici anni fa si è iniziato a parlare della possibilità per la Cina di ospitare prima le Olimpiadi e poi l’Expo’ internazionale, in molti avevano storto il naso in quanto pensavano che il Grande Paese asiatico fosse ancora sottosviluppato e che non avesse la capacità tecnica ed economica per affrontare manifestazioni di così alto livello.
Nel 2015 verrà inaugurata l’Expo’ internazionale di Milano e tutti ci auguriamo che anche l’Italia possa fare la sua bella figura, dimostrando di essere in grado di mettere in piedi una manifestazione degna del suo nome, con una organizzazione impeccabile sotto tutti i punti.
Per fare tutto questo sarà necessario che vengano lasciate da parte le divisioni politiche che ancora oggi sussistono, che tutti si diano da fare per ottenere un unico risultato: quello che l’Italia possa dimostrare di essere un Paese al top che non può essere considerato secondo a nessuno.
Se invece si continuerà a dibattere solo sulla presidenza dell’Ente Expo’ da dare all’amico dell’amico piuttosto che ad un altro amico o sulla composizione del suo Consiglio di Amministrazione e delle società collegate, si può già immaginare il risultato in anticipo di cinque anni.
Ciò che auspichiamo è che finalmente tutte le parti interessate si accordino al più presto e tutti inizino a lavorare per raggiungere un unico traguardo senza puntare allo sfacelo con il solo fine di dimostrare che gli altri sono degli incapaci.
Gli organizzatori dell’Expo’ di Shanghai hanno saputo mettere insieme tutte le intelligenze della Cina, nessuna esclusa, hanno chiesto la collaborazione a tutta la Nazione, e l’intera Nazione ha operato per far riuscire questa manifestazione, e i risultati sono davanti agli occhi di tutti.
In Italia devono essere seguite le identiche modalità di comportamento se si vuol ottenere un risultato positivo, in quanto l’Expo’ internazionale di Milano sarà l’Expo’ internazionale dell’Italia.
È necessario che anche le comunità locali vengano coinvolte chiedendo il loro aiuto, per quanto di competenza e capacità, per la migliore riuscita di questa manifestazione e tutti devono muoversi collegialmente senza perdere neppure un minuto, lasciando da parte il colore politico che serve solo a dividere e non a costruire. Busto non deve essere seconda a nessuno in questa occasione che sarà basilare per dare una sia pur piccola spinta alla ripresa sotto il profilo economico e sociale che tutti auspicano, ma che ancora non si vede all’orizzonte.  Non sappiamo se il nostro Sindaco e i nostri Assessori siano già stati coinvolti in questa manifestazione o se abbiano chiesto di essere coinvolti. In ogni caso Busto deve rivendicare le sue capacità, la sua posizione strategica rispetto a Milano e rispetto alla sede dell’Expo’.
Busto è il crocevia di due linee ferroviarie, vicinissima a un grande aeroporto internazionale che è quello di Malpensa, è ubicata all’uscita dell’autostrada che collega a Milano.
Sotto il profilo delle infrastrutture nessuno può negare che la nostra città sia quella che può dare il maggior aiuto all’Expo’ internazionale.
Quello che ci ha lasciato stupiti è il fatto che non si sia pensato di lavorare perché a Busto fosse ubicato il polo logistico dell’Expo’ in quanto gran parte delle merci arriveranno da tutte le parti del mondo tramite aereo o con il treno per essere poi smistate a Milano.
Busto, con la sua zona industriale, con una miriade di enormi capannoni industriali che sono lasciati nel totale abbandono, potrebbe essere il luogo ideale dove depositare anche per un lungo periodo tutti i beni che arriveranno per attrezzare l’Expo’. Il polo logistico è un elemento strategico essenziale per la vita di qualsiasi manifestazione e bene lo sanno le altre città che già si sono fatte avanti e che, se dovessero essere scelte come sede del polo logistico dell’Expo’ del 2015, avranno un grande vantaggio economico che durerà per molti anni a seguire. Busto potrebbe approfittare dell’Expo’ anche per dotarsi di quelle strutture alberghiere di cui ora è carente.
Ogni qualvolta che alla Fiera di Rho-Pero o a Malpensa Fiere vi sono delle manifestazioni, molti visitatori sono costretti ad andare fino a Varese o a Stresa per trovare una camera in un albergo, quando la città di Busto è a un tiro di schioppo, o meglio a venti minuti di treno dalla fiera stessa.
Da anni andiamo dicendo che quello delle strutture alberghiere è un settore nel quale la nostra città potrebbe, anzi dovrebbe, impegnarsi, cosa che non ha mai fatto e che sembra non aver intenzione di fare tant’è che, salvo che le nostre conoscenze non siano aggiornate, nella testa dei nostri amministratori non è prevista una modifica dello strumento urbanistico per permettere di trovare spazio a nuove strutture alberghiere che siano di importanza tale da poter richiamare l’attenzione degli operatori che dovranno trovare camere d’albergo per milioni di persone che visiteranno l’Expo’ 2015.
Queste sono strutture che poi potranno essere a servizio della Fiera di Rho-Pero, dell’aeroporto di Malpensa e non solo.
Ma forse pensare in là negli anni è troppo per chi ci governa, che già non riesce neppure a pensare e risolvere quello che è successo ieri.

                                                                                                       Da L’Informazione 14 maggio 2010)

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