giovedì 22 dicembre 2011

Finalmente è finita, forse ……

19 aprile 2002: la statua di Saddam Hussein cade e con essa il suo regime.
Dopo nove anni sembra che questa guerra infinita sia finalmente terminata e gli ultimi militari americani fanno ritorno a casa.
Il costo di questa guerra è stato altissimo:
5.000 morti tra le forze alleate di occupazione
150.000 circa morti tra i civili
migliaia di miliardi di dollari spesi per gli armamenti.
La domanda che ci si pone è la seguente: è servito a qualcosa tutto questo? Ciascuno darà la propria risposta, ma non si può dimenticare che il presupposto per il quale questa guerra è stata promossa era falso: le famose armi di distruzione di massa, che George Bush affermava essere nelle mani del dittatore Hussein, non sono mai esistite.
Questa guerra, come quella contro Gheddafi accusato di genocidio, è incomprensibile.
Poi vi sono dei graziati come ad esempio il presidente della Siria dove, ad oggi, sono state uccise oltre 5.000 persone, ma qui non si interviene: perchè?
La politica internazionale, come la politica in genere ha molti i lati di luce e d’ombra, ma in questi ultimi anni i lati di ombra sono maggiori rispetto alla luce che, folgorante, dovrebbe illuminare ogni passo della politica.
La preoccupazione è quella del domani: se i “Fratelli Musulmani”, organizzazione islamica radicale, dovesse vincere le elezioni in tutti gli Stati del nord Africa e nel Medio Oriente, cosa succederà della politica internazionale?
Già quarant’anni fa il presidente Carter aveva commesso l’errore di far cadere lo scià di Persia, pur colpevole di molti errori, facendo in modo che l’imam Khomeini rientrasse in Iran; quel rientro sta costando al mondo intero delle tensioni enormi per la possibile entrata di questa Nazione del ristretto club di coloro che possiedono l’arma atomica, che di per sé non è nulla, fatto salvo che non finisca nelle mani di qualche pazzo scatenato e noi non sappiamo chi gestirà quest’arma in Iran.

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