martedì 19 ottobre 2010

I “diversamente giovani” sono una risorsa da valorizzare

Frequentemente sentiamo ripetere delle frasi che sembrano colme di contenuto, ma che alla fine si rivelano completamente inutili e solo di “stile o di convenienza”. Ci riferiamo alle frasi del tipo: gli anziani sono una risorsa. Normalmente quando chi proferisce simili frasi viene messo alla prova, ci si accorge che degli anziani non “gliene può fregare di meno”, e se ne dimenticano totalmente.
Quando si affermano dei principi, perché sostenere che un soggetto è una risorsa rappresenta un principio morale ed etico, si deve stare molto attenti.
In questi casi sarebbe più opportuno “stare zitti”, rischiando di sembrare degli stupidi, piuttosto che parlare e dimostrare di esserlo veramente!
Quelli che noi definiamo “diversamente giovani” (perché non vogliamo definirli della terza, quarta o quinta età), sono le persone che hanno la fortuna di aver raggiunto l’età della pensione.
La gran parte di questi soggetti si trovano improvvisamente messi da parte, senza un interesse, senza un qualcosa da fare, tant’è che le mogli sono terrorizzate dal fatto che il marito vada in pensione e rimanga in casa tutto il giorno a dare fastidio!
Noi siamo tra quelli che ritengono che l’età attualmente prevista per andare in pensione sia bassa e che la stessa debba essere innalzata, ma qui ci addentreremmo in un tema difficile e rischieremmo anche di essere linciati dai nostri pochi lettori.
Quello che è certo è che nel momento stesso in cui una persona raggiunge l’età pensionabile, passa da una fase della vita dove almeno otto ore al giorno sono dedicate al lavoro, e almeno altre quattro sono occupate a pensare sempre al proprio lavoro, ad una situazione di totale libertà di fare tutto e di fare nulla.
Queste persone sono disponibili a svolgere qualsiasi tipo di attività pur di non essere di peso per la propria moglie con la loro presenza ingombrante in casa, dove cercano di dare consigli su cose che non conoscono, facendo imbestialire la consorte.
E di cose da fare i “diversamente giovani” ne possono avere a decine.
La prima fra tutte è quella di rendersi utili a chi ha dei problemi.
A Busto vi sono tante associazioni di volontariato, dove i pensionati svolgono la loro attività con estremo impegno e i frutti si vedono.
Queste persone hanno il grande desiderio di comunicare agli altri le proprie esperienze, il proprio sapere e la propria capacità, le proprie esperienze in buona sostanza quello che tecnologicamente potrebbe essere definito il loro “know-how”.
Quello che è più importante è che quasi tutti sono disponibili a farlo gratuitamente, mettendosi a disposizione in qualsiasi ora e giorno dell’anno.
Le scuole, ad esempio, oltre allo stage per i propri alunni potrebbero prevedere dei corsi, tenuti in orari non scolastici, dove il manager di un’industria può raccontare ai futuri ragionieri in che modo si gestisce una azienda; il tornitore può in un istituto tecnico trasferire le proprie capacità in questo settore, mentre un insegnante può in una scuola magistrale portare a conoscenza le sue esperienze nel campo educativo e così di seguito.
Non vi sarebbe neppure una categoria di pensionati che non possa insegnare qualcosa a dei giovani.
Ma “l’utilizzo” potrebbe essere anche diverso. pensiamo ad esempio alla biblioteca civica dove se vi fosse più personale disponibile, senza un costo, la catalogazione dei libri, delle riviste e degli articoli pubblicati, potrebbe essere più puntuale di quanto già adesso sia.
Il problema è quello che tutto questo deve essere organizzato e chi meglio dei Servizi Sociali potrebbe farlo?
Visto che siamo prossimi alla campagna elettorale, qualcuno potrebbe pensarci,perché il bacino dell’elettorato in pensione è molto ampio.
Siamo convinti che a fronte di un progetto serio, concreto, che possa dare delle soddisfazioni, molti potrebbero essere i cosiddetti “nonni” che, oltre a portare il proprio nipotino ai giardinetti, possa fare qualcosa per la collettività e non solo per parenti o amici.
Una persona, quando raggiunge l’età della pensione, anche se non lo vuole riconoscere, è spaesata, si trova immersa in un mondo che sembra essere completamente diverso rispetto a quello vissuto fino al giorno prima quando si doveva alzare alle sei del mattino per andare al lavoro.
Passato il primo periodo di euforia perché finalmente non si ha più “il padrone” che comanda di fare qualcosa, allo sconforto quando si scopre che il tempo non passa mai e che l’unico modo per raggiungere il mezzogiorno o la sera è quello di bighellonare lungo via Milano, fermandosi a parlare con altre pensionati del più e del meno, ma alla fine molti si accorgono di essere diventati inutili.
Si tratta di una sensazione, così ci viene raccontato da chi si è trovato in tale situazione, che disarma totalmente in quanto si pensa di condurre una vita insulsa.
È vero che ci sono persone di una certa età che occupano il loro tempo brillantemente con la lettura, con lo studio, andando a fare dei viaggi, mettendosi a collezionare di tutto; ma questi rappresentano una piccola parte della collettività.
A chi non piacerebbe passare il tempo girando il mondo? Il problema è che con la pensione che molti percepiscono, devono pensare solo a come ridurre le spese per evitare di lasciare debiti ai propri figli, per cui pensare di andare in giro per il mondo è pura utopia.
Alcune indagini hanno affermato che gli anziani passano molto tempo davanti alla televisione e questo li impigrisce, impedisce loro di avere relazioni sociali, di parlare con i vicini, di rendersi conto che il mondo non è quello che c’è in quella scatola dove le telenovele impazzano, ma è diverso.
Siamo certi che molti dei pensionati che trascorrono ore a giocare a carte o a discutere su come risolvere i problemi del mondo, se avessero qualcosa di serio da fare e che li interessi veramente, sarebbero disponibili a lavorare alacremente.
Si tratta di suscitare l’interesse di queste persone e di fare in modo che la frase “gli anziani sono una risorsa” diventi una realtà e quindi si trasformi in “gli anziani sono una risorsa e quindi deve essere utilizzata”.
                                                                                                        ( Da L’Informazione 15 ottobre 2010)

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