domenica 17 ottobre 2010

Dopo il terremoto, anche lo sfratto

Poveri terremotati dell’Aquila: adesso rischiano di essere buttati fuori anche dagli alberghi!
La notizia, poi rientrata, era traumatica: gli albergatori che ospitano i terremotati (Vi ricordate? Sono quelli della primavera del 2009, che dovevano essere subito sistemati) hanno minacciato di non fornire più i pasti e le pulizie.
La notizia può far pensare ad una scarsa sensibilità degli albergatori perché non si può negare l’alloggio a chi ha perso tutto, come i terremotati dell’Aquila ma se si va a fondo si scopre che la Regione Abruzzo, dall’ottobre 2009 non paga le fatture per le quali vi era un accordo di un pagamento a 90 giorni.
Il Governatore Chiodi, del PDL, afferma che questa è una manovra immorale, che dimostra scarsa sensibilità degli albergatori e che dietro vi è lo zampino della sinistra che li sta fomentando.
Vorremmo sapere se Chiodi percepisce regolarmente il lauto emolumento mensile da Presidente dell’Abruzzo, o se lo sta aspettando da un anno, perché in questo caso gli si può dare ragione, ma se lui e la sua maggioranza lo ricevono regolarmente, vi sarebbero molte cose da dire.
I patti vanno rispettati: gli albergatori pagano gli alimentari, i dipendenti e le imprese che lavano le lenzuola a vista mentre la Regione, che si era impegnata a pagare in 90 giorni, sta pagando, sempre che paghi, a 300 giorni, qualsiasi imprenditore sarebbe già fallito!
Ma il problema è un altro: come mai vi sono ancora dei terremotati ospitati negli alberghi? Il Presidente del Consiglio non aveva detto: “ghe pensi mi”? Abbiamo avuto occasione di parlare con amici che hanno visitato l’Aquila recentemente che ci hanno riferito che lo spettacolo è dei peggiori: il centro storico è totalmente disabitato, le macerie sono lungo le strade, nessuno è rientrato nelle case, i lavori sono fermi. Eppure durante i G8 dell’anno scorso l’Aquila sembra essere risorta con grande gioia del Cavaliere
Ci sorge il dubbio che a volte le riprese televisive vengano fatte su un set diverso dall’Aquila.

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