Sull’ultimo numero de “L’Informazione” sono stati pubblicati due articoli a firma di Bottini del PdL e del consigliere regionale Luciana Ruffinelli della Lega, dove esprimevano il loro pensiero punti in merito al consiglio regionale che il presidente Formigoni anzi, il Governatore Formigoni, ha voluto tenere a Malpensa per discutere dei problemi dell’aeroporto.
Avendo parenti piemontesi e liguri, vorremmo sapere quanto è venuto a costare alla collettività questo consiglio regionale “fuori sede” e speriamo che non sia venuto a costare nulla perché, per uno sfizio di Formigoni, spendere qualche migliaia di euro in un momento di crisi come questo, sarebbe un insulto nei confronti dei cittadini.
Sappiamo bene che a questa domanda nessuno darà una risposta, né il presidente Formigoni, che forse non avrà l’occasione né la voglia di leggerci, né dai consiglieri regionali locali.
Nell’esprimere i loro punti di vista Bottini e Ruffinelli sembravano essere uno all’opposizione e uno in maggioranza. All’opposizione era il vice presidente della Provincia nonché consigliere comunale di Busto, Bottini che ha reso noto ai lettori il grande flop di questo consiglio regionale, mentre di maggioranza era rappresentata dalla prof. Ruffinelli, che ha difeso a spada tratta il consiglio regionale di Malpensa, attribuendogli grandi risultati.
Bene ha fatto il nostro Direttore a chiedere ai due opinionisti, visto che fanno parte in Regione, in Provincia e
in Comune della stessa maggioranza, come mai la pensano in modo così difforme rispetto allo stesso evento.
La verità è che in politica il cerchio può essere rotondo, quadrato o rettangolare, ma vi può essere chi lo definisce anche triangolare.
Il problema è che l’aeroporto di Malpensa ha in carico migliaia di posti di lavoro, e riveste un’importanza rilevante. Da una recente indagine è emerso che solo 14 dei 48 aeroporti italiani sono considerati strategici, mentre 24 sono superflui e dovrebbero essere chiusi e gli altri 10 sono da ripensare ed eventualmente potenziare: il campanilismo impera anche in questo settore.
Basti citare l’esempio dell’aeroporto di Albenga che gestisce praticamente solo il volo Roma - Albenga e guarda caso uno dei pochi viaggiatori che utilizzava questa tratta era l’ex ministro Scaiola, che è di quelle parti.
Non siamo così maligni da affermare che un personaggio politico di tale importanza, che riesce a farsi intestare degli appartamenti senza neppure saperlo, abbia spinto perché l’aeroporto di Albenga rimanesse aperto solo per sua comodità.
Tra gli aeroporti strategici vi è anche Malpensa, che fortunatamente, grazie all’economia locale e all’intelligenza di alcuni vettori si sta lentamente risollevando.
Le compagnie aeree Lufthansa e Easy Jet la stanno facendo da padrone in questo aeroporto collegandolo a nuove tratte, il che comporta un aumento costante di passeggeri che utilizzano Malpensa.
Quello che è certo è che, come sosteniamo da quando si era iniziato a parlare dell’ampliamento di Malpensa (e quindi alla fine degli anni ’80), Busto e la sua zona non avrebbero avuto alcun beneficio dall’incremento dei passeggeri di Malpensa.
D’altra parte Busto che cosa può offrire Busto ad un passeggero che arriva a Malpensa e deve passare la notte in attesa di prendere un altro volo il giorno dopo?
Qualche anno fa vi è stato un politico locale che aveva definito la stazione delle Ferrovie Nord come “porta Malpensa”.
Recentemente abbiamo utilizzato il Malpensa - Express per trasferirci dall’aeroporto a Busto ed era l’ultimo treno della sera per cui quando siamo arrivati a Busto era già buio. Fortunatamente abitiamo vicino alla stazione e il percorso da fare è stato molto breve.
Uscendo dalla stazione che, pur essendo piccola, è dignitosa, ci siamo trovati di fronte ad una città completamente spenta, e quando scriviamo spenta facciamo riferimento anche all’illuminazione che era estremamente tenue.
Fortunatamente quella sera vi era la luna piena per cui l’illuminazione naturale ci ha avvantaggiato, ma purtroppo ci ha fatto notare anche il paesaggio spettrale che un passeggero uscendo dalla stazione ferroviaria si trova di fronte: case demolite, muri perimetrali ad altezza d’uomo, erba alta un metro, strade piene di buche.
Se poi si ha bisogno di un taxi, è meglio prenotarlo qualche giorno prima, sperando che qualcuno perché, nonostante siano previsti dei posteggi per i tassisti, di loro non vi è neppure l’ombra, come non vi è l’ombra di taxi presso la stazione FS.
Ormai i tassisti si sono trasferiti tutti a Malpensa, dove è più lucroso che fare il tassista in un paesotto di provincia, come molti considerano essere Busto.
Ma a parte il paesaggio spettrale, un passeggero che arriva a Malpensa e decide di fermarsi a Busto, ha difficoltà anche a trovare un albergo dignitoso e il primo è a Solbiate Olona.
Se arriva dopo le ventidue e vuole cenare, deve sperare di trovare una pizzeria con il forno ancora acceso, mentre se vuole bere un caffè è meglio che si fermi in stazione dove, se ben ricordiamo, vi è una macchinetta automatica dove con 40 centesimi si può avere un caffè bevibile, perché a quell’ora di bar aperti a Busto è difficile trovarne.
Non tocchiamo poi il tasto dell’intrattenimento in quanto a Busto, a parte i giovedì con i negozi aperti dove vi è solo una gran moltitudine di persone che fa avanti e indietro da piazza Santa Maria fino a piazza Garibaldi, non c’è assolutamente nulla.
E allora viene da chiedersi, ma “porta Malpensa” di che? Se per caso uno decide di fermarsi a Busto deve solo sperare che vi sia un treno che lo riporti immediatamente presso Malpensa dove almeno ci sono delle panchine dove cercare di dormire e attendere il volo del mattino successivo.
E visto che parliamo di voli e viaggi, facciamo i nostri auguri di buone vacanze ai lettori de “L’Informazione”, con la speranza che a settembre tutti siano ben riposati per affrontare un anno di duro lavoro, ovviamente per i fortunati che hanno ancora il proprio posto di lavoro.
(Da L’Informazione 30 luglio 2010)
domenica 1 agosto 2010
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