venerdì 19 febbraio 2010

Strade dissestate e responsabilità

Busto-Castellanza con neve … 20 minuti di percorrenza
Class-action
Il nostro è proprio il paese delle banane! Questa è la frase che abbiamo sentito dire da un automobilista che in occasione dell’ultima nevicata ha percorso il tratto di strada che porta da Busto a Castellanza: un’ora e venti minuti per fare poco più di due chilometri!  Dobbiamo riconoscere che questo signore è stato morigerato nei suoi termini in quanto sicuramente tutti gli automobilisti che si sono trovati in coda in quel fatidico venerdì sera hanno imprecato in un modo orribile ed irripetibile.
E dire che i treni delle Nord non passano più in quanto è stato aperto il tratto sotterraneo, con i relativi vantaggi alla circolazione stradale di Castellanza. Chi ha percorso quella strada si è chiesto dove fossero i Vigili in quanto sarebbe stato sufficiente metterne uno vicino al semaforo dell’ex passaggio a livello per garantire una maggior fluidità del traffico. Probabilmente i Vigili, come in tutte le città, avevano altro da fare per cui i poveri automobilisti sono rimasti in fila buttando via il loro tempo.  Da questa situazione sorge una semplice meditazione: ora che il passaggio a livello di Castellanza non interrompe più il traffico bisogna pensare ad una soluzione per questo incrocio che, ancora oggi crea lunghe code.Sicuramente gli  aministratori di Castellanza avranno pensato ad una rotonda per rendere più agevole il passaggio in quel tratto di strada e ci auguriamo che questo avvenga il più presto possibile, Ferrovie Nord permettendo ovviamente perché si dovrà occupare parte della loro proprietà. Con la costruzione della rotonda, utilizzando parte dell’area dell’ex Esselunga di Castellanza, sono state eliminate completamente le code in quel crocevia che è trafficato in tutte le ore del giorno. Quello che ci vuole anche in questo caso è la programmazione.
Primo o poi l’interramento delle Ferrovie Nord doveva finire e il problema di quell’incrocio sarebbe emerso, in quanto prima ci si poteva nascondere dietro l’alibi del passaggio a livello, ora non ci si può più nascondere dietro niente: l’incrocio blocca il traffico e fa perdere decine di minuti a tutti coloro che devono entrare in Castellanza. Purtroppo la programmazione è un dato che i politici non hanno e pensano solo a porre rimedio a quanto è successo ieri, ma nessuno si chiede quali saranno le necessità che il cittadino avrà fra un anno: per loro il vero problema è il quotidiano, non il futuro. In questo modo le città non progrediscono, ci si abitua alla mediocrità e alla ordinaria amministrazione. Molti si chiedono (e qui torniamo a Busto) se anche l’ordinaria amministrazione, o meglio la programmazione della manutenzione, è un principio presente in chi ci governa in quanto la situazione delle nostre strade è un disastro. Qualche mese fa avevamo scritto un articolo ironico dove suggerivamo il passaggio in alcune strade per avere, tramite il rumore dei pneumatici sulle buche, della bella musica. Nulla è successo da allora, la situazione delle strade è peggiorata anche per le ultime nevicate: le buche si sono moltiplicate e in alcuni casi si sono trasformate in crateri. I pedoni e i ciclisti (fortunatamente in inverno i motociclisti sono pochi) quando escono di casa devono pregare per sperare di tornare a casa integri, in quanto le buche causano cadute con gravi danni fisici e materiali.  Ma i danneggiati non sono solo i ciclisti e i pedoni ma anche gli automobilisti che si trovano i pneumatici rovinati e non sanno chi ringraziare; o meglio sanno bene chi ringraziare, ma non possono chiedere un risarcimento perché non possono dimostrare qual è la buca che ha danneggiato il loro pneumatico. Bisognerebbe fare una bella “class action”, che oggi va tanto di moda, nei confronti del Comune mettendo assieme pedoni, ciclisti, motociclisti e automobilisti che hanno avuto dei danni e vedere poi che cosa farà il Comune.  È vero che vi è una copertura assicurativa, ma le assicurazioni quando vedono che il Comune denuncia molti danni fanno in fretta a disdettare la polizza e a quel punto sono dolori, per non dire altro! La speranza è che a causa di queste buche non vi sia qualcuno che ci lascia la pelle perché a quel punto forse una responsabilità penale potrebbe essere attribuita al Sindaco o all’Assessore delegato alla manutenzione delle strade. Se vi fosse un minimo di programmazione tutto questo non accadrebbe in quanto una manutenzione costante impedirebbe anche l’aggravarsi di certe situazioni. Citiamo per tutte una via centralissima quale è via Pozzi dove non vi è un manto stradale, ma un vero percorso di guerra; percorrere questa strada in bicicletta è una vera e propria tortura e il rischio di caduta ad ogni pedalata.
L’Informazione Venerdì 19 febbraio 2010

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