giovedì 2 febbraio 2012

Niente soldi agli asili

Nella finanziaria del 2012 le scuole per l’infanzia perdono 9 milioni di finanziamento da parte della Regione Lombardia. Nel 2012 verranno destinate minori risorse a scuola e formazione e sarà ridotto anche il buono “dote scuola” e il sostegno alle scuole paritarie.
In buona sostanza viene sacrificato, per il pareggio di bilancio, uno dei pilastri che ha da sempre caratterizzato la Regione Lombardia: il sostegno alla scuola.
I contributi regionali per concorrere alle spese di gestione delle scuole dell’infanzia autonome sono stati ridotti a zero: nel 2011 la Regione aveva destinato € 8.624.160, annullato nel 2012, si verifica che si tratta di un taglio enorme.
Ulteriore taglio è quello relativo ai “contributi alle famiglie per l’accesso alla libera scelta dei percorsi educativi” che ha subito una riduzione consistente, passando da € 51.500.000 del 2011 ai 33.000.000 nel 2012.
Nel corso dell’approvazione del bilancio del 2011 Formigoni aveva detto che quello era un bilancio di “lacrime e sangue”, ora per il 2012 cosa dirà? Riconoscerà che si tratta di un bilancio che non punta sulla equità, che non dà alcun contributo alla riforma della spesa regionale e che non contiene alcuna misura che possa stimolare o incentivare la crescita?
Però dei fondi la Regione li potrebbe trovare.
Già in un precedente post avevamo citato i due “mega uffici di Formigoni”, uno nel nuovo palazzo della Regione e uno al Pirellone, oltre che al fatto che quest’ultimo era destinato unicamente alla politica regionale: se si affittasse il Pirellone si avrebbero i soldi per sostenere le famiglie, l’istruzione e quant’altro.

1 commento:

  1. Un paese l' italia (la minuscola non e' un errore) destinato ad estinguersi. Come puo' un giovane fare figli? Il mututo per la casa le banche non lo concedono, nemmeno se sei cosi' fortunato da non rientrare in quel 31% di disoccupazione giovanile, ed hai trovato un lavoro precario. E se proprio ce la fai a farti una casa (sarebbe la dimostrazione che i miracoli esistono), come fai a fare figli? Pochissimi asili e costosissimi, soprattutto se rapportati agli stipendi dei giovani neolaureati; le soluzioni passate, cioe' i piccoli li curano i nonni pensionati, divengono ora impossibili, perche' in pensione si va a 67 anni, quando e' il nonno che potrebbe avere bisogno di aiuto. Uno stato sociale che non esiste piu', una vita che diventa precaria, non tanto per le difficolta', quanto per la certezza che il futuro sara' peggio dell'oggi, in un panorama nel quale quelle che sono considerate le migliori menti del paese, non solo non sanno ne' trovare, ne' immmaginare soluzioni, ma usano la stessa ipocrisia (forse un po' piu' sobria), usata dagli imbecilli che li hanno preceduti. Coraggio ragazzi, la denuncia non serve, bisogna incazzarsi. La rabbia e' come la febbre, quando c'e' puo' far male, ma alla fine e' quella che guarisce le malattie prima che diventino croniche. Non si puo' usare il buon senso parlando con gli imbecilli.

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