giovedì 13 febbraio 2014

QUALCUNO NON SA COSA E’ LA DECENZA.

Ora Berlusconi vuole l’impeachment del Presidente della Repubblica Napolitano in quanto, a suo dire, questi avrebbe tramato nei suoi confronti chiedendo qualche mese prima di quando fu conferito l’incarico a Monti se questi avesse o meno l’intenzione di accettare l’incarico di divenire Presidente del Consiglio della nostra nazione. Ma forse Berlusconi dimentica che nel agosto 2011 era arrivata la famosa letterina di “c’è posta per te dall’Europa”, con la quale i nostri partners europei avevano chiesto interventi specifici pena il fallimento dello Stato. Berlusconi dimentica che se si fosse andati avanti con lui non ci sarebbero stati i soldi neppure per pagare le pensioni e gli stipendi di fine anno, per non parlare poi della tredicesima degli statali! Ma si sa che i politici hanno la memoria corta e Berlusconi probabilmente la memoria non l’ha più in quanto se non vi fosse stato l’intervento caparbio e deciso del Presidente della Repubblica, l’Italia non solo sarebbe finita col sedere per terra ma, probabilmente, sarebbe finita in un mare che definire di fango è dir poco. Ma oggi Berlusconi si trova alleato con Grillo nel chiedere le dimissioni del Presidente della Repubblica, il quale un anno fa sperava di andarsene alla sua bella Napoli a godersi la vecchiaia che ancora gli rimaneva da vivere ma, purtroppo per lui, tutti in ginocchio - Berlusconi compreso - gli hanno chiesto di rimanere e Napolitano dimostrando il senso dello Stato che solo i grandi statisti hanno, aveva dichiarato la sua disponibilità a farsi rieleggere ad una condizione ben precisa: che il Governo che sarebbe nato si doveva impegnare a fare le riforme. Ebbene ora la palla la passa a Letta il quale deve dimostrare che le riforme non solo ha intenzione di farle, ma le fa veramente e non a parole. Diversamente è opportuno che al suo posto arrivi qualcun altro che dimostri che le parole che fino adesso ha detto possono essere trasformate in fatti. Se poi anche il ricambio di Letta dovesse fallire vuol dire che l’Italia non merita alcun futuro.

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