giovedì 10 gennaio 2013

Quanto mi sei costata!

Vi ricordate tre anni fa quando la Lega e Berlusconi osannavano quegli imprenditori che avevano salvato l’Alitalia dall’attacco francese chiamandoli “i cavalieri bianchi”?
L’onore era salvo: l’Italianità dell’Alitalia era salva e con essa l’onore dell’Italia!
Grazie al provvidenziale intervento di questi uomini la cui onestà imprenditoriale era indiscussa, si è evitato che l’Air France acquistasse l’Alitalia, pagasse € 3 miliardi allo Stato e tutti i debiti dell’Alitalia.
Grazie alla Lega, a Bossi, a Maroni e al Cavaliere azzurro Berlusconi, sono arrivati i cavalieri bianchi che non hanno speso un centesimo, hanno fatto i loro onesti affari e oggi presentano il conto e probabilmente dopo il 12 gennaio venderanno le loro azioni in quanto la legge glielo permetterà, e potrà essere il possibile acquirente?
Ovviamente Air France, che però ha già fatto sapere di non essere disposta a tirar fuori 3 miliardi di euro e debiti dell’Alitalia, di non avere soldi da spendere, per cui se proprio si vuole, potrebbe essere disponibile a ritirare l’Alitalia a prezzo zero.
Tutti gli italiani devono ringraziare Bossi, Maroni e Berlusconi perché ci hanno permesso di buttare al vento qualcosa come 6 miliardi di euro che rappresentano una piccola finanziaria, ma di tutto questo ovviamente nessuno parla.
Berlusconi continua a menarla con l’Imu, Maroni promette che le tasse rimarranno in Lombardia, ma, se dovessero vincere le elezioni, probabilmente riproporranno un’altra Alitalia, un altro ponte sullo Stretto di Messina e tra un paio di anni saremo ricostretti a richiamare Monti a capeggiare un governo tecnico, con le relative conseguenze.

1 commento:

  1. Ma come si fa a non capire che l'attuale classe politica non ha alcuna capacità ed interesse a governare?
    I candidati nascono dal nulla e mirano solamente ad arricchirsi. Berlusconi ne è l'esempio ed al suo seguito si sono messi tutti.
    Al momeneto non vedo nessuna speranza per gli Italiani, ma solo arricchimenti personali.Ricordiamo, comunque, la storia dell'alfa romeo di Arese (che sarebbe oggi ancora produttiva se fosse stata venduta agli Americani).

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