martedì 11 ottobre 2011

Busto ha bisogno di opere e non di parole

Il consiglio comunale di Busto si è riunito tre volte, sono state insediate le commissioni consiliari, sono stati nominati gli amministratori delle società parteccipate: tutti atti dovuti che dovevano essere fatti subito dopo le elezioni, ma nella nostra città questi adempimenti sono stati posti in essere con un ritardo di oltre cinquanta giorni rispetto a quanto hanno fatto altre città ben più grandi o più piccole di Busto, come Milano o Gallarate che sono andate al ballottaggio e quindi l’elezione del sindaco è avvenuta quindici giorni più tardi rispetto a Busto.
La differenza che vi è tra Busto e le altre città non è solo quella del ritardo con cui si è proceduto agli adempimenti previsti per legge, ma è dato dalla volontà della maggioranza di “arraffare” tutto quello che si poteva prendere.
Tutto è buono: dalla presidenza di una commissione alla sua vice-presidenza, dal consiglio di amministrazione di una S.p.A. a quello di una S.r.l, l’unica cosa che ha saputo fare la maggioranza, dimostrando di avere una gran fame di potere e di posti, è stata quella di accaparrarsi ogni posto disponibile e di nominare un proprio simpatizzante o consigliere comunale ovunque fosse possibile farlo.
Le nomine sono servite anche per calmare i malumori conseguenti alla non elezione nel consiglio comunale di alcuni esponenti storici del PdL o della Lega. Bisogna anche ricordare che, con il fatto che tutti gli assessori, tranne uno, erano consiglieri comunali, vi è stata una dimissione in massa dei consiglieri eletti per entrare a far parte della giunta, i quali hanno lasciato spazio a coloro che non avevano neppure ricevuto il voto da parte dei cittadini.
Vi è stata una vera e propria sistemazione di gran parte di quelli che i quotidiani locali hanno definito “i trombati”.
Ma quello che lascia maggiormente allibiti sono state le affermazioni fatte dalla maggioranza: nella minoranza non vi è un figura preparata che possa coprire la carica di presidente di una commissione consigliare.
Ben venga questa critica e ne prendiamo atto.
Ci sarebbe piaciuto conoscere quali sono le competenze specifiche, le esperienze, le capacità e la preparazione dei presidenti e vice presidenti che sono stati nominati dalla maggioranza nelle varie commissioni, ma nulla è stato detto in proposito né è stato letto il loro curriculum. Siamo però certi che la preparazione e l’esperienza sicuramente è nelle persone indicate come presidente e vice presidente delle commissioni, e che le nomine non sono state fatte unicamente per “sedare” le lotte intestine tra le varie correnti del PdL piuttosto che della Lega o per sfamare gli appetiti di questa o di quella componente, come i maligni affermano.
Quello che è certo è che Busto ha perso quasi quattro mesi per iniziare nuovamente a funzionare, anche se non a pieno ritmo.
Il lavoro che aspetta tutti è enorme.
Da una parte la maggioranza dovrà dimostrare che il programma che ha posto alla base della recente campagna elettorale e che è stato accolto con grande entusiasmo da parte dei cittadini, tant’è che hanno votato il Sindaco uscente e il suo programma senza necessità neppure di andare al ballottaggio; i cittadini chiedono che questo programma venga realizzato velocemente, perché la città non può più aspettare.
Dall’altra parte l’opposizione avrà un compito altrettanto gravoso perché dovrà dare prova di avere la capacità di essere forza alternativa di governo, dimostrando che la maggioranza, come ha fatto fino adesso, pensa solo ad accaparrarsi dei posti di potere senza pensare alla città.
Il pericolo che vi è in questo periodo è notevole in quanto si passa da una fase pre-elettorale dove l’amministrazione uscente è stata super attiva, cercando di fare in pochi mesi ciò che non aveva realizzato in cinque anni, al cosiddetto “riposo del guerriero” in quanto una volta ottenuto il risultato, chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto e le promesse rimangono tali.
Il bilancio consuntivo dell’anno 2010 che è stato approvato dalla maggioranza ha dimostrato la sua totale incapacità di realizzare quanto si era proposta di fare.
I cittadini non devono lasciarsi condizionare (per non dire “turlupinare”) dal fatto che il bilancio del 2010 ha chiuso con un notevole residuo attivo, in quanto questo non significa che il Comune è stato capace di creare un utile perché un Comune non deve né può avere utili, perché se ciò dovesse accadere, dovrebbe ridurre l’imposizione fiscale perché un Comune non può guadagnare.
Il residuo attivo è la dimostrazione della totale incapacità di una Giunta di spendere i soldi che ha chiesto ai suoi cittadini e questa è una cosa molto grave perché vuol dire che numerosi progetti che erano inseriti nei piani pluriennali delle opere non sono stati realizzati.
I teorici della materia sicuramente avranno “stortato il naso” quando hanno letto il nostro linguaggio non tecnico, ma non ci interessa perché noi vogliamo essere compresi dai nostri lettori, ai quali non interessa il politichese, ma interessano solo i fatti concreti.
Ora vogliamo vedere all’opera i nuovi assessori, verificare se gli stessi hanno le competenze e capacità necessarie per amministrare la nostra città e se dimostreranno di averle, avranno l’apporto costruttivo anche dell’opposizione; se così non dovesse essere, se dimostreranno di non avere la competenza necessaria e di voler occupare solo dei posti, l’opposizione farà il suo lavoro denunciando alla cittadinanza ogni ritardo, ogni manchevolezza, segnalando che quanto non è stato realizzato è dovuto solo alla incapacità della maggioranza di governare.
Questo è il vero compito che spetta all’opposizione, ma è compito anche dei cittadini vigilare sull’attività della Giunta; i cittadini devono smettere di eleggere delle persone e poi aspettare cinque anni per reclamare: se qualcosa non va deve essere detto immediatamente in modo che si possa porvi rimedio e questo è l’invito che facciamo ai cittadini di Busto: uscite dal letargo in cui siete caduti negli ultimi venti anni, rialzate la testa, riappropriatevi della vostra città che merita molto di più rispetto a quello che le è stato dato.
È ora di passare dagli slogan alle realizzazioni e ai fatti concreti.
Diversamente il declino di Busto continuerà con conseguenze sicuramente irreparabili.

1 commento:

  1. Faccio un giochino: scrivo una frase della pubblicazione e la faccio seguire da tutto ciò che mi viene in mente.
    "... uscite dal letargo in cui siete caduti negli ultimi venti anni, rialzate la testa...".
    Vent'anni fa, Tangentopoli, Di Pietro, crollo della DC, nascita e boom della Lega Lombarda, la sinistra va al governo, governi tecnici, euro, Berlusconi, Forza Italia, boom degli "estremi, sdoganamento dei missini, governi di destra, estrema sinistra al governo, globalizzazione, magistratura politica, gossip, donnine, litigi perenni. In merito ai litigi oggi leggevo un quotidiano e sulla stessa pagina si parlava di litigi interni alla Lega (Bossi vs Maroni), litigi interni al PDL (Alfano vs Scaiola e frondisti), litigi interni al PD (D'Alemiani vs Veltroniani); girando pagina si parlava di malumori e mugugni nell'IDV contro il "despota" Di Pietro; un'altra pagina ed ecco il Terzo Polo per la leadership tra Casini, Fini e Rutelli.
    Dopo tutto questo se usciamo dal letargo e alziamo la testa c'è il rischio concreto che si alzino pure le mani ed i piedi... e sarebbe ancora troppo poco per i politici nazionali, forse per quelli locali "na' pesciada in dul cù" ben assestata potrebbe anche bastare!!!

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