venerdì 22 gennaio 2010

La posta: un diritto?

Le Poste Italiane S.p.A. sono un esempio di efficienza
Di tutto, di … meno

Nei giorni scorsi abbiamo festeggiato con “gazzosa” l’arrivo della posta. Finalmente, dopo ben 16 giorni di attesa, abbiamo ricevuto circa cinque chilogrammi di posta, tra riviste giuridiche, settimanali e quotidiani.
È stato un piacere leggere il 7 di gennaio le notizie pubblicate sui quotidiani dal 22 dicembre in poi, anziché attendere le notizie del giorno dopo le abbiamo lette tutte insieme, perdendo molto meno tempo.
Dobbiamo dire un sentito grazie a Poste Italiane S.p.A. perché in questo modo, ci ha permesso di non rattristarci leggendo notizie funeree, ma di leggerle quando già le conoscevamo per cui non ci hanno toccato più di tanto. Lo stesso per la posta: che senso ha riceverla tempestivamente?
Chi ha premura può inviare un fax, senza disturbare le nostre beneamate Poste; infatti le lettere avevano un contenuto ormai sorpassato in quanto chi ci aveva scritto, avendo urgenza di avere una risposta, aveva telefonato anticipandone il contenuto. Altro lato positivo della consegna quindicinale della posta, è che la pubblicità non è arrivata per cui abbiamo meno carta da portare al Centro Multiraccolta. Quello che ci è dispiaciuto è ricevere gli auguri quando il Natale era ormai un ricordo, ma poiché sugli auguri non vi era il riferimento al 2009, li abbiamo ritenuti degli auguri per il 2010, per cui ci siamo detti che le Poste sono formidabili in quanto riescono a consegnare la posta con un anno di anticipo! Mentre festeggiavamo l’arrivo della posta, come se fossimo ritornati all’epoca del famoso Penny Nero, il primo francobollo della storia, abbiamo avuto la conferma che la posta non solo non è che non venisse recapitata a noi perché siamo antipatici a qualcuno, ma è stato un gesto collettivo nel senso che si è voluto permettere a tutti i Bustocchi di avere un periodo tranquillo e quindi non ricevere posta che spesso porta brutte notizie. Questa situazione ha riguardato anche la Valle Olona. Vi sono dei condomini che si sono organizzati con dei turni per andare a ritirare la posta presso il centro di Corso Sempione ex Mizar, purtroppo sono guardati male perché giustamente Poste Italiane vuole consegnare direttamente la posta. Abbiamo cercato di contattare telefonicamente i responsabili di questo cambiamento favorevole al cittadino per complimentarci, ma i numeri telefonici del Centro ex Mizar e di Via Mazzini sono irraggiungibili perché il primo è utilizzato come fax, mentre il secondo è sempre occupato.
Anche questo è un mezzo per evitare che il cittadino, telefonando, possa arrabbiarsi oltre misura ed essere colpito da un infarto. Bene fanno le Poste ad isolarsi dal cittadino il quale, dopo aver pagato l’importo del francobollo non può avere il diritto di veder concludere il contratto che ha stipulato: “io pago € 0,60 e le Poste recapitano la lettera”. Ricordiamo che Poste Italiane molto vicina al cittadino in quanto offre una moltitudine di servizi, per cui in posta non si va più per spedire una lettera, ma per acquistare libri, frigoriferi, e prodotti finanziari; perché mai dobbiamo reclamare nei confronti di un Ente che fa così tanto per il cittadino? Perché arrabbiarci perché la posta non arriva, la posta è un optional.  D’altra parte prima dell’invenzione del francobollo tutti vivevano bene, non avevano bisogno di abbonarsi ad un quotidiano, di scrivere gli auguri, di inviare delle lettere; l’unica differenza è che una volta non si aveva il servizio postale, ma non si pagava nulla mentre oggi si paga per non avere nulla. I responsabili delle poste hanno precisato che il ritardo nella consegna è dovuto alla neve, al Natale, alle ferie e alle malattie dei postini, e nessuno ha chiesto scusa al cittadino per il disservizio arrecato, ci mancherebbe altro!  Sono i cittadini che devono chiedere scusa alle Poste perché a Natale intasando le caselle postali con gli auguri; anziché spendere soldi con gli auguri è meglio che risparmiare e le Poste avranno meno carta da consegnare. Le Poste, inoltre, favoriscono la socializzazione tra le persone. Basta pensare alle decine di minuti che “passiamo” in fila presso le Poste per ritirare la raccomandata che il postino doveva recapitarci ma, guarda caso, non ha potuto farlo perché secondo lui eravamo assenti; ma l’assenza era solo nella sua mente in quanto in un ufficio ci sono dieci persone dalle otto del mattino alle sette di sera. Ci viene il dubbio che il postino arrivi con la cartolina gialla compilata e la infili nella buca delle lettere, andandosene. In questo modo si hanno due risultati: il postino ha più tempo per consegnare la posta agli altri in quanto non deve suonare il campanello e aspettare che il destinatario scenda le scale per firmare, in secondo luogo il cittadino, grazie alla cartolina gialla lasciata per ritirare la raccomandata, ha la possibilità di incontrare vecchi amici, di fare nuove conoscenze.
Abbiamo un amico che grazie a una lunga fila fatta presso un ufficio postale, ha attaccato bottone con una bella ragazza con la quale si è fidanzato. Cosa si vuole di più dalla vita? Le Poste oltre che venderci i frigoriferi ci fanno trovare anche l’anima gemella!
(Da L’Informazione 22 gennaio 2010)

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